un* asessuale può diventare aromantic* per scelta?

Per tutto ciò che riguarda l'asessualità e gli asessuali.
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Miskin
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un* asessuale può diventare aromantic* per scelta?

Messaggio da Miskin »

Scusate la domanda forse ingenua o mal posta. Comunque sia, vorrei chiedervi se a partire dalla vostra esperienza personale, diretta o indiretta, appurato il fatto che siete asessuali, con tutte le variabili del caso, e ora mai ci avete fatto il callo e non abbiate più voglia di spiegare ogni volta, creare discussioni, problemi, diagnosi, sentirvi giudicat*, criticat*, psicanalizzat*, ma anche tradit*, umiliat*, offes*, ferit*, tenendo conto di tutte le difficoltà e problematiche comuni, in pratica vi siate ritrovat* ad evolvere da uno stato di asessuali romantic*, cioè che potreste e forse vorreste innamorarvi potenzialmente di una persona, per questione di "praticità", o meglio di "analisi della realtà", al più razionale essere asessuali a-romantici. Non è propriamente una rassegnazione o sconfitta, forse potrebbe essere una liberazione in un certo senso, per non cadere in "cul de sac" previsto e prevedibile che non porta da nessuna parte se non al ritrovarsi per l'ennesima volta a pezzi dopo aver speso quantità enormi di energie, illusioni, sentimenti. Non è nemmeno paura di soffrire, ma semplicemente un "non avere più voglia" nemmeno di quello e preferire di dedicarsi ad altro. Cerco di spiegarmi meglio, ma non garantisco: se poi mettiamola così - e sicuramente è un'approssimazione sbagliata - dopo tutta una serie di episodi ed esperienze che vi hanno format*, influenzat*, il "romanticismo puro" è poi solo dalla vostra parte mentre tutte le persone - salvo eccezioni e fortuna di incontri speciali, che però non sono così facili - che incontrate e potrebbero piacervi non solo sono sessuali, non solo sono per lo più eterosessuali, ma anche predisposte a tutta una serie di dinamiche a voi estranee ma a loro imprescindibili in un rapporto e non sono così "aperte" "informate" "disponibili" (non so voi dove vivete ma qui la realtà è fatta di coppiette classiche, che ad un certo punto vanno a convivere, si sposano, figliano, etc, insomma si omologano abbastanza fra loro anche se fanno parte di una minoranza, minoranza che poi si riduce a piccoli gruppetti spesso chiusi qua e là), ecco alla fin fine non c'è il rischio di finire sempre a fare il "giovane Werther" della situazione :wink: ?
Non so se sono stata spiegata... :D
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The Wayward Fox
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Re: un* asessuale può diventare aromantic* per scelta?

Messaggio da The Wayward Fox »

La risposta al titolo del topic è no: non si sceglie l'orientamento romantico esattamente come non si sceglie l'orientamento sessuale. Si può essere asessuali etero/omo/biromantici, asessuali aromantici, persino etero/omo/bisessuali aromantici, ma è indipendente dalla propria volontà.
Si può scegliere di restare single, al massimo, esattamente come si sceglie di astenersi dal sesso. Ma decidere spontaneamente di non perseguire relazioni romantiche e/o sessuali non significa necessariamente non desiderarne; può implicare anche che, pur provandola, la persona sceglie di non agire su quell'attrazione.
Riguardo alla riflessione che hai esposto, avere fluttuazioni del desiderio romantico è perfettamente normale, e non succede soltanto agli asessuali. È molto comune sentirsi scoraggiati e percepire un calo dopo aver subito un gran numero di delusioni scottanti. Ovviamente un asessuale alla ricerca attiva di un partner incontra più difficoltà, specie se non è disposto a scendere a compromessi: è la naturale conseguenza dell'appartenere a una minoranza. Non è impossibile, tuttavia: sul forum abbiamo anche asessuali che hanno avuto relazioni o che sono sposati.
L'importante, a mio parere, è comprendere cosa si vuole dalla vita e impegnarsi per ottenerlo, ma anche avere un piano B in caso le cose dovessero andar male.
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Miskin
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Re: un* asessuale può diventare aromantic* per scelta?

Messaggio da Miskin »

Grazie Wainting Fox, molto chiara la tua risposta. So bene non si può scegliere l'orientamento però col tempo ho come l'impressione netta psico-fisica che anche il desiderio romantico sia scemato, non è una forzatura o una rinuncia, forse appunto una fluttuazione come dici tu, ma è forte, insomma non ho niente da reprime proprio non sento più l'attrazione romantica ma credo anche che questo sia dovuto a quanto accaduto. Capire cosa si vuole dalla vita, certo, ma se non si parte con un obiettivo preciso almeno sul fronte del sentimento? cioè il sentimento è un "movimento dell'anima", va e viene, come vuole lui, tutto il resto per me non è un obiettivo, il mio campo diciamo di autorealizzazione riguarda altre cose... cioè non parto con l'idea "voglio crearmi una famiglia" "voglio essere single" "voglio una relazione con un a-sessuale"... mi dico invece "vorrei riuscire in questo campo" "ampliare le mie conoscenze" etc..
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The Wayward Fox
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Re: un* asessuale può diventare aromantic* per scelta?

Messaggio da The Wayward Fox »

Non penso che ci sia nulla di male in questo :D Ambire a una carriera soddisfacente o ad ampliare la propria cultura mi sembrano obiettivi validissimi. Non devi per forza porti un obiettivo sentimentale: consulta questo topic e scoprirai che non sei nemmeno l'unic*!
Se, come dici anche tu, al momento non provi alcun desiderio romantico, io direi che va bene così. Non lasciarti condizionare da quello che dovresti o non dovresti provare e volere secondo le norme sociali.
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Miskin
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Re: un* asessuale può diventare aromantic* per scelta?

Messaggio da Miskin »

Grazie del topic, in effetti suppongo molte delle questioni che pongo siano già state trattate.
A volte però me lo chiedo "dovrei provare qualcosa?" "è normale quello che sento e non sento?" ma questo non per seguire le norme sociali ma perché ho proprio un tribunale della coscienza tutto mio, de-costruisce persino l'atomo più infimo di ogni questione, ci perdo ore ed ore ed ore ed ore :D
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Re: un* asessuale può diventare aromantic* per scelta?

Messaggio da Bruno »

Non sono sicuro se sono diventato aromantico/grey-romantic negli ultimi anni, o se sono stato da un po' e ne sto prendendo coscienza solo adesso. Mi capita di formare relazioni affettive molto profonde, come quella con mia moglie, ma ci sono alcune cose che non capisco del cosiddetto amore romantico, per esempio il non poter fare a meno della persona amata, o la gelosia. Oltre a questo, mi riesce difficile immedesimarmi in personaggi di libri o film con storie d'amore (tra cui quasi l'intera produzione di Hollywood).

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Miskin
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Re: un* asessuale può diventare aromantic* per scelta?

Messaggio da Miskin »

Ciao Bruno,
io invece ho anche difficoltà ad instaurare relazioni affettive profonde ma non so dire quanto dipenda da me e quanto dalle circostanze poco favorevoli. Nel momento in cui per farlo sembra si debba entrare in certe dinamiche, per dire anche le amicizie sono difficili perché se è vero che posso mettere l'amicizia al primo posto poi in realtà mi trovo a fare da corollario alle vite degli altri che sembrano tutte impegnate e incentrate sul rapporto esclusivo di coppia. Si parla solo del/della fidanzat*, moglie, marito, ex, etc. Si esce esclusivamente in coppia o vengo chiamata per riempire i buchi del tipo: nei rari momenti in cui queste persone non sono "accoppiate" (di solito un tempo non superiore ai due mesi) allora sì magari vieni chiamata ed invitata a partecipare a qualche cosa, salvo poi passare il tempo a fare da valvola di sfogo per le loro paturnie amorose. Nemmeno io riesco a identificarmi con la varia letteratura e cinematografia romantica, in compenso posso godermi in maniera inaudita delle chicche come "Arsenico e vecchi merletti" e non sto a dirti in che parte mi identifico, se in Cary Grant o nelle care ziette :lol:
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Re: un* asessuale può diventare aromantic* per scelta?

Messaggio da Caos »

Miskin ha scritto: A volte però me lo chiedo "dovrei provare qualcosa?" "è normale quello che sento e non sento?" ma questo non per seguire le norme sociali ma perché ho proprio un tribunale della coscienza tutto mio, de-costruisce persino l'atomo più infimo di ogni questione, ci perdo ore ed ore ed ore ed ore :D
Non hai idea di quante ne abbia perse anche io di ore pensando questa cosa....una volta qualcuno, tipo un supplente di lettere al liceo, aveva fatto un discorsone sull'amore, il succo era che l'amore è la cosa più importante del mondo e che solo le persone "buone" sono in grado di amare, ovviamente tutti avevano annuito con convinzione.
Avevamo 16 anni, era il periodo dei grandi amori....ricordo che passavo un sacco di ricreazioni in bagno a consolare le amiche disperate perché erano state mollate od ad ascoltare le lettere piene di cuoricini spedite dai loro ragazzi trasferitasi lontano...sulla base di questo mi sono fatta paranoie praticamente fino all'anno scorso..."Perché non sono capace di provare questo?" "Perché non mi importa di questo?Allora sono una cattiva persona?".
Poi ho capito che per qualche strano motivo quando la gente parla d'amore lo intende solo in senso romantico, dimenticandosi del resto. :)
Miskin ha scritto:Nel momento in cui per farlo sembra si debba entrare in certe dinamiche, per dire anche le amicizie sono difficili perché se è vero che posso mettere l'amicizia al primo posto poi in realtà mi trovo a fare da corollario alle vite degli altri che sembrano tutte impegnate e incentrate sul rapporto esclusivo di coppia. Si parla solo del/della fidanzat*, moglie, marito, ex, etc. Si esce esclusivamente in coppia o vengo chiamata per riempire i buchi del tipo: nei rari momenti in cui queste persone non sono "accoppiate" (di solito un tempo non superiore ai due mesi) allora sì magari vieni chiamata ed invitata a partecipare a qualche cosa, salvo poi passare il tempo a fare da valvola di sfogo per le loro paturnie amorose.
Questo un po' preoccupa anche me, ho degli amici a cui voglio bene ma, so che rispetto ad altre persone nelle loro vite io arrivo dopo, il che è un po' triste, a volte.
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Re: un* asessuale può diventare aromantic* per scelta?

Messaggio da Miskin »

Un punto tra i tanti (sì, ho tendenze labirintiche allo smarrimento) è stabilire il confine tra l'inizio e la fine del turbamento rispetto a quanto ci viene introiettato attraverso l'educazione, la società, la cultura, la tradizione, etc, che comunica a mio avviso in modo talmente didascalico-elementare che trovo abbastanza facile da smascherare e quindi dire "no, grazie, posso farne a meno, non mi convince proprio per nulla" e invece il nostro turbamento proprio, quello interno, oscuro, della parte più intima e pulsante di ciò che siamo e sentiamo. Quando dico che mi pongo dei dubbi o altre fisime non significa che sto soccombendo agli stereotipi o norme sociali ma che il pungolo della carne - per citare malamente Kierkegaard - rispetto al mio essere e sentire è incessante, contraddittorio, non posso non ascoltarlo anche se non lo capisco, anche se può farmi soffrire, fa parte di me.

Tornando alla terra ferma: sì, più passano gli anni e più i legami si fanno superficiali, parziali e parcellizzati. Ad esempio: dover chiedere appuntamento come se prenotassi una gastroscopia per uscire con delle amiche per passare un pomeriggio al cinema perché sono sempre impegnate tra mariti, fidanzati, figli, casa, suocere, vacanze - cose di assoluta vitale importanza che io appunto non posso capire - non è il massimo, così come sapere di rientrare più nel piacevole diversivo che nelle persone che ti stanno veramente a cuore. Ma anche qui credo proprio che si tratti di livelli caratteriali, di forma-mentis, di personalità, diversi, a volte mi sembra debba tradurmi per farmi comprendere e allora le frasi diventano fatte, vacue, si riducono ai convenevoli e... a me passa sin la voglia... E allora sì, di nuovo a fase alterne mi pongo di nuovo mille domande.
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Re: un* asessuale può diventare aromantic* per scelta?

Messaggio da Francy81 »

Come hanno già scritto gli altri, l' orientamento non si sceglie, perchè se si potesse scegliere io vorrei non essere asessuale e non essere romantica. soffrirei di meno!

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Re: un* asessuale può diventare aromantic* per scelta?

Messaggio da SilverKitsune »

Miskin ha scritto:Tornando alla terra ferma: sì, più passano gli anni e più i legami si fanno superficiali, parziali e parcellizzati. Ad esempio: dover chiedere appuntamento come se prenotassi una gastroscopia per uscire con delle amiche per passare un pomeriggio al cinema perché sono sempre impegnate tra mariti, fidanzati, figli, casa, suocere, vacanze - cose di assoluta vitale importanza che io appunto non posso capire - non è il massimo, così come sapere di rientrare più nel piacevole diversivo che nelle persone che ti stanno veramente a cuore. Ma anche qui credo proprio che si tratti di livelli caratteriali, di forma-mentis, di personalità, diversi, a volte mi sembra debba tradurmi per farmi comprendere e allora le frasi diventano fatte, vacue, si riducono ai convenevoli e... a me passa sin la voglia... E allora sì, di nuovo a fase alterne mi pongo di nuovo mille domande.
Questo è un naturale derivato dell'età. Quando si è bambini è semplice socializzare e fare amicizia, e i legami formati entro l'adolescenza normalmente sono i più duraturi. Quelli formati più avanti, vuoi per mancanza di tempo, vuoi per altre motivazioni, non si sviluppano allo stesso livello (o, se succede, è un evento raro).
Nemmeno io penso che si possa diventare aromantici, ma credo che sia possibile perdere interesse nel romanticismo, pur non cambiando orientamento romantico. E' un po' simile a quel che è successo a me, per quel che posso constatare - un tempo mi preoccupavo molto di più dell'eterna solitudine, ora se ci penso mi vengono in mente quasi solo i benefici. Certo, anche la vita di coppia ha i suoi, e sono benefici diversi. Tutto sommato non credo che, in un modo o nell'altro, mi andrà male nella vita, anzi: ho fiducia che, su qualunque strada mi porti il tempo, ne saprò ricavare qualcosa di positivo :)
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Re: un* asessuale può diventare aromantic* per scelta?

Messaggio da Bruno »

Caos ha scritto:Questo un po' preoccupa anche me, ho degli amici a cui voglio bene ma, so che rispetto ad altre persone nelle loro vite io arrivo dopo, il che è un po' triste, a volte.
I rapporti con gli amici possono cambiare col tempo. Io e mia moglie ci conosciamo da quasi vent'anni, ma stiamo insieme solo da nove, e in parte del periodo precedente lei aveva avuto diverse persone che le erano piu' vicine di me.

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Chiara78
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Re: un* asessuale può diventare aromantic* per scelta?

Messaggio da Chiara78 »

Ciao, mi trovo in accordo con quanto scritto da The Waiting Fox =)
E ti capisco quando dici che molte cose che interessano gli altri in te non suscitano nulla; anche per me è così, ma con pazienza sono riuscita a costruirmi una rete di amicizie/buona conoscenze.
Certo la persona con cui sto meglio è mio marito, ma do molta importanza anche all'amicizia, per me è al pari dell'amore, ma in tutti e due i rapporti o mi trovo davvero bene o preferisco stare sola.
Non mi chiedo mai se un mio modo di fare/essere/pensare sia "normale" perchè non mi interessa, credo che ognuno sia fatto a mdo suo e questo vizio che hanno molti di incasellare tutto possa, spesso, fare male, senza contare che moltissime persone si adattano pur non volendolo solo per apparire "normali".
No, grazie, io son me stessa e pazienza se non piaccio a tutti ;)
♥ La vita è come uno specchio: ti sorride se la guardi sorridendo! ♥

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Re: un* asessuale può diventare aromantic* per scelta?

Messaggio da klizia »

Anche per me la risposta secca al titolo della discussione è no e se penso alla mia esperienza ne sono ancora più convinta perchè sono aromantica da quando ero piccola, anzi ho iniziato a capire di essere anche asessuale proprio grazie a questo, e mi sembra di essere sempre stata così.
In generale però può essere che l'interesse che proviamo verso le altre persone (interesse di varia natura quindi anche quello romantico) si attenui con il passare dell'età: di attrazione romantica vera e propria non posso parlare perchè non l'ho mai provata ma personalmente noto che prima ero molto più interessata a cose come amicizia, rapporti umani, compagnie varie mentre man mano che invecchio mi interessano sempre meno ma penso che questo dipenda dal carattere di ognuno di noi, non posso certo farne una regola dato che esistono persone anziane che continuano invece ad innamorarsi, conoscere nuovi amici e, in generale, provare interesse per le altre persone :)

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Re: un* asessuale può diventare aromantic* per scelta?

Messaggio da Miskin »

Naturalmente la domanda da me posta era inficiata alla base. Ossia sapevo in qualche modo che la risposta è no. Non si sceglie di nascere in un certo modo piuttosto che in un altro. Però per arrivare alla consapevolezza di sé bisogna passare per gradi, non è immediata (almeno nel mio caso), per esperienze. Quindi io mi sono ritrovata a pensare che forse c'è stato un tempo in cui - da giovane e ingenua - credevo alla possibilità di un coinvolgimento romantico, poi però la cosa è scemata, per tanti motivi. E allora sì mi sono detta: forse è sempre stato così, io sono sempre stata così, non è una scelta, pazienza. Quel che è cambiato è appunto il fatto che prima credendoci magari mi creavo delle aspettative, delle immagini mentali che perseguivo ma poi non trovavano riscontro nella realtà, pertanto mi facevano pure stare male perché mi sentivo sempre inadeguata. Ad un certo punto, con la presa d'atto della mia incapacità di provare certe cose ho smesso di cercare ciò che non c'è e non può esserci, né fuori né dentro di me. E' stato per certi versi un sollievo, una liberazione. Dall'altro però si sono aperte nuove paure. Queste legate non al desiderio di voler sembrare normale o aderire a stereotipi sociali, ma più profonde. Avevo alcuni esempi in famiglia, ad esempio, di uomini che in parte mi somigliavano nell'atteggiamento e diventare come loro mi metteva angoscia. Nel senso che hanno vissuto appartati, in un crescendo di chiusure e isolamento, pressoché totale, senza legami di sorta, non avevano relazioni non solo sessuali e sentimentali ma anche di amicizia. Erano scontrosi, burberi, egoisti, e più il tempo passava più questi aspetti si acuivano fino a diventare spaventosi, si sono lasciati andare nello spirito e nel fisico, fino a diventare quasi "barboni", tra l'altro in un caso non senza la provata presenza di disturbi psichici. Ma in loro non c'era nulla di "ribelle", coraggioso, in senso positivo, della serie "che bella persona, è libera, è sé stessa e se ne frega delle regole sociali", in loro c'era qualcosa di inquietante che io no, non voglio diventare, mi fa paura. Allora come detto cerco di coltivare interessi, amicizie, etc, ma poi c'è sempre qualcosa che mi mette le ali ai piedi, la mia dimensione ideale è sempre solitaria e non sempre mi piace saperlo.
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