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Non so se sono stata spiegata...
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Non hai idea di quante ne abbia perse anche io di ore pensando questa cosa....una volta qualcuno, tipo un supplente di lettere al liceo, aveva fatto un discorsone sull'amore, il succo era che l'amore è la cosa più importante del mondo e che solo le persone "buone" sono in grado di amare, ovviamente tutti avevano annuito con convinzione.Miskin ha scritto: A volte però me lo chiedo "dovrei provare qualcosa?" "è normale quello che sento e non sento?" ma questo non per seguire le norme sociali ma perché ho proprio un tribunale della coscienza tutto mio, de-costruisce persino l'atomo più infimo di ogni questione, ci perdo ore ed ore ed ore ed ore
Questo un po' preoccupa anche me, ho degli amici a cui voglio bene ma, so che rispetto ad altre persone nelle loro vite io arrivo dopo, il che è un po' triste, a volte.Miskin ha scritto:Nel momento in cui per farlo sembra si debba entrare in certe dinamiche, per dire anche le amicizie sono difficili perché se è vero che posso mettere l'amicizia al primo posto poi in realtà mi trovo a fare da corollario alle vite degli altri che sembrano tutte impegnate e incentrate sul rapporto esclusivo di coppia. Si parla solo del/della fidanzat*, moglie, marito, ex, etc. Si esce esclusivamente in coppia o vengo chiamata per riempire i buchi del tipo: nei rari momenti in cui queste persone non sono "accoppiate" (di solito un tempo non superiore ai due mesi) allora sì magari vieni chiamata ed invitata a partecipare a qualche cosa, salvo poi passare il tempo a fare da valvola di sfogo per le loro paturnie amorose.
Questo è un naturale derivato dell'età. Quando si è bambini è semplice socializzare e fare amicizia, e i legami formati entro l'adolescenza normalmente sono i più duraturi. Quelli formati più avanti, vuoi per mancanza di tempo, vuoi per altre motivazioni, non si sviluppano allo stesso livello (o, se succede, è un evento raro).Miskin ha scritto:Tornando alla terra ferma: sì, più passano gli anni e più i legami si fanno superficiali, parziali e parcellizzati. Ad esempio: dover chiedere appuntamento come se prenotassi una gastroscopia per uscire con delle amiche per passare un pomeriggio al cinema perché sono sempre impegnate tra mariti, fidanzati, figli, casa, suocere, vacanze - cose di assoluta vitale importanza che io appunto non posso capire - non è il massimo, così come sapere di rientrare più nel piacevole diversivo che nelle persone che ti stanno veramente a cuore. Ma anche qui credo proprio che si tratti di livelli caratteriali, di forma-mentis, di personalità, diversi, a volte mi sembra debba tradurmi per farmi comprendere e allora le frasi diventano fatte, vacue, si riducono ai convenevoli e... a me passa sin la voglia... E allora sì, di nuovo a fase alterne mi pongo di nuovo mille domande.
I rapporti con gli amici possono cambiare col tempo. Io e mia moglie ci conosciamo da quasi vent'anni, ma stiamo insieme solo da nove, e in parte del periodo precedente lei aveva avuto diverse persone che le erano piu' vicine di me.Caos ha scritto:Questo un po' preoccupa anche me, ho degli amici a cui voglio bene ma, so che rispetto ad altre persone nelle loro vite io arrivo dopo, il che è un po' triste, a volte.