Essendo ben conscio del principio enunciato a suo tempo dal buon Leopardi, secondo cui l'uomo non teme il male in sè, ma chi lo nomina, mai mi sarei permesso di proferire nella medesima frase le parole asessualità e patologia, certo che sarebbe stata fonte di malintesi e incomprensioni, ma giacchè la domanda è ormai posta, tanto vale rispondere.
La mia lunga serie di osservazioni e la relativa riflessione resa da queste superflua mi porta a credere abbastanza solidamente che buona parte dei comportamenti delle persone siano fondamentalmente causati, se vogliamo usare tale definizione, da malattie mentali.
Ora, direi che l'aleatorietà della definizione di patologia non può che andare di pari passo con quella di salute, entrambi concetti che si rifanno al solito nebuloso caposaldo che è la "normalità". La malattia è una condizione di assenza di salute, la salute è una condizione di funzionamento normale, se già poco sappiamo del corpo, la conoscenza della mente è più lontana di una galassia oscura, dunque direi che possiamo dare per assodata l'impossibilità (oltre che la futilità) di utilizzare certi concetti tanto vaghi quanto del resto superficiali.
Ritengo invece opportuno precisare che non vedo ragione per ritenere che una patologia sia una condizione che causa sofferenza, nè tantomeno che debba necessariamente essere corretta, o addirittura che sia in contrasto con altre definizioni.
Tanto per tornare nell'ambito della psichiatria (di cui molte persone sanno tanto quanto di asessualità, ma per correttezza è bene che i pregiudizi siano equamente distribuiti), di cui io comunque, precisiamolo, non faccio parte, ebbene pare che vari luminari della cui serietà e intelligenza io dubito fino a prova contraria e indipendentemente dalle loro posizioni, abbiano stabilito tramite studi approfonditi che l'omosessualità potrebbe probabilmente essere causata da fattori ambientali legati ai primissimi mesi di vita.
Detto in parole povere, a due mesi i genitori si comportano in un certo modo, il pargolo diventa omosessuale.
Secondo il principio per cui ciò che è "provocato" non è naturale, questi riterrebbero l'omosessualità una patologia in senso lato. D'altro canto, per chiunque viva tale condizione e addirittura per qualsiasi altra persona tale condizione sarebbe perfettamente naturale, perchè radicata dentro di sè e presente pressochè da sempre.
Immagino già che molti staranno formandosi le proprie forti opinioni a riguardo, ma vi ho raccontato tutto ciò perchè per quanto mi riguarda, in linea di principio, mi domando se possa avere senso o fare differenza definire qualcosa come patologia o meno.
Se anche un orientamento sessuale fosse una patologia, ammesso che nessun idiota folle tentasse di "curarla", che differenza potrebbe mai fare?
A meno che non ci si lasci fuorviare dalle parole, a mio avviso nessuna.
La realtà ha l'enorme pregio di sbattersene altamente di ciò che le persone pensano di lei, ancor più di come decidono di vederla o chiamarla.
Comunque ecco, tornando all'osservazione, credo che buona parte degli orientamenti sessuali possa essere ricondotto ad eventi più o meno traumatici e certamente non naturali (concetto molto astratto, ma comunque più significativo rispetto a "patologico"), ma non sto affatto escludendo da questi l'eterosessualità.
Certo, se ci limitiamo a guardare un effetto, una malattia, uno status quo, diventa impossibile e quantomeno irrispettoso fare di tutta l'erba un fascio, e questo è il motivo per cui la medicina sta ultimamente raggiungendo livelli di degrado e assurdità vergognosi.
Sarebbe molto meglio osservare le cause, i processi e le trasformazioni che hanno portato ad una determinata situazione.
Due fenomeni identici non sono necessariamente generati dalla stessa causa, pertanto sarebbe stupido dare di essi una definizione a priori senza conoscere la loro origine.
E' anche vero che purtroppo la gente non ama il concetto di "patologia".
Essere malati è una brutta cosa no? Del resto dal medico si va quando si è malati, ma finchè si può si lotta con le unghie e con i denti per conquistarsi la definizione di "sani", perchè tutto vada bene, per essere normali.
Ecco, è evidente che finchè la tendenza sarà quella di associare la malattia a qualcosa di negativo e la salute a qualcosa di positivo, non si potrà certo parlare in maniera serena e rilassata di patologie. Quella è robaccia che non vuole nessuno. Un po' come parlare di asessualità a dei convinti tombeur de femme!
Guardandomi intorno io di persone veramente e completamente in salute (fisiologica) ne vedo poche, se poi vogliamo allargarci a considerare la salute mentale allora trovo più proficuo dedicarsi alla conta dei granelli di sabbia nel deserto.
Eppure risulta di una facilità disarmante trovare persone che si definiscono sane. Quale buffa incongruenza.
Detto ciò, sempre per la definizione di salute che si associa a quella di normalità, non dimentichiamo che purtroppo la definizione di patologia è strettamente legata all'ambito sociale all'interno di cui si esprime.
Un esempio tanto stupido quanto chiarificatore potrebbe essere quella famosa tribù africana tanto ricercata dalla cronaca a causa dell'esagerata dimensione dei genitali dei suoi membri (no pun intended, giuro!). Una condizione innegabilmente patologica, lo conferma la medicina, eppure per loro estremamente normale.
Tecnicamente mangiarsi le unghie e tormentarsi i capelli possono rappresentare condizioni patologiche, ma sono convinto che qualsiasi individuo tanto audace da recarsi dal medico per tale ragione sarebbe stato come minimo deriso (esclusi i famosi dottori da indefinito numero di sedute, quelli si sarebbero fregati le mani).
Al giorno d'oggi nei paesi cossiddetti "civili" va di moda considerare i problemi di coppia come patologia, ma dubito che in altre aree del pianeta si troverebbe anche solo una persona ad avvallare tale teoria.
Insomma, sono convinto che chi compra un paio di scarpe la settimana sia molto più "malato" di un asessuale, però il primo sarà ammirato per il suo pregevole gusto e l'originalità del suo abbigliamento mentre il secondo sarà assillato da individui che gli domanderanno con un misto di derisione e compassione com'è che non si decide a darsi da fare.
C'est la vie!
E sì, lo so, potevo continuare a stare lontano dal pc invece che spappardellare sul forum il succo del mio cervello in via di decomposizione, ma in fondo lo faccio perchè vi voglio bene (eh sì, figurarsi se vi odiassi!
![Very Happy :D](./images/smilies/icon_biggrin.gif)
) e spero sempre di poter essere ricambiato! :p