Asessualità o patologia?

Per tutto ciò che riguarda l'asessualità e gli asessuali.
Saaz
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Re: Asessualità o patologia?

Messaggio da Saaz »

Grazie a tutti per le risposte!

Anche io condivido molte delle vostre idee.
Come ad esempio quella sulle pressioni esterne, che possono complicare l'affermazione di un orientamento asessuale nel contempo idolatrando il rapporto sessuale come l'apice della realizzazione (balle! Non credo :D )
Oppure che in tutte le mie esperienze, il momento più bello di un rapporto era quando finiva :lol:
O il non vedere il sesso come una priorità, anche per me ci sono così tante cose da fare e da conoscere..
Aliah ha scritto: Se qualcosa non t'interessa, non averla non dovrebbe fare né caldo né freddo, giusto?
Più o meno, i bambini non fanno così! Se hai un gioco in mano loro vogliono quello, aldilà di cosa sia.
Se nella società tutti fanno della gran caciara per il sesso, mi sembra facile che a chi non interessi si possa prendere per malato/sbagliato/...

Dopotutto l'asessualita è una posizione così estrema che accettarla su due piedi vorrebbe dire prendersi una buona dose di rischio. Anche matematicamente è poco probabile essere asessuali (si stima 1% della popolazione), mentre sarebbe più probabile essere colpiti da qualche sorta di disturbo da desiderio sessuale (con un incidenza molto più alta, anche 20% in alcuni casi).

Vabbè, vi scarico addosso i miei dubbi e timori :D
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Bianca
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Re: Asessualità o patologia?

Messaggio da Bianca »

Senti, visto che tanto tu sei ancora in ricerca, ti insinuo un dubbio: quando tu affermi che il momento più bello di un rapporto è sempre stato quando è finito, non sarà che tu ammetti , in questo modo, la tua incapacità ad instaurare rapporti?
Questa incapacità, è caratteristica comune a parecchie persone, aldilà di qualsiasi orientamento.

Anche l'uniformarsi alla massa per obbedire alle pressioni esterne è un atteggiamento molto diffuso e il fingere di essere d'accordo sul fatto che il sesso rappresenti il massimo degli interessi, è altrettanto frequente.
Queste false, opportunistiche posizioni, sono più facili in chi non ha ancora messo in chiaro la sua personale posizione nei confronti di rapporti e sesso.

Saaz
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Re: Asessualità o patologia?

Messaggio da Saaz »

Con quella frase intendevo che negli svariati tentativi di avere una relazione più intima con una persona, il momento migliore era quando la smettevo di obbligarmi nel tentare qualcosa che in fondo non volevo. Visto che prima di prendere seriamente in considerazione l'asessualità, ho considerato altre alternative (timidezza, paura, omosessualità, la storia della persona giusta, ecc.)

Ora, per rispondere alla tua domanda sarebbe da vedere cosa intendi te per "rapporto". Non sarò un tipo socievole, ma ho un discreto gruppo di amicizie.
Per quanto riguarda le pressioni esterne e l'uniformarmi alla massa, mi è capitato (anche se non sono mai riuscito ad avere così tanto la faccia di bronzo da mentire sul sesso)! Ma ero un adolescente, ne sono cambiate di cose!!

Comunque mi sa che stiamo andando off-topic..
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Re: Asessualità o patologia?

Messaggio da Bianca »

Da quello che ho potuto constatare qui, quasi tutti passano per la strada che comporta il ritenersi una cosa, poi un'altra, poi un'altra ancora.
Superati quei passaggi, si arriva a concludere per un'asessualità più o meno accentuata.
Tu sei a buon punto, anche se non riesci ancora a definirti.
Per rapporto intendo quell'insieme di attività che sono normalmente previste in una relazione tra due persone che nutrono sentimenti l'una per l'altra, quindi anche il sesso.
Solo tu puoi decidere se inserire il sesso saltuariamente o mai e soltanto tu puoi capire quanto questa tua esigenza sia accettata dalla controparte.

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Aliah
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Re: Asessualità o patologia?

Messaggio da Aliah »

Saaz ha scritto:
Aliah ha scritto: Se qualcosa non t'interessa, non averla non dovrebbe fare né caldo né freddo, giusto?
Più o meno, i bambini non fanno così! Se hai un gioco in mano loro vogliono quello, aldilà di cosa sia.
Se nella società tutti fanno della gran caciara per il sesso, mi sembra facile che a chi non interessi si possa prendere per malato/sbagliato/...
Ma noi non siamo mica bambini :wink: Capisco che la società possa spingerti a pensare queste cose, lì sta alla persona decidere se dare retta alla società oppure no. E' difficile, lo so bene, ma essere sé stessi, invece che una pecora del gregge, è molto più appagante.
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Saaz
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Re: Asessualità o patologia?

Messaggio da Saaz »

Concordo! Ragionare con la propria testa è molto appagante!
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keymaster
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Re: Asessualità o patologia?

Messaggio da keymaster »

Schadenfreude ha scritto:Allacciandomi alle domande di Saaz e di Valkyrie, io sinceramente non sento questa mancanza, anzi.
Già da ragazzini s cresce con l'idea che c'è un'altra persona per noi, che avremo dei rapporti e che il sesso è la cosa più bella e appagante del mondo... tutti i discorsi sul 'fare sesso' e 'fare l'amore' che secondo me condizionano un po' tutti.
In realtà ho sentito molte più mancanze mentre avevo relazioni sessuali. Dalla mia esperienza ho capito che non ci si perde niente (se appunto non hai quell'istinto che ti spinge a farlo).

Però vi posso dire che prima di cominciare a farlo anche io mi sentivo come se mi stessi perdendo qualcosa... ma erano tutti condizionamenti esterni.
Mi trovo concorde con quanto riportato dalla gentilissima Schadenfreude: è tutto un condizionamento esterno e psicologico, come le credenze religiose, le credenze politiche ecc... Io mi pongo al di fuori di qualunque condizionamento, per questo non trovo alcuna difficoltà nella totale mancanza di interesse seessuale, sentimentale, religioso, politico etc :)
Peter: E lei Alice, è mestruata al momento?
Bibliotecario: Scusi, questo che c'entra?
Peter: Non rompiamo! Si inchini alla scienza!

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Re: Asessualità o patologia?

Messaggio da Bianca »

Tu non puoi porti fuori da qualsiasi condizionamento.
Al massimo puoi esercitare una resistenza critica, affinché i condizionamenti non influenzino particolarmente i tuoi modi di fare e di pensare.
Se tu vivi in un contesto civile, svolgi un certo lavoro, incontri gente, frequenti il tuo discreto gruppo di amicizie, usi i media, non puoi essere totalmente immune.
Non basta essere totalmente indifferenti a qualsiasi coinvolgimento per avere la certezza di non essere condizionati.

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Aliah
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Re: Asessualità o patologia?

Messaggio da Aliah »

keymaster ha scritto:
Schadenfreude ha scritto:Allacciandomi alle domande di Saaz e di Valkyrie, io sinceramente non sento questa mancanza, anzi.
Già da ragazzini s cresce con l'idea che c'è un'altra persona per noi, che avremo dei rapporti e che il sesso è la cosa più bella e appagante del mondo... tutti i discorsi sul 'fare sesso' e 'fare l'amore' che secondo me condizionano un po' tutti.
In realtà ho sentito molte più mancanze mentre avevo relazioni sessuali. Dalla mia esperienza ho capito che non ci si perde niente (se appunto non hai quell'istinto che ti spinge a farlo).

Però vi posso dire che prima di cominciare a farlo anche io mi sentivo come se mi stessi perdendo qualcosa... ma erano tutti condizionamenti esterni.
Mi trovo concorde con quanto riportato dalla gentilissima Schadenfreude: è tutto un condizionamento esterno e psicologico, come le credenze religiose, le credenze politiche ecc... Io mi pongo al di fuori di qualunque condizionamento, per questo non trovo alcuna difficoltà nella totale mancanza di interesse seessuale, sentimentale, religioso, politico etc :)
Magari non tutto-tutto è condizionamento esterno e psicologico. Ci sono sensazioni che in teoria dovresti poter provare... inclusa la sensazione di non provare nulla nei confronti di qualcosa. Il rendersi conto di questo è ciò che ci permette di non farci condizionare. Un po' come le pubblicità: anni fa feci un test e risultò che faccio parte di una piccola percentuale di persone che, quando vede una pubblicità, rimane più colpita dal contesto che non dal prodotto pubblicizzato. Infatti mi capita più spesso di descrivere la "storia" di una pubblicità che mi ha colpito, piuttosto che dire semplicemente di quale prodotto si tratta, perché non mi è rimasto in mente, in quanto non mi interessa! Non ho bisogno della pubblicità per decidere cosa comprare, al massimo mi serve per sapere in anticipo cosa troverò al supermercato, in modo da poter includere quel prodotto nelle mie comparazioni. E questo vale anche per tutto ciò che ha citato Keymaster: sessualità, sentimento, religione, politica.
Non so se sono riuscita a spiegarmi... :?
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Re: Asessualità o patologia?

Messaggio da Saaz »

Ciao a tutti.

Porto delle novità!
Sono andato a sentire il parere di uno psicoterapeuta e, senza troppi giri di parole, il suo responso è stato che l'assessualità e simili sono solo la condizione finale che deriva da qualche causa (tipo una forte repressione del sesso) e quindi una forma di patologia (cui ci si può convivere più o meno serenamente) e che sono solo cazzate ascientifiche che spopolano in rete.

Purtroppo non conosco la psicologia come scienza, ma devo dire che sono molto scettico sulla sua efficacia (ad esempio lui ha detto che il percorso clinico sarebbe di durata imprecisa, visto che bisognerebbe prima valutare se la mente inconscia vuole affrontare il percorso :| :?: ).

Che ne pensate?
Nel dubbio qualcuno di voi è mai andato a sentire uno psicoterapeuta? Se si, che gli ha detto nei confronti dell'asessualità?
Non conosco il parere della psicologia nei confronti dell'asessualità, qualcuno di voi sa dirmi qualcosa?
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Re: Asessualità o patologia?

Messaggio da Bianca »

È bravo Saaz!
Sono proprio i percorsi clinici di durata indeterminabile quelli che fanno la fortuna di certi professionisti......

Io non sono mai andata da uno psicoterapeuta, nè ci ho mai mandato nessuno.
Soltanto una volta ho consultato uno psichiatra per un ragazzo, perché avevo visto in lui atteggiamenti che mi avevano preoccupato. Quella volta avevo visto giusto, infatti c'è stato un ricovero d'urgenza in repartino psichiatrico.

Per quanto riguarda il signore da te interpellato, di fronte alla sua interpretazione dell'asessualità, che sarebbe da far risalire ad una forte repressione sessuale, bisognerebbe verificare quanto essa sia presente in una famiglia.
Ovvero, se tutti i fratelli che dovrebbero aver subito questa repressione, siano tutti asessuali.
È una verifica semplicissima da fare, basta che i frequentatori di Aven sì pronuncino.
Per quanto ne so io, direi di no, ma la mia casistica è molto povera.

Il signore che tu hai interpellato, ha usato proprio quell'espressione per definire le problematiche presenti in rete?
Io penso che qualsiasi aspetto psicologico che può in qualche modo far soffrire un individuo o rendergli la vita difficile, dovrebbe almeno avere l'onore di non essere definito "cazzata" da chi , per professione, dovrebbe prodigarsi in un aiuto di qualità.
Ci tornerai?

Saaz
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Re: Asessualità o patologia?

Messaggio da Saaz »

Non credo.

In primis l'approccio psicoterapeutico non mi convince, gli ho chiesto quale sarebbe l'iter per la risoluzione del problema e la risposta è stata deludente, parafrasando: ci troviamo almeno una volta a settimana, mi racconti della tua vita così vediamo cos'è successo nei primi anni o tuttalpiù nell'adolescenza, mi racconti i tuoi sogni e intanto stiamo a vedere se la tua mente inconscia è disponibile ad dialogo, se così fosse abbiamo una possibilità di trovare questo blocco, altrimenti nada.

Secondo, lui non mi convince. Gli ho domandato cosa intendeva per mente inconscia (visto che sarebbe lei ad avere le redini in mano), ma la risposta è stata nuovamente vaga e deludente. Inoltre gli ho chiesto se l'asessualità fosse considerata un orientamento ben preciso da parte della medicina e la risposta è stata ancora peggio, senza parafrasare: cazzate da web.

Visto che da ace sto molto bene, mi ci sento e credo mi identifichi alla grande non credo farò altri tentativi con la psicologia, non avrebbe senso.
Semmai in futuro, se le cose cambieranno. Visto che sono per il vero ed il giusto non avrò problemi ad accettarlo.
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Re: Asessualità o patologia?

Messaggio da Bianca »

Mi sa che tu hai già capito tutto quello che ti serviva capire.

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Edward
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Re: Asessualità o patologia?

Messaggio da Edward »

Io sono andata da uno psicologo per diversi anni, ma per motivi che non c'entrano con l'asessualità (anche perché io non sono asex).
Non ti ha detto grosse cazzate su come si svolge la terapia: non si può sapere prima quanto durerà, in genere si va 1 volta a settimana e per casi gravi 2. C'è una lunga fase di conoscenza e discussione sulla vita, dunque anche sull'infanzia e sull'adolescenza. L'analisi dei sogni aiuta a capire il tuo stato attuale ed eventualmente anche se la terapia ha qualche effetto sul subconscio. Nel senso che se la terapia ti smuove qualcosa, è facile che questo si rifletta anche sui sogni.
Sull'asessualità mi pare abbia invece detto delle gran cavolate.
Se stai bene, non capisco perché dovresti andare lì a perdere tempo e spendere soldi, sinceramente. Poi a mio avviso uno dovrebbe scegliersi uno psicologo esperto nel campo che ci interessa, o che perlomeno lo conosca, se la tua spinta ad andare dallo psicologo è l'asessualità e questi non la conosce e anzi la relega a "cazzate del web"... come dire...

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Ayr
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Re: Asessualità o patologia?

Messaggio da Ayr »

Essendo ben conscio del principio enunciato a suo tempo dal buon Leopardi, secondo cui l'uomo non teme il male in sè, ma chi lo nomina, mai mi sarei permesso di proferire nella medesima frase le parole asessualità e patologia, certo che sarebbe stata fonte di malintesi e incomprensioni, ma giacchè la domanda è ormai posta, tanto vale rispondere.

La mia lunga serie di osservazioni e la relativa riflessione resa da queste superflua mi porta a credere abbastanza solidamente che buona parte dei comportamenti delle persone siano fondamentalmente causati, se vogliamo usare tale definizione, da malattie mentali.
Ora, direi che l'aleatorietà della definizione di patologia non può che andare di pari passo con quella di salute, entrambi concetti che si rifanno al solito nebuloso caposaldo che è la "normalità". La malattia è una condizione di assenza di salute, la salute è una condizione di funzionamento normale, se già poco sappiamo del corpo, la conoscenza della mente è più lontana di una galassia oscura, dunque direi che possiamo dare per assodata l'impossibilità (oltre che la futilità) di utilizzare certi concetti tanto vaghi quanto del resto superficiali.

Ritengo invece opportuno precisare che non vedo ragione per ritenere che una patologia sia una condizione che causa sofferenza, nè tantomeno che debba necessariamente essere corretta, o addirittura che sia in contrasto con altre definizioni.
Tanto per tornare nell'ambito della psichiatria (di cui molte persone sanno tanto quanto di asessualità, ma per correttezza è bene che i pregiudizi siano equamente distribuiti), di cui io comunque, precisiamolo, non faccio parte, ebbene pare che vari luminari della cui serietà e intelligenza io dubito fino a prova contraria e indipendentemente dalle loro posizioni, abbiano stabilito tramite studi approfonditi che l'omosessualità potrebbe probabilmente essere causata da fattori ambientali legati ai primissimi mesi di vita.
Detto in parole povere, a due mesi i genitori si comportano in un certo modo, il pargolo diventa omosessuale.
Secondo il principio per cui ciò che è "provocato" non è naturale, questi riterrebbero l'omosessualità una patologia in senso lato. D'altro canto, per chiunque viva tale condizione e addirittura per qualsiasi altra persona tale condizione sarebbe perfettamente naturale, perchè radicata dentro di sè e presente pressochè da sempre.

Immagino già che molti staranno formandosi le proprie forti opinioni a riguardo, ma vi ho raccontato tutto ciò perchè per quanto mi riguarda, in linea di principio, mi domando se possa avere senso o fare differenza definire qualcosa come patologia o meno.
Se anche un orientamento sessuale fosse una patologia, ammesso che nessun idiota folle tentasse di "curarla", che differenza potrebbe mai fare?
A meno che non ci si lasci fuorviare dalle parole, a mio avviso nessuna.
La realtà ha l'enorme pregio di sbattersene altamente di ciò che le persone pensano di lei, ancor più di come decidono di vederla o chiamarla.

Comunque ecco, tornando all'osservazione, credo che buona parte degli orientamenti sessuali possa essere ricondotto ad eventi più o meno traumatici e certamente non naturali (concetto molto astratto, ma comunque più significativo rispetto a "patologico"), ma non sto affatto escludendo da questi l'eterosessualità.
Certo, se ci limitiamo a guardare un effetto, una malattia, uno status quo, diventa impossibile e quantomeno irrispettoso fare di tutta l'erba un fascio, e questo è il motivo per cui la medicina sta ultimamente raggiungendo livelli di degrado e assurdità vergognosi.
Sarebbe molto meglio osservare le cause, i processi e le trasformazioni che hanno portato ad una determinata situazione.
Due fenomeni identici non sono necessariamente generati dalla stessa causa, pertanto sarebbe stupido dare di essi una definizione a priori senza conoscere la loro origine.

E' anche vero che purtroppo la gente non ama il concetto di "patologia".
Essere malati è una brutta cosa no? Del resto dal medico si va quando si è malati, ma finchè si può si lotta con le unghie e con i denti per conquistarsi la definizione di "sani", perchè tutto vada bene, per essere normali.
Ecco, è evidente che finchè la tendenza sarà quella di associare la malattia a qualcosa di negativo e la salute a qualcosa di positivo, non si potrà certo parlare in maniera serena e rilassata di patologie. Quella è robaccia che non vuole nessuno. Un po' come parlare di asessualità a dei convinti tombeur de femme!
Guardandomi intorno io di persone veramente e completamente in salute (fisiologica) ne vedo poche, se poi vogliamo allargarci a considerare la salute mentale allora trovo più proficuo dedicarsi alla conta dei granelli di sabbia nel deserto.
Eppure risulta di una facilità disarmante trovare persone che si definiscono sane. Quale buffa incongruenza.

Detto ciò, sempre per la definizione di salute che si associa a quella di normalità, non dimentichiamo che purtroppo la definizione di patologia è strettamente legata all'ambito sociale all'interno di cui si esprime.
Un esempio tanto stupido quanto chiarificatore potrebbe essere quella famosa tribù africana tanto ricercata dalla cronaca a causa dell'esagerata dimensione dei genitali dei suoi membri (no pun intended, giuro!). Una condizione innegabilmente patologica, lo conferma la medicina, eppure per loro estremamente normale.
Tecnicamente mangiarsi le unghie e tormentarsi i capelli possono rappresentare condizioni patologiche, ma sono convinto che qualsiasi individuo tanto audace da recarsi dal medico per tale ragione sarebbe stato come minimo deriso (esclusi i famosi dottori da indefinito numero di sedute, quelli si sarebbero fregati le mani).
Al giorno d'oggi nei paesi cossiddetti "civili" va di moda considerare i problemi di coppia come patologia, ma dubito che in altre aree del pianeta si troverebbe anche solo una persona ad avvallare tale teoria.

Insomma, sono convinto che chi compra un paio di scarpe la settimana sia molto più "malato" di un asessuale, però il primo sarà ammirato per il suo pregevole gusto e l'originalità del suo abbigliamento mentre il secondo sarà assillato da individui che gli domanderanno con un misto di derisione e compassione com'è che non si decide a darsi da fare.
C'est la vie! :D

E sì, lo so, potevo continuare a stare lontano dal pc invece che spappardellare sul forum il succo del mio cervello in via di decomposizione, ma in fondo lo faccio perchè vi voglio bene (eh sì, figurarsi se vi odiassi! :D) e spero sempre di poter essere ricambiato! :p

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