AVEN Italia • La comunità degli asessuali italiani

La domanda è semplicissima e non c'è una risposta giusta/sbagliata.
Però potrebbere essere interessante analizzare la visione del corpo nell'asessualità (come pure nella sessualità!)

Dunque, quale frase vi descrive meglio tra le seguenti?

"Io ho un corpo"

"Io sono un corpo"

In alternativa, ci possono essere anche frasi che stanno a metà strada tra le due posizioni:

"Il mio corpo sono io"
"Il mio essere è il mio corpo"
"Il mio essere è un corpo"

Comincio io anche se mi dite che io mi devo chiamare "sessuale" (òh, ancora mi devo abituare,data la mia allergia all'etichettatura) e quindi questo "studio" sulla corporeità asessuale parte con una outsider

Io fondamentalmente SONO un corpo. Poi mi ritrovo abbastanza bene anche nelle frasi a metà strada. Ma sicuramente NON mi ritrovo nella frase "io ho un corpo".

Io invece vado più per "ho" un corpo.
Non so perchè, ma ho sempre vissuto pensando che il mio corpo sia un "involucro casuale" in cui mi sono trovata, e la cui unica funzione sia quella di permettermi di interagire con il mondo fisico.
Se non avessi questo corpo, non potrei interagire con il mondo fisico (o non potrei in questo modo, magari in un altro, chissà), ma esisterei comunque.
(..... Non chiedetemi su cosa è basata questa asserzione ma è così )

"Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: io sono la mente".

Lascio la parola al mio filosofo di riferimento.

[video]http://www.youtube.com/watch?v=aiYxfV57CU4[/video]

ZilRaag ha scritto:Lascio la parola al mio filosofo di riferimento.

È pure il mio. Ma così non valeeeeeeeee.

Vabbè, Zilraag giusto perché sei tu, lascio passare la risposta per interposta persona (filosofo) e prendo per buona la morale della canzonetta:
"praticamente c'ho un gran testone e un testicolo per la riproduzione"

La tua è una bellissima domanda, Trinny!

Mi trovo daccordo con Celeste: per questioni anche filosofico-spirituali mi sento portata a percepire il mio corpo come qualcosa d' altro rispetto al mio Essere, alla vera Me, che percepisco, decisamente, come qualcosa di extra-corporeo.

Questo pensiero, che si è sviluppato nel corso degli anni, mi ha portato anche ad essere più indulgente con il mio corpo: se prima volevo rifarmi da capo a piedi, adesso l' idea non mi sfiora neanche lontanamente. Questo, certamente, è dovuto anche alla crescita e alla maturazione personale che mi ha portato a coltivare la mia anima piuttosto che il mio corpo. E non parlo di meditazione, preghiera o cose in stile, quanto piuttosto di pensare meno ad imbellettarmi e più a vivere a 360 % l' amore per l' arte, per la letteratura, per il cinema etc. (tutte cose che sono cibo per l' anima)

In definitiva, non è che abbia un brutto rapporto col mio corpo però condivido con Celeste quella sensazione di una certa estraneità con esso, appunto come se fosse un involucro esterno che mi serve unicamente ad interagire con la materia che mi circonda.

Mah... secondo me questa percezione non dipende dall'orientamento ma della filosofia personale di ognuno.
La frase "io ho un corpo" mi descrive meglio. Io, che ogni tanto mi interesso anche di paranormale, tendo a pensare che l'Io di una persona sia l'anima e che l'anima "possieda" il corpo, tanto che certe volte ho la sensazione di aver vissuto anche come uomo (non mi mandate al rogo per aver detto questo).
Tutti questi discorsi mi fanno venire in mente Cartesio: "penso quindi sono". Mi spiace per lui, ma la mia filosofia va ancora più in là...

Io sono in un corpo

È il mezzo che mi permette di relazionarmi. Devo anche volergli bene, dargli da mangiare e da bere, occuparmi di lui se si ammala.
Ospita la mente che è la parte più importante di me e che gli trasmette i miei ordini.
Non sempre lì esegue a puntino, perché, a volte, si comporta da cavallino selvaggio.
A volte tiro le briglie, a volte lo lascio fare: devo anche usare con lui un po di indulgenza, perché soffre di stress, quindi devo barcamenarmi tra scontro e incontro.
Ad esempio, sono moooolto indulgente sulle richieste di cioccolata.....

Ciao Bianca, ciao a tutti.

No, ma quale rogo Bakeneko (e poi ci sarebbe anche l'inconscio collettivo, quello di Jung, da considerare quando si avvertono sensazioni varie ma comunque ognuno si dà la spiegazione che crede più giusta)
Sia per Celeste, che per Esmeralda, che per Baken specifico meglio la mia posizione-sensazione.
"Io sono un corpo, io sono il mio corpo" non esclude l'anima o la mente, ma esse sono così .....così inestricabilmente fuse e interconnesse con la realtà corporea che la miglior descrizione di me diventa in ultima analisi "io sono il mio corpo".
Non è sempre stato così per me. Fino ad alcuni anni fa "avevo un corpo". Poi, con percorso simile ad Esmeralda ma inverso, oggi sono molto meno preoccupata di trucchi, belletti e vestiti.....perché io sono il mio corpo e sono nel mio corpo: così com'è. Coltivare, sviluppare l'anima mi ha fatto ritrovare il corpo......e sentire nelle "viscere" che sono un tutt'uno. Così mi sento molto meglio. A parte quando sto male fisicamente e tendo allora ad astrarmi dalla realtà corporea, come ben sanno e fanno tutti coloro che hanno provato certi dolori fisici, certe malattie, malesseri, ecc. che necessitano di forte controllo mentale per riuscire a sentire meno la realtà fisica.

Sì, giusto Baken, Cartesio, proprio lui che ci ha "scisso" determina in origine le due fazioni che proponevo filosoficamente al forum. Sì, è interessante leggere le visioni-sensazioni di ognuno.
Grazie e attendiamo altri pareri

Personalmente io ho una visione...se possiamo dire "estrema"...io sono dell'idea che io non sono il mio corpo...io sono il mio cervello.

Tu sei il tuo cervello....

Nel senso che, ad esempio, non provi mai la sensazione della fame ma è il tuo cervello che a determinati orari obbliga la tua bocca ad ingerire cibo? .....perché il tuo corpo non ha mai fame e mangiare è pura decisione autonoma del cervello? Cioè tu non provi mai sensazioni corporee, caldo, freddo?

È questo il tuo "estremo"?

E....nella tua visione.....il cervello non fa parte del corpo? È una nuvoletta extra-corporea?

(o forse per "cervello" intendevi "mente" ?)

Scusa, è giusto per capire.

Beh, a voler andare per il sottile, è il cervello che traduce gli stimoli esterni in qualcosa di comprensibile.
L'esempio classico sono i colori, che noi vediamo così per una serie di ragioni fisiche, ma che non "esistono" nella forma in cui noi li vediamo. Questo vale per gli stimoli esterni, caldo, freddo... Una superficie è liscia o ruvida perchè quando ci passiamo sopra la mano il nostro cervello la interpreta così... Ci sarebbero tanti esempi per dire che è il cervello a determinare le sensazioni che proviamo...

Celeste ha scritto:Beh, a voler andare per il sottile, è il cervello che traduce gli stimoli esterni in qualcosa di comprensibile.
L'esempio classico sono i colori, che noi vediamo così per una serie di ragioni fisiche, ma che non "esistono" nella forma in cui noi li vediamo. Questo vale per gli stimoli esterni, caldo, freddo... Una superficie è liscia o ruvida perchè quando ci passiamo sopra la mano il nostro cervello la interpreta così... Ci sarebbero tanti esempi per dire che è il cervello a determinare le sensazioni che proviamo...

Sì, d'accordo (pure io ho una certa passione per la neurobiologia), ma la visione di Likenumbers96 mi sembrava diversa dagli altri utenti che hanno risposto.
Sembra dire che si identifica in modo estremo con il suo cervello e allora facevo domande "provocatorie" per capire meglio.

Gli stimoli vengono tradotti dal cervello ma.....li ricevi tramite il resto del corpo. Senza stimoli corporei, senza il corpo e i suoi recettori periferici.........il cervello che farebbe solo-soletto?

(Se noti, non ho contro-interrogato gli altri utenti che si riferiscono a "mente", "anima"o spirito.....ma solo Like che parla di visione "estrema" e di "cervello")

Chiaro. Quindi se Likenumber96 avesse detto "io sono il mio sistema nervoso" (includendo anche le terminazioni che "raccolgono" le info) avrebbe avuto più senso?