Buongiorno!
Inviato: ven feb 14, 2014 3:36 pm
Ciao a tutti, sono maschio, ho 30 anni e vivo in Sicilia.
Conosco questo sito da qualche anno, ma non mi sono mai deciso a visitarlo per più di qualche secondo, non sentendo tanto il bisogno di risposte esterne sul piano teorico della questione sessuale ed essendo piuttosto interessato a conoscere ragazzi che si definiscano “asessuali”, ma avendo visto il sito povero di utenti. Adesso le cose mi sembrano cambiate in meglio per questo sito, il che vorrà dire che per fortuna le mosche bianche, paradossalmente proprio perché non fanno sesso, si stanno riproducendo . Da un lato io personalmente mi sono anche rotto sempre più di aver a che fare con il sesso. Ecco che mi sono deciso ad iscrivermi.
Penso che non si nasca "asessuali", come qualcuno ha scritto qui, perché credo che tutti gli esseri umani abbiano i loro istinti sessuali... ma non essendo più semplicemente animali, bensì più complicatamente uomini, le cose si complichino non poco appunto. Al fondo: guai a voler tagliare via totalmente, completamente, forzatamente il sesso dalla propria vita e rinchiuderlo in un cassetto di cui buttar via la chiave, come vorrebbero fare a vita certe categorie sociali. So che non tutti saranno d’accordo con il mio pensiero, ma è appunto il mio pensiero. Penso che chi inizia a definirsi asessuale, in qualche modo abbia chiaramente delle problematiche con il sesso e più generalmente con il sesso inteso nei rapporti con gli altri, ché l’autoerotismo. In ogni caso, nonostante mi piaccia nominare i problemi con il proprio nome, non mi piace altresì concluderli necessariamente come tali. Direi che tante problematiche in ambito psichico-sessuale-comportamentale-sociologico-culturale possano essere guardati come delle particolarità, che ai miei occhi risultano interessanti come tali, come "storture" se volete, che possono però essere sublimate e dare vita a tutta una nuova florida dimensione identitaria-emotiva per il soggetto. Una sorta di infiorescenza dell'io, cresciuta su un terreno improbabile, vittima e salvezza allo stesso tempo di e da pre-determinate regole sociali (favorite o meno che siano dalle leggi naturali).
Io sono omosessuale. Penso che ogni persona che si definisca “asessuale”, al di là delle proprie consapevolezze, non abbia semplicemente trovato quel rapporto che gli permetta di vivere con più serenità la propria sfera sessuale. Vedo il sesso con gli altri come un piacevole ma pericoloso armeggiare una forza, che prima o poi sfuggirà di mano e che ha il potere di decidere il buono e il cattivo tempo dei miei rapporti personali. Una forza tanto più subdola quanto più mascherata di piacere, per questo solo in apparenza innocentemente accattivante.
Essere concentrati sul sesso, come lo sono io, penso sia diverso dal voler essere incentrati sul sesso. Penso che se il mondo non fosse così incentrato sul sesso e se anche coloro che incontro nella vita di tutti i giorni, che dicono di non cercare sesso, avessero davvero intenzione di avere relazioni senza sesso, io potrei anche non vedermi fare un passo indietro davanti alla "armata del sesso". Mi mette a disagio, mi crea ansia, mi innervosisce l’interesse quasi univoco che la gente attorno a me ha per il rapporto sessuale, tanto che i sentimenti e la mia stessa persona sono ogni volta alla fin fine un punto di secondaria importanza del fatto sesso. Anche io sono guidato dal sesso, sono attratto da ragazzi di sesso maschile, ma ciò non significa che vorrei fare della pratica del sesso il giudice dei miei rapporti intimi. A volte mi sento come rimasto a quando ancora non mi definivo omosessuale, all’età di 15 anni circa, in cui può capitare, vista l’età, tra amici etero di condividere “momenti di piacere sessuale” in compagnia, ma ognuno rigorosamente con il "proprio corpo del reato”… eheheh. Quella forma di sessualità è quella che mi metterebbe a mio agio, quella da cui aspirerei quanto meno partire nei rapporti con gli altri (o quasi), sempre che gli altri vogliano esattamente la stessa cosa, senza volersi spingere necessariamente oltre e soprattutto far diventare quell’oltre una esigenza costante poi. Leggevo qui di chi è d’accordo con la moglie ché lei vada a far sesso con altri… sul piano teorico lo capisco, ma nella realtà non ci riuscirei ad accordarmi, starei male a sapere che la persona che amo giudica insufficienti i rapporti intimi con me.
Io non ho letto Kinsey, ho visto solo il film, ma da quel che ho capito sto nell’area grigia, a metà tra i cosiddetti sessuali e i cosiddetti asessuali. Una decina di anni fa mi sarei potuto definire “demisessuale”, intendendo il sesso solo come eventualità da un forte sentimento amoroso (trovalo un 20enne maschio oggi (e ieri) così… ), tanto da essermi sentito sempre diverso tra “i diversi”. Immaginavo il rapporto gay come qualcosa di non scontato e proprio per questo immaginavo che il sentimento amoroso superasse la barriera delle convenzioni e del sesso, per vivere qualcosa di unico, libero, non l’ennesimo tentativo di applauso sociale. Invece ho scoperto fin da subito (anzi anni fa più di adesso) un mondo omosessuale che mi ha disilluso totalmente, che giudicherei più sessuomane di quello eterosessuale. Oggi io mi definirei tendenzialmente più “semisessuale”, in quanto potrei anche concepire del sesso senza coinvolgimenti mentali, purché trovassi un mondo che mi metta a mio agio con una "sessualità depotenziata”. Per questo ultimamente mi sono incuriosito al feticismo dei piedi, mi ci sono avvicinato da lontano, domandandomi sconcertato cosa c’entrassero mai i piedi come oggetto sessuale… passando a comprendere che dovesse riguardare chi prova piacere proprio perché sposta (inconsciamente) la propria attenzione dagli organi sessuali ad un’altra parte del corpo... per poi domandarmi e in parte capire perché proprio i piedi e non altro… ed infine per trovare inaspettatamente piacere io stesso alla vista o al pensiero dei piedi (certo bei piedi… che non è facile… eheh), ma non sono tra coloro che vi si sono dedicati nella pratica. Non immaginavo (neanche lì) il buon numero di ragazzi, che ho scoperto da poco, che nei rapporti intimi con altri si dedica solamente ai piedi e niente altro… Non a caso direi, spesso si tratta di ragazzi “etero”, che provano attrazione fisica nei confronti dei piedi maschili e non femminili, ma di nient’altro del corpo maschile. Ecco anche i feticisti, come gli “asessuali”, mi attirano perché mi danno l’idea di voler fare sesso in maniera soft, tanto soft a volte da non potersi neanche definire sesso (no organi sessuali). Io non ho affatto repulsione per l’istinto sessuale, né ne sono privo… né vorrei chiudermi nella mia torre di avorio… vorrei solo che il sesso fosse qualcosa di totalmente accessorio, secondario e tranquillamente sporadico o soprattutto “limitato” nel rapporto con un altro ragazzo, senza che questo sia un compromesso per l’altra persona, ma sia esattamente il suo stesso desiderio. Per questo anzi, vedendo chi qui si definisce totalmente asessuale mi viene da sorridere con tenerezza, ma mi viene anche da pensare: “aaah finalmente!!!”. Sentendomi sempre stretto, soffocato dai rapporti sessuali con gli altri, con chi si definisce "gray-a” mi potrei finalmente sentire a mio agio, con chi si definisce asessuale mi sentirei finalmente dentro un "largo contenitore”… a macchiare la sua "nera" asessualità ci potrei pensare io...
Quando leggo qui di maschi reticenti al sesso con la propria moglie/ragazza, penso che siate delle povere perle incomprese e mi verrebbe voglia di sposarvi tutti!
Adesso che la mia chilometrica e noiosa presentazione è finita, “finalmente” potete dirlo voi… anche se dubito che chi avrà pensato di venirmi a fare un saluto, sia rimasto a leggere tutto 'sto poema…
Conosco questo sito da qualche anno, ma non mi sono mai deciso a visitarlo per più di qualche secondo, non sentendo tanto il bisogno di risposte esterne sul piano teorico della questione sessuale ed essendo piuttosto interessato a conoscere ragazzi che si definiscano “asessuali”, ma avendo visto il sito povero di utenti. Adesso le cose mi sembrano cambiate in meglio per questo sito, il che vorrà dire che per fortuna le mosche bianche, paradossalmente proprio perché non fanno sesso, si stanno riproducendo . Da un lato io personalmente mi sono anche rotto sempre più di aver a che fare con il sesso. Ecco che mi sono deciso ad iscrivermi.
Penso che non si nasca "asessuali", come qualcuno ha scritto qui, perché credo che tutti gli esseri umani abbiano i loro istinti sessuali... ma non essendo più semplicemente animali, bensì più complicatamente uomini, le cose si complichino non poco appunto. Al fondo: guai a voler tagliare via totalmente, completamente, forzatamente il sesso dalla propria vita e rinchiuderlo in un cassetto di cui buttar via la chiave, come vorrebbero fare a vita certe categorie sociali. So che non tutti saranno d’accordo con il mio pensiero, ma è appunto il mio pensiero. Penso che chi inizia a definirsi asessuale, in qualche modo abbia chiaramente delle problematiche con il sesso e più generalmente con il sesso inteso nei rapporti con gli altri, ché l’autoerotismo. In ogni caso, nonostante mi piaccia nominare i problemi con il proprio nome, non mi piace altresì concluderli necessariamente come tali. Direi che tante problematiche in ambito psichico-sessuale-comportamentale-sociologico-culturale possano essere guardati come delle particolarità, che ai miei occhi risultano interessanti come tali, come "storture" se volete, che possono però essere sublimate e dare vita a tutta una nuova florida dimensione identitaria-emotiva per il soggetto. Una sorta di infiorescenza dell'io, cresciuta su un terreno improbabile, vittima e salvezza allo stesso tempo di e da pre-determinate regole sociali (favorite o meno che siano dalle leggi naturali).
Io sono omosessuale. Penso che ogni persona che si definisca “asessuale”, al di là delle proprie consapevolezze, non abbia semplicemente trovato quel rapporto che gli permetta di vivere con più serenità la propria sfera sessuale. Vedo il sesso con gli altri come un piacevole ma pericoloso armeggiare una forza, che prima o poi sfuggirà di mano e che ha il potere di decidere il buono e il cattivo tempo dei miei rapporti personali. Una forza tanto più subdola quanto più mascherata di piacere, per questo solo in apparenza innocentemente accattivante.
Essere concentrati sul sesso, come lo sono io, penso sia diverso dal voler essere incentrati sul sesso. Penso che se il mondo non fosse così incentrato sul sesso e se anche coloro che incontro nella vita di tutti i giorni, che dicono di non cercare sesso, avessero davvero intenzione di avere relazioni senza sesso, io potrei anche non vedermi fare un passo indietro davanti alla "armata del sesso". Mi mette a disagio, mi crea ansia, mi innervosisce l’interesse quasi univoco che la gente attorno a me ha per il rapporto sessuale, tanto che i sentimenti e la mia stessa persona sono ogni volta alla fin fine un punto di secondaria importanza del fatto sesso. Anche io sono guidato dal sesso, sono attratto da ragazzi di sesso maschile, ma ciò non significa che vorrei fare della pratica del sesso il giudice dei miei rapporti intimi. A volte mi sento come rimasto a quando ancora non mi definivo omosessuale, all’età di 15 anni circa, in cui può capitare, vista l’età, tra amici etero di condividere “momenti di piacere sessuale” in compagnia, ma ognuno rigorosamente con il "proprio corpo del reato”… eheheh. Quella forma di sessualità è quella che mi metterebbe a mio agio, quella da cui aspirerei quanto meno partire nei rapporti con gli altri (o quasi), sempre che gli altri vogliano esattamente la stessa cosa, senza volersi spingere necessariamente oltre e soprattutto far diventare quell’oltre una esigenza costante poi. Leggevo qui di chi è d’accordo con la moglie ché lei vada a far sesso con altri… sul piano teorico lo capisco, ma nella realtà non ci riuscirei ad accordarmi, starei male a sapere che la persona che amo giudica insufficienti i rapporti intimi con me.
Io non ho letto Kinsey, ho visto solo il film, ma da quel che ho capito sto nell’area grigia, a metà tra i cosiddetti sessuali e i cosiddetti asessuali. Una decina di anni fa mi sarei potuto definire “demisessuale”, intendendo il sesso solo come eventualità da un forte sentimento amoroso (trovalo un 20enne maschio oggi (e ieri) così… ), tanto da essermi sentito sempre diverso tra “i diversi”. Immaginavo il rapporto gay come qualcosa di non scontato e proprio per questo immaginavo che il sentimento amoroso superasse la barriera delle convenzioni e del sesso, per vivere qualcosa di unico, libero, non l’ennesimo tentativo di applauso sociale. Invece ho scoperto fin da subito (anzi anni fa più di adesso) un mondo omosessuale che mi ha disilluso totalmente, che giudicherei più sessuomane di quello eterosessuale. Oggi io mi definirei tendenzialmente più “semisessuale”, in quanto potrei anche concepire del sesso senza coinvolgimenti mentali, purché trovassi un mondo che mi metta a mio agio con una "sessualità depotenziata”. Per questo ultimamente mi sono incuriosito al feticismo dei piedi, mi ci sono avvicinato da lontano, domandandomi sconcertato cosa c’entrassero mai i piedi come oggetto sessuale… passando a comprendere che dovesse riguardare chi prova piacere proprio perché sposta (inconsciamente) la propria attenzione dagli organi sessuali ad un’altra parte del corpo... per poi domandarmi e in parte capire perché proprio i piedi e non altro… ed infine per trovare inaspettatamente piacere io stesso alla vista o al pensiero dei piedi (certo bei piedi… che non è facile… eheh), ma non sono tra coloro che vi si sono dedicati nella pratica. Non immaginavo (neanche lì) il buon numero di ragazzi, che ho scoperto da poco, che nei rapporti intimi con altri si dedica solamente ai piedi e niente altro… Non a caso direi, spesso si tratta di ragazzi “etero”, che provano attrazione fisica nei confronti dei piedi maschili e non femminili, ma di nient’altro del corpo maschile. Ecco anche i feticisti, come gli “asessuali”, mi attirano perché mi danno l’idea di voler fare sesso in maniera soft, tanto soft a volte da non potersi neanche definire sesso (no organi sessuali). Io non ho affatto repulsione per l’istinto sessuale, né ne sono privo… né vorrei chiudermi nella mia torre di avorio… vorrei solo che il sesso fosse qualcosa di totalmente accessorio, secondario e tranquillamente sporadico o soprattutto “limitato” nel rapporto con un altro ragazzo, senza che questo sia un compromesso per l’altra persona, ma sia esattamente il suo stesso desiderio. Per questo anzi, vedendo chi qui si definisce totalmente asessuale mi viene da sorridere con tenerezza, ma mi viene anche da pensare: “aaah finalmente!!!”. Sentendomi sempre stretto, soffocato dai rapporti sessuali con gli altri, con chi si definisce "gray-a” mi potrei finalmente sentire a mio agio, con chi si definisce asessuale mi sentirei finalmente dentro un "largo contenitore”… a macchiare la sua "nera" asessualità ci potrei pensare io...
Quando leggo qui di maschi reticenti al sesso con la propria moglie/ragazza, penso che siate delle povere perle incomprese e mi verrebbe voglia di sposarvi tutti!
Adesso che la mia chilometrica e noiosa presentazione è finita, “finalmente” potete dirlo voi… anche se dubito che chi avrà pensato di venirmi a fare un saluto, sia rimasto a leggere tutto 'sto poema…