Limiti tra normalità-patologia e altro.

Per tutto ciò che riguarda l'asessualità e gli asessuali.
Rispondi
Avatar utente
Mia23
Ameba
Messaggi: 51
Iscritto il: lun apr 29, 2013 3:59 am
Genere: Femmina
Località: Varese

Limiti tra normalità-patologia e altro.

Messaggio da Mia23 »

Il mio più grande ed essenziale dubbio riguarda questo: il non provare interesse per il sesso (a differenza di condizioni come l'averne proprio paura, provare repulsione, sentire dolore ecc), è una cosa normale o no? Per normale più che altro intendo sano, a livello psicologico più che altro. Il fine della mia domanda ovviamente non è di "etichettare" qualcosa di per sè: è solo che sapendo se qualcosa è effettivamente un disturbo o meno si potrebbe cambiare e vivere meglio.

Molto in generale, un qualsiasi disturbo psicologico-mentale è definito tale solo SE e QUANDO provochi problemi a sè stessi e/o agli altri, se è nocivo ed importante a tal punto da condizionare la nostra vita; per questo penserei che l'asessualità non è un disturbo, dato che il disinteresse totale non provoca assolutamente alcun problema. Se stessi male per la mia "condizione" sarebbe facile vederlo come un problema, insomma....ma così è difficile.

Se mi chiedo se sia normale o meno è per due motivi essenziali:

1) Se -quasi- tutte le persone del mondo hanno impulsi, fantasie e voglia di fare sesso (se non vere e proprie necessità) un motivo ci sarà, no?
2) Ovviamente maggioranza raramente significa normalità e giustizia, lo so, ma il tutto si complica perchè il sesso (almeno quello volto al concepimento) è una cosa naturale e parte degli istinti dell'uomo, da sempre, per questo mi sembra maggiormente strano poter accettare che l'asessualità possa essere spontanea e incondizionata, una semplice condizione come un'altra.
3) Tra parentesi, probabilmente se non fossi bombardata ogni giorno da qualsiasi cosa ruoti intorno al sesso -e non solo in tv, anzi!- non ci penserei così spesso, ma insomma, se di mio non ci penserei mai, purtroppo è un argomento così comune da essere inevitabilmente in mente spesso.

Insomma, riassumendo mi e vi chiedo un parere e delle motivazioni, perchè muoio dalla voglia di sapere se quello che sembra essere il mio stato è così e basta o può piuttosto essere sintomo di qualcos'altro, derivato da un trauma o cose del genere. Chiaramente il puro disinteresse è una forma più subdola della repulsione, per esempio, per questo è facile scambiarlo come puro e sincero, ma non credo sia sempre così. Poi è ovvio che esiste caso e caso e senz'altro qualcuno sarà asessuale per qualche problema inconscio, ma io parlo proprio in generale, chiedendomi come è possibile che un essere umano non provi interesse verso il sesso. E se fosse possibile, partendo solo dall'obiezione dell'istinto naturale, mi chiedo quali possano essere le cause: predisposizione genetica? Altro?

E data anche la mia innata predisposizione ad auto-convincermi di cazzate e rigirare bene ogni frittata, facendo delle riflessioni così intricate e intelligenti (ma false) che mi auto-inganno da sola, nonchè la conoscenza della mente umana che si basa sulle autogiustificazioni, ho paura di affermare che il sesso semplicemente non mi interessi, perchè temo che la realtà sia diversa e possa essere solo una scusa (anche se razionalmente non lo è, chiaro)...quindi pensavo che sapere se è normale e fisiologico questo disinteresse sia un buon primo passo, ecco. :D

Non che sia molto importante, ma in breve, tralasciando le mie esperienze in merito: non ho assolutamente paura del sesso, non si tratta di dolore e non sono incapace di provare piacere. Ho solo constatato che a me, naturalmente non verrebbe mai in mente di farlo, come impulso e desiderio. Non ci penso proprio. Non è un mio bisogno. Se penso ad una persona che mi piace o per cui provo qualcosa, non mi verrebbe MAI in mente il sesso. Mi sembra patetico e sbagliato -pur sapendo probabilmente di sbagliare, ma il condizionamento del sesso come necessità l'ho sempre avuto intorno, non è facile dirgli addio- fantasticare al massimo sulla mia mano che venga presa dall'altro ed un appassionato bacio, la vedo anche come immagine infantile, forse. Insomma: stento a credere che non sia frutto di qualche mio blocco psicologico, anche se non ho idea del come nè perchè. Ripeto, forse sono solo troppo condizionata e non c'è niente di anormale in tutto questo. E se venisse voglia, così come se il mio compagno ne avesse, non vedo assolutamente niente di male nel darsi piacere a vicenda: il fatto è proprio che non è un mio bisogno e non ci penso, tutto qui.

[Tra l'altro mi chiedevo per i comuni mortali sessuali (ironia, ancheperchè sarei la prima che prendo per il culo) come funzioni: una persona ha bisogno di per sè di sesso e/o gode nel provare piacere e QUINDI dai, perchè non condividere questo piacere con un'altra persona (ed ecco il sesso piuttosto che l'autoerotismo) oppure vedendo una persona che piace/che si ama/quel che è dovrebbe venire in mente di farci sesso? Mi sono spiegata male e sarà una domanda assurda, ma mi chiedevo proprio cosa sia il sesso, qual'è il rapporto con l'altro. Un conto è provocarsi piacere e provocarlo all'altro, un altro è vedere una persona ed avere fantasie proprio collegate ad essa e nessun altro, al di là della propria esigenza di essere soddisfatti! Forse entrambe, ma mi sfugge proprio il collegamento: cosa possa passare nel cervello di uno che veda una bella gnocca e la sogni a 90°, insomma. Perchè? In nome di quale principio? O la realtà è che per esempio una donna -non sono femminista, dio mio- di per sè ha voglia di raggiungere un orgasmo perchè le piace, cosa che ovviamente preferirebbe fare con un bell'uomo piuttosto che uno che non le piaccia? Certo, si può dare priorità all'estetica così come al legame emotivo, ognuno è diverso. Ma perchè questo spasmodico bisogno di altri? Non basta eventualmente soddisfarsi da soli? Ovviamente è diverso ed è un piacere condividere, io parlo proprio delle pulsioni. Se la verità fosse che in una relazione è bello condividere tutto e quindi anche il piacere fisico del corpo, come si spiegano le fantasie con persone fisicamente belle che non si conoscano? O l'avere voglia in generale di fare sesso? Boh. Eppure il sesso a quanto pare è un dato di fatto, un presupposto in una relazione...e se non lo è addio. E credo tutti sentano dire che il sesso è importante e quasi sempre quando le cose vanno male a letto la storia è a rischio. E molte relazioni finiscono per i tradimenti (fisici, sai chi se ne frega). Dico, stare a letto abbracciati e basta no? Come se non fosse intimo.]

E sono le cinque e sto degenerando e scrivendo cose scollegate e senza senso :D

Chiudo qui o è finita, scusate sia per la lunghezza che per il non-sense e l'aver mischiato troppe cose tra loro. Grazie a chi avrà pazienza di leggere (bastano le prime tre righe per rispondere alla mia domanda, dai) e soprattutto di rispondere e farmi scoprire se sono pazza.

Avatar utente
SilverKitsune
z = z² + c
Messaggi: 9690
Iscritto il: ven apr 15, 2011 6:03 pm
Orientamento: Asessuale
Genere: Demiguy / Non-binario
Località: Monte Argento

Re: Limiti tra normalità-patologia e altro.

Messaggio da SilverKitsune »

Ti sei risposta da sola: no, non è un problema fintantoché tu vivi bene col tuo disinteresse per il sesso, e no, l'asessualità non è una patologia bensì un orientamento sessuale, quindi una condizione più che naturale per l'individuo. Il fatto che i media bombardino le persone con tematiche relative al sesso ha avuto un'influenza rilevante su diversi asessuali, e sì, immagino che la maggior parte di noi si sia chiesta le stesse cose almeno una volta nella vita... ma la norma non fa normalità. Essere gay è normale? Sì. E' la norma? No. Anche l'omosessualità è un orientamento di nicchia, come l'asessualità. L'unica differenza è che l'omosessualità la conoscono in tanti e ora, dopo un paio di secoli che si sa della sua esistenza e non la si nega, è ritenuta una cosa normale da tutti (omofobi a parte). Il discorso per l'asessualità sarà lo stesso, è solo questione di tempo ;)

Le cause dell'asessualità ancora non si conoscono. Potrebbero essere genetiche come potrebbero non esserlo, non ne sappiamo a sufficienza per fare delle ipotesi concrete. In ogni caso, dichiarare di essere disinteressati al sesso non è automaticamente dichiararsi asessuali. Se senti di non provare interesse per il sesso in questo momento, puoi semplicemente dire che per te ora come ora non è aria e magari forse ci penserai in futuro. Gli altri non hanno bisogno di sapere quando e SE arriverà questo generico momento nel futuro.

Vedi, il sesso può significare cose diverse per persone diverse. C'è chi lo tratta alla stregua del sommo piacere fisico e non si cura molto della componente emotiva, e magari per alcune di queste persone pensarci ogni pochi secondi è più uno stimolo fisiologico che altro - alcune persone hanno una libido più alta di altri. C'è chi invece lo tratta come una cosa altamente emotiva, da condividere solo con la persona amata per sentirsi più vicini e più legati. C'è chi invece crede che il sesso non significhi assolutamente niente, e quindi può decidere di non farlo perché non gli va, o di farlo ogni tanto col partner per farlo contento. Per molti asessuali essenzialmente il sesso è questo: una fantomatica attività che piace a tanti e della quale non si riesce a capire il grande appeal. :) Ciò non significa che ogni asessuale provi repulsione per il sesso! Riguardo invece alla masturbazione: è diversa, sia fisicamente che emotivamente, dal fare sesso con qualcuno. Alcuni asessuali si masturbano e magari provano anche piacere nel farlo, ma essenzialmente nessuno ottiene le stesse identiche sensazioni dalla masturbazione rispetto al sesso.

L'intimità di per sé ha tante forme, e il dormire vicini - nel senso letterale del termine - è una delle mie personali preferite. C'è anche chi detesta essere toccato, ma a diversi asessuali il contatto fisico di tipo non sessuale piace ;)
"I see now that the circumstances of one's birth are irrelevant; it is what we do with the gift of life that makes us who we are."

MBTI: INTJ

Avatar utente
Chiara78
Residente permanente di AVEN
Messaggi: 5200
Iscritto il: ven ott 29, 2010 4:47 pm

Re: Limiti tra normalità-patologia e altro.

Messaggio da Chiara78 »

Concordo con ogni parola di Kitsune, e aggiungo che questa fissa di essere "normali" secondo me è un peso e un modo per vivere costantemente preoccupati (per non parlare di chi guadagna sulle tante persone che vogliono avere un peso "normale", una libido "normale" ecc. ecc. ecc. ; già solo per questo è meglio fregarsene della "normalità").
Meglio essere se stessi... fare continui confronti con gli altri e chiedersi ogni minuto "ma sarò normale?" credo che non faccia assolutamente bene!
♥ La vita è come uno specchio: ti sorride se la guardi sorridendo! ♥

Immagine

Nemesi
A-postolo Asexy
Messaggi: 447
Iscritto il: dom dic 02, 2012 2:55 pm
Orientamento: Demisessuale
Genere: Femmina

Re: Limiti tra normalità-patologia e altro.

Messaggio da Nemesi »

Quoto Kit.
Tra l'altro, io non mi farei problemi riguardanti il fatto che siccome il sesso serve per mandare avanti la specie, chi non prova pulsioni deve avere qualche disturbo. Prendi gli omosessuali: mica hanno pulsioni collegate al mantenimento della specie, però non hanno un disturbo!! :)
Volevo poi mettere l'accento sul fatto che tu non vivi male la tua condizione: non soltanto sei in pace con te stessa e mi sembra di capire che ti accetti, ma questo non fa danni a nessuno. Perché mai dovresti essere da curare, allora? :wink:
Credimi, da quello che ho potuto leggere tu sei proprio la réclame dell'asessualità e hai punti di vista in comune con molta gente qui dentro, sei solo estremamente condizionata dall'esterno. Sarei felice se la tua permanenza qui ti facesse valutare maggiormente quest'ipotesi, perché anche se non ti conosco e non sono nessuno per dirlo, è molto probabile da quello che scrivi che sia così.
Ah, e un commento alla parte scritta in piccolo. Gli impulsi in sé indipendenti dalle persone che possono attrarci (detti desiderio sessuale) non caratterizzano l'asessualità. Questa è definita come l'assenza di attrazione sessuale, che è una cosa diversa: è in parole povere l'attrazione per una o più persone non di tipo prettamente estetico (come l'ammirazione per un'opera d'arte) o romantico (stabilire una relazione con una persona)... ma di tipo sessuale, cioè interagisci con una persona e ti senti attratta da lei a tal punto da farci sesso. Ovviamente l' "interazione" ha un significato diverso in ognuno. Io ad esempio (da demisessuale) devo voler già molto bene alla persona in questione (ed è successo due volte sole). Ma per i sessuali basta molto meno. Per alcuni, come dicevi tu, anche solo l'aspetto fisico. Ma, ancora una volta, non in senso estetico ma erotico. Non è facile da spiegare. In generale ciò che è grazioso non è per forza sexy, qualunque cosa voglia dire essere sexy (non solo perché se ti definisci asessuale non dovresti avere una percezione netta di cosa è sexy, ma anche perché nemmeno io ce l'ho!) Quindi credo che la maggior parte delle persone stabilisca relazioni con chi la attrae sessualmente, ma non con l'obiettivo prefissato di voler sfogare le pulsioni insieme (che brutta espressione!).
Un'ultima cosa. Anch'io spesso ho pensato che, senza il mondo a mandarmi certi messaggi, per conto mio non avrei mai pensato che il sesso esistesse. Ed è così. Anche ora che c'è un mio amico che mi attrae, non so fino a che punto avrei capito cosa davvero mi succede con lui, se non avessi potuto collegarlo a qualcosa che mi è stato in pratica messo in testa apposta. Cioè, avrei avuto coscienza delle sensazioni che provo quando ad esempio ci parlo ecc... ma non sarei mai riuscita a fare 2+2 se mi fosse mancato l'altro 2, che non è nella mia natura in quanto senza un "oggetto del desiderio" (che deve essere mio amico, devo volergli bene e bla bla bla) non ho pulsioni di nessun tipo (-> semisessuale).
I'll never let you go, if you promise not to fade away, never fade away.

Avatar utente
Mia23
Ameba
Messaggi: 51
Iscritto il: lun apr 29, 2013 3:59 am
Genere: Femmina
Località: Varese

Re: Limiti tra normalità-patologia e altro.

Messaggio da Mia23 »

Grazie a tutte per le risposte, innanzitutto.
SilverKitsune ha scritto:Ti sei risposta da sola: no, non è un problema fintantoché tu vivi bene col tuo disinteresse per il sesso, e no, l'asessualità non è una patologia bensì un orientamento sessuale, quindi una condizione più che naturale per l'individuo. Il fatto che i media bombardino le persone con tematiche relative al sesso ha avuto un'influenza rilevante su diversi asessuali, e sì, immagino che la maggior parte di noi si sia chiesta le stesse cose almeno una volta nella vita... ma la norma non fa normalità. Essere gay è normale? Sì. E' la norma? No. Anche l'omosessualità è un orientamento di nicchia, come l'asessualità. L'unica differenza è che l'omosessualità la conoscono in tanti e ora, dopo un paio di secoli che si sa della sua esistenza e non la si nega, è ritenuta una cosa normale da tutti (omofobi a parte). Il discorso per l'asessualità sarà lo stesso, è solo questione di tempo ;)

Le cause dell'asessualità ancora non si conoscono. Potrebbero essere genetiche come potrebbero non esserlo, non ne sappiamo a sufficienza per fare delle ipotesi concrete. In ogni caso, dichiarare di essere disinteressati al sesso non è automaticamente dichiararsi asessuali. Se senti di non provare interesse per il sesso in questo momento, puoi semplicemente dire che per te ora come ora non è aria e magari forse ci penserai in futuro. Gli altri non hanno bisogno di sapere quando e SE arriverà questo generico momento nel futuro.

Vedi, il sesso può significare cose diverse per persone diverse. C'è chi lo tratta alla stregua del sommo piacere fisico e non si cura molto della componente emotiva, e magari per alcune di queste persone pensarci ogni pochi secondi è più uno stimolo fisiologico che altro - alcune persone hanno una libido più alta di altri. C'è chi invece lo tratta come una cosa altamente emotiva, da condividere solo con la persona amata per sentirsi più vicini e più legati. C'è chi invece crede che il sesso non significhi assolutamente niente, e quindi può decidere di non farlo perché non gli va, o di farlo ogni tanto col partner per farlo contento. Per molti asessuali essenzialmente il sesso è questo: una fantomatica attività che piace a tanti e della quale non si riesce a capire il grande appeal. :) Ciò non significa che ogni asessuale provi repulsione per il sesso! Riguardo invece alla masturbazione: è diversa, sia fisicamente che emotivamente, dal fare sesso con qualcuno. Alcuni asessuali si masturbano e magari provano anche piacere nel farlo, ma essenzialmente nessuno ottiene le stesse identiche sensazioni dalla masturbazione rispetto al sesso.

L'intimità di per sé ha tante forme, e il dormire vicini - nel senso letterale del termine - è una delle mie personali preferite. C'è anche chi detesta essere toccato, ma a diversi asessuali il contatto fisico di tipo non sessuale piace ;)
Bene, intanto so che l'asessualità è un orientamento sessuale (anche se sembra un paradosso, ma meglio non essere pignoli). Il paragone con l'omosessualità è perfetto e spero che col tempo cambieranno i luoghi comuni e ci sarà più informazione, anche se temo l'impedimento sia semplicemente dato dai numeri apparentemente scarsi di persone asessuali. Sono però convinta che molte più persone di quel che si pensa siano in realtà asessuali ma si sforzino a fare sesso e basta, senza porsi domande. Io stessa, sinceramente, prima di fare un minimo di ricerche, al massimo avrei potuto pensare per sentito dire all'eventuale risposta "ahahah, sei frigida che merda, fatti curare!", niente di più o di diverso. Non a caso non ne ho mai parlato con nessuno, tra l'altro.

Mi scuso per le domande stupide sul sesso: chiaramente è tutto soggettivo e non ha quindi senso chiedere definizioni e dati di fatto. Solo che ho qualche problema con l'assenza di definizioni e certezze, ecco. L'unico dubbio su quel che hai detto riguarda la masturbazione: non stento a credere che molti asessuali si masturbino -e neppure che facciano sesso con altre persone, dato che l'assenza di desiderio non significa non poter accontentare qualcun altro-, ma non sembra un pò un controsenso? Il fine della masturbazione è provare piacere, il sesso è piacere (quindi una cosa intima e che ovviamente si può voler condividere con altri eccetera). Voglio dire, ovvio che sia diverso da soli o con altri, ma sarebbe come fare sesso con sè stessi. Quindi mi chiedo: se c'è "la voglia" di provare piacere, perchè solo da soli? Se l'istinto del godere esiste, mi sembra strano che si limiti genuinamente (e non per altri problemi) a sè stessi. O non lo si fa per voglia? Esistono necessità fisiologiche (così dicono, non parlo di me), chiaramente curiosità e tante altre cose, ma io parlo proprio della voglia, dell'imput di farlo.

O forse questo discorso si può paragonare ad una cosa: non so, una persona fuma un canna per la prima volta e prova piacere, dopodichè....qualcuno vorrà riprovare l'esperienza, magari inizierà a farlo spesso a tal punto da diventare dipendente da questo piacere, qualcuno non fumerà mai più, qualcuno nemmeno proverà mai. Ovviamente non esiste la necessità dell'uomo di fumare erba, implicita nel dna, ma è un piacere come può esserne qualsiasi altro. Il sesso può essere una cosa del genere? Se si prova può piacere, ma se non c'è bisogno ed esigenza di rifarlo o se si prova ma non suscita niente di che, si lascia da parte? I miei dubbi derivavano proprio dal fatto che il sesso nell'opinione comune è una cosa insindacabile, a differenza di altri vizi: ma ora so che era un'idea sbagliata data solo dalla mia ignoranza in materia. E tutto ha più senso.

Chiara78 ha scritto:Concordo con ogni parola di Kitsune, e aggiungo che questa fissa di essere "normali" secondo me è un peso e un modo per vivere costantemente preoccupati (per non parlare di chi guadagna sulle tante persone che vogliono avere un peso "normale", una libido "normale" ecc. ecc. ecc. ; già solo per questo è meglio fregarsene della "normalità").
Meglio essere se stessi... fare continui confronti con gli altri e chiedersi ogni minuto "ma sarò normale?" credo che non faccia assolutamente bene!
Hai ragione, ma in questo caso specifico se ho parlato di normalità era solo nell'accezione di stato di non-salute psicologica e mentale, cioè un disturbo che se curato renderebbe la vita migliore, solo questo: insomma, il fine di definire sarebbe solo di stare meglio, non di confrontarsi e stare male.
Nemesi ha scritto:Quoto Kit.
Tra l'altro, io non mi farei problemi riguardanti il fatto che siccome il sesso serve per mandare avanti la specie, chi non prova pulsioni deve avere qualche disturbo. Prendi gli omosessuali: mica hanno pulsioni collegate al mantenimento della specie, però non hanno un disturbo!! :)
Volevo poi mettere l'accento sul fatto che tu non vivi male la tua condizione: non soltanto sei in pace con te stessa e mi sembra di capire che ti accetti, ma questo non fa danni a nessuno. Perché mai dovresti essere da curare, allora? :wink:
Credimi, da quello che ho potuto leggere tu sei proprio la réclame dell'asessualità e hai punti di vista in comune con molta gente qui dentro, sei solo estremamente condizionata dall'esterno. Sarei felice se la tua permanenza qui ti facesse valutare maggiormente quest'ipotesi, perché anche se non ti conosco e non sono nessuno per dirlo, è molto probabile da quello che scrivi che sia così.
Ah, e un commento alla parte scritta in piccolo. Gli impulsi in sé indipendenti dalle persone che possono attrarci (detti desiderio sessuale) non caratterizzano l'asessualità. Questa è definita come l'assenza di attrazione sessuale, che è una cosa diversa: è in parole povere l'attrazione per una o più persone non di tipo prettamente estetico (come l'ammirazione per un'opera d'arte) o romantico (stabilire una relazione con una persona)... ma di tipo sessuale, cioè interagisci con una persona e ti senti attratta da lei a tal punto da farci sesso. Ovviamente l' "interazione" ha un significato diverso in ognuno. Io ad esempio (da demisessuale) devo voler già molto bene alla persona in questione (ed è successo due volte sole). Ma per i sessuali basta molto meno. Per alcuni, come dicevi tu, anche solo l'aspetto fisico. Ma, ancora una volta, non in senso estetico ma erotico. Non è facile da spiegare. In generale ciò che è grazioso non è per forza sexy, qualunque cosa voglia dire essere sexy (non solo perché se ti definisci asessuale non dovresti avere una percezione netta di cosa è sexy, ma anche perché nemmeno io ce l'ho!) Quindi credo che la maggior parte delle persone stabilisca relazioni con chi la attrae sessualmente, ma non con l'obiettivo prefissato di voler sfogare le pulsioni insieme (che brutta espressione!).
Un'ultima cosa. Anch'io spesso ho pensato che, senza il mondo a mandarmi certi messaggi, per conto mio non avrei mai pensato che il sesso esistesse. Ed è così. Anche ora che c'è un mio amico che mi attrae, non so fino a che punto avrei capito cosa davvero mi succede con lui, se non avessi potuto collegarlo a qualcosa che mi è stato in pratica messo in testa apposta. Cioè, avrei avuto coscienza delle sensazioni che provo quando ad esempio ci parlo ecc... ma non sarei mai riuscita a fare 2+2 se mi fosse mancato l'altro 2, che non è nella mia natura in quanto senza un "oggetto del desiderio" (che deve essere mio amico, devo volergli bene e bla bla bla) non ho pulsioni di nessun tipo (-> semisessuale).
Grazie per avermi dato qualche spunto ed un nuovo carico di domande che vi risparmierò. :D

A parte il fatto che non mi accetto (ma la questione del sesso è l'ultimo dei miei problemi, anzi...l'altra notte è stata praticamente la prima volta nella vita che ci ho pensato seriamente), ovviamente hai ragione nel dire che se una cosa mi sta bene e non mi provoca alcun problema non ha alcun senso volerla cambiare e anzi si potrebbero fare danni e stare peggio, ma il mio timore era che RAZIONALMENTE io penso "non mi interessa il sesso, fine, è normale" ma in realtà il mio disinteresse possa essere solo una scusa che inconsciamente do a me stessa per nascondere magari altri problemi e quindi questo conflitto possa darmi problemi, ecco. Ormai non so più come fidarmi di me e so che i pensieri consapevoli valgono poco o niente, ecco. Ma è impossibile che qualcun altro possa sapere o scoprire quale delle due versioni sia la realtà per me, ovvio: aver scoperto però che l'asessualità è davvero e solo un orientamento sessuale, già mi ha confortata e fatto pensare che non sia impossibile che a me il sesso davvero non interessi.

Capisco bene quel che dici sui messaggi che il mondo manda, io sono arrivata al punto di ritrovarmi a fantasticare e avere fantasie erotiche (perlomeno, a mio piacimento e non immaginando cose che ai più piacciono ma a me disgustano: è già un primo passo) e poi chiedermi se fossero nate da ME spontaneamente o dal fatto che in qualche modo "mi sentissi in dovere di farlo perchè tutti lo fanno", so che è ridicolo ma me lo sono davvero chiesta! E spesso ho appurato di essermi forzata a immaginare, senza aver avuto alcuno stimolo a farlo. Ovviamente non posso incolpare "il mondo" per questo, anche se di certo non aiuta: sono io che sono troppo psicolabile.

Sono leggermente confusa dopo aver letto la parte su desideri sessuali, attrazione eccetera, ma più che partire con le domande farei meglio prima a leggere qualcosa (anche sul forum stesso, definizioni e cose simili) e capirne di più. Se ho capito quel che vuoi dire, l'attrazione di per sè (che sia romantica, estetica o di altro tipo) è una cosa indipendente: gli asessuali semplicemente non hanno quella di tipo sessuale, giusto? Suppongo che una persona che abbia fantasie non possa essere asessuale, perchè se uno ha uno stimolo l'istinto impone di seguirlo! In caso ci siano fantasie sessuali ma non le si soddisfi credo entrino in ballo dei problemi, mentre in teoria se una persona non è genuinamente interessata alla sfera sessuale non dovrebbe averne proprio di fantasie (sessuali ovviamente, di altro tipo sì). Hai parlato di "concetto di sexy" ed erotismo, anche...uhm. La bellezza è una cosa, forse la differenza sta proprio nell'eccitazione o nella semplice ammirazione di tale cosa. Per apprezzare la bellezza -soggettiva- ovviamente non serve che entri in gioco la sessualità. Se ho un personale concetto di "sexy" sono priva di senso? Gesù. Ma è complicato o sono io che sono ritardata? Ok, taccio e leggo, che è meglio.

Appreso tutto ciò, salvo colpi di scena non mi resta che scoprire come fare a vivere (bene) in un mondo formato perlopiù da sessuali. :D

Perchè per esempio, se per me il mio ipotetico disinteresse non è assolutamente un problema, potrebbe diventarlo nei casi in cui dovessi venir rifiutata da chiunque, non trovassi nessuno di adatto a me e restassi sola (in campo relazionale-sentimentale). Diventerebbe indirettamente un problema perchè influirebbe sulla mia vita, anche se poi ho scoperto che esistono altre persone simili e quindi vaffanculo. Raduni di asessuali no? Un cartellino in fronte per saperlo? Ironia, ironia. Ah, mi chiedo quanto sia difficile la vita di una persona omosessuale che non possa sapere se l'altro che gli interessa lo sia o meno. Ah, certamente si potrebbe benissimo creare un rapporto con una persona non-asessuale, ma dipende e parlo in generale, perchè per esperienza -sarò sfigata- il sesso per i più rappresenta veramente una cosa FONDAMENTALE...e i compromessi esistono ed è meraviglioso farli, penso solo ad ipotetiche fughe prima del tempo allo scoprire che sono un'aliena non interessata al sesso. Ma direi che si tratta sempre, solo e comunque di trovare Persone con la "p" maiuscola e non teste di cazzo, tutto qui.

Sono curiosissima di leggere le esperienze di altre persone in merito alle reazioni degli altri, specie di relazioni con persone di altro orientamento. Yea.

Nemesi
A-postolo Asexy
Messaggi: 447
Iscritto il: dom dic 02, 2012 2:55 pm
Orientamento: Demisessuale
Genere: Femmina

Re: Limiti tra normalità-patologia e altro.

Messaggio da Nemesi »

Esatto, hai capito bene la faccenda delle attrazioni. :wink: E sul concetto di sexy... beh, magari ora scopro che non ci ho mai capito niente, ma sono sempre stata convinta che una persona definita sexy sia una persona in grado di far provare attrazione sessuale a molti. Quindi, un asessuale in linea teorica non dovrebbe trovare mai nessuno sexy. Poi, uno può anche avere un concetto personale di sexiness... Ma ci devo riflettere meglio. Nel post mi riferivo alla definizione di sexy che ho dato adesso. Poi se uno ne ha una personale allora tutto cambia! :)
I'll never let you go, if you promise not to fade away, never fade away.

Avatar utente
Laser
Mega-Mitosi
Messaggi: 100
Iscritto il: dom apr 21, 2013 12:07 am
Orientamento: gray
Genere: maschio

Re: Limiti tra normalità-patologia e altro.

Messaggio da Laser »

Mi sono piaciute moltissimo le risposte che ho letto fino ad adesso, quindi ripetere quello che è stato detto risulterebbe un po'superfluo.
La chiarezza di esposizione è uno dei punti di forza di questo forum!! Inoltre posso dire che di quasi tutti gli argomenti trattati c'è da qualche parte qua intorno un post sul quale dibattiamo approfonditamente, quindi non resta che dare un'occhiata e partecipare. Te lo dice uno che è tra le new entry (di questo forum, non certo dell'asessualità!), e ha già postato domande e risposte un po'ovunque!
Aggiungo solo un po'di cose che forse hanno un leggero senso in più per me (grey) rispetto ad altri, e che potrebbero sciogliere qualche interrogativo.
Cos'è l'attrazione sessuale? è una domanda che può essere equiparata a "come funziona il corpo umano nei suoi più profondi dettagli e processi?".
La risposta é difficile perché (se ti interessa la medicina capirai), le fisiologie cambiano da individuo ad individuo, per 6 miliardi di volte su questo pianeta. Volendo tralasciare eventuali discorsi spirituali, siamo degli stupefacenti e efficentissimi elaboratori chimici, magnifiche centrali elettriche, straordinari sistemi idraulici, portentosi elaboratori di impulsi. E tutto questo si basa su legami chimici intrinseci ad ognuna delle nostre cellule (non parlando solo di DNA, naturalmente, che sarebbe oltremodo riduttivo! Ormai possiamo parlare di memoria mitocondriale, effetti quantistici.. roba da fantascienza pura! :D )
Tutto questo per dirti che la pulsione sessuale è un istinto profondo, dato da questa nostra personalissima "composizione" interna. Che non ha mai niente di sbagliato, a meno che non danneggi gravemente noi stessi o altri, come dicevano giustamente sopra. Io raramente l'ho sperimentato ed è paragonabile ad una perdita di coscienza verso il nostro lato primordiale (l'intensità dipende dalla libido individuale, la mia in definitiva non è mai stata intensa, ma sufficiente a farmi un'idea). Non è una cosa che si possa "richiamare", dio sa quanto ci abbia provato nella mia vita. Emerge, come può emergere la rabbia profonda che da alla testa, o uno spasmo quando sei in debito d'ossigeno. Per tutta la vita ho cercato di supplire con la mia parte razionale all'istinto mancante, alla pulsione, come giustamente l'hai definita. Ma non si può elaborare come un pensiero, e non si può innescare. La scarica elettrica parte da sola, cambiando la nostra fisiologia chimica e facendoci "perdere la testa". Questo è il mio modo "letterario" per cercare di descriverti la pulsione che - per lo più - manca anche a me. Per questo con l'andare degli anni ho trovato appropriato il pensiero di chi inserisce l'istinto sessuale nella lista degli impulsi reconditi (mangiare, bere, defecare, dormire, riprodursi), anche se non ha niente di vitale, rispetto agli altri. Con gli altri invece condivide il punto di partenza da cui la pulsione parte, i processi primordiali.
E ti racconto anche una cosa che ho letto tempo fa e che mi ha fatto sorridere, secondo la quale noi saremmo i primi nella direzione del prossimo gradino dell'evoluzione. Noi che abbiamo naturalmente accantonato il controllo che la morsa di pulsioni primigenie ha sugli individui (ma che dovremmo di contro trovare o aver trovato il bilanciamento e l'equilibrio per essere funzionali alla procreazione). Se ritrovo quello scritto, ma sarà dura, ve lo posto per farci un paio di sorrisi... ;)
Riepilogando, il tuo rna mitocondriale ha una particella di carbonio in più: adori il piccante, una in meno, non lo sopporti.
Il tuo dna tranfert lega bene: la tua sessualità è romantica, lega male, non comprendi altro che il sesso fine a se stesso.
Noi da qualche parte abbiamo una particella di idrogeno che ci ha fatto disinteressare al sesso. Siamo pressoché identici a quelli a cui piace il piccante.

La seconda considerazione è quella che ci vede figli del nostro tempo. Sappiamo di vivere in una società ipersessualizzata e nel contempo estremamente (falsamente) morale. In cui l'apparenza di quello che si fa defluisce poi nei mondi segreti in cui si cerca di sfogarsi. Un mondo di confusione e controsensi.
Un mondo in cui ci integriamo anche noi, che - diciamo la verità - siamo moltissimi in più di quanti non lo dicano apertamente le statistiche. Conosco VERAMENTE TANTE persone che si sforzano di essere sessuali, di essere all'altezza, di essere normali. Non so se tutti questi siano asessuali, lo siano in parte o solo si sentano a disagio a dover continuamente dimostrare qualcosa e vivere nell'ansia... ma siamo tanti.
Il punto è che il nostro mondo adesso esige normalità, canone. Chi non è normale sessualmente è da guardare male (come minimo). Ma sappiamo che nella grecia di Omero l'omosessualità era considerata piuttosto comune e che nel 1600 (ma anche nell'illuminismo, per molti versi), l'essere asessuali non faceva alcun scalpore (tranne quando poi si arrivava al fatidico scoglio della procreazione: quindi si parlava di infecondità o impotenza, maschile e femminile, ed era già tabù). Ai tempi nostri ogniuno ha una sua casellina, e se quella in cui finisci tu non è quella dove è caduto il resto della massa, allora sei a priori deprecabile. E non parliamo solo di sesso, ovviamente. Siamo confusi e spaventati da tutti questi imput contrastanti che ci arrivano e scagliarsi contro le diversità fa sentire più forti. L'apertura mentale riguardante alla possibilità di vivere come meglio si creda la propria sessualità, purtroppo (strano a dirsi), risiede nel momento nel passato e forse ritornerà nel futuro.

Chiudo perché altrimenti finisco per scrivere papiri immensi anch'io e mi piacerebbe tanto approfondire altri argomenti, ma per il momento lascio spazio a qualche altro utente, poi ritornerò con calma sui prossimi post! ;)

Avatar utente
SilverKitsune
z = z² + c
Messaggi: 9690
Iscritto il: ven apr 15, 2011 6:03 pm
Orientamento: Asessuale
Genere: Demiguy / Non-binario
Località: Monte Argento

Re: Limiti tra normalità-patologia e altro.

Messaggio da SilverKitsune »

Laser, tiralo fuori quell'articolo se ci riesci! Il dibattito su asessualità ed evoluzionismo non lo si fa da secoli, è ora di rispolverarlo :mrgreen:
Allora, Mia, per prima cosa non so se hai bene chiara la distinzione tra attrazione sessuale e desiderio sessuale - dai una letta al primo post di questo topic e, se hai dubbi, chiedi. In linea di massima, l'attrazione sessuale è diretta verso una persona specifica, mentre il desiderio sessuale non ha per forza una direzione, e si può anche risolvere in autoerotismo.

Ora: una persona asessuale può provare desiderio sessuale, ma non prova attrazione sessuale. Può tuttavia voler fare sesso, o per accontentare il partner, o per curiosità, o per altri motivi, e anche provare piacere durante il sesso, pure se non prova attrazione. Il piacere, come l'eccitazione, è nulla più che una reazione biologica. Se pensi che ci sono dei sessuali anorgasmici, che comunque fanno sesso molto volentieri, ti risulterà più semplice ribaltare la prospettiva e capirla anche dal punto di vista dell'asessuale a cui non dispiace il sesso :)
Altra notiziona dell'ultim'ora: è possibile anche avere dei fetish, leggere materiale pornografico, fare fantasie sessuali e quant'altro, pure essendo asessuali. Perché nelle fantasie non c'è attrazione sessuale. Sono delle "gratificazioni" a livello puramente mentale, e con l'attrazione non hanno nulla a che vedere. La maggior parte degli asessuali che ammette di avere fantasie sessuali dice anche che non si vedrebbe MAI in una situazione della vita reale in cui la persona stessa fosse coinvolta in quella fantasia, non a caso.

Gli orientamenti sessuali rappresentano a quali generi (ricorda che genere e sesso biologico non sempre coincidono; il genere è l'identità - maschile, femminile, o altro - percepita dall'individuo) la persona è sessualmente attratta. L'asessualità è una mancanza di attrazione, non una mancanza di orientamento. Può sembrare un controsenso, ma se ci pensi bene, dal punto di vista semantico e logico è assolutamente coerente con la definizione di tutti gli altri orientamenti sessuali.

Per concludere - sperando di non aver dimenticato nulla, se ho saltato qualcosa avvisami - parliamo dell'aspetto relazionale: è molto difficile per gli asessuali trovare un partner adatto, soprattutto se non vogliono fare sesso, ma non è impossibile. Abbiamo una sezione Raduni fatta apposta per conoscerci, che non è destinata agli appuntamenti galanti, ma intanto può metterti in contatto con altri asessuali che vivono vicino a te. E poi, se come quasi tutti qui dicono una buona parte delle persone vive male la sessualità forzata, significa che non abbiamo poi così poche possibilità. Se vuoi qualche insight aggiuntivo ti consiglio di parlare con Chiara, ufficiosamente la guru del forum per quanto riguarda i rapporti misti asessuale/sessuale :mrgreen:
"I see now that the circumstances of one's birth are irrelevant; it is what we do with the gift of life that makes us who we are."

MBTI: INTJ

Avatar utente
Mia23
Ameba
Messaggi: 51
Iscritto il: lun apr 29, 2013 3:59 am
Genere: Femmina
Località: Varese

Re: Limiti tra normalità-patologia e altro.

Messaggio da Mia23 »

Mi è bastato anche solo leggere l'immagine/volantino nel thread definizione di ASESSUALE per constatare l'inutilità della mia discussione. Scusate, sono stata impulsiva ed avrei prima dovuto leggere almeno le basi, anzichè aprire l'ennesima discussione con le stesse domande (e risposte).

Potrei fingere che sia stata solo una prova per testare quanto foste disponibili e pazienti (superatissima), ma non è vero, sarò solo pigra ed egocentrica. :P

Trovo molto interessante il discorso dell'evoluzione e degli istinti, anche se qualcosa non mi torna ed ho già in mente qualche riflessione al riguardo dell'istinto che non domina più l'uomo (se sia un bene o un male e cose simili). Comunque, se si pensa che gli istinti siano una cosa negativa-animale in senso dispregiativo ed in effetti ormai sono perlopiù repressi, chiaramente noi saremmo quasi la perfezione, non fa una piega. God, il mondo è pieno di cose interessanti e da approfondire. :D

E SilverKitsun, grazie, sei stata chiarissima e gentile a spiegarmi cose già scritte e che avrei potuto leggere (ora ho letto tutto, almeno a livello di definizioni). E sì, si potrebbe benissimo avere una relazione con un sessuale, ma questo sta essenzialmente all'altro in termini di non essere un idiota superficiale (non discuto il fatto che per molti il sesso possa essere fondamentale, solo perchè per me non lo è, penso solo che l'amore non vedo perchè non possa portare un asessuale al compromesso di poter fare sesso solo per l'altro, se fosse così importante). Anche se mi sta passando per la mente qualcosa di probabilmente stupido che sosterrebbe la diversità a livello proprio "di persone" tra sessuali ed asessuali, date poche cose che ho subito notato qui.

Bene, si moltiplicano le discussioni da aprire, ancheperchè devo redimermi da questa, totalmente inutile. :D

Avatar utente
Chiara78
Residente permanente di AVEN
Messaggi: 5200
Iscritto il: ven ott 29, 2010 4:47 pm

Re: Limiti tra normalità-patologia e altro.

Messaggio da Chiara78 »

Se vuoi qualche insight aggiuntivo ti consiglio di parlare con Chiara, ufficiosamente la guru del forum per quanto riguarda i rapporti misti asessuale/sessuale
Quoto... se hai domande, sono qua, Mia :mrgreen:
Capisco quello che volevi dire parlando di "normalità": con la mia risposta intendevo sottolineare che spesso si sta male proprio per i confronti che purtroppo la società ci porta a fare, dato che per essa esiste, appunto, una sola "normalità" che non tiene conto del fatto che le persone sono tutte diverse.
D'altra parte, se queste stesse persone se ne fregassero delle "leggi non scritte", la società sarebbe molto migliore :wink: :wink:
♥ La vita è come uno specchio: ti sorride se la guardi sorridendo! ♥

Immagine

Avatar utente
SilverKitsune
z = z² + c
Messaggi: 9690
Iscritto il: ven apr 15, 2011 6:03 pm
Orientamento: Asessuale
Genere: Demiguy / Non-binario
Località: Monte Argento

Re: Limiti tra normalità-patologia e altro.

Messaggio da SilverKitsune »

Ahah, non preoccuparti, Mia :lol: Capita a molti utenti di non leggere o non capire quei topic, e in ogni caso siamo qui anche e soprattutto per sciogliere dubbi e delucidare. Se ho scritto così tanto evidentemente è perché mi fa piacere fare più chiarezza sull'asessualità, e non mi pesa :)

So a cosa ti riferisci quando sostieni che ci sia una differenza "intrinseca" tra sessuali e asessuali. Penso si sia ormai capito che a me da' fastidio chi si ritiene "migliore" solo per il suo orientamento sessuale, e non penso che l'asessualità sia meglio o peggio di qualsiasi altro orientamento, ma con un sessuale non riuscirei a stare anche in termini di comprensione. Apparterremmo a due mondi troppo diversi per venirci incontro propriamente - e poi, visto che io non voglio fare sesso per accontentare nessuno, non ritengo giusto chiedere a una persona di non fare sesso per accontentare me.

Ma questa è un'altra storia :mrgreen:
"I see now that the circumstances of one's birth are irrelevant; it is what we do with the gift of life that makes us who we are."

MBTI: INTJ

Rispondi