Orientamenti romantici: innati o sviluppati?

Per tutto ciò che riguarda l'asessualità e gli asessuali.
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ithaca
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Orientamenti romantici: innati o sviluppati?

Messaggio da ithaca »

Ragazzi, voi che ne pensate? Parliamo di orientamenti romantici, non sessuali.

1- In generale, le persone secondo voi nascono etero/omo/a/bi/pan/ecc-romantiche, o ci diventano?

2- Voi credete di essere nati attratti (o non) romanticamente come lo siete ora?

3- Secondo voi uno può scegliere o cambiare il proprio orientamento romantico?

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Chiara78
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Re: Orientamenti romantici: innati o sviluppati?

Messaggio da Chiara78 »

Secondo me si nasce in un modo piuttosto che in un altro e non è possibile cambiare.
Forse si può far finta di farlo ma non si può farlo davvero; si può modificare un po' un certo atteggiamento, magari, ma non credo si possa cambiare da così a così.
Ultima modifica di Chiara78 il mar gen 22, 2013 5:19 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Orientamenti romantici: innati o sviluppati?

Messaggio da SilverKitsune »

A mio parere l'orientamento romantico si sviluppa nel corso dell'adolescenza, o in alcuni casi dell'infanzia, ma ciò non significa che non possa cambiare. Non credo lo si possa cambiare in maniera razionale, ma suppongo ci possano essere fattori irrazionali (e incontrollabili) che causano delle modifiche nell'orientamento di una persona, sessuale o romantico che sia.

Per quanto mi riguarda, le persone che mi sono piaciute finora - non moltissime - erano tutte fisicamente maschi, alcuni cisgender, altri genderqueer. Con le ragazze (sia femmine cisgender che ragazze MtF) non ho mai avuto una grandissima affinità, anche in termini di amicizie, ma suppongo sia perché i miei interessi sono più comunemente condivisi dai maschi che dalle femmine. Non ho pregiudizi di sorta sul sesso e/o sul genere della persona, non so se mi potrebbe piacere anche una ragazza, ma se dovesse succedere non me ne farei un problema.

Pure per questo mi è difficile definire il mio orientamento romantico: che io sappia, non sono panromantic*, ma neanche sono "strettamente androromantic" :mrgreen:
Il cambiamento più significativo nel mio orientamento c'è stato all'incirca l'inverno scorso, lo shift da romantic a greyromantic - il desiderio romantico mi è calato a picco nel giro di poco tempo, e anche oggi si attesta su livelli molto bassi. Essenzialmente preferisco la "singletudine" a meno che non mi piaccia qualcuno, e solo in tal caso sviluppo il desiderio di stare insieme alla persona, ma non è desiderio astratto, è desiderio concreto, nel senso che non ho voglia di avere "un partner" bensì quel partner!
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Re: Orientamenti romantici: innati o sviluppati?

Messaggio da Chiara78 »

non ho voglia di avere "un partner" bensì quel partner!
Quoto!
Questa è sempre stata anche la mia idea!
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Re: Orientamenti romantici: innati o sviluppati?

Messaggio da SilverKitsune »

Chiara78 ha scritto:Quoto!
Questa è sempre stata anche la mia idea!
:D

Comunque, almeno nel mio caso, in passato era diverso. Ho sofferto parecchio di più la solitudine (intesa come essere single) in un breve periodo di tempo quando avevo 18 anni, fino a poco dopo averne compiuti 19. Probabilmente era il residuo di una storia finita da non molto tempo, comunque, perché prima di allora e dai 19 anni in poi non ho mai avuto grandi problemi a non avere accanto nessuno. Certo, magari è perché sono ancora giovane e forse in futuro cambierò idea - tutto sommato una vita in solitudine non mi sembra per niente l'ideale, ma se proprio si deve sopportare, si cerca quantomeno di sopportarla al meglio delle proprie possibilità, cercando di essere contenti del resto.
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Re: Orientamenti romantici: innati o sviluppati?

Messaggio da Chiara78 »

Ma non esistono solo i fidanzati, ci sono anche gli amici! Per me solitudine vuol dire non avere proprio nessuno!
Non credo proprio che andando avanti comincerai ad "accontentarti"... almeno, io l'ho sempre pensata come te e non ho mai cambiato idea
:mrgreen:
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Re: Orientamenti romantici: innati o sviluppati?

Messaggio da SilverKitsune »

Io stavo contemplando la probabile ipotesi di accontentarmi anche della solitudine, intesa come il non avere un partner, che è comunque preferibile (almeno per me) ad avere il partner sbagliato.
So che esistono anche gli amici, ma mio malgrado con le amicizie ci faccio poco. Cioè, ho dei rapporti di amicizia piuttosto atipici e non so fino a che punto siano importanti per me. Sono persone a cui auguro ogni bene e per cui farei di tutto pur di aiutarli quando ne hanno bisogno, ma come dire, non c'è feeling a livello emotivo da parte mia. Il feeling emotivo lo trovo soltanto quando c'è qualcuno che per me oltrepassa l'amicizia, perché in un certo senso anche stare tra gli amici non mi elimina del tutto il senso di solitudine/incomprensione/altro. Sono un caso perso :mrgreen:
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Re: Orientamenti romantici: innati o sviluppati?

Messaggio da Chiara78 »

Secondo me il "problema" sta nel fatto che abbiamo bisogno di entrambi ma è difficile trovarli, appunto, entrambi che fanno davvero per noi.
Io per esempio sono contentissima di vivere con mio marito, ci capiamo alla perfezione e siamo felici, però mi rendo conto che il rapporto di coppia non è tutto e vorrei degli amici più presenti (non affezionati, attenzione, so che lo sono, almeno alcuni, ma si fanno vedere poco, hanno un concetto di amicizia diverso dal mio, che include il vedersi spesso)... capisco bene che non si può avere tutto, però sarebbe bello se fosse possibile
:D
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Re: Orientamenti romantici: innati o sviluppati?

Messaggio da Nemesi »

Secondo me gli orientamenti romantici sono innati. Almeno, per quanto mi riguarda, non ricordo di essermi mai posta domande di questo tipo, sono sempre stata etero-a-romantica. Non a caso, mi innamoro solo di ragazzi, e quando accade non ci tengo necessariamente a stabilire un rapporto romantico, mi accontento di venire accettata e che mi si dia amicizia. Una relazione romantica sarebbe un di più, bello certo, ma non imprescindibile. Da questa presa di coscienza ho poi cominciato a definirmi lithromantica, ma il mio orientamento mi era sempre stato chiaro. Non ho mai sofferto tanto l'assenza di un partner romantico (né tantomeno sessuale), quanto piuttosto di qualcuno a cui poter dire tutto di tutto senza segreti e senza paure. Kit, non sei un caso perso: sono poche le persone in grado di far sentire come a casa dei personaggi con degli ideali "non comuni" come i nostri, e non mi stupisco che tu non ne abbia incontrati mai. Pensa che non era del tutto così neppure il mio amico queerplatonico. Solo il mio Aspie mi fa sentire così, ma purtroppo ho avuto il coraggio di ammetterlo solo da poco. Con lui non sono sola: dico e faccio quello che mi viene spontaneo, senza nessun gap interiore, perché so che qualunque cosa sia a saltarmi in mente, se non è falsa o disonesta lui non la giudicherà mai negativamente. E naturalmente non mi vengono mai spontanee cose false o disoneste (come a chiunque: le bugie o i raggiri presuppongono la premeditazione sui secondi fini o almeno sulle conseguenze). Con gli altri mi sembra sempre di recitare la parte di me stessa. Tante volte penso una cosa magari un po' estremista, poi penso: "Ma è opportuno dirla proprio in questi termini?", e infine "Sì, devo essere me stessa." e la dico. Tutto questo in pochi istanti. Quindi appaio sempre schietta, ma non sono spontanea. Lui invece è spontaneo e basta, e, anche se può sembrare strano, è proprio per questo che con lui sono a mio agio, e fa essere un po' più così anche me. E non potevo non innamorarmi, visto tutto questo. Ma tornando in topic, nemmeno tutte queste belle cose mi motivano a volere una relazione romantica. Mi piacerebbe, certo, ma se non accadesse e continuassimo a vederci qualche volta restando single a vita entrambi, cosa mi cambierebbe? Nulla! Eh, sono fatta così.
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Re: Orientamenti romantici: innati o sviluppati?

Messaggio da SilverKitsune »

Ma Chiara, non è questo il punto. Io con l'andare del tempo ho proprio perso il desiderio di formare amicizie. Gli amici per me sono una cosa secondaria nella vita, ci sono cose che mi interessano di più, e prima era il contrario. Ho degli amici, se hanno bisogno di me ci sono sempre, ma allo stesso tempo riconosco che se un giorno le cose tra noi dovessero andare male o le nostre strade si separassero la cosa non avrebbe un grande effetto su di me - mi dispiacerebbe, sì, ma non molto dopo starei di nuovo in carreggiata a vivere come ho sempre vissuto e non mi sentirei come se mi mancasse qualcosa. Di per sé il non avere amici per me non sarebbe né un handicap né un problema.

Nemesi, in realtà mi è capitato di trovare una persona con cui stavo così bene da non volermene separare mai e con la quale potevo fare ogni genere di discorsi senza avere paura di eventuali giudizi negativi: era la persona con cui stavo prima :mrgreen: non mi mancava veramente niente, aveva tutto ciò che avrei mai potuto desiderare e molto di più, ma ovviamente era tutt'altro che asessuale e proprio su quel versante non mi offriva neanche comprensione, continuava a dire che non gli importava ma nel corso del tempo dimostrò di farmi pesare questa cosa a non finire a livello psicologico e ideologico. Chiaramente non conoscevo ancora l'asessualità quando eravamo insieme, se avessi saputo prima di essere asessuale probabilmente le cose sarebbero andate diversamente e non avremmo mai avuto alcun tipo di legame.

E poi, pur pensando che gli orientamenti romantici siano in qualche misura innati nell'essere umano, penso ugualmente che possano cambiare. Per esempio fino a non molto tempo fa non avrei mai pensato a identificarmi come un qualcosa di diverso da androromantic (non per "razzismo" verso il genere femminile, ovviamente), mentre ora la prospettiva di poter provare sentimenti anche per una ragazza non mi fa nessun effetto. Cioè, in me permane la convinzione che anche se succedesse non ci starei, ma quella è un'altra storia :mrgreen:
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Re: Orientamenti romantici: innati o sviluppati?

Messaggio da Chiara78 »

Ma Chiara, non è questo il punto. Io con l'andare del tempo ho proprio perso il desiderio di formare amicizie. Gli amici per me sono una cosa secondaria nella vita, ci sono cose che mi interessano di più, e prima era il contrario. Ho degli amici, se hanno bisogno di me ci sono sempre, ma allo stesso tempo riconosco che se un giorno le cose tra noi dovessero andare male o le nostre strade si separassero la cosa non avrebbe un grande effetto su di me - mi dispiacerebbe, sì, ma non molto dopo starei di nuovo in carreggiata a vivere come ho sempre vissuto e non mi sentirei come se mi mancasse qualcosa. Di per sé il non avere amici per me non sarebbe né un handicap né un problema.
Sì, capisco!
Io parlavo di me (anche se ho scritto "abbiamo", generalizzando, perchè vedo che diverse persone la pensano come me, anche se poi quasi tutti non è che si sforzino di essere bravi amici/compagni), che ci tengo sia ad avere un buon rapporto di coppia che degli amici veri, però solo il primo è davvero come vorrei
:roll:
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Re: Orientamenti romantici: innati o sviluppati?

Messaggio da SilverKitsune »

Beh, è già tanto! Avere un partner come lo si vuole di questi tempi è una cosa rarissima. ;)
Io faccio del mio meglio nei legami di amicizia, anche se non posso evitare di pensare che quelli che mi stanno vicino lo fanno più che altro per stima delle doti NON sociali che ho. Quelle sociali... sono sotto le mie scarpe. :mrgreen:
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Re: Orientamenti romantici: innati o sviluppati?

Messaggio da Chiara78 »

Beh, è già tanto! Avere un partner come lo si vuole di questi tempi è una cosa rarissima.
Certamente è vero, me ne rendo conto!
Non è possibile che tutto vada come si vuole, lo so bene, però a volte lo desidero lo stesso
:mrgreen:
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Re: Orientamenti romantici: innati o sviluppati?

Messaggio da blueberyl »

ithaca ha scritto:Ragazzi, voi che ne pensate? Parliamo di orientamenti romantici, non sessuali.

1- In generale, le persone secondo voi nascono etero/omo/a/bi/pan/ecc-romantiche, o ci diventano?

2- Voi credete di essere nati attratti (o non) romanticamente come lo siete ora?

3- Secondo voi uno può scegliere o cambiare il proprio orientamento romantico?
Argomento interessante e molto più complesso e indefinito degli orientamenti sessuali.
Quello che so è che sono sempre stata attratta da persone di sesso maschile (anche se ho una predilezione per quelli con caratteri femminili o androgini); non ho mai provato attrazione romantica o aromantica per una persona di sesso femminile. Di più, sarebbe difficile dire; ho difficoltà a pensare che un giorno il mio orientamento romantico possa cambiare, ma non metto limiti alla provvidenza.
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Re: Orientamenti romantici: innati o sviluppati?

Messaggio da SilverKitsune »

blueberyl ha scritto:non ho mai provato attrazione romantica o aromantica per una persona di sesso femminile. Di più, sarebbe difficile dire; ho difficoltà a pensare che un giorno il mio orientamento romantico possa cambiare, ma non metto limiti alla provvidenza.
Interessante questa precisazione. In termini di attrazione aromantica, forse ne ho provata per entrambi i sessi, anche se si dirigeva più spesso verso quello maschile che quello femminile. Si trattava in ogni caso di voler formare un legame d'amicizia, possibilmente stretto, con le persone in questione (una sorta di squish), non una cotta vera e propria.
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