E' legittimo per un asessuale definirsi "queer"?
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E' legittimo per un asessuale definirsi "queer"?
Ricordo che ne parlammo tempo fa, in un topic titolato "L'asessualità fa parte del queer umbrella?".
Ebbene, leggete questo articolo (ringrazio Claire per avermelo segnalato):
Asessualità "queer"
L'articolo solleva una questione piuttosto importante relativa all'identità della community asessuale e di quella della community queer: a quanto pare, alcuni membri della seconda si sono sentiti "sminuiti" dal fatto che gli asessuali si identifichino come queer.
Che ne pensate?
Ebbene, leggete questo articolo (ringrazio Claire per avermelo segnalato):
Asessualità "queer"
L'articolo solleva una questione piuttosto importante relativa all'identità della community asessuale e di quella della community queer: a quanto pare, alcuni membri della seconda si sono sentiti "sminuiti" dal fatto che gli asessuali si identifichino come queer.
Che ne pensate?
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Re: E' legittimo per un asessuale definirsi "queer"?
Ci sono pochissimi commenti all'articolo, eppure si è già accumulata una buona dose di volgarità e cretineria.
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(Tratto dal dialogo iniziale della missione "Air Raid" di GTA: San Andreas)
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Re: E' legittimo per un asessuale definirsi "queer"?
I commenti li ho letti tutti subito dopo l'articolo e ho deliberatamente deciso di ignorarli...
Come direbbe una mia ex docente del liceo: "non ci sono parole, solo parolacce!"
Unico commento divertente:
Come direbbe una mia ex docente del liceo: "non ci sono parole, solo parolacce!"
Unico commento divertente:
Valentina Ziliani ha scritto:Susanna Tamaro membro onorario in Italia.
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Re: E' legittimo per un asessuale definirsi "queer"?
Come già risposi altrove...
E' un articolo bellissimo, e anche importante. Io penso che ci siano problemi di comunicazione fra i mondi Asex e GLBT, a volte (non sempre, per fortuna).
Io capisco il punto di vista esterno di un membro della comunità GLBT che vede gente che rivendica il diritto di non fare sesso, dopo tutta la fatica che hanno fatto loro a sdoganare la sessualità libera, e pensa "ma questi che c'incastrano con noi?".
C'è un problema di malcomprensione. Loro hanno rivendicato la libertà dalla proibizione. Noi rivendichiamo la libertà dall'imposizione. E' sempre libertà, tutti noi vogliamo la libertà sessuale, la libertà di vivere la propria sessualità. Se il concetto di libertà di esser sé stessi fosse condiviso da tutti, allora etero, gay, lesbiche, transgender, queer, asessuali (che si definiscano queer o no), polisessuali, pansessuali, vari ed eventuali, potrebbero tranquillamente vivere in pace nella stessa società senza impicciarsi di quello che fanno gli altri in camera da letto - dal sesso estremo alla partita di risiko.
Quanto al definirsi Queer, penso sia una cosa molto soggettiva e io stessa non so se definirmi tale; se intendiamo Queer come termine ombrello per orientamenti sessuali minoritari, allora l'asessualità dovrebbe rientrarci; la parola Queer però indica anche un movimento sociale a cui il pensiero comune associa determinate caratteristiche in cui onestamente non mi riconosco. Quindi, lascio aperta questa porta e rimango agnostica sulla questione (in senso letterale: non ne so abbastanza).
Ok, ho finito, ma permettetemi di citare un paio di cose che mi hanno fatto cadere dalla sedia dalle risate.
...Certo però che alcuni commenti (anzi, quasi tutti) erano desolanti!!! (Ne ho aggiunti un paio per rispondere ai commenti meno in malafede, quelli dove la gente decisamente giudica prima di cercare di capirci ma non è così irrimediabilmente stupida da non riuscire, se volesse, a capirci)
E' un articolo bellissimo, e anche importante. Io penso che ci siano problemi di comunicazione fra i mondi Asex e GLBT, a volte (non sempre, per fortuna).
Io capisco il punto di vista esterno di un membro della comunità GLBT che vede gente che rivendica il diritto di non fare sesso, dopo tutta la fatica che hanno fatto loro a sdoganare la sessualità libera, e pensa "ma questi che c'incastrano con noi?".
C'è un problema di malcomprensione. Loro hanno rivendicato la libertà dalla proibizione. Noi rivendichiamo la libertà dall'imposizione. E' sempre libertà, tutti noi vogliamo la libertà sessuale, la libertà di vivere la propria sessualità. Se il concetto di libertà di esser sé stessi fosse condiviso da tutti, allora etero, gay, lesbiche, transgender, queer, asessuali (che si definiscano queer o no), polisessuali, pansessuali, vari ed eventuali, potrebbero tranquillamente vivere in pace nella stessa società senza impicciarsi di quello che fanno gli altri in camera da letto - dal sesso estremo alla partita di risiko.
Quanto al definirsi Queer, penso sia una cosa molto soggettiva e io stessa non so se definirmi tale; se intendiamo Queer come termine ombrello per orientamenti sessuali minoritari, allora l'asessualità dovrebbe rientrarci; la parola Queer però indica anche un movimento sociale a cui il pensiero comune associa determinate caratteristiche in cui onestamente non mi riconosco. Quindi, lascio aperta questa porta e rimango agnostica sulla questione (in senso letterale: non ne so abbastanza).
Ok, ho finito, ma permettetemi di citare un paio di cose che mi hanno fatto cadere dalla sedia dalle risate.
Spero che il Pride fosse di sabato, perché questo qui chiaramente la domenica deve dire messa... ahahahahah ma santo cielo, ma come sta?? (Suggerimento di coerenza: al massimo, abbi pietà del mio corpo, non della mia anima).In (A)sexual, documentario del 2011 della filmmaker di Brooklyn Angela Tucker, gli sforzi di Jay per destigmatizzare l’asessualità hanno un ruolo centrale. Una scena particolarmente tagliente mostra l’attivista trentenne alla Pride Parade di San Francisco, con in mano del materiale sull’asessualità. Quando cerca di dare un volantino a un uomo in abiti succinti, presumibilmente gay, quello gli risponde che “ha pietà della sua anima” e se ne va a mani vuote.
Sono stata così profondamente innamorata di un ragazzo che sono ben certa di non essere lesbica, grazie!Altri nella comunità, dice, li considerano “manipolatori” che non sono scesi a patti con la propria omosessualità.
...Certo però che alcuni commenti (anzi, quasi tutti) erano desolanti!!! (Ne ho aggiunti un paio per rispondere ai commenti meno in malafede, quelli dove la gente decisamente giudica prima di cercare di capirci ma non è così irrimediabilmente stupida da non riuscire, se volesse, a capirci)
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Re: E' legittimo per un asessuale definirsi "queer"?
Molto probabilmente era un'espressione ironica...!Sidhe ha scritto:Spero che il Pride fosse di sabato, perché questo qui chiaramente la domenica deve dire messa... ahahahahah ma santo cielo, ma come sta?? (Suggerimento di coerenza: al massimo, abbi pietà del mio corpo, non della mia anima).In (A)sexual, documentario del 2011 della filmmaker di Brooklyn Angela Tucker, gli sforzi di Jay per destigmatizzare l’asessualità hanno un ruolo centrale. Una scena particolarmente tagliente mostra l’attivista trentenne alla Pride Parade di San Francisco, con in mano del materiale sull’asessualità. Quando cerca di dare un volantino a un uomo in abiti succinti, presumibilmente gay, quello gli risponde che “ha pietà della sua anima” e se ne va a mani vuote.
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Re: E' legittimo per un asessuale definirsi "queer"?
Vuoi dire che ha scambiato Jay per un bigotto?Esycos ha scritto:Molto probabilmente era un'espressione ironica...!Sidhe ha scritto:Spero che il Pride fosse di sabato, perché questo qui chiaramente la domenica deve dire messa... ahahahahah ma santo cielo, ma come sta?? (Suggerimento di coerenza: al massimo, abbi pietà del mio corpo, non della mia anima).In (A)sexual, documentario del 2011 della filmmaker di Brooklyn Angela Tucker, gli sforzi di Jay per destigmatizzare l’asessualità hanno un ruolo centrale. Una scena particolarmente tagliente mostra l’attivista trentenne alla Pride Parade di San Francisco, con in mano del materiale sull’asessualità. Quando cerca di dare un volantino a un uomo in abiti succinti, presumibilmente gay, quello gli risponde che “ha pietà della sua anima” e se ne va a mani vuote.
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Re: E' legittimo per un asessuale definirsi "queer"?
Concordo con Sidhe sulla mancanza di comprensione. Penso sia il problema chiave dei conflitti che a volte sorgono tra comunità minoritarie.
Quella queer, in particolare, probabilmente si sente "minacciata" dalla possibilità che, se gli asessuali iniziano a identificarsi come queer, il termine da loro adottato venga frainteso, e da un lato posso anche capirli, perché la comunità asessuale ha lo stesso problema con le persone antisessuali o che hanno problemi ad avere rapporti sessuali. Una cosa però non capisco: se si indica con "queer" tutto ciò che non è eteronormativo (ossia ciò che non è eterosessuale e cisgender), perché l'asessualità non dovrebbe farne parte? Ed è una domanda che mi pongo a livello puramente teorico, perché per quanto mi riguarda non cambia granché se l'asessualità viene definita queer o meno, ma considero corretto lasciare a tutti la possibilità di definirsi queer se vogliono, e in particolar modo non vedo perché un asessuale non dovrebbe poterlo fare.
P. S.: Sidhe eroina dei commenti. Ti assumeremo come terminatrice ufficiale delle boiate altrui!
Quella queer, in particolare, probabilmente si sente "minacciata" dalla possibilità che, se gli asessuali iniziano a identificarsi come queer, il termine da loro adottato venga frainteso, e da un lato posso anche capirli, perché la comunità asessuale ha lo stesso problema con le persone antisessuali o che hanno problemi ad avere rapporti sessuali. Una cosa però non capisco: se si indica con "queer" tutto ciò che non è eteronormativo (ossia ciò che non è eterosessuale e cisgender), perché l'asessualità non dovrebbe farne parte? Ed è una domanda che mi pongo a livello puramente teorico, perché per quanto mi riguarda non cambia granché se l'asessualità viene definita queer o meno, ma considero corretto lasciare a tutti la possibilità di definirsi queer se vogliono, e in particolar modo non vedo perché un asessuale non dovrebbe poterlo fare.
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Re: E' legittimo per un asessuale definirsi "queer"?
Quoto tutto il commento di Sidhe, ma in particolare queste parole!e il concetto di libertà di esser sé stessi fosse condiviso da tutti, allora etero, gay, lesbiche, transgender, queer, asessuali (che si definiscano queer o no), polisessuali, pansessuali, vari ed eventuali, potrebbero tranquillamente vivere in pace nella stessa società senza impicciarsi di quello che fanno gli altri in camera da letto - dal sesso estremo alla partita di risiko.
E' che ci sono delle "norme" non scritte alle quali tutti dovrebbero sottostare, e molti purtroppo lo fanno anche se non vorrebbero: da qui nascono un sacco di problemi!
♥ La vita è come uno specchio: ti sorride se la guardi sorridendo! ♥
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Re: E' legittimo per un asessuale definirsi "queer"?
Ma il paragone e' lecito se consideriamo la malcomprensione che hanno di noi; l'asessualita' e' un orientamento, mentre l'antisessualita' e' una posizione che ricade nell'ambito delle barriere psicologiche e/o dei valori morali... Sono cose diverse!SilverKitsune ha scritto:e da un lato posso anche capirli, perché la comunità asessuale ha lo stesso problema con le persone antisessuali o che hanno problemi ad avere rapporti sessuali.
Grazie! sull'articolo ho commentato con il profilo di facebook, quindi nome e cognome veri, ma mi riconoscete perche' ho una fetta di torta come avatar, presa da un meme sull'asessualita'. (Il meme diceva "friendships are my relationships", "le amicizie sono le mie relazioni")P. S.: Sidhe eroina dei commenti. Ti assumeremo come terminatrice ufficiale delle boiate altrui!
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Re: E' legittimo per un asessuale definirsi "queer"?
Beh Sidhe, anche io penso che nel caso dell'asessualità sia forse pure più importante distinguere ciò che si può definire pertinente e ciò che non si può definire pertinente ad essa, ma dal punto di vista psicologico credo di capirli. Dopotutto è lecito avere paura di essere fraintesi. Quel che sto dicendo è che di per sé non vedo come l'asessualità possa minare all'identità queer. Se vogliamo farne una questione semantica, visto che "agender" fa parte del termine ombrello "genderqueer", non vedo perché "asessuale" non dovrebbe fare parte delle sessualità queer e quindi essere esso stesso un termine strettamente collegato al mondo queer
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Re: E' legittimo per un asessuale definirsi "queer"?
Capisco benissimo il tuo discorso e sono d'accordo con te! (vedo che mi hai trovata su facebook)SilverKitsune ha scritto:Beh Sidhe, anche io penso che nel caso dell'asessualità sia forse pure più importante distinguere ciò che si può definire pertinente e ciò che non si può definire pertinente ad essa, ma dal punto di vista psicologico credo di capirli. Dopotutto è lecito avere paura di essere fraintesi. Quel che sto dicendo è che di per sé non vedo come l'asessualità possa minare all'identità queer. Se vogliamo farne una questione semantica, visto che "agender" fa parte del termine ombrello "genderqueer", non vedo perché "asessuale" non dovrebbe fare parte delle sessualità queer e quindi essere esso stesso un termine strettamente collegato al mondo queer
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Re: E' legittimo per un asessuale definirsi "queer"?
(Ovvio che ti ho trovata, dopo le indicazioni che hai dato nel post precedente non ho resistito. Dovevo cercarti )
Comunque, nel post di prima non intendo che la comunità queer non abbia voce in capitolo su chi le appartiene e chi no; sostengo solamente che, data una definizione, chiunque si riferisca in quella definizione non dovrebbe essere preso per eretico se la usa anche in contesti leggermente diversi (e non del tutto, eh) da quelli "tradizionali".
Comunque, nel post di prima non intendo che la comunità queer non abbia voce in capitolo su chi le appartiene e chi no; sostengo solamente che, data una definizione, chiunque si riferisca in quella definizione non dovrebbe essere preso per eretico se la usa anche in contesti leggermente diversi (e non del tutto, eh) da quelli "tradizionali".
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Re: E' legittimo per un asessuale definirsi "queer"?
Mmm...siamo più queer dei queer, allora
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Re: E' legittimo per un asessuale definirsi "queer"?
E' come dire che gli asessuali aromantici sono più asessuali degli altri asessuali, non ha molto sensoblueberyl ha scritto:Mmm...siamo più queer dei queer, allora
Secondo me, comunque, "asessuale" e "queer" sono due termini distinti e separati... nel senso, non per forza un asessuale è queer (e tantomeno viceversa). Però non vedo perché, se un asessuale vuole definirsi queer anche solo per il fatto di essere asessuale, non possa farlo.
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