Scherzi a parte, è un concetto difficile da spiegare e non tutti lo provano, tant'è che persino chi dovrebbe essere etichettato così non sa cosa sta provando. Perché, come diceva Ed, se poi provi un'emozione che assoceresti all'amore romantico, poi ti vengono dei dubbi esistenziali. Giustamente, come diceva, anche il modo di esporre un concetto può dar vita a dei dubbi e confondere maggiormente le idee tanto che venirne a capo è un guaio, dopo.
Quindi, seppur sia semplice definire la cosa all'orientamento = presenza/mancanza di attrazione per distinguerli, deduco che qualche post ti abbia confusa seriamente, magari leggendo qualcosa del tipo "aromantico fidanzato" o "asessuale sessualmente attivo" -sui forum inglesi sono piuttosto frequenti ed è normale sentirsi spiazzati in un primo momento. In termini semplici, la cosa si spiega considerando la libido, per gli asessuali attivi, perché la libido è il desiderio di fare sesso, cosa diversa dall'attrazione, mentre per gli aromantici il discorso è come viene percepito l'amore. E qui è alquanto difficile saper dare una definizione... non vorrei confonderti, perciò alzo mano.
Walk, penso che quello possa influire maggiormente sui romantici e i sessuali. Per me lo stato d'animo influenza più sulla voglia di avere qualcuno accanto a me che tutto il resto, a dire il vero, e quindi di ricevere coccole e attenzioni da una persona speciale. Se sono giù di morale, ad esempio, sento quella "mancanza", però quando sono felice vivo tranquillamente pensando più a me stessa e a ciò che voglio fare, come conseguire degli obiettivi... non sento la "mancanza" di qualcuno.
Verissimo. Beh, siamo umani d'altronde!Walk Alone ha scritto: Quanto siamo complicati, raga!
Temo che quella necessità sia un luogo comune sbagliato e cioè, che se due persone si amano, devono per forza sposarsi, altrimenti non è amore il loro. Io non lo condivido, perché uno può avere diversi motivi per non sposarsi e questo non implica il fatto di non amare l'altro, però... non la pensano così. Che poi, oggi la necessità non dovrebbe esserci, perché siamo più liberi e non è come 50 anni fa che, se andavi a convivere con un ragazzo, la gente parlava male di te. Prima la mentalità era un'altra, quindi lì era davvero necessario sposarsi, ma oggi... proprio non capisco perché lo sia. Mi hai fatto sorgere questo dubbio. :OBakeneko ha scritto:Anch'io mi ritrovo in una zona grigia, e forse è anche questo il motivo per cui faccio fatica a comprendere le due posizioni estreme. Il mio tipo di relazione ideale sarebbe quella queerplatonica: infatti quando mi innamoro di qualcuno (uso il verbo "innamorarsi" per creare meno confusione, anche se non lo sento quello più adatto), non sento la necessità di dare vita a un fidanzamento ufficiale che nel tempo potrebbe essere coronato da un matrimonio. Per me è necessaria la fiducia, l'intesa mentale e la consapevolezza di essere al primo posto nella lista di affetti di quella persona.Walk Alone ha scritto:per quanto mi riguarda, non mi trovo in una situazione estrema ne' di asessualità ne' di aromanticismo, bensì di zona grigia.
Anche perché, penso che tutti siano dello stesso parere, l'importante è stare bene insieme, che ci sia fiducia e che siamo effettivamente importanti per quella persona, no? Poi il tipo di relazione che c'è la gestiamo noi in base ai nostri desideri.