AVEN Italia • La comunità degli asessuali italiani

Celeste ha scritto:Chiaro. Quindi se Likenumber96 avesse detto "io sono il mio sistema nervoso" (includendo anche le terminazioni che "raccolgono" le info) avrebbe avuto più senso?

No. Avrei in ogni caso cercato di capire come raffigura sè stesso e come fa ad identificarsi con un organo e/o con un sistema di nervi.

Il topic è "avere un corpo" o "essere un corpo" o visioni intermedie. E fino a LikeN96 ci siamo espressi, in sintesi, in termini di "corpo" o "mente". Entità che abbracciano ampi significati e stanno nella classica dualità filosofica, molto intuibile, molto semplice.

Poi arriva LikeN96 e dice di avere una visione "estrema" e di essere "il suo cervello".
Quindi io cerco di capire che cosa intende (facendogli almeno estendere la visione a tutto il sistema, come start e poi vedo come evolve il discorso - ma può pure essere che volesse semplicemente dire "mente" ! come gli ho anche chiesto)

Trinny ha scritto:

ZilRaag ha scritto:Lascio la parola al mio filosofo di riferimento.

È pure il mio. Ma così non valeeeeeeeee.

Lui e Luporini erano straordinari. Riuscivano a vedere vent'anni avanti. E a spiegarsi sinteticamente e con una semplicità disarmante.

Trinny ha scritto: Vabbè, Zilraag giusto perché sei tu, lascio passare la risposta per interposta persona (filosofo) e prendo per buona la morale della canzonetta:
"praticamente c'ho un gran testone e un testicolo per la riproduzione"

Esattamente quello che il buon G ci voleva dire: in un periodo dove c'era un grosso rifiuto del corpo ("periodo" che è durato, in alcune aree di sinistra, fino a tutti gli anni '90), e che portava ad abbrutirsi (capelli spettinati, barba incolta, non essere esattamente clienti abituali della doccia, vestiti strappati eccetera, le ragazze che non provassero neanche a essere un po' attraenti o a truccarsi se non da maschera horror), il rischio era di trovarsi davvero, per assurdo, con il minimo indispensabile (un testicolo, per la riproduzione) e di rimpiangere la perdita di un braccio "perché ci avevo l'orologio".

Essendo io uno di quei coglioni (per restare in tema) che si andava abbigliando in quel modo, mi sono accorto che lo facevo proprio perché rifiutavo il mio corpo. Anzi, non che ne volessi un altro: rifiutavo l'idea di avere un corpo. Ne parlavo con un amico di vecchia data non più di un paio di giorni fa. Mi diceva che, quando eravamo ventenni, e una ragazza mi metteva gli occhi addosso, io facevo tutto per respingerla. Perché ero terrorizzato dalla possibilità di un rapporto fisico con loro, e, non sapendo come gestire la questione, dalla fisicità in genere. Non potendo dirlo (capirai...), mi facevo respingere. Ripeto per la centesima volta: alla faccia di chi dice che l'orientamento è una scelta: io avevo un orientamento e non sapevo che quell'orientamento esistesse!!!

Riguardo la questione "io sono il mio cervello", direi che ti ha risposto Celeste in maniera impeccabile, non aggiungo altro

Io non "sarò" MAI il corpo che ho, non significa assolutamente niente e avrei la stessa identica personalità a prescindere dall'involucro fisico che la correda. Il fatto che avere un corpo sia necessario per esprimere quel che "c'è dentro" è un'altra storia: per come la vedo io, la fisicità umana è uno strumento indispensabile all'esistenza, ma si tratta pur sempre di uno strumento. E' un po' come dire: tu vai su internet o sei internet? Ho bisogno di internet per navigare in rete, ma ciò non ha incidenza sulla mia persona; internet è una cosa che uso, non una cosa che fa parte di me.

Eh, Silver, qua secondo me dipende moltissimo dall'esperienza personale e da che cosa hai provato o non provato nella vita. Per fare un esempio semplice prendiamo una persona trans. La persona rimane la stessa ma la sua personalità cambierebbe eccome se invece che in corpo maschile si trovasse in uno femminile (o viceversa). Anzi, un trans "nel corpo giusto" non sarebbe nemmeno un trans, con tutti i problemi di personalità conseguenti! Quindi il corpo non è così ininfluente.

Ma si possono fare esempi anche molto più semplici. Io sono celiaca da anni, ma ciò è stato scoperto relativamente tardi e avevo diversi costanti disturbi fisici. Ok, saprai che i celiaci devono stare a dieta senza glutine. Bene, da quando ho cambiato dieta ho cambiato molti lati della mia personalità e non lo dico io: me lo dicono tutti.
(accaduto a volte che sia incappata per sbaglio in cibi con glutine: ebbene, assisto ad una specie di ripiombamento in una sorta di depressione....che ok è un sintomo fisico dovuto al glutine ma nella realtà induce variazioni di personalità. Quindi andrei piano a dire che la mente rimane "integra" di fronte a diverse variazioni corporee: il cervello è una parte del corpo, non è un'entità così diversa e isolata - e secondo me nemmeno la mente può essere di conseguenza così "indipendente").

Trinny ha scritto:Per fare un esempio semplice prendiamo una persona trans. La persona rimane la stessa ma la sua personalità cambierebbe eccome se invece che in corpo maschile si trovasse in uno femminile (o viceversa). Anzi, un trans "nel corpo giusto" non sarebbe nemmeno un trans, con tutti i problemi di personalità conseguenti! Quindi il corpo non è così ininfluente.

Qui ti addentri in un sentiero ricco di insidie. Il fatto che una persona sia definita trans dipende dal fatto che sesso biologico e identità di genere non coincidono, vero, ma l'identità di genere del soggetto rimane lo stesso, sia che sia nato nel corpo biologico "corrispondente" sia in quello opposto. Il corpo è influente perchè facciamo (culturalmente) un confronto tra esso e l'identità di genere, e rileviamo una non-corrispondenza. Ma la personalità, "staccata" dal corpo e da questo confronto (ok, mi dirai che non si può), cambierebbe in un caso o nell'altro? Secondo me no.
Che poi la presenza di un corpo "disforico" causi una differenza nel modo di percepirsi, e di conseguenza causi precise esperienze che vanno a formare in un certo modo il vissuto di quella persona è indubbio: ti riferivi a questo?

Attenzione a non focalizzarti sull'esempio dei trans, che era giusto per uno spunto, come pure quello della celiachia e le sue conseguenze (che oggi anche a livello scientifico di ricerca si considera l'effetto del glutine sulla neurobiologia-psiche dei celiaci)

Per quanto riguarda i termini della questione, io parlavo di "personalità" (perché ne parlava Silver)

Personalità http://it.m.wikipedia.org/wiki/Personalit%C3%A0

Identità di genere http://it.m.wikipedia.org/wiki/Identit%C3%A0_di_genere

(anche se l'ultimo link non vi serve, lo metto per confronto terminologico)

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Trinny ha scritto:Eh, Silver, qua secondo me dipende moltissimo dall'esperienza personale e da che cosa hai provato o non provato nella vita. Per fare un esempio semplice prendiamo una persona trans. La persona rimane la stessa ma la sua personalità cambierebbe eccome se invece che in corpo maschile si trovasse in uno femminile (o viceversa). Anzi, un trans "nel corpo giusto" non sarebbe nemmeno un trans, con tutti i problemi di personalità conseguenti! Quindi il corpo non è così ininfluente.

A dire il vero ho pensato esattamente a quello quando ho fatto le mie osservazioni
Una persona trans NON cambia perché cambia il suo corpo. Al contrario, vuole che sia il suo corpo ad adattarsi all'immagine di sé che ha. Quindi vuole che il corpo rappresenti ciò che si sente all'interno. C'è una bella differenza tra questo e il volersi "sentire" un corpo (nel senso di essere, anziché avere).

Silver. Se io "mi sento un corpo" ovvero se la mia polarità vira verso il sentirmi un corpo (perché è ovvio che poi tutti sentiamo di essere corpo-mente-spirito e non solo corpo) - non è che mi puoi dire che io "voglio" sentirmi un corpo. Altrimenti io ti posso dire che tu ti "vuoi" sentire "mente" (e vuoi sentirti anche asessuale magari).

Tu però parlavi di "personalità" e io ti dicevo che se parliamo di personalità il corpo partecipa, anzi predomina in molti casi, nel determinarla. Se un trans cambia sesso esterno e si sente meglio, vuol dire che "essere corpo" per lui/lei è di fondamentale importanza.

Lascio qui uno studio interessante per tutti.
Sui due poli: leib e körper. Leib=corpo vissuto. Körper=corpo anatomico.

http://www.corponarrante.it/numero/07_Erbuto.pdf

(alcune volte occorre andare a vedere gli estremi delle psicopatologie per riuscire a comprendere davvero i termini delle questioni. In realtà tutti noi, finché siamo sani mentalmente non siamo in grado di scindere chiaramente e nettamente le due dimensioni essere-avere un corpo. Possiamo solo esprimere opinioni ed impressioni su come ci sentiamo)