In gran parte concordo con quanto detto da Celeste.
Al di là del fatto che provo un'istintiva avversione rispetto a queste analisi pseudo-psicologiche da rivista femminile, un compendio di luoghi comuni, frasi fatte, già il titolo di questa "come mantenersi sana e bella" mi fa venire l'orticaria. Ma tralascio questo aspetto e cerco di rientrare nel merito dello spunto che è stato posto e che in realtà è interessante.
Allora questo tipo di "pippe" mentali sono esattamente quelle che mi opprimevano quando ancora non mi ri-conoscevo come asessuale e mi portavano a star male o meglio sentirmi inadeguata, mancante. Non capivo cosa c'era di sbagliato in me, perché ero diversa dagli altri e pensavo di essere un caso clinico e quindi in parte avrei potuto identificarmi in duemila patologie o descrizioni: blocco emotivo-psicologico, ansia sociale, timidezza amorosa, depressione, difficile rapporto con il corpo, problemi derivati dal rapporto con mia madre, esperienze negative passate, paura di soffrire o di essere abbandonata etc etc etc. Magari provavo pure ad informarmi o entrare in forum dove si trattavano questi argomenti dove si esponevano situazioni distanti anni luce e anche più complicate della mia e l'impressione era "ma anche meno"
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. C'era sempre un ma. O meglio qualcosa che alla fine non quadrava. Quel qualcosa ero io. Perché ero proprio io ad essere fatta in un certo modo sicché ho realizzato che non ho nessun caspita di blocco, di trauma o di problema. Non ho nessunissima paura di amare né di lasciarmi andare ai sentimenti, semplicemente la capacità di amare a questo mondo viene vista e vissuta in un modello univoco nel quale io non mi riconosco e quindi essendo asessuale e aromantica o sentendomi tale non mi vengono spontanee né naturali certe manifestazioni fisiche e psichiche di affetto, trasporto, legame. Ma non è sicuramente paura. E' solo differenza. E per me questa differenza non è un problema in sé quindi non mi aspetto né cerco soluzioni o cure per essa. I metodi (ma quali metodi poi: frasi da cioccolatino!) proposti per superare questa paura a me fanno paura perché per me sarebbero come "forzature", finzioni, menzogne. Prendo atto che da mosca bianca dovrò fare i conti con un mondo maggioritario di relazioni e dinamiche di un certo tipo e questo può essere problematico talvolta ma la mia soluzione non è cambiare quel che sono o aspettarmi che cambino gli altri, bensì solo prendere coscienza che io non sono come il resto del mondo (anche qui: ma anche meno, un piccolo mondo in fondo) si aspetta così come il mondo non è come io vorrei che fosse.
Quando devo spiegarmi a volte faccio questo esempio stupido: per me è come dire di avere paura della mammografia. Puoi avere paura del risultato di questo esame se temi di avere una qualche patologia ma della mammografia in sé non hai paura. Che c'è d'aver paura? Può essere sgradevole, scomodo, ma non genera terrore né dolore atroce né repulsione. Ecco però io non ho nessun trasporto o piacere o desiderio nel fare la mammografia se non c'è alcun bisogno. Per me il sesso e il trasporto romantico sono la stessa cosa.
"I never said 'I want to be alone'. I only said 'I want to be left alone'. There is all the difference in the world. " G.G.