Asuka ha scritto:non voglio un business del sesso pagato dallo stato, questa è la sintesi. Non è etico, non è educativo, non è GIUSTO verso quelli che muoiono di fame in italia e non gli si permette nemmeno la cassa integraz xkè lo stato non ha soldi.
Questa cosa è successa in Francia, dove posso stare meglio di noi quanto vogliono, ma i poveri e gli ignorati ce li hanno anche loro, e nn è rispettoso x loro questa faccenda.
Il sesso, secondo me, è stato pompato in qsti anni...cm mai qsto "enorme bisogno di sesso" dei disabili esce fuori solo ora?
insomma in Francia si sn incominciati a rompere i tabù da decenni...cm mai solo ora??
Ho capito il tuo punto di vista, sia in questo post che nel tuoi precedenti, uno in cui dici che non riesci a vedere il bisogno di fare sesso al pari del mangiare, bere ecc e l'altro in cui sostieni che non dev'essere lo stato ad occuparsi di questa esigenza dei disabili ma dovrebbero essere dei privati.
Pur avendo compreso il tuo punto di vista, personalmente continuo a non essere daccordo: non trovo che sia una cosa poco etica, men che meno diseducativa... perchè? Anzi, a me sembra un'iniziativa meritoria, proprio non riesco a vederci nulla di male neanche volendo.
Per quanto riguarda invece il discorso sulla giustizia sociale, come ho già detto, credo che questo sia un diritto e non ho la pretesa di giudicare quali diritti abbiano la precedenza o quali siano di serie A, B o C. Inoltre: genericamente e in astratto "i poveri" potrebbero forse risentirsi del fatto che uno stato finanzi questo servizio piuttosto che pensare a sfamare gli indigenti ma parlando concretamente: una persona indigente che ha bisogno dell'assistenza statale se la prende a male perchè lo stato assiste, anche in questa maniera, i disabili o magari se la prende per tutti gli sprechi della politica, delle grandi opere inutilizzate e così via? Se fossi una persona che necessita di assistenza statale e i soldi dallo stato non mi arrivassero me la prenderei con i grandi sprechi, non con qualche ora di sesso del disabile. Non credo sia irrispettoso nei confronti dei "poveri".
A me non sembra un "businness di sesso pagato dallo stato" ma assistenza al disabile in una delle sue esigenze: è un'esigenza che magari io non ho e non posso neanche comprendere ma questo non la rende meno fondamentale per il benessere di quei disabili che, invece, l'avvertono.
Il bisogno del sesso dei disabili non viene fuori solo ora: se parli con qualcuno che lavora da tanto nell'ambiente della disabilità ti dirà che il dibattito c'è sempre stato, solo che prima era circoscritto agli addetti ai lavori e ne discutevano tra loro. Mia madre ha fatto per 30 anni l'insegnante di sostegno e io ho lavorato per qualche anno in una cooperativa sociale che si occupava anche di disabili e posso assicurarti che se ne parla da tantissimo, solo ora si stanno decidendo a fare qualcosa e meglio tardi che mai. Non in Italia, ovviamente.