Mi è preso l’interesse per questo genere storie dopo aver visto il film “Basta che funzioni” di Woody Allen. Ciò che mi ha intrigato di più è stata la relazione tra una giovane ragazza e il protagonista ormai di una certa età. Il film mi è piaciuto. L’ho trovato divertente e ho adorato la filosofia di vita dell’eccentrico Boris e il suo modo di essere, forse perché anch’io ho un certo grado di misantropia e pessimismo nei confronti della gente.
Mi è dispiaciuto che la storia tra i due sia finita, perché la coppia mi intrigava moltissimo. D’altro canto mi ha stupito il modo in cui l’ha presa lui nel momento della confessione; per tutto il film ha avuto costantemente la stessa espressione; difficile capire che tipo di emozioni gli passassero per la mente in una determinata situazione senza aver prima un minimo compreso il suo personaggio… Un momento sembrava che tutto gli fosse indifferente e il momento successivo era pronto a gettarsi dalla finestra per farla finita.
Parlando invece di relazioni non convenzionali nei libri: ho finito da poco di leggere “Il Dio del fiume” di Wilbur Smith. Ambientato in un periodo oscuro della storia d’Egitto, lo trovo un romanzo bellissimo. Il protagonista, Taita, è un servo geniale tuttofare che è stato evirato in giovane età. Questo a trent’anni s’innamora della sua padrona quattordicenne, Lostris, ma il suo è un amore sofferto: 1- perché è un eunuco 2- perché lei ama un altro più giovane, Tanus, che è amico dello stesso Taita.
Mi ha colpito il fatto che lui continuai ad amare la sua padrona allo stesso modo e con assoluta devozione fino alla fine (tanto da essere pronto a rischiare più volte la vita per lei). Per colpa della sua amata Lostris, è costretto a sopportare molte sofferenze: per esempio un giorno si trova addirittura bloccato nello stesso posto in cui lei e il suo amante stanno facendo l’amore, e sentendosi geloso e impotente si raggomitola in un angolo e inizia a star male.
Nonostante tutto ci sono anche delle scene molto dolci tra servo e padrona che mi hanno fatto pensare più di una volta che anche lei in un certo senso lo amasse e volesse ricompensarlo per i suoi servigi. Per esempio un giorno, dopo essersi fatta il bagno, Lostris, fa uscire tutte le serve dalla stanza eccetto Taita, gli si mette davanti completamente nuda e gli chiede di vestirla, sapendo bene che a lui piaceva vederla così.
L’amore tra il geniale eunuco e la sua padrona è uno dei più belli che io abbia mai letto. Sarò io un po’ masochista, ma mi è piaciuto moltissimo proprio il fatto che l’atto sessuale tra i due resta incompiuto. Riporto una frase di Taita che riassume bene i suoi sentimenti: “Penso che la gelosia sia il sentimento più ignobile; tuttavia amavo Lostris quanto l’amava Tanus, e non già con l’affetto d’un padre o di un fratello. Ero un eunuco, ma il mio era l’amore di un uomo normale: senza speranze, naturalmente, ma appunto per questo ancora più amaro.”
Ho scritto un papiro
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