conviene a un sessuale dichiararsi a un asessuale aromantico

Per tutto ciò che riguarda l'asessualità e gli asessuali.
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Trinny
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Re: conviene a un sessuale dichiararsi a un asessuale aroman

Messaggio da Trinny »

@animapura (e anche per Celeste)

Scrivi
"Il cattolicesimo promuove la famiglia" e altre osservazioni attinenti al tema.

Ci tengo a precisare che quando non lo specifico, io non mi riferisco necessariamente alla prospettiva cristiana. Anzi il più delle volte la mia visione è totalmente laica (rendendomi anche conto in alcuni casi che "violo" la dottrina della mia fede).
Nel caso di cui stiamo parlando, quando mi sono riferita a "socialità"+"procreazione" = "formazione famiglia" mi mettevo in una prospettiva puramente antropologica. Cioè considero che dalla notte dei tempi (miliardi di anni prima delle religioni monoteiste) l'istinto umano è sociale e procreativo - e la prima cellula NATURALE di tutti i consorzi umani è l'unione maschio+femmina che fanno figli e vanno a formare gruppi sociali più ampi e la società tutta.

Da quel punto di vista dicevo di fare (tutti noi) un'analisi di dove stia all'incirca quell'istinto primordiale dentro di noi. Il primissimo istinto è sicuramente la socialità.
Quindi, ad esempio, se uno non forma una famiglia "classica" solitamente ricerca comunque delle forme familiari, dei "luoghi in cui fare gruppo", fossero anche delle "comuni" tipo figli dei fiori anni Settanta.

Altro chiarimento che forse ti sarà utile, animapura: dalle tue parole deduco che ti sei fatta un'idea di me sbagliata. Credi che abbia vissuto e viva una situazione "classica e rosea" per cui non vedo che altri possono avere problemi. Beh, non posso ora raccontare la mia storia (perché impegnerei troppo il server hahah) ma ti posso dire che non sto in una situazione classica. Questo non m'impedisce, dopo tante esperienze "da paura", di avere comunque prospettive ben chiare su ciò che voglio e su ciò che si può progettare come persona e come coppia - BEN OLTRE l'accettazione della situazione attuale. Come dicevo, "accettare" qualsiasi situazione ed eventi personali accaduti è solo il primo passo.
È ovvio che sono consapevole, come voi tutti, della difficoltà oggi di realizzare completamente i propri progetti....ma ripeto ciò non m'impedisce di vedere "ciò che è desiderabile", "ciò che è un obiettivo".

La mia sensazione è che in certi casi la persona asessuale aromantica non dica "il mio obiettivo è...", ma dica piuttosto "io sono così e non ho altri obiettivi".
Nel momento in cui un asex aromantico trova l'amore sembra che lo trovi "tacitamente" e quella sia la dimensione ideale. Ma l'amore SENZA un "TU" esplicito e dichiarato....semplicemente non è amore. L'amore tra umani è incontro, anche platonico, ma INCONTRO, esplicitazione, interazione. Altri tipi di "affettività" come l'amore per l'arte e la natura si chiamano "amore" ma NON sono paragonabili all'amore tra esseri umani che per forza prevede un qualche tipo di interazione, di scambio, di rischio del rifiuto, di progettazione comune ecc. ecc.

Quindi, come vedi, niente Mulino Bianco e niente Cattolici belli perfetti e sistemati.
Io sto proprio parlando di realtà delle cose. E quando parlo d'amore, non parlo mai di robe sdolcinate. L'amore per me è roba forte, concreta. L'amore è INCONTRO con la REALTÀ di un'ALTRA persona. È scambio e costruzione di una NUOVA REALTÀ.
Non è "riflessione personale solitaria su quanto mi piace quella persona".

Per questo ti chiederei, animapura, o altri aromantici che volessero intervenire: la vostra concezione di "amore" potrebbe essere in realtà meglio definita con le parole "AFFETTIVITÀ GENERICA NON ESPRESSA" oppure "SENTIMENTO IDEALE INTERIORE" verso l'altro ?

Per spiegarmi meglio, ritorno alla religione e prendo il caso ad esempio delle suore: esse scelgono di non formare famiglia uomo+donna e si consacrano. La loro scelta prevede comunque i seguenti passi obbligati e da loro desiderati: formazione di una comunità di sorelle e amore concreto verso gli altri facendo servizio diretto alla comunità cioè concretamente incontrano e scambiano relazioni con l'altro che NON è un "altro generico ideale interiore" ma la loro relazione con Gesù Cristo è vissuta tramite quotidiano relazionarsi con una "famiglia fissa" di persone (sia consorelle che persone concrete alle quali si mettono al servizio) - famiglia che non è la loro famiglia di origine.

Animapura, mi facevi l'esempio dell'amore "come verso un fratello"....ok col fratello non ci faresti sesso, però credo che ci andresti ad abitare con tuo fratello.

Perché allora non vorresti abitare (ok senza sesso) con un eventuale partner?

È solo per capire.....(perché l'asessualità ora mi è chiara e la trovo anche compatibile col resto delle caratteristiche umane, mentre il cosiddetto aromanticismo mi fa nascere ancora dei dubbi sul fatto che sia in qualche modo "mancanza di un pezzo" o "immaturità nell'amare" più che una caratteristica specifica)

@Celeste
Per me invece non si può, se non lontanamente, fare il paragone con l'omosessuale. (e specifico, dato che ci sono, che io sono tra i cattolici quelli che avversano qualsiasi forma di "cura" se non esplicitamente richiesta nel caso eventualmente si tratti di omosex per deviazione e non per sua natura. Specifico anche per la Chiesa sono peccati certi atti precisi, anche se fatti tra eterosessuali, e che un omosessuale non è peccatore o sbagliato in quanto ha natura omosessuale. Cmq è vero che molti cattolici tradizionalisti ancora non l'hanno capito. Ed è anche vero che oggi se non si è d'accordo col cattolicesimo, si può cambiare religione. La scelta è mia personale e non la impongo certo ad altri e nemmeno penso agli altri come "perduti peccatori". Bon, spero essermi spiegata.)

Dunque, dicevo
Anche tu parli di "relazione aromantica". Vorrei far notare che molto spesso si usano impropriamente i termini. Una relazione è relazione. Se è relazione solo nella mia testa non è più relazione ma è "idea di una possibile relazione che non so nemmeno se c'è perché l'altro non lo sa neppure".

In questo senso ci sono (anche per me donna eterosex) nella mia testa ed esperienza:
-relazione con uomo partner/fidanzato
-relazioni fraterne (anche con uomini)
Ma non ci sono "relazioni immaginarie ideali" che io osi definire "vere relazioni d'amore". Se gli aromantici la vedono così, io lo accetto, però....come fai a dire che è "modo d'amare" ? Ok, allora quel modo d'amare ce l'ho anch'io, ma ho ANCHE quell'altro modo col fidanzato/marito.
Significa, di nuovo, che manca un pezzo di gamma d'amori agli aromantici ?

Scusate se insisto.
Grazie per gli scambi di idee :wink:

animapura
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Re: conviene a un sessuale dichiararsi a un asessuale aroman

Messaggio da animapura »

L'amor aromantico non e'tacito, e' dichiarato, qui non posso dire molto perche'siamo su un forum pubblico ma ial rapporto queerplatonico che sono riuscita a costruire ha portato delle conseguenze Concretesia nella mia vita che in quella dell'altro e ci diciamo spesso che siamo stati fortunati ad incontrarci.
non e'sentimento puramente interiore..e'sentimento che comunque si costruisce in due, solo che invece di portare alla costruzione di una re
lazione di coppia porta alla costruzione di una relazione fraterna.

animapura
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Re: conviene a un sessuale dichiararsi a un asessuale aroman

Messaggio da animapura »

Chiedi pure quello che vuoi sono contenta che vi siano persone interessate a questa tematics

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Bakeneko
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Re: conviene a un sessuale dichiararsi a un asessuale aroman

Messaggio da Bakeneko »

animapura ha scritto:Ebbene le ragazze asessuali aromantiche come me non colpiscono certo alla prima impressione, questo non perche' siamo dei mostri ma perche' dal momento che la nostra natura e' quella di non voler catturare l' interesse di un uomo che ci prenda in considerazione come partner dall'altra parte otteniamo l'effetto di non essere considerate come possibili partner . E questi meccanismi sono inconsci proprio perche fanno parte della nostra natura..
Su questo posso in parte confermare. Io spesso alla prima impressione attraggo i ragazzi, e solo dopo avermi conosciuto meglio si rendono conto che la classica relazione non può funzionare. Il più carino mi ha salutato dicendo: "sei fantastica, ma non voglio farti del male". Gli avevo spiegato di essere asex (ma non di essere gray-romantic ) comunque a lui non importava e voleva provarci, solo che dopo un breve periodo di frequentazione ha capito che anche la classica relazione non sarebbe stata in piedi facilmente e qualcuno avrebbe finito per star male.
Trinny ha scritto:La mia sensazione è che in certi casi la persona asessuale aromantica non dica "il mio obiettivo è...", ma dica piuttosto "io sono così e non ho altri obiettivi".
Specifico che io non mi ritengo del tutto aromantic ma quasi, comunque io un obbiettivo credo di avercelo è che finora non ho ancora trovato nessuno di compatibile, o almeno di così meraviglioso da farmi perdere completamente la testa.
Trinny ha scritto:Nel momento in cui un asex aromantico trova l'amore sembra che lo trovi "tacitamente" e quella sia la dimensione ideale. Ma l'amore SENZA un "TU" esplicito e dichiarato....semplicemente non è amore.
A parte il fatto che non sono sicur* che il non volersi dichiarare faccia parte delle caratteristiche comuni di tutti gli aromantici (io, come spiego più sotto, mi sono quasi sempre dichiarat*)... Non sono molto d'accordo con il fatto che l'amore non è amore se non è dichiarato... Secondo me ci sono così tanti tipi di amore tra gli esseri umani che è impossibile dire che uno è amore perché così e l'altro no perché colà. Se vuoi dire che secondo le convenzioni sociali l'amore non dichiarato non è amore, per me è ok, ma se lasciamo perdere le convenzioni sociali tutto quello che è un forte sentimento di affetto per un'altra persona io lo considero amore, dichiarato o meno. Ecco forse il problema è che l'amore è una cosa soggettiva e ognuno lo vede in modo diverso. Per esempio, io non dico mai ai miei genitori che voglio loro bene, non li abbraccio, non faccio smancerie perché le odio, anzi certe volte sono fredd* e arrivo anche a dir loro qualche parolina poco carina. Ma voglio loro un bene dell'anima e mi sento bene a tenerlo tutto dentro, comunque se qualcuno fa loro qualcosa diventerei un vulcano. Quindi, visto che non che non glielo dico forse non li amo? E tu mi potresti dire: " ma sono i tuoi genitori è ovvio che li ami!" e io ti risponderei che "invece non è una cosa poi tanto scontata e che sicuramente ci sono casi di figli che non sopportano i genitori".
Trinny ha scritto:Per questo ti chiederei, animapura, o altri aromantici che volessero intervenire: la vostra concezione di "amore" potrebbe essere in realtà meglio definita con le parole "AFFETTIVITÀ GENERICA NON ESPRESSA" oppure "SENTIMENTO IDEALE INTERIORE" verso l'altro ?
Non ho compreso bene quello che vuoi sapere (nemmeno con l'esempio delle suore, sorry :oops: ), ma ci provo.
Io quelle volte che mi sono innamorat* (sempre considerando che sono gray-romantic) avevo il battito cardiaco accelerato in sua presenza, ero al settimo cielo quando lo incontravo, pensavo fosse fantastico e al massimo sognavo di tenergli una mano e di parlare e fare cose intellettuali assieme. Solo che conoscendosi meglio si capisce quando l'altro cerca qualcosa di diverso e probabilmente è questo che spesso mi fa pensare che non riuscirei a vivere con questo qualcosa. Cavoli, se fosse aromantico e trovassimo un intesa mentale forse potremmo sembrare anche una coppia. Non credo si possa prorpio definire "affettività generica non espressa", il "sentimento ideale interiore" forse si avvicina di più, ma come dice animapura si costruisce in due. Tanto che io mi sono dichiarat* tutte le volte tranne una in cui la situazione mi sembrava troppo "fantascientifica". :wink: Se dovessi riassumere la mia relazione ideale in poche parole direi che "siamo in simbiosi, condividiamo tutto, ma ognuno con i suoi spazi".

PS: Se qualcuno è curioso di vedere una relazione queerplatonica con i propri occhi, consiglio di guardarsi Sherlock (tutti 9 gli episodi). Secondo me la relazione tra Sherlock e Watson è meravigliosa. :D :oops:
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elbeis
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Re: conviene a un sessuale dichiararsi a un asessuale aroman

Messaggio da elbeis »

L'amor aromantico non e'tacito, e' dichiarato, qui non posso dire molto perche'siamo su un forum pubblico ma ial rapporto queerplatonico che sono riuscita a costruire ha portato delle conseguenze Concretesia nella mia vita che in quella dell'altro e ci diciamo spesso che siamo stati fortunati ad incontrarci.
E' un peccato non poter sapere. Nell'ultima storiella il mio sessuale è molto credibile, la fanciulla aromantica invece mi causava diversi grattacapi del tipo "starò dicendo stronxate?". Mi piacerebbe leggere una storiella scritta da una mano aromantica, come avrebbe reagito la fanciulla alle dichiarazioni del sessuale? Se ti va di cimentarti mi farebbe piacere.

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Sidhe
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Re: conviene a un sessuale dichiararsi a un asessuale aroman

Messaggio da Sidhe »

Trinny ha scritto:Dopo aver riconosciuto che la novella di elbeis è davvero divertente :lol:
ritorno seria e dico che si tratta effettivamente di dialogo tra sordi.

In cosa consiste la sordità? Sex + Asex ? No, per me no.

I due sordi non vogliono stare a sentire l'Altro.
Entrambi sono concentrati sull'obiettivo personale da raggiungere.

E se........arrivasse un terzo incomodo di nome Amore? (l'amore è amore e non tollera che lo si limiti a romantico/arom, sex/asex, ecc ecc)

La mia opinione è che i due convenuti sul divano gli darebbero un bel calcio nel sedere e lo scaccerebbero come fosse la peste. Tramite l'amore infatti, bisogna dare un'occhiatina anche alle esigenze dell'altro. Anche ciò che vuole l'altro ha una certa rilevanza....

Quindi per me dipende sempre dal grado di maturità.
Dal bambino: io, io, io.
All'adulto: tu.
L'esperienza dell'amore adulto non può verificarsi tra bambini.
Questo tipo di discorso mi fa salire l'orticaria. Davvero pensi che l'amore basti, se ci sono delle incompatibilità di fondo? Hai capito quantomeno che un aromantico prova un tipo di amore differente da un non-aromantico? Ci sono cose su cui si può scendere a compromesso e cose che comporterebbero la totale snaturazione di una persona o di entrambi.
Ah ma le etichette sono vuote e l'Ammore vince su tutto. Lo scriverò nella mia lettera a Babbo Natale. Portarmi un chilo di Ammore, così vivo felice.
Non ci sarò quando verrai a cercarmi nel sole... che la tua vita non è la mia, io sarò già andato via... [Angelo Branduardi, Lamento di un uomo di neve]

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Bianca
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Re: conviene a un sessuale dichiararsi a un asessuale aroman

Messaggio da Bianca »

Vorrei portare un po' di sollievo alla tua grattarola....non so se ci riuscirò...
Penso che qui abbiamo smesso tutti da un pezzo di credere a babbo Natale e anche a tante altre cose.
No, l'amore non basta, ma può avere un ruolo determinante nel rendere meno ostacolanti delle incompatibilità di fondo.
Rivolgendoti a chi ha fatto prima delle considerazioni sull'aromanticismo, magari condendole con un po' di ottimismo, a me sembra che sarebbe gentile, da parte tua, togliere quel "quantomeno".
Dato che tutti cerchiamo di capire qualcosa di più, nessuno nasce imparato e tra i partecipanti, mi sembra, nessuno abbia dimostrato un'intelligenza sotto la media, tutti abbiamo capito il concetto che tu butti lì con una certa saccenza: l'aromantico prova un tipo di amore diverso da quello che prova chi aromantico non è.
Io credo che nessuno desideri la totale snaturalizzazione di una persona, dato che nessuna felicità si costruisce costringendo qualcuno a privarsi totalmente di quelle che sono le sue più profonde, naturali, preziose caratteristiche.
Tu, che hai su questo argomento, un'esperienza molto più lunga ed importante della mia, sai che ogni aromantico è un caso particolare e che può sperimentare l'innamoramento o comunque dei sentimenti molto profondi nei confronti di qualcuno, in modo assolutamente unico e irripetibile pur conservando le sue caratteristiche di aromantico?
Non farti portare da babbo natale un chilo di amore, non sapresti cosa fartene; fatti portare un po di ottimismo, e un atteggiamento più positivo nei confronti della vita che riserva, e te lo auguro, un'infinità di sorprese.

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Celeste
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Re: conviene a un sessuale dichiararsi a un asessuale aroman

Messaggio da Celeste »

Non credo che Sidhe intendesse fare la saccente sull'argomento, nè far sentire "meno intelligente" chi ha scritto prima di lei. Non avrebbe senso fare un intervento con simili intenzioni, no?
Il succo del suo discorso, credo, sta nel fatto che il discorso di Trinny suona come una semplificazione eccessiva. So che non era sua intenzione e crede veramente al poter dell'amore nell'incontro con l'altro (vorrei crederlo anch'io!) ma in questo contesto (aromantico) non c'entra nulla. È normale interpretare le esperienze altrui attraverso la propria chiave di lettura, normalissimo, lo facciamo tutti, ma se si dimentica la particolarità della propria lente e la si "universalizza" si rischia di attirarsi reazioni piccate, perchè chi legge dall'altra parte la legge come un banalizzare e semplificare quanto sta vivendo.
Un non aromantico parla di "amore" come la soluzione di tutte le cose, e "mi fido" che per lui sia davvero così (ma ho i miei dubbi comunque, vorrei trovarne anche solo uno che mi dicesse che con l'Amore tutte le difficoltà con l'altro sono scomparse). Per un aromantico questa è una semplificazione, che non tiene conto delle sue caratteristiche, e può suonare offensiva.

Per rispondere a Trinny, capisco che tu sostenga di aver provato tutte le tipologie di affetto / amore / sentimento e ti credo. Dal tuo punto di vista, agli aromantici "manca un pezzo" in questa gamma di sentimenti. Secondo me (ma correggimi se sbaglio) stai facendo il paragone con te stessa: tu stai dicendo "se io non avessi provato / non potessi provare l'amore romantico, mi mancherebbe qualcosa nella gamma dei miei sentimenti, mi sarei fermata a un amore incompleto". Ed è verissimo, perchè tu non sei aromantica e il tuo orientamento ti porta a provare quel tipo di amore, e se non lo provassi sentiresti una mancanza, un'incompletezza. Un aromantico non ha nulla dentro di sè che lo porti ad avvertire questo come mancanza, perchè non lo sente proprio.
Il punto di vista eteronormativo è il più diffuso e questo lo sappiamo, ma non vuol dir che sia quello giusto che deve valere per tutti. Il punto di vista di un aromantico non cambierà maturando, quando incontrerà l'amore, quando si impegnerà in una relazione, quando si dichiarerà, quando si metterà in gioco, come un asessuale non scoprirà l'attrazione sessuale quando troverà la persona giusta.
Leggo spesso che capire l'asessualità è semplice e capire l'aromanticismo no. Quello che vale per la prima vale anche per il secondo, provate a trattarli allo stesso modo...
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Re: conviene a un sessuale dichiararsi a un asessuale aroman

Messaggio da Bianca »

Il modo in cui l'aromantico ama, perché dovrebbe indurlo a dichiararsi, impegnarsi in una relazione, mettersi in gioco?
Quali desideri, necessità, dovrebbero spingere un aromantico, pure asessuale, a prendere un qualsiasi impegno?

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Re: conviene a un sessuale dichiararsi a un asessuale aroman

Messaggio da Caos »

Bianca ha scritto:Il modo in cui l'aromantico ama, perché dovrebbe indurlo a dichiararsi, impegnarsi in una relazione, mettersi in gioco?
Quali desideri, necessità, dovrebbero spingere un aromantico, pure asessuale, a prendere un qualsiasi impegno?
Ma scusa, parlando anche di semplice amicizia senza tirare in ballo l'aromanticismo e compagnia cantante, tu con gli amici non ti metti in gioco? Se trovi una persona che ti piace non senti il bisogno di dirglielo e di sapere se per lei è lo stesso?
Nel momento in cui si decide di essere amici di qualcuno ci si prende un impegno, ci si da' fiducia a vicenda, ci si espone ed a volte si prendono anche delle cantonate pazzesche.
Non so il resto del mondo ma, per me, essere amica di qualcuno è una faccenda impegnativa, come lo è mantenere qualunque rapporto umano significativo.
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Re: conviene a un sessuale dichiararsi a un asessuale aroman

Messaggio da Bianca »

Io credo che soltanto nel rapporto sentimentale a due ci si dica di piacersi, di stare bene assieme, di essere felici di essersi incontrati.
In un rapporto di amicizia, mi sembra proprio di no.
Magari ci si mette anche in gioco, perché si cerca di essere presenti, di ricambiare le cortesie, di essere disponibili, ma io non ho mai detto ad un'amica che mi piace, nè che amo i suoi occhi, la sua voce.
Mi pare che siano due "impegni" assolutamente diversi, per contenuto e per caratteristiche.

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Re: conviene a un sessuale dichiararsi a un asessuale aroman

Messaggio da Caos »

Bianca ha scritto:Io credo che soltanto nel rapporto sentimentale a due ci si dica di piacersi, di stare bene assieme, di essere felici di essersi incontrati.
In un rapporto di amicizia, mi sembra proprio di no.
Magari ci si mette anche in gioco, perché si cerca di essere presenti, di ricambiare le cortesie, di essere disponibili, ma io non ho mai detto ad un'amica che mi piace, nè che amo i suoi occhi, la sua voce.
Mi pare che siano due "impegni" assolutamente diversi, per contenuto e per caratteristiche.
Per piacere non intendo fisicamente, è un piacersi intellettualmente...poi boh, una mia amica ha dei bellissimi capelli rossi e ricci, a me piacciono e glielo dico, perché non dovrei?
Sono felice di averli incontrati e stiamo bene, perché non dirglielo?
Le cortesie e le gentilezze sono una cosa da conoscenti, un amico è qualcuno su cui puoi contare e che sa di poter fare altrettanto con te, la classica persona con cui ci si farebbe volentieri sbattere in galera diciamo :D
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Re: conviene a un sessuale dichiararsi a un asessuale aroman

Messaggio da Celeste »

Credo che l'aver paragonato l'affetto amicale (anche forte) al massimo sentimento o legame che può sperimentare l'aromantico abbia decisamente limitato la visuale. Chiunque abbia provato una relazione queerplatonica esclusiva penso sappia perfettamente distinguerla da un rapporto di amicizia "qualunque" (e con qualunque non intendo includere conoscenti, passanti, la barista gentile e il meccanico di fiducia...). Anche in mezzo a 20 amici affezionatissimi, un aromantico dovrebbe vedere la differenza tra un partner queerplatonico esclusivo (e ricambiante) e il migliore amico del mondo.
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Re: conviene a un sessuale dichiararsi a un asessuale aroman

Messaggio da Bianca »

Tu vuoi dire che questa differenza esiste per l'aromantico? Che la sente?
Tu vuoi dire che tra il miglior amico del mondo e "il partner esclusivo e ricambiante" l'aromantico fa la differenza?
E poi, questa differenza, in pratica, in che cosa si differenzia?

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Re: conviene a un sessuale dichiararsi a un asessuale aroman

Messaggio da Trinny »

Beh speriamo che stavolta io riesca a spiegarmi senza far venire l'orticaria a nessuno. Sidhe, mi spiace, ma ti stai riferendo ad un "amore" che io non ho mai descritto né inteso in quel modo. Niente di più lontano da me delle belle teorie "vissero felici e contenti". Dopo quel primo post mi pareva di aver spiegato meglio nei post successivi il mio pensiero.
L'amore basta? Se è amore (minuscolo) non basta. Se è Amore (maiuscolo) basta. E ora vado a ri-spiegarmi. Non c'è nulla di semplicistico, anzi. (tutte le mie esperienze di vita vissuta sono state tutt'altro che semplici)

Premetto subito che c'è già (per fortuna) un intervento che forse farà risultare più chiaro il mio pensiero: Caos !! Thank youuuuu. Ecco, leggo sul profilo di Caos che è aromantica eppure nel descrivere il suo concetto di amicizia descrive l'Amore!! Perlomeno, un atteggiamento che presuppone Amore espresso in rapporto d'amicizia (e infatti Bianca ne rimane un pò perplessa, vedo, ma prova a seguirmi un momento Bianca.....e comunque tendo a darti ragione quando dici che probabilmente non ci sono livelli differenti per gli aromantici come ci potrebbero essere per noi, però sentiamo poi quello che ci rispondono loro stessi).

Quello di Caos per me può essere, a mio umile parere, un tipo di rapporto d'Amore "asessuale aromantico amichevole" paragonabile ad un rapporto "sessuale romantico" .
L'Amore lì viene espresso e , soprattutto, concretizzato nella RELAZIONE vera e tangibile: Caos si farebbe sbattere in galera con l'amico/a! Perfetto, voilà l'Amore, altro che favolette e vaghi sentimentalismi!

Infatti pure per molti sessuali romantici l'Amore non si verifica MAI nella vita in quanto concentrati sul solo "io" - modalità che può anche prevedere amore (minuscolo) e sentimenti interiori e tanti struggimenti personali......però non si tratta di Amore (maiuscolo).

Chiarisco ancora meglio. Il termine Amore NON è quella roba magica che ti colpisce e risolve tutto. Non sono le farfalline nello stomaco. Non è il batticuore (se non nelle primissime fasi). No, no. Amore è concreto, pratico ed è difficile, spesso arduo quanto soddisfacente. Amore è roba per adulti perché VEDE L'ALTRO.
E quando l'ha visto, si chiede, magari per la prima volta nella vita "Che cosa vuole da me? Voglio sapere che cosa desidera perché io voglio darglielo. Voglio che sia felice quanto me".
È una sostanziale differenza rispetto al solo pensare "che cosa voglio io? Che cosa mi piace? Che cosa deve fare/non fare per piacermi?" - fasi legittime ma sono solo UNA PARTE di tutte le fasi. Tutte le fasi complete comprendono anche: "Che cosa vuole l'altro da me?". E se ENTRAMBI vedono davvero L'ALTRO e le sue esigenze, ecco che si forma una coppia basata sull'Amore.
(Se solo uno dei due Ama.........non c'è la coppia! Spesso infatti non c'è la coppia nemmeno tra due sessuali romantici sposati da dieci anni).

Questa non è esattamente una mia teoria. Mi sto basando su presupposti filosofici e psicologici, nonché PRATICI.
Da un punto di vista filosofico, psicologico e pratico, l'Amore è tale quando si comincia a dire "TU". In che modo? Con il comportamento pratico, con la vita concreta, con quello che fai con l'altro e per l'altro (non solo con quello che pensi dell'altro e quanto ti emozioni a pensarci). Questo Amore non è favoletta semplicistica. Questo Amore è quello che fa sì che delle persone rimangano accanto al compagno ammalato a letto per anni o per sempre, a curarlo tra le difficoltà, perché l'esigenza dell'altro può anche diventare superiore a tutto il resto.

Finora avevo letto descrizioni che stentavano a vedere il TU nelle loro relazioni, quindi pensavo che fosse il "difetto" degli aromantici e ci individuavo un pezzo mancante.
@Animapura e Bakeneko: mi descrivevate una qualche difficoltà anche voi ad arrivare a quel TU......però se mi dite che il vostro TU è come quello descritto da Caos.....allora ok siamo tutti d'accordo sul significato di Amore.
(e quell'Amore lì, trattandosi di principio universale, non può essere diverso a seconda di orientamento, genere, sessuali, asessuali, romantici, aromantici, ecc.)

Se invece per voi, Animapura e Bakeneko, non è come per Caos......a me sembra che si tratti di possibili fasi giovanili che ancora devono arrivare alla fase di Caos. Che vi sembra? Ho detto qualcosa che per voi ha un senso oppure no? Sbaglio così tanto ? (e comunque per me tutti sono liberi di decidere di chiamare "amore" quello che gli va perché nella vita preferiscono vivere quello)

Non trucidatemi, grazie :mrgreen:

BIANCA, DIFENDIMIIIIIIIIIIII.

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