Mi dovrò un po' ripetere per dare contesto alla questione.
Negli ultimi mesi ho notato su Aven la tendenza ad associare il non voler affrontare il considdetto "rapporto completo" all'essere gray, o in generale all'asessualità.
Secondo me, su questo punto, bisogna andarci un po' con i piedi di piombo, quando parliamo a gente nuova che si affaccia su Aven, e che spesso è ancora nella fase di caos esplorativo.
È vero. Ci sono asex che pur essendolo, fanno sesso per motivi vari slegati evidentemente all'attrazione sessuale. Spesso dicono che comunque arrivano "fino a un certo punto", o fanno solo "certe cose". Andando per logica, per questi asex probabilmente "certe cose" sono un po' meno gravose, possono essere affrontate anche senza attrazione sessuale.
Rimane in fatto che gli asex sono persone che non sperimentano attrazione sessuale, e che il rifiutare il "rapporto completo" non è un elemento caratteristico, ma la eventuale diretta conseguenza della mancanza di attrazione.
La volontà, più o meno spinta, o del tutto assente, di compiacere il partner, non è una questione da confondere con l'attrazione più o meno accentuata. È solo una volontà personale.
Una cosa simile può succedere ai gray-a. I gray, però, sono persone che
Un Gray-A dunque non è determinato dalla misura in cui vuole concedersi e in quali modalità, ma sempre e solo dall'attrazione sessuale, che non è una usualità insita nella vita come per i sessuali. Dunque anche un grey potrebbe decidere di "arrivare fino a un certo punto", ma non mi pare questo un aspetto tipico gray, che possa indicare alla persona il suo essere gray, se non contestualizzando bene il suo vissuto tanto da capire il perché di certe scelte o tendenze.percepiscono una tale disconnessione dalla sfera sessuale da identificarsi quasi come degli asessuali con delle eccezioni. Le motivazioni (rarissima percezione di attrazione sessuale; libido quasi inesistente; attrazione sessuale inversamente proporzionale all’affetto; ecc.) possono essere infinite, ma la costante rimane: nonostante la traballante capacità di sperimentare attrazione, si è vicini abbastanza al concetto di asessualità da risultare più affini, per vissuti ed esperienze, agli asessuali stessi piuttosto che a chi sperimenta attrazione regolarmente.
Il fatto che spesso venga associato il rifiuto del "rapporto completo" alla gray area mi pare una visione semplicistica che non ci possiamo permettere: quello che possiamo invece fare è aiutare le persone a capire il perché si certi meccanismo e certe scelte.
Se noi offriamo come "sintomo" della gray area la non disponibilità al rapporto sessuale completo, rischiamo di far capire alle persone cose sbagliate.
Mettiamo per esempio che arrivi qui una persona che prova una normalissima attrazione sessuale come tutti i sessuali, ma sente solo l'esigenza di fare una pratica diversa dal "rapporto completo", perché questo gli fa schifo: è gray? non direi.
Tutto quello che noi possiamo fare è cercare di aiutare a capire gli altri se provano o meno attrazione, la questione della "pratica" e della sua modalità è un fatto assolutamente sencondario e da contestualizzare per essere utile.