AnDieWelt ha scritto:
Ma Haderian ha detto che discriminare le specie sulla base della diversità è sbagliato.
E allora giudichiamo affidandoci all'estremamente fallace empatia?
Quel che dici non è affatto scontato, per me le differenze tra uomo e le altre specie (anche la più "intelligente") sono piuttosto abissali: le prime si chiamano intelletto e autocoscienza.
L'uomo a dire la verità è solo una scimmia molto evoluta, appartiene al mondo animale, che piaccia o meno, quindi c'è molto più in comune tra un uomo e un mammifero che tra un qualsiasi animale e una qualsiasi pianta.
L'uomo è più evoluto sulla base dell'intelletto ma è provato che anche numerosi animali abbiano quantomeno autoconsapevolezza di sé, e sono in grado di provare sentimenti "base" come rabbia, paura, felicità ecc... specialmente mammiferi e alcuni uccelli.
Sono inoltre noti casi di scimmie che hanno imparato centinaia di vocaboli nel linguaggio dei segni e riescono a comprendere parole
scritte, esistono pappagalli (ne ho due) che, riuscendo a riprodurre suoni umani, imparano ad associare quel suono ad un concetto (e quindi non è vero che ripete "a pappagallo"), proprio come farebbe un bambino molto piccolo. Sono provati casi di animali che si adattano all'ambiente circostante, sfruttandolo, non agendo quindi esclusivamente di istinto come si penserebbe, sono famosi i casi di uccelli che prelevano delle noci e le depositano sulla strada, aspettando che le macchine le schiaccino per aprirle, insomma, animali in grado di realizzare ragionamenti rudimentali. Inoltre gli esperimenti psicologici sulle scimmie sono innumerevoli, per capire la capacità di associare causa-effetto non immediatamente concatenati o evidenti (tipo l'esperimento sulle scimmie "innaffiate", è abbastanza famoso).
Se poi vuoi proprio confrontare l'intelletto umano con l'intelletto di un qualsiasi altro animale ok, hai vinto, ma da qui a dire che gli animali non hanno intelletto ce ne passa!
AnDieWelt ha scritto:Ciò che sia un "Male" concorderai che è una conclusione piuttosto relativa e personale; Se colui che ci ha creati vuole che la vita si alimenti nutrendoci di cose morte a me sembra una cosa piuttosto naturale anche la predazione, poi a ognuno la sua morale.
Ma io sono un malvagio specista (pari che razzista, omofobo).
Io sono stato in un allevamento, e in un macello (tu?), quello che succede lì è dal mio punto di vista un male, ed è un male non per l'uccisione dell'animale in sé (prima o poi, se vuoi mangiarlo, direi che va ucciso), ma per le condizioni di vita alle quali è sottoposto l'animale e spesso anche per la morte che gli viene data (spesso non a norma di legge), e questo avviene per l'eccessivo consumo di carne, per l'eccessiva domanda a livello globale, l'uomo è sempre stato onnivoro, ma anche solo fino a 50 anni fa non mangiava così tanta carne, nemmeno nei paesi più ricchi.
Ma quello che succede per mandare avanti l'industria della carne è
oggettivamente (spero) un male, ogni anno (dato del 2007) vengono macellati 56 miliardi di animali terrestri, quindi pesci esclusi, e questi 56 miliardi devono in qualche modo essere alimentati, le coltivazioni dedicate alla alimentazione animale sono diventate non più trascurabili, e oltre a "rubare" posto alle coltivazioni per l'alimentazione umana incentivano il disboscamento (tipo in Sud America), perché appunto non si sa più dove coltivare mangimi animali, non c'è più posto!