Cosa può provare un asessuale aromantico

La sezione dedicata all'attrazione romantica e all'aromanticismo.
Hinari
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Re: Cosa può provare un asessuale aromantico

Messaggio da Hinari »

Un argomento molto complesso.E mi sono sentita una stupida quando pensavo che aromantico significasse:"senza cuore".
Be' nella vita non si finisce mai di imparare.

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Bianca
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Re: Cosa può provare un asessuale aromantico

Messaggio da Bianca »

Non stupirti...
Anch'io all'inizio ho pensato significasse: incapace di amare.
È difficile da capire per i romantici ed anche agli aromantici spiegarlo.
È un modo diverso di vivere l'interesse nei confronti di una persona.
Ma mentre, per quel che riguarda l'asessualità, riesco a calarmici dentro e a capire la mancanza di attrazione, l'aromanticismo non riesco mai a darlo per scontato e quando mi sembra che mi sia totalmente chiaro, basta la lettura di una frase, un commento, una considerazione che io, di nuovo, brancolo nel buio.
Nonostante queste crisi, ora so che non tutti sentiamo le cose nello stesso modo, che esistono altri modi di sentire, reagire, agire, anche per quanto riguarda i sentimenti.

Quickie
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Re: Cosa può provare un asessuale aromantico

Messaggio da Quickie »

Valkyrie ha scritto:Quick non ho capito cosa intendevi con questo
L’amore, semplicemente, non passerà attraverso l’attrazione romantica ma verrà espresso in modo diverso e privo di attrazione,

era nella sezione aromantic*:D
Eccomi!^^
Ho mangiato in fretta apposta per risponderti.

Provo a spiegarti. Un romantico sostanzialmente si innamora ed ha le emozioni e sensazioni romantiche (nel senso di attrattive) nei confronti di una persona in quanto avente in se attrazione romantica. Quando uno si innamora di una persona, ovvero l'attrazione romantica e l'interesse si concentra su di lei (e scatta quindi un meccanismo), succede che si tenderà ad amare attraverso questa attrazione, ovvero l'amore per questa persona avrà connotazione romantica e sarà caratterizzata da tutti gli istinti, regole e bisogni legati all'attrazione ed eventualmente al desiderio romantico.
Ora, un asessuale aromantico amerà ugualmente una persona (la quantità d'amore interessata è sempre la stessa), ma questo amore non sarà caratterizzato dalle regole e gli istinti dovuti all'attrazione romantica, poiché non avendo questa componente, l'amore non passerà attraverso quel meccanismo.
Ciò vuol dire che amerà in modo diverso, seppure l'amore per quella persona sia di intensità uguale a quello passante per l'attrazione romantica che dicevo prima, la differenza non è nell'intensità ma nella forma.
L'esempio che ho fatto prima credo sia calzante. Un genitore non ama romanticamente il proprio figlio, non è romanticamente attratto da lui, non è innamorato di lui e, mentre invece ama romanticamente il coniuge. Però questo non vuol dire che ami più il coniuge di suo figlio, ma che li ama diversamente.
Hinari ha scritto:Un argomento molto complesso.E mi sono sentita una stupida quando pensavo che aromantico significasse:"senza cuore".
Be' nella vita non si finisce mai di imparare.
Non preoccuparti, non devi sentirti stupido/a, è un luogo comune, ed è questo che va sradicato e per farlo è necessario il dialogo. Esattamente come per l'asessualità (anche per gli asessuali c'è stato il discorso ''non sei attratto sessualmente, non ami''), solo che in questo caso è più difficile perché mentre per l'asessualità c'è in comune con i sessuali l'attrazione romantica, negli aromantici non c'è punto in comune ed in ogni caso non si parla di amore romantico ma di amore non romantico.
Edward ha scritto:No Valky, mai più rivisto. Credo si fosse trasferito altrove con i genitori. Non saprei nemmeno come rintracciarlo, non conoscendo il suo cognome. Immagino che potrei fare una ricerca negli archivi della scuola materna, ma non arrivo a tanto :D
Ed...grazie. Mi hai dato un idea per rintracciare il mio vecchio amico di cui parlavo, anche solo per farmi sentire...
Bianca ha scritto:Non stupirti...
Anch'io all'inizio ho pensato significasse: incapace di amare.
È difficile da capire per i romantici ed anche agli aromantici spiegarlo.
È un modo diverso di vivere l'interesse nei confronti di una persona.
Ma mentre, per quel che riguarda l'asessualità, riesco a calarmici dentro e a capire la mancanza di attrazione, l'aromanticismo non riesco mai a darlo per scontato e quando mi sembra che mi sia totalmente chiaro, basta la lettura di una frase, un commento, una considerazione che io, di nuovo, brancolo nel buio.
Nonostante queste crisi, ora so che non tutti sentiamo le cose nello stesso modo, che esistono altri modi di sentire, reagire, agire, anche per quanto riguarda i sentimenti.
Bianca, se davvero sei riuscita ad avvicinarti alla comprensione, anche solo un piccolo passo avanti, è già qualcosa, ne sono contento.
Come dicevo se c'è qualcosa che non ti è chiara chiedi pure, se posso risponderti lo faccio volentieri.

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Valkyrie
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Re: Cosa può provare un asessuale aromantico

Messaggio da Valkyrie »

nuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu bisogna mangiare con calma T-T gustarsi per bene il dolce *-*

mmmmmmmmmmmmmm.... forse ho capito:D si sviluppa quindi come una super-super-super-super-super-super-super-amicizia, no???

Quickie
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Re: Cosa può provare un asessuale aromantico

Messaggio da Quickie »

Ehm..non mangio dolci ^^
Mmh..si, in un certo senso. Amicizia è già un tipo di rapporto, il fatto è che un romantico percepisce l'amicizia (o qualunque rapporto basato nell'amore non romantico) in un certo modo, un aromantico invece la percepisce in un altro.
Esattamente come si ha per sessuali e asessuali: un asessuale percepisce l'attrazione romantica in un modo, un sessuale in un altro. Però la quantità d'amore è la stessa, non è che l'asessuale ama di più di un sessuale, (e ci mancherebbe) soltanto che il modo di amare e percepire l'amore romantico sono diversi, perché appunto cambia la percezione.
Allo stesso modo un aromantico percepisce l'amore non romantico diversamente da un romantico, ma questo non vuol dire che l'aromantico ama non romanticamente più di un romantico, semplicemente ama non romanticamente in modo diverso, probabilmente anche più esteso, ma con la stessa intensità. Inoltre avrà sensazioni un po' diverse perché appunto cambia la forma dell'amore non romantico.
Questi sentimenti poi possono dare vita ad una super- super-super-super-super-super amicizia, si.
Inoltre cambia il modo in cui è espresso e distribuito, ovvero ''l'amicizia'' (metto tra virgolette perché per amicizia intendo amore non romantico) per un aromantico non è come l'amicizia per un romantico, bensì come l'amore romantico per un romantico.

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Edward
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Re: Cosa può provare un asessuale aromantico

Messaggio da Edward »

Quickie, cosa pensi delle relazioni queerplatoniche?

Quickie
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Re: Cosa può provare un asessuale aromantico

Messaggio da Quickie »

Penso che siano praticamente ciò che nella forma più si avvicina alle relazioni di coppia tradizionali.
Lo stavo per scrivere come esempio, ma poi ho pensato che sarebbe stato meglio contestualizzare la cosa via via che arrivavano le domande.
Il rapporto queerplatonico è ciò che più spiega nella pratica ciò che volevo esprimere nel messaggio precedente.
Ovvero si provano dei sentimenti non romantici verso una persona e si desidera stare con lei. Questi rapporti sono uguali identici a quelli romantici, solo che mentre la base delle relazioni romantiche e l'amore romantico, le relazioni queerplatoniche hanno come base l'amore non romantico.
Stesso amore (amore in forma libera, non caratterizzato), stessa intensità, forme diverse.
Se due persone hanno una relazione romantica e si amano 100 in modo romantico, due persone in una relazione queerplatonica si amano 100 in modo non romantico.

Haderian
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Re: Cosa può provare un asessuale aromantico

Messaggio da Haderian »

Ciao Andrea, devo dire che sono veramente colpito da certi tuoi aspetti. Piacevolmente. Hai fatto proprio un bel lavoro con questo scritto e mi stai insegnando qualcosa.
Avrei voluto scrivere prima ma sono preso da molti accadimenti e impegni in questi giorni e poi vorrei poter aggiungere molte piu' cose. Una volta ho vissuto qualcosa di simile a cio' che hai descritto ma senza quel senso di totale abnegazione infatti il rapporto e' finito e con lui cio' che provavo... o meglio le componenti di "per sempre" c'erano ma le ho ben sotterrate e li voglio che rimangano. Poi non e' piu' successo con nessun'altro. Conosco persone con cui ho un bel rapporto, anche molto bello fatto di sostegno reciproco, simpatia e un po' di tenerezza ma sono ben lontano dallo sviluppare sentimenti come quelli che hai descritto. In cio' che provo si insinua facilmente una certa diffidenza nonche' un razionale giudizio verso i comportamenti degli altri cosa che mi mantiene a debita distanza emotiva dalle persone.
Per esempio, cosa per me fondamentale, se le persone si mostrano intellettualmente insensibili agli altri, incuranti o meno dell'altrui sentire. Se fanno discriminazioni e sono disposti ad approfittarsi e a fare del male a qualcuno anche indirettamente senza farsi alcuno scrupolo pur consapevoli di starlo facendo, se si mostrano per me troppo egoisti e in questo senso superficiali io non riesco ad avere abbastanza stima e fiducia nei loro confronti e non mi apro in modo da sviluppare una vera amicizia, magari creo un rapporto cordiale e rispettoso ma distaccato. Ma anche quando questo non avviene e c'e' sufficiente stima e fiducia (cosa altrettanto rara devo dire) difficilmente mi affeziono e se lo faccio e' in modo profondo ma non molto intenso e coinvolgente.
Cioe' quasi non mi rendo conto di star volendo bene ad una persona. Me ne accorgo soprattutto quando queste persone sono in pericolo o stanno male perche' avverto una forte preoccupazione e sento l'urgenza di fare qualcosa, per il resto mi sento distaccato e non amo dare o ricevere grandi dimostrazioni di affetto. Questo non significa che io sia scontroso o spocchioso, anzi sono tendenzialmente gentile e disponibile verso chiunque ma emotivamente poco raggiungibile. Sai sarei curioso di sapere se ti e' mai capitato di sentire il bisogno di avere un rapporto queerplatonico o anche solo qualcuno verso cui provare questo sentimento. Appena ho piu tempo provero' a scrivere una mia versione in base ai punti che hai descritto.
Una considerazione che mi sento di fare per ora e' che il tuo tipo di amore (che trovo affascinante) oltre ad essere solo "spirituale" e non anche "carnale" come il mio e libero dalle regole dell'attrazione, sia meno insidioso perche' e' incondizionato quindi non ti mette a rischio di soffrire per non reciprocita' di sentimenti o per l'assenza dell'individuo ma sembra metterti a rischio in un modo piu' concreto cioe' con l'empatia e con la propensione al sacrificio cosa che comunque da quello che dici sembra l'ennesima fonte di soddisfazione piuttosto che una rinuncia. Ecco un altro dubbio: cio' che l'amore ti fa sentire lo definiresti appagamento/piacere/soddisfazione?

Quickie
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Re: Cosa può provare un asessuale aromantico

Messaggio da Quickie »

Ciao Hade, grazie, sono contento che ti sia piaciuto!
Allora, ciò che dici è vero, il fatto è che appunto per me è la persona verso cui ho un rapporto diventa come dicevo inviolabile e per me è un onore poter fare qualcosa per lei, anche a costo di sacrificio, perché per me non è un dare/ricevere ma solo dare, se poi ricevo è una cosa apparte e non posso che sentirmi molto felice, ma per quanto mi riguarda il mio pensiero è dare e basta.
Per quanto riguardai rapporto queerplatonico direi di no, non ho mai avuto questo genere di sentimenti per una persona, perché comunque il rapporto queerplatonico presuppone impulsi che non ho (fai conto che il rapporto queerplatonico è una forma particolare di amore non romantico, non è solo ''mi piace stare con una persona, ci vivo assieme'', è qualcosa di molto diverso). Detto questo però mi è capitato di pianificare di vivere assieme ad una persona come fratelli, da ragazzino, ma questo non è rapporto queerplatonico, è convivenza, fraterna ma sempre convivenza.

Quanto alla seconda domanda, ovvero se l'amore che provo mi fa sentire appagamento/piacere/soddisfazione, direi che non riesco a riconoscermi in nessuno di questi termini, è qualcosa di molto meno definibile, talmente è profondo, istintivo e astratto. Credo che sia proprio questa l'essenza della differenza tra romantico e aromantico ed è per questo che il concetto è di difficile spiegazione. Se tu parli con un romantico come te, puoi spiegargli cosa provi ma i sentimenti intimi e astratti non vi sarà bisogno di spiegarli perché li proverà anche la persona con cui parli. Se un aromantico parla con un romantico può spiegargli cosa prova ma quando si passa a ciò che provoca queste sensazioni e alle percezioni più profonde, inevitabilmente risulta difficile fare una descrizione precisa perché il romantico non prova ciò che provi tu, quindi non sa per esperienza di cosa si sta parlando. Viceversa, anch'io posso leggere ciò che scrive un romantico e capirne i meccanismi, ma quando si passa alle sensazioni la cosa si complica perché non percepisco le cose allo stesso modo di un romantico e non provo per esperienza ciò di cui si sta parlando.
Mi serve un po' di tempo per ragionare come mettere la cosa a parole nel modo più chiaro possibile, intanto ti posso dire cosa non provo.

Appagamento: Ni, non proprio. Non mi sento appagato, mi sento solo di star esprimendo me stesso. E' l'altro che si deve sentire appagato, non io.
Piacere: No, non sento alcuna sensazione piacevole che possa essere in qualche modo collegata ai sensi, sento di stare bene ma che provo piacere direi di no. Poi dipende cosa intendi esattamente per piacere.
Soddisfazione: No, ma neanche insoddisfazione. Piuttosto direi che provo un profondissimo senso di lucidità e benessere, mi fa stare bene. E' come se sentissi di stare facendo ciò per cui sono nato per fare..complicato.
Il fatto è che queste tre parole mi rimandano a concetti ''sensuali'', ovvero legati ai sensi, cosa che non esiste in ciò che provo e nel modo in cui vivo, provo piuttosto un'astratta (ma reale e ben definita, anche se difficilmente definibile) sensazione che va direttamente alla mente, senza componente riconducibile ai sensi e alle sensazioni ad essi legati.

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Re: Cosa può provare un asessuale aromantico

Messaggio da Haderian »

Vorrei essere aromantico

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Re: Cosa può provare un asessuale aromantico

Messaggio da Bianca »

Io no.
Posso anche morire, ma morirò innamorata.

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Re: Cosa può provare un asessuale aromantico

Messaggio da Quickie »

Haderian ha scritto:Vorrei essere aromantico
Perché? Tu sei tu.

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Re: Cosa può provare un asessuale aromantico

Messaggio da Haderian »

I motivi sono un bisogno da soddisfare non necessariamente fattibile anzi con molte difficolta' e un rischio alto e con probabile esito negativo per usare un eufemismo

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Edward
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Re: Cosa può provare un asessuale aromantico

Messaggio da Edward »

Quickie ha scritto:
Haderian ha scritto:Vorrei essere aromantico
Perché? Tu sei tu.
Aggiungo che secondo quello che leggo, sei anche una bella persona.

Forse essere molto romantici, come te, può esporre a una certa vulnerabilità, a soffrire di più. Ma ricorda sempre che ognuno è fatto a modo suo, Quickie ha esposto molto bene il suo sentire, ma è comunque il suo. Sicuramente ci sono aromantici che sono meno sensibili e amorevoli di lui, così come ce ne sono certi che cercano un legame stabile - che non sarà romantico - e faticano a trovarlo.

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Re: Cosa può provare un asessuale aromantico

Messaggio da Haderian »

Penso la stessa cosa di te Edward. Sono d'accordo siamo tutti diversi in qualche modo

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