jessievil ha scritto:Ciao a tutti
sono arrivata al punto di no saper cos'altro fare.
da parte i litighi costanti da quando abbiamo capito che la nostra situazione è pesante e abbiamo separati i letti perche veramente in quanto a vita sessuale non c'è nulla.
io provo dei desideri sessuali pero lui sembrerebbe non provarli assolutamente .
abbiamo periodi di "digiuno" come li chiamo io da 6 mesi dire è poco ed io come donna mi sento molto offesa.
vorrei qualcuno di appassionato e interessato a me.
questo problema ha provocato un abbassamento del mio autostima a dir poco bassisimo e non credo a nulla.
le poche volte che abbiamo fatto sesso o il amore o come volete chiamarlo sono ben insoddisfacenti, l'unico che raggiungeva l'orgasmo era lui, niente carezze niente di niente e per lui il tempo non passa.
non vorrei essere invadente se lui è asessuale pero vorrei capire perché si comporta così.
I suoi rapporti precedenti sono stati anche affetti di questo disinteresse riguardo al sesso.
quando ciao siamo conosciuti era la scoperta e l'innamoramento pero io pensavo che le cose sarebbero migliorate invece no.
Voglio far sesso ma non con lui purtroppo.
solo che appena se ne parla lui si offende ed è difficile parlarne
ed è per questo che cerco di capire cosa c'è.
a prescindere del sesso abbiamo molti problemi come coppia non andiamo mai d'accordo e litighiamo almeno 2 volte o di più al giorno ma di brutto.
non so come comportarmi e a volte per la mia impotenza sessuale offenderlo
.
qualche dritta ?
vi ringrazio.
Ciao Jessi, mi dispiace molto del disagio che provate.
Soltanto tuo marito guardando dentro di se, magari conoscendo il concetto di asessualità, potrà sapere se è asessuale o meno, tuttavia da ciò che hai scritto ci sono ottime probabilità che sia asessuale. Questo è deducibile da vari elementi:
jessievil ha scritto:
In realtà la sua mancanza d'interesse l'ho notata solo dopo il matrimonio. Ci vedevamo poco quando eravamo fidanzati perciò era quasi normale non avere rapporti così spesso.
anche delle sue esperienze precedenti me ne sono accorta solo indagando dopo sposata quando se ne parlava come mai non fai sesso volentieri?.
infatti quando ci siamo conosciuti non se ne parlava proprio di queste cose. Lui sembra vergognarsi quando se ne parla.
Ok, quindi non è successo qualcosa che lo ha portato a provare repulsione o ad avere un blocco mentale verso il sesso, è una cosa che c'è sempre stata da quando lo conosci.
Questo è un punto a sostegno dell'ipotesi che lui sia asessuale, perché l'asessualità di per se è una condizione innata con cui, a meno di particolari fattori tipo danni al cervello o altri più complicati, si nasce e con cui si muore, esattamente come l'eterosessualità.
Il fatto che lui prova vergogna a parlare di asessualità e ad andare dal terapista è anch'esso un segno di asessualità, perché un asessuale che non sa che la sua condizione è un qualcosa di assolutamente naturale tenderà a sentirsi a disagio pensando che il suo sia un problema e che il provare attrazione sessuale sia la regola, cosa che non è ( o meglio pur valendo per la maggior parte delle persone una certa percentuale di persone ne è per propria natura fuori, non perché sia malata ma perché semplicemente è fatta diversamente), regola a cui lui trasgredisce e ciò lo fa sentire sbagliato, in dubbio nel suo ''ruolo'' nel rapporto, inferiore.
Il fatto poi che non voglia andare dal terapista ( cosa che francamente condivido, a mio parere non è bene in questi casi recarsi subito dal terapista, prima è meglio conoscere e farsi un'idea della situazione perché il parere del mondo della psicologia è in generale alquanto ottuso per quanto riguarda l'asessualità)
potrebbe essere rappresentativo del fatto che lui sa che non è qualcosa che può cambiare e che non deve cambiare, facendo parte del suo essere, tuttavia si sente a disagio perché condizionato da una società in cui l'assenza di attrazione sessuale è vista come una malattia e in cui il sesso è parte fondamentale di ogni cosa.
Probabilmente non vuole sentire parlare di asessualità perché non vuole accettare di avere una natura non in se sbagliata, ma sfavorevole nel mondo in cui viviamo e che socialmente potrebbe creargli problemi in quanto non standard e non riconosciuta.
Per questi motivi si può ipotizzare che tuo marito sia asessuale e che abbia bisogno di aiuto non per cambiare, ma piuttosto per comprendere che non c'è niente di male in lui, quello che ha è bellissimo come lo è essere etero o omosessuali, e se la società questo non lo accetta non è un suo problema, non si cambia ciò che si è solo perché un sistema sociale ti osteggia dato che non rientri nei suoi canoni (l'essere umano non vive d'altronde in funzione della società, è la società che deve essere in funzione degli individui.)
Ciò che puoi fare è spiegargli che per te è importante prendere l'argomento, e se lui dice che è solo una questione di tempo dagli tutto il tempo che gli serve, alla fine capirà (se veramente è asessuale) che non cambierà nulla per il semplice fatto che non c'è nulla da cambiare.
Mi rendo conto che questo vuol dire che tu debba essere mooolto paziente e tollerante, ma se lo ami davvero cerca di esserlo, perché solo con la pazienza e la perseveranza potrai aiutare l'uomo che ami e dal quale sei amata.
Per quanto riguarda il resto devo dirti che se è asessuale non ci sarà
mai sesso soddisfacente come si avrebbe per un partner sessuale, questo perché un asessuale è privo di quella componente istintiva che porta ad agire in modo naturale e spontaneo durante un rapporto. I suoi saranno gesti lucidi e meccanici, per il semplice fatto che lui (se fosse asessuale) non prova alcuna attrazione sessuale per te e non ti desidera sessualmente (perciò le sue azioni saranno puramente mentali atte soltanto eventualmente a soddisfare te), e le cose non possono cambiare qualunque cosa tu possa fare.
Un asessuale concepisce l'amore in modo differente, privo di componente fisica, e questo fa si che spesso nascano delle incomprensioni in una coppia con un sessuale.
Tu non devi sentirti offesa, se è asessuale non rifiuta il sesso perché non ti ama ma solo perché la sua mente non è in grado di concepirlo, è qualcosa che va al di fuori della sua natura e di conseguenza non può realmente fare sesso, per quanto possa sforzarsi farà soltanto dei movimenti voluti e ragionati guidati da intenzioni non sessuali. Questo non vuol dire che non ti ama, il sentimento che ha per te non ha alcuna variazione, soltanto che il sesso non c'è, tutto qui.
Scusa la schiettezza ma credo sia bene mettere in chiaro la situazione per il semplice fatto che così facendo si evitano giornate spese in analisi, tentativi frustranti di cambiare ciò che si è (tutti fallimentari, ovviamente, dato che non ci si può inventare qualcosa che non è prevista nel proprio essere) litigi per la mancanza di risultati, convinzioni sbagliate date da psicologi ''ignoranti'' in materia e che comportano un allontanamento dalla realtà sia per il sessuale, che guarderà la natura del compagno secondo le indicazioni sbagliate dello specialista, sia per l'asessuale, il quale non comprenderà appieno la propria natura e si convincerà di essere malato. Ciò può portare a gravi problemi nella coppia. Davvero spero di non averti scossa ma ho scritto questo solo per aiutare ^^
Detto questo il modo in cui affronterete la cosa dipende da voi. Come detto prima un asessuale può amare esattamente come può amare un sessuale, soltanto in modo profondamente diverso in quanto è assente la componente ''fisica'' (intesa come sessuale), nonostante il sentimento d'amore sia sempre quello sia per un sessuale che per un asessuale.
Ci sono coppie in cui l'asessuale sceglie di fare sesso ''forzoso'' per soddisfare il partner, con frequenza più o meno alta. Altre in cui si concorda che il partner sessuale cerchi rapporti puramente sessuali fuori dalla relazione in modo responsabile e consapevole. Altre in cui si decide di escludere il sesso dalla relazione.
Personalmente credo che prima di prendere una qualunque decisione sia necessario fare una considerazione di questo tipo:
Una relazione è composta da ciò che i partner condividono l'uno con l'altro, almeno questa è la mia opinione. Ciò che non è condiviso in un modo o in un altro fa invece parte della legittima individualità della persona, che non sparisce con il matrimonio ma che anzi trova la sua espressione nel contesto dell'unione delle due persone.
Ora, si ha una situazione di questo tipo:
tu provi attrazione romantica e attrazione sessuale verso tuo marito, quindi ami tuo marito e provi un interesse sessuale nei suoi confronti che ti porta a desiderarlo sessualmente.
Tuo marito (sempre che sia asessuale, ovviamente) prova attrazione romantica verso di te ma non attrazione sessuale. Quindi ti ama ma non vi è sessualità nel suo amore nei tuoi confronti.
Questo vuol dire che l'unica cosa che avete in comune l'uno per l'altra è l'attrazione romantica, il sentimento d'amore che provate l'uno per l'altra, l'essere innamorati. Se partiamo dal presupposto come da premessa che la relazione sia composta da ciò che i partner condividono con i rispettivi compagni si deduce che il sesso, a prescindere da ciò che facciate, è per natura automaticamente escluso dalla relazione, perché è un impulso che provi solo tu e che in tuo marito sarebbe ovviamente assente (pertanto non vi è condivisione e di conseguenza l'attrazione sessuale è qualcosa a senso unico che farebbe parte della tua individualità e non del rapporto di coppia.).
Come asessuale potrebbe fare sesso, ma senza alcun coinvolgimento, privo di attrazione, in maniera probabilmente insoddisfacente e solo per soddisfare una tua esigenza come detto prima puramente individuale che non fa parte della relazione ma solo di te (ma totalmente legittima e di cui ha il dovere di preoccuparsi), in quanto impossibile da condividere per propria natura dell'asessuale.
Alcuni asessuali possono provare piacere mentale durante il rapporto perché lo vedono come momento di intimità e di ''coccole'' con il partner, ma anche in questo caso non vi è interesse sessuale per il sesso, ma solo mentale con scopi diversi da quelli sessuali. In ogni caso non parliamo di sesso, un asessuale non può fare sesso vero e proprio come potrebbe fare un sessuale.
Cosa fare spetta a voi ma ti dico cosa probabilmente farei al tuo posto cercando di giustificare in maniera coerente le mie affermazioni. Fossi in te non chiederei a tuo marito di avere rapporti, semplicemente li escluderei dalla relazione poiché non è possibile per un asessuale fare sesso vero e proprio, non va bene, può essere frustrante per lui che comunque non si può inventare qualcosa che non fa parte del suo essere persona e sarebbe comunque una forzatura che come dicevo prima non può fare parte della relazione tranne che per scopi non sessuali.
Puoi fare conto che lui sia impotente, perché comunque il risultato è simile. Non si può chiedere ad un impotente di avere un rapporto, anche con tutta la volontà se non può non può. Lo stesso vale per un asessuale, se non c'è impulso non c'è impulso, non è fatto per avere rapporti sessuali e provare coinvolgimento sessuale.
Di conseguenza come accetterei di non poter avere rapporti con un impotente accetterei di non avere rapporti con un asessuale che comunque non può fare sesso, con tutto l'amore che può provare per te.
Sarebbe meglio basare la relazione in altro, ovvero lui darà a te ciò che la sua natura gli consente di dare, non chiedergli cose che non può darti, consentigli invece di darti ciò che lo caratterizza senza condizionamenti e magari scoprirai che può darti qualcosa di diverso rispetto a quello che ti aspetteresti da un sessuale, ma di uguale valore. Questo potrebbe essere una grande opportunità di crescita personale per entrambi, perché se sarete in grado di superare i problemi legati alle vostre diversità potrete usare queste stesse diversità per costruire assieme qualcosa di speciale.
Ma tutto questo dipende dalla forza del sentimento che vi lega, se è abbastanza forte avete buone probabilità di vivere felici praticando il dialogo e il rispetto reciproco.
Vi auguro ogni bene ^^