Chi era???????
Inviato: ven lug 03, 2015 2:35 pm
Devo assolutamente raccontarvi un episodio che ho personalmente vissuto e vorrei che voi mi diceste che cosa ne pensate.
Voi sapete che, oltre ad essere una persona romantica ad oltranza e a ritenere che i segni zodiacali corrispondano a molti aspetti dei diretti interessati, sono anche estremamente concreta e diretta.
Non vivo sulle nuvole e, purtroppo, non ho visioni.
Era lunedì 29 giugno e io dovevo lasciare Parigi con il TGV delle 14,40 dalla Gare de Lyon.
Ero su un taxi che, appena in vista della stazione, si trovò bloccato insieme ad altri mezzi, anche pubblici, in un traffico completamente fermo.
Dopo alcuni minuti di incertezza, il taxista mi consigliò di scendere e raggiungere a piedi la stazione, se no, avrei perso il treno.
Mi avviai quindi in un caldo pazzesco e carica di bagagli pesanti, verso la stazione.
Arrivata con altri viaggiatori, alla fine della strada, vidi che la piazza davanti alla stazione era chiusa dai nastri della polizia che era schierata e che ci invitò a fare il giro dell'isolato.
In un bagno di sudore, stravolta, trascinando i pesi, raggiunsi la stazione di lato, ma anche da lì non si poteva accedere.
Mi dissero che c'era una bomba e che per entrare nella stazione avrei dovuto usare il sottopassaggio.
Guardai la scalinata di cui non vedevo la fine (non esagero e chiedo a chi ne ha l'occasione, di verificarlo) e pensai che se fossi scesa di lì sollevando anche il trolley mi sarei ammazzata.
Mancavano tre minuti alla partenza del mio treno ed ebbi la certezza che lo avrei perso.
A quel punto, mi si avvicinò una signora tutta vestita di nero, tra i 45 e i 50 anni, capelli scuri corti, un bordo di tulle nero al fondo della gonna. Il viso non lo ricordo, ma era pallido e non truccato, nè bello, nè brutto.
In un italiano con accento francese e una voce bassa e calma mi disse: Non si preoccupi, l'aiuto io.
Cambio tempo, perchè mi viene più facile.
Mi ha preso il trolley, il borsone, un altro sacchetto e si è avviata giù dalla scala.
Io, senza forze, non ho fatto una piega, non ho parlato e l'ho seguita.
Arrivata al fondo ha girato, ha preso un corridoio, io sempre dietro...
Camminava veloce e ci siamo ritrovate nella stazione.
Ha rallentato un attimo, ha guardato un display e ha detto: binario 17.
Ha proseguito veloce, girandosi ogni tanto a guardarmi.
Il binario 17, non è situato in linea con tutti gli altri binari; per raggiungerlo, bisogna percorrere un altro binario e poi girare a sinistra, dove c'è una rientranza.
Questa signora è andata dritta senza mai fermarsi.
Il mio treno stava per partire. Il ferroviere al fondo, vedendoci, ha fischiato e ci ha detto che l'unica porta ancora aperta era in testa.
La signora si è quasi messa a correre, io no.
La porta aperta era quella del vagone numero 8, dove c'erano due ferrovieri.
Si è messa vicino alla porta e mi ha aspettato, poi è salita e ha posato i miei bagagli, è ridiscesa, mi ha fatto salire e mi ha detto:Ha visto signora che ce l'abbiamo fatta?
Hanno chiuso la porta e il treno è partito.
A quel punto, ho chiesto agli altri: ma questo treno va a Torino? Sì, va a Torino e Milano.
Avranno pensato che dovevo essere scema.
Ma io non avevo detto a quella signora che treno dovevo prendere e in quella stazione partono e arrivano treni in continuazione.
Ditemi, per favore, che cosa ne pensate. Io, da lunedì, continuo a pensarci.
Voi sapete che, oltre ad essere una persona romantica ad oltranza e a ritenere che i segni zodiacali corrispondano a molti aspetti dei diretti interessati, sono anche estremamente concreta e diretta.
Non vivo sulle nuvole e, purtroppo, non ho visioni.
Era lunedì 29 giugno e io dovevo lasciare Parigi con il TGV delle 14,40 dalla Gare de Lyon.
Ero su un taxi che, appena in vista della stazione, si trovò bloccato insieme ad altri mezzi, anche pubblici, in un traffico completamente fermo.
Dopo alcuni minuti di incertezza, il taxista mi consigliò di scendere e raggiungere a piedi la stazione, se no, avrei perso il treno.
Mi avviai quindi in un caldo pazzesco e carica di bagagli pesanti, verso la stazione.
Arrivata con altri viaggiatori, alla fine della strada, vidi che la piazza davanti alla stazione era chiusa dai nastri della polizia che era schierata e che ci invitò a fare il giro dell'isolato.
In un bagno di sudore, stravolta, trascinando i pesi, raggiunsi la stazione di lato, ma anche da lì non si poteva accedere.
Mi dissero che c'era una bomba e che per entrare nella stazione avrei dovuto usare il sottopassaggio.
Guardai la scalinata di cui non vedevo la fine (non esagero e chiedo a chi ne ha l'occasione, di verificarlo) e pensai che se fossi scesa di lì sollevando anche il trolley mi sarei ammazzata.
Mancavano tre minuti alla partenza del mio treno ed ebbi la certezza che lo avrei perso.
A quel punto, mi si avvicinò una signora tutta vestita di nero, tra i 45 e i 50 anni, capelli scuri corti, un bordo di tulle nero al fondo della gonna. Il viso non lo ricordo, ma era pallido e non truccato, nè bello, nè brutto.
In un italiano con accento francese e una voce bassa e calma mi disse: Non si preoccupi, l'aiuto io.
Cambio tempo, perchè mi viene più facile.
Mi ha preso il trolley, il borsone, un altro sacchetto e si è avviata giù dalla scala.
Io, senza forze, non ho fatto una piega, non ho parlato e l'ho seguita.
Arrivata al fondo ha girato, ha preso un corridoio, io sempre dietro...
Camminava veloce e ci siamo ritrovate nella stazione.
Ha rallentato un attimo, ha guardato un display e ha detto: binario 17.
Ha proseguito veloce, girandosi ogni tanto a guardarmi.
Il binario 17, non è situato in linea con tutti gli altri binari; per raggiungerlo, bisogna percorrere un altro binario e poi girare a sinistra, dove c'è una rientranza.
Questa signora è andata dritta senza mai fermarsi.
Il mio treno stava per partire. Il ferroviere al fondo, vedendoci, ha fischiato e ci ha detto che l'unica porta ancora aperta era in testa.
La signora si è quasi messa a correre, io no.
La porta aperta era quella del vagone numero 8, dove c'erano due ferrovieri.
Si è messa vicino alla porta e mi ha aspettato, poi è salita e ha posato i miei bagagli, è ridiscesa, mi ha fatto salire e mi ha detto:Ha visto signora che ce l'abbiamo fatta?
Hanno chiuso la porta e il treno è partito.
A quel punto, ho chiesto agli altri: ma questo treno va a Torino? Sì, va a Torino e Milano.
Avranno pensato che dovevo essere scema.
Ma io non avevo detto a quella signora che treno dovevo prendere e in quella stazione partono e arrivano treni in continuazione.
Ditemi, per favore, che cosa ne pensate. Io, da lunedì, continuo a pensarci.