Scriviamo una storia

Ludus in fabula!
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Edward
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Re: Scriviamo una storia

Messaggio da Edward »

Neva e Hugo si spostarono veloci sotto al portico, mentre la compagnia di anziani correva al bar in un coro di "uffa".
"Gufo, dimmi una cosa sulla storia che mi hai raccontato: c'entra forse qualcosa con il mistero della casa gialla?"
A quel punto Neva raccontò a Hugo tutte le vicende successe poco prima e della conversazione con la gallina.
"Hai dunque conosciuto il gatto. Ecco perché riesci a parlarmi. Un tempo quel gatto viveva proprio in quella casa, sai? Non è un tipo molto raccomandabile, ma se ti ha dato l'amuleto deve pensare che lo meriti. Quella è una casa che nasconde delle risposte, ma non posso indicarti io ciò che dovrai fare"
"E ma che cazzo però... io volevo solo andare a prendere un tè con i vicini!"
"Da dove spuntano adesso 'ste parolacce, signorina? Ah, quando si parla con gli umani si finisce sempre per sentire cose poco piacevoli"
E il gufo volò via, oltre il tetto della casa del farmacista, lasciando sola la ragazza.

Memoria - galateo

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Bianca
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Re: Scriviamo una storia

Messaggio da Bianca »

Neva capì di aver fatto brutta figura col gufo e che avrebbe dovuto smatterla con questi intercalari volgari; d'altra parte c'era la punteggiatura per separare le frasi e, nella lingua parlata, bastava un piccolo silenzio o un lieve sospiro.
Pensò che , forse, il gufo saggio non avrebbe più parlato con lei, nè l'avrebbe consigliata......
Rimase sotto il portico ripassando mentalmente il galateo che sua nonna le aveva fatto leggere e a cui teneva tanto....
"Sarai una signora Neva, non potrai comportarti come la figlia della Nora e parlare come il carrettiere che ripara i mastelli "
le diceva sempre...
Alzò le spalle...aveva solo parlato con un gufo, alla fine!
Le tornarono alla memoria tutte le credenze sui gufi: bestiacce, occhi gialli, portavano male, uccelli notturni che facevano strani versi....

Ragazz* - dormire

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Edward
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Re: Scriviamo una storia

Messaggio da Edward »

Neva restò sotto il portico finché non smise di piovere e infine decise di affrontare la situazione di petto. Ormai la curiosità si era insinuata nel suo animo e il suo orgoglio non le avrebbe permesso di tornare a casa ignorando quanto successo, come una perfetta fifona.
Saltellando tra una pozzanghera e l'altra, si diresse verso al famigerata casa, che fino a poco prima le era sempre così apparsa innocua.
Arrivata al cancello d'ingresso, osservò la situazione per qualche minuto: non si scorgeva nessun segno di vita apparente. Forse i nuovi proprietari erano andati a dormire? Si trovavano fuori casa? Per qualche motivo tutto suo, al posto di risolvere il mistero suonando il campanello, entrò nel giardino e fece di soppiatto un giro tutto intorno all'edificio.
Vicino a un cespuglio vide un pallone e pensò con una certa speranza che nella casa vi potessero essere dei ragazzi. Aveva passato gran parte della sua infanzia da sola, perché i bambini della sua età scarseggiavano, viste le politiche sulle nascite. Le sarebbe piaciuto stringere nuove amicizie.

Viola - aria

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Bianca
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Re: Scriviamo una storia

Messaggio da Bianca »

Dopo di lei, in effetti, bambini non ne erano più nati ed anche il fratellino che le era stato promesso, non arrivó mai.
Nessuna nuova maestra fu più mandata lì e l'unica rimasta, rimase presto senza lavoro.
Continuando il suo giro intorno alla casa, si avvicinò ad una finestra e guardó dentro.
Era una cameretta tutta rosa e panna, arredata con pochi mobili; aveva sul pavimento un tappeto bianco dal pelo lungo e morbido e al centro del tappeto vi era una deliziosa culla in vimini bianco avvolta in veli rosa a fiorellini bianchi.
Da una mensola un orsetto di peluche fissava la culla con i suoi occhioni di vetro.
Su tutti i davanzali, cassette piene di fiori viola profumavano l'aria.


Sant'Antonio - Benedetto
Ultima modifica di Bianca il mer lug 01, 2015 10:52 pm, modificato 1 volta in totale.

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Re: Scriviamo una storia

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Re: Scriviamo una storia

Messaggio da Bakeneko »

Mancano le parole...
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Re: Scriviamo una storia

Messaggio da Edward »

"Wow, che bella cameretta" pensò Neva, "non posso immaginare che possa esserci qualcosa di pericoloso in una cas con una stanza simile".
La ragazza era totalmente rapita e non riusciva a staccare gli occhi dall'orsetto, che ora sembrava guardarla dritta negli occhi. Ma doveva trattarsi sicuramente di una suggestione.
Fu così che svenne.
Neva non sapeva quanto tempo era rimasta nell'incoscenza, ma ricordava in modo chiaro di aver sognato (o forse visto?), suo nonno Benedetto che le parlava, tenendo travle mani un santino di sant'Antonio.
Quando aprì gli occhi si rese conto di essere all'interno della casa.

Pasticciona - Bianca

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Re: Scriviamo una storia

Messaggio da Bianca »

Alleggiava un leggero profumo di tiglio.
L'interno era grazioso e accogliente, tutto era pulito e in ordine, piccoli oggetti era distribuiti qua e là.
Un grande mazzo di margherite era collocato in un mastello di zinco a lato della porta e una scala in legno laccato di bianco conduceva al piano superiore.
Neva si affacciò da una porta spalancata e vide una grande cucina bianca e rossa che raccontava di abbondanti colazioni e di dolci appena sfornati.

Ad un certo punto, sentì una risata provenire dal piano di sopra....
Sentiva il cuore che le batteva forte.
Si era introdotta senza permesso, in casa altrui.
Avrebbero potuto scambiarla per una ladra....
Neiva non sapeva come era entrata e quindi non sapeva da dove uscire.
Sentì una porta sbattere e vide il gatto venire avanti.
Esci dal retro! le disse.
Sbrigati!
Neiva si diresse veloce verso il lato opposto della casa e attraversando una zona in ombra, si inciampó in un cesto rovesciandolo.
Dal cesto uscì guaendo un cagnolino tutto nero con una zampina bianca.
Neiva sapeva di essere, a volte, quando si emozionava, un po' pasticciona e frenando il desiderio di fermarsi a coccolare il cucciolo, aprì la porta e veloce si avviò verso il cancello semiaperto.

Voglio - morire
Ultima modifica di Bianca il gio lug 02, 2015 8:09 pm, modificato 1 volta in totale.

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Re: Scriviamo una storia

Messaggio da Edward »

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Re: Scriviamo una storia

Messaggio da Edward »

Neva schizzò fuori dal cancello e continuò a correre superando tutte le case del vicinato: si fermò solo quando ormai non le era rimasto più fiato nei polmoni.
Sdraiata su un prato aspettava di calmarsi, guardando il cielo.
Il cielo, il sole: c'era qualcosa che non andava. Che ora era? Quanto tempo era rimasta in quella casa? Il sole avrebbe dovuto essere più basso e il prato era asciutto malgrado la pioggia.
Sentì un fruscio e si girò: il gatto l'aveva seguita.
"Ho creduto di morire!" disse Neva.
"Ti sono venuto a cercare, per fortuna. Non voglio che combini pasticci. Ma in uno di questi ti sei già cacciata: vedrai quando tornerai a casa dopo essere stata via due giorni!"

Ricordare - Parole

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Re: Scriviamo una storia

Messaggio da Bianca »

Due giorni??????
Neva balzò in piedi e si guardò intorno...
Come due giorni? Gatto dannato, non potevi svegliarmi?
Cercò di ricordare la casa nella quale era entrata di soppiatto, la cameretta con la culla, le risate provenienti dal piano di sopra, i profumi....Ma non capiva se era stato un sogno o se davvero era stata in quel luogo.
Sul prato, in lontananza, giocavano bambini vociando e appena aldilà del rigagnolo nel quale nuotavano coppie di germani reali, una giovane donna correva con un cagnolino.
Ciò che colpì immediatamente Neva, fu il notare che la donna era incinta.
Non credeva a suoi occhi.
Da parecchi anni nessuna donna del paese si era ritrovata in gravidanza.
L'ultima che Neva ricordava era appunto la figlia di Nora, quella che la nonna le citava come esempio da non seguire....
Se n'era andata dal paese e nessuno seppe mai che fine avesse fatto.
Non la guardare! le intimò il gatto e sparì.
Neva, con queste parole che le risuonavano nella testa, si incamminò verso il paese.

Donna - campane (pastiglie per la memoria!)

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Re: Scriviamo una storia

Messaggio da Edward »

[Mi sono un po' persa con la trama: se non nascevano più bambini, quei bambini che giocavano al di là del rigagnolo da dove arrivavano?]

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Re: Scriviamo una storia

Messaggio da Bianca »

Erano in gita scolastica, provenienti da un 'altra contea

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Re: Scriviamo una storia

Messaggio da Edward »

Neva non ne poteva più di stare chiusa in casa. I libri riposti sullo scaffale li aveva già letti tutti, il telefono era sotto chiave e in TV passavano solo repliche estive viste e riviste.
Erano passati cinque giorni da quando i suoi genitori l'avevano messa in castigo per la sua sparizione e lei non era riuscita in nessun modo a fargli capire che non era dipeso da lei. Ma chi mai avrebbe potuto credere alla sua versione dei fatti?
Per quel che aveva sentito origliando nascosta sulle scale, qualcuno era andato a parlare con i vicini della casa gialla per capire se c'entrassero qualcosa con la sua scomparsa. Aveva sentito nominare una donna, aveva detto di non aver ricevuto nessuna visita.
Erano le 11, poco dopo il rintocco delle campane sentì vociare al piano di sotto, e riconobbe la voce della nonna.
Nonna abitava a mezz'ora di autobus dal paese: viveva già da qualche anno in una casa di riposo per anziani. In precedenza aveva vissuto con loro, ma a un certo punto decise di andare via per qualche motivo che non aveva mai compreso, sapeva solo che la nonna non aveva buoni rapporti con i paesani a causa di qualche vecchia storia ormai dimenticata.

Indirizzo - macchia/e

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Re: Scriviamo una storia

Messaggio da Bianca »

(Ecccavolo!!! I bambini li hanno finiti, gli anziani li mettono nel ricovero! Ma che cavolo di paese è????)

I suoi genitori si erano preoccupati molto per la sua assenza e la loro reazione era anche comprensibile, ma adesso era arrivata nonna Rosina che era intelligente e moderna e se le avesse raccontato la sua avventura, sicuramente lei avrebbe capito e anche creduto al suo racconto.
Si precipitò giù dalle scale e voló tra le braccia della nonna che le sorrideva.
Nessuno l'amava come lei.
Era lei che le aveva insegnato le cose più belle della vita: amare la natura e rispettarla in tutte le sue forme, prima che l'ecologia diventasse una moda; accettare gli altri, comunque fossero, rispettare i suoi genitori, comportarsi
educatamente, manifestare gratitudine.
La nonna la segui su per le scale e quando furono chiuse in camera Neva raccontó alla nonna tutto quello che era capitato.
La nonna sapeva già molte cose e conosceva l'indirizzo della casa gialla.
Era capitato anche a lei, molti anni prima, di incontrare il gatto che le aveva consentito di entrare in comunicazione con il mondo animale.......

Rosina aveva appena compiuto dieci anni.
La festa per il suo compleanno era finita da poco e lei se ne stava, con l'ultimo libro ricevuto in dono, sulla panchina in pietra nascosta tra le siepi di ligustro.
Aveva un delizioso vestito di plumeti bianco la cui ampia arricciatura era trattenuta da un nastro in raso lilla chiuso con un grande fiocco.
Un mazzolino di spighe di lavanda era appuntato tra i capelli castani che le scendevano sulle spalle.
Pensava alla grande torta con 10 candeline, a tutti i doni che aveva ricevuto e non smetteva di rimirare le scarpette di vernice nera con il cinghietto, che brillavano nella luce del tramonto.
Erano state il regalo di suo papà e quando aveva aperto il pacco, vedendole, le era persino mancato il respiro e si era chiesta se mai nella vita avrebbe avuto un altro uomo che l'avrebbe amata così tanto.
Scoprì sul bordo del vestito una piccola macchia viola e si ricordo del lampone che era rotolato giù dalla sua fetta di torta.
Ma la mamma avrebbe saputo come fare a riparare il danno.

Vento - valigia ( le pastiglie di FOURBIL funzionano!)

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