Bianca ha scritto: Sono seriamente preoccupata per la mia incapacità di comprendere.
Mentre ho quasi immediatamente capito che cos'è l'asessualità, io non riesco a capire come possa esistere l'aromanticismo.
Premetto che non desidero cambiare nessuno, perché penso che le persone siano belle così come sono e non debbano, nè possano essere cambiate. Quando piacciono, devono piacere con pregi e difetti, perché solo così, sono uniche.
Poi, ogni persona può decidere da sè quando e come impegnarsi a limare difetti che creano problemi, ma deve essere una decisione solo sua.
Ora, l'aromanticismo, non possiamo chiamarlo mancanza di attrazione.
Dobbiamo chiamarlo incapacità di amare!
E io qui torno indietro di oltre un anno...ma aspettate a tirarmi i mattoni, che mi spiego meglio.
Io ora so che l'aromantico sa amare, ed è in grado di provare sentimenti profondi, fatti di dedizione e attaccamento, soltanto che questi sentimenti non sono accompagnati da attività sessuale, perché l'attività sessuale, ha bisogno di una spinta che nell'asessuale non c'è, non si verifica, non esiste.
Amare, non ha bisogno di spinte, è una capacità che ognuno ha nel cuore da prima di nascere.
Io ho amato profondamente mia madre, pur senza esserne ricambiata.
Basta osservare un neonato: si illumina quando gli compare il viso della mamma, si gira di colpo quando sente la voce del papà e poi, inizia a riconoscere i nonni, i fratellini e con ciascuno di loro ha un rapporto speciale, diverso e prende atteggiamenti diversi con ciascuno di loro.
Vogliamo chiamarla attrazione quella?
Allora il neonato potrebbe non averla questa attrazione e fare la stessa faccia quando compare la zia o il postino.
Invece questo non capita.
Forse gli aromantici pensano che innamorarsi voglia dire dar fuori di matto, ma non è così.
Mancando l'attività sessuale, l'innamoramento avviene, probabilmente, per l'asessuale aromantico, in modo più cerebrale,
perché l'amore non si materializza, non ha modi fisici di manifestarsi, diventa un modo particolare di intendersi, diventa sinfonia mentale, ma è, può essere, una cosa meravigliosa, perché è l'amore di per sè che è una cosa meravigliosa, indipendentemente da come si è capaci di manifestarlo.
Mmh, ok direi che ho capito cosa intendi e mi sa che stiamo partendo da presupposti diversi perché sono d'accordissimo con ciò che dici tu.
Un asessuale aromantico e perfettamente in grado di amare esattamente come lo è un romantico, su questo non ci piove, ciò che cambia è la forma nella quale questo amore viene indirizzato.
La tua spiegazione è molto articolata e complessa seppur nella sua semplicità, pertanto la considererò punto per punto.
Allora:
Bianca ha scritto: Ora, l'aromanticismo, non possiamo chiamarlo mancanza di attrazione.
Dobbiamo chiamarlo incapacità di amare!
Non direi, dato che amare e essere innamorati di (nel senso di provare attrazione romantica) sono due cose completamente diverse. Una cosa è dire ''amo mio padre/mia madre (provo un sentimento d'amore nei confronti di mio padre/ mia madre, gli voglio tanto bene e provo un grandissimo affetto nei loro confronti) un'altra è dire ''sono innamorato di mio padre/ mia madre (provo attrazione romantica per mio padre/mia madre, vorrei condividere la mia vita con lui/lei, vorrei avere una relazione con lui/ lei) sono due cose diverse.
Bianca ha scritto:Io ora so che l'aromantico sa amare, ed è in grado di provare sentimenti profondi, fatti di dedizione e attaccamento, soltanto che questi sentimenti non sono accompagnati da attività sessuale, perché l'attività sessuale, ha bisogno di una spinta che nell'asessuale non c'è, non si verifica, non esiste.
Esattamente! Il fatto è che non è l'attività sessuale ad essere un discrimine tra amico/a (o fratello, sorella, zia, zio, padre, madre ecc..) e fidanzato/a, ma è l'attrazione romantica, cosa che l'aromantico non ha.
Bianca ha scritto: Amare, non ha bisogno di spinte, è una capacità che ognuno ha nel cuore da prima di nascere.
Perfetto. Hai centrato perfettamente il concetto di amore. L'amore può essere dato a chiunque, genitori, fratelli, animali, fidanzato/a, amici, figli e non è legata al sesso, all'età, all'aspetto fisico e all'orientamento dell'individuo verso cui è indirizzato. E' come dici tu una capacità. L'amore che provi per un genitore, per un cane, per un amico o per il compagno/a è lo stesso, non vi è alcuna differenza perché non è altro che l'esercizio della propria capacità di amare, al massimo può cambiare l'intensità. Ma l'amore e l'attrazione sono due cose diverse, poiché l'amore non è altro che la propria capacità di amare, mentre l'attrazione è un impulso (legato a vari fattori quali il genere della persona verso cui l'attrazione viene rivolta) e che fa si che tu riversi il tuo amore nei confronti di una persona nel contesto di questo impulso emotivo.
Negli asessuali aromantici non vi è appunto questo impulso, pertanto l'amore che si esercita viene dato fine a se stesso, così com'è.
Bianca ha scritto:Io ho amato profondamente mia madre, pur senza esserne ricambiata.
Basta osservare un neonato: si illumina quando gli compare il viso della mamma, si gira di colpo quando sente la voce del papà e poi, inizia a riconoscere i nonni, i fratellini e con ciascuno di loro ha un rapporto speciale, diverso e prende atteggiamenti diversi con ciascuno di loro.
Vogliamo chiamarla attrazione quella?
Assolutamente no!
Questo è ''semplicemente'' amare, in modi diversi in base alle esperienze legate alla persona verso la quale viene espresso l'amore del bambino.
A questo punto ci sarebbe da aprire un discorso legato ai differenti modi di esprimere il proprio amore in base al rapporto verso l'altra persona, e oltre questo a come cambia l'espressione dell'amore in base alla presenza di altri sentimenti ma lasciamo stare.
Bianca ha scritto:Allora il neonato potrebbe non averla questa attrazione e fare la stessa faccia quando compare la zia o il postino.Invece questo non capita.
Se la zia o il postino ha cresciuto il bambino fin da neonato l'ha preso una volta nato e l'ha trattato come un figlio comportandosi come si comporta una madre si, come dicevo prima tutto dipende dalle esperienze vissute con la persona verso la quale esprimi il tuo amore.
Bianca ha scritto:Forse gli aromantici pensano che innamorarsi voglia dire dar fuori di matto, ma non è così.
Mancando l'attività sessuale, l'innamoramento avviene, probabilmente, per l'asessuale aromantico, in modo più cerebrale,
perché l'amore non si materializza, non ha modi fisici di manifestarsi, diventa un modo particolare di intendersi, diventa sinfonia mentale, ma è, può essere, una cosa meravigliosa, perché è l'amore di per sè che è una cosa meravigliosa, indipendentemente da come si è capaci di manifestarlo.
Ciò che hai descritto tu è in parte l'asessuale romantico, perché la non presenza di attività sessuale non esclude le coccole le carezze e soprattutto l'attrazione romantica, che è quella cosa (diversa dall'amare in se per se) che ti permette di determinare il rapporto che hai con il compagno, la persona di cui sei innamorata ( e di conseguenza che ami).
Innamorarsi credo voglia dire avere per una persona attrazione romantica ed esercitare il proprio amore attraverso questa attrazione, che negli aromantici non c'è e di conseguenza non si innamorano (nel senso sempre dell'attrazione romantica). Voglio dire è diverso dal provare amore per una persona, non credo che tu, che come dici amavi profondamente tua madre, fossi innamorata di tua madre come lo saresti stata per il tuo compagno, capisci?
In effetti è un argomento molto interessante.
OT Ragazzi dato che devo studiare per l'esame di analisi matematica credo che questo sia l'ultimo o uno degli ultimi messaggi che invierò fino al 10 settembre (l'esame ce l'ho il 7 e il 9 novembre), quindi se qualcuno mi rivolgesse qualche domanda nell'argomento e non rispondo non è perché non ne ho voglia ma perché devo studiare >.< . Inoltre mi sto trasferendo in provincia di Torino quindi sono un po' incasinato con i tempi (fine OT)
Chiedo scusa non so perché ha inviato due volte il messaggio