Dialogo sul rapporto queerplatonico

Per tutto ciò che riguarda l'asessualità e gli asessuali.
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Bakeneko
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Dialogo sul rapporto queerplatonico

Messaggio da Bakeneko »

Riflettevo sul mio tipo di relazione ideale e nel cuore della notte è venuto fuori questo dialogo di fantasia:

A: Penso di essermi innamorata.
B: Non potrebbe funzionare. Viviamo ai poli opposti del pianeta.
A: La distanza non ha importanza per me. Non sento la necessità di contatto fisico, non provo desiderio sessuale e mi sento abbastanza appagata solo guardando una tua foto.
B: E questo che tipo di amore è?
A: Queerplatonico?
B: Lo chiedi a me?
A: Ok. Ora cerco di spiegarmi meglio. A me basta sapere che ci sei/sarai per me come io ci sono/sarò per te, che abbiamo le stesse passioni e che c'è intesa intellettuale. E se tu trovassi qualcuno con cui avere il contatto fisico che non hai con me, per me sarebbe ok. Tuttavia, se entrambi allo stesso momento ti gridiamo "aiuto", dovrebbe venirti naturale correre subito verso la mia direzione.

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Pensieri, dubbi o commenti al riguardo?
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SuzieTannebaum
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Re: Dialogo sul rapporto queerplatonico

Messaggio da SuzieTannebaum »

Si, ho una domanda, quindi nel rapporto queerplatonico che sia a distanza o meno non si cerca mai contatto fisico? Parlo di quello innocente tipo abbracci, tenersi per mano e simili.
Chiedo perché quando avevo letto la spiegazione nel "dizionario del sito" avevo etichettato così una mia amicizia morbosa avuta all'inizio delle superiori, ma ora che leggo questo tuo dialogo non ne sono più tanto sicura e vorrei capire meglio questo tipo di rapporto cosa sia ò-ò

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Bakeneko
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Re: Dialogo sul rapporto queerplatonico

Messaggio da Bakeneko »

SuzieTannebaum ha scritto:Si, ho una domanda, quindi nel rapporto queerplatonico che sia a distanza o meno non si cerca mai contatto fisico? Parlo di quello innocente tipo abbracci, tenersi per mano e simili.
Un rapporto queerplatonico non esclude il concatto fisico che può benissimo esserci. Questo mio dialogo non vuole essere un riassunto valido per tutti, è molto personale. Mi sono immaginata davanti alla persona per cui provo qualcosa e ho simulato una spiegazione. :) Dato che la persona per cui provo qualcosa è dall'altra parte del mondo, ho immaginato che per l'altro non avere contatto fisico potrebbe essere un problema, invece per me non lo è.
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Edward
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Re: Dialogo sul rapporto queerplatonico

Messaggio da Edward »

Bak, ma secondo te, in questo contesto, per le persone è più difficile comprendere il fatto che non si desideri il contatto fisico o che non si senta la necessità di una certa frequentazione assidua?

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Bakeneko
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Re: Dialogo sul rapporto queerplatonico

Messaggio da Bakeneko »

Edward ha scritto:Bak, ma secondo te, in questo contesto, per le persone è più difficile comprendere il fatto che non si desideri il contatto fisico o che non si senta la necessità di una certa frequentazione assidua?
Bella domanda! Si dovrebbe fare un sondaggio per avere una risposta più vicina alla realtà...
Secondo me, per le altre persone il contatto fisico e la frequentazione vanno a braccetto. Nel senso che, se io dovessi incontrarmi con questa persona tenderei a sentirmi appagata da una passeggiata assieme mentre condividiamo i nostri pensieri su questioni intellettuali che ci appassionano. Mentre immagino che l'altra persona come prima cosa cercherebbe un contatto. Mi immagino la scena: ci incontriamo per la prima volta all'aeroporto, io mi sento al settimo cielo solo al pensiero che è lì a qualche metro da me e non sento bisogno d'altro, lui oltre a ciò sente che deve correre verso di me per abbracciarmi e quindi lo fa. Una scena molto bella... :oops: ma ammetto che se mi avesse trasmesso il suo sentimento con uno sguardo per me sarebbe stato uguale e probabilmente anche meno imbarazzante.
Pensandoci su.... forse farebbe più fatica a comprendere il mio disinteresse a cercare il contatto fisico.
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Bianca
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Re: Dialogo sul rapporto queerplatonico

Messaggio da Bianca »

Bak, piccola stella del firmamento di AVEN, ho letto il tuo primo scritto stamattina alle 6 ed ho subito capito che dovevo dormirci su.
Il realtà ho dovuto alzarmi, ma ci ho pensato.
Ora vedo che il tuo scritto ha avuto già parecchi risposte e provo a vedere se riesco a dire qualcosa anch'io, possibilmente senza essere irritante......

"Penso di essermi innamorata"
Quanto ti ci vuole per esserne certa? Che sintomi devi avere? Che cosa deve succedere?

"Viviamo ai poli opposti del pianeta"
E qui, la difficoltà che l'innamoramento si sviluppi e permanga, salta all'occhio.

"No, non è un problema" dici tu. "Non sento la necessità di contatto fisico; il sesso non mi interessa; guardo una tua foto e tanto mi basta"
A questo punto, io mi dico, puoi innamorarti di chiunque. Che necessità c'è che l'altro lo sappia? Oppure, glielo fai sapere, ti prende per matta, ma se ti comporti con discrezione, la cosa finisce lì.
Ma allora scegli in modo da fare veramente un affare! C'è lo sceicco del Quatar, c'è il presidente degli USA, un sacco di attori, il Papa, c'è ancora qualche re, qualche principe, ci sono quelli che arrivano sulle carrette del mare, ma non è neppure necessario che sia libero, tanto, per il danno che fai e l'impegno che chiedi.......

"A me basta sapere che tu ci sei per me, io per te, che abbiamo le stesse passioni e che realizziamo una bellissima intesa mentale!
Tu capisci, vero, che per fare quanto sopra, bisogna: conoscersi, frequentarsi, parlarsi, sfiorarsi (no, toccarsi no.) pensarsi, vedersi, cercarsi, sostenersi, dipingersi, mischiarsi, ridersi, mordersi, bastonarsi, (in senso figurato) prendersi, (in giro).................................................................................................................................................................
Se fosse possibile un qualcosa come descrivi tu, potremmo tutte avere un sacco di fidanzati in giro per il mondo.

"Se poi ti scappasse un contatto fisico, che male c'è? Dov'è il problema? Prego accomodati.
Ricordati solo che se io e lei, contemporaneamente chiediamo aiuto, tu devi correre da me"

Alla fine di questi sensatissimi ragionamenti, dove ci facciamo ricoverare, visto che la 180 ha chiuso i manicomi?

E' vero che tu, in seguito, hai risposto che quella descritta è una tua personalissima visione della cosa, ma devo farti notare che, in aeroporto si abbracciano anche le suore di Santa Teresa di Calcutta (le ho viste io), quindi mi vedo la scena del tipo che quando sei sbarcata, non ti viene incontro, sta impalato come una colonna del Partenone e quando tu gli arrivi davanti, dice: "Benarrivata signorina, posso toccare la sua valigia per portargliela o la spingo a calci?"

Ma dai! Io vengo dal mondo delle fiabe, ma tutta sta roba arriva dal mondo della luna!

P.S. Non sono mica stata troppo aggressiva?

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Bakeneko
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Re: Dialogo sul rapporto queerplatonico

Messaggio da Bakeneko »

Mannaggia Bianca! Ti rispondo con un'unica frase (quella sotto), perchè a quanto pare non hai capito nulla di quello che volevo dire (e per fortuna che hai cercato di non essere irritante).

Il rapporto queerplatonico non ha nulla a che vedere con l'essere fidanzati.
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axelay
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Re: Dialogo sul rapporto queerplatonico

Messaggio da axelay »

Io penso questa cosa qua.....
Esistono due mondi, quello della materia, fatto solo di fisicità e nient'altro, e quello di tutto ciò che non è possibile "toccare" fisicamente con mano.

Nel mondo della materia ci sono i sensi (il tatto, la vista etc..) e la razionalità, e nell'altro ci sono i sentimenti, le religioni, i pensieri meno logici della nostra mente,
dei nostri cuori. Ognuno di noi, nel quotidiano, vive un pò di qua e un pò di là. Se parliamo con una persona su una panchina è una situazione "materiale", reale,
ma se in quel momento le confidiamo quello che abbiamo dentro, ci spostiamo in quell'altro universo, quel mondo fatto di sentimenti, fantasie etc...
È una continua altalena tra il reale e l'irreale. Una volta ci si scriveva le lettere tra soldati, donne che non hanno più rivisto il loro amore, ma che l'hanno amato realmente, in quel modo,
per l'epoca, virtuale, la lettera. Senza vedersi magari per mesi o anni.
L'ideale sarebbe quello, in una relazione, di unire i desideri di Bak ma in una modalità più reale, fatta di tutte le cose che hanno a che fare con il conoscere e frequentare una persona, veramente.
Il confine tra reale, irreale è una linea sottile. Spesso c'è chi vive più nel reale e chi più nell'irreale. Ognuno ha bisogno di qualcosa per cercare di essere felice. Anche i ricordi ci fanno cambiare
umore, il pensare ad una persona. Eppure i ricordi sono qualcosa che non esistono realmente, che non si possono toccare, ma allora sono fantasia o realtà?
Forse alla fine bisognerebbe essere sempre con i piedi per terra, e non esagerare troppo con la realtà, per non vivere con il cuore e la mente a temperature sottozero, e con la irrealtà, per non fare esplodere, inutilmente il cuore ad alte temperature, insieme alla mente.

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Bianca
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Re: Dialogo sul rapporto queerplatonico

Messaggio da Bianca »

No, Bak, io non ho proprio capito niente e.....chi mal intende, peggio risponde.
Rimaniamo così: io non ho capito niente; tu hai le idee chiarissime.

"Il rapporto queerplatonico non ha nulla a che vedere con l'essere fidanzati."

Non ho mai usato la parola "fidanzati". Sono partita dal termine che hai usato tu: Innamorata
E penso siamo tutti d'accordo sul fatto che un rapporto tra innamorati, non si svolge come l'hai descritto tu.
A meno che, ci siano delle cause di forza maggiore, come nell'esempio di axe, in cui i due siano costretti, non solo alla lontananza, ma anche a non vedersi, non sentirsi, non avere notizie l'uno dell'altro per molto tempo, ma non per loro scelta.

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SilverKitsune
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Re: Dialogo sul rapporto queerplatonico

Messaggio da SilverKitsune »

Io non penso che Bianca volesse dire qualcosa fuori posto, e non credo neanche che sia giusto prendersela con lei per aver cercato di capire una cosa che prima di arrivare su AVEN non aveva mai sentito.

Ricordiamoci sempre che siamo tutti molto particolari (non solo noi asessuali, intendo tutti gli esseri umani), e noialtri che abbiamo un lessico mediamente più specifico e articolato di quello comune dobbiamo anche avere una pazienza più grande di quella comune per poterlo diffondere in maniera comprensibile.

(E poi, qui si sta parlando trascurando un punto fondamentale: come i rapporti romantici, anche i rapporti queerplatonici sono di diverse nature. Non esiste un "modello". Quello di Bakeneko è uno dei tanti possibili tipi di attrazione che portano la persona a desiderare un rapporto queerplatonico.)
"I see now that the circumstances of one's birth are irrelevant; it is what we do with the gift of life that makes us who we are."

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Bianca
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Re: Dialogo sul rapporto queerplatonico

Messaggio da Bianca »

Circa la mia buona fede posso giurare sulla Bibbia e posso anche assicurare che sono perennemente in ricerca, nel desiderio di capire meglio.
Non do mai niente per scontatamente acquisito, anzi, sono sempre pronta a rimettermi in discussione e ricominciare da capo.
Come ho detto più volte, finchè non sono arrivata su Aven, non solo ignoravo totalmente che esistesse un qualcosa chiamato asessualità, ma non avevo neppure mai sentito tutti gli altri termini qui utilizzati.
Sì, dovete avere un po' di pazienza, perchè certe situazioni sono comprese meglio da chi le vive in prima persona che da chi le vive per sentito dire.
Faccio un grosso sforzo nel mettermi sempre dalla parte di chi devo capire, ma so anche, che è molto importante che certe idee e certe conoscenze si diffondano e vengano conosciute da più gente possibile, perchè i diretti interessati, possano avere, da una maggiore diffusione, una vita più facile.
Indubbiamente Bak ha una sua idea personalissima circa i rapporti con i soggetti di suo interesse, ma io le auguro con tutto il cuore di poterla realizzare.

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Re: Dialogo sul rapporto queerplatonico

Messaggio da axelay »

Bianca credo che Bak, forse, si sia sentita duramente "colpita" dal tuo intervento, fatto in buona fede.
Tu hai cercato di portarla sulla terra ferma, lei, magari, preferiva vivere tra le sue tranquille nuvole.....
Bak, pero', non te la prendere.....Bianca ha risposto in quel modo perchè credo che ti voglia bene.....
Anche io ti auguro di poter realizzare una" relazione" queerplatonica, ma sappi che sono già difficili quelle elementari
,di relazioni......non sono un esperto in materia, mi sembra che sei giovane, ma mi dispiacerebbe che tu alla fine soffrissi per qualcosa difficile da vivere.....

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Re: Dialogo sul rapporto queerplatonico

Messaggio da Bakeneko »

Non ce l’ho con Bianca, ma visto che lei si è permessa di dirmi certe cose con poca delicatezza ho ricambiato il favore. :wink:
Mi ha dato fastidio il fatto che mi sia stato detto che “Se fosse possibile un qualcosa come descrivi tu, potremmo tutte avere un sacco di fidanzati in giro per il mondo.” Io che manco lo voglio avere un fidanzato! Il rapporto queerplatonico esclude il desiderio romantico di voler formare una coppia. Oltre al fatto che verso la fine Bianca mi è sembrata parecchio seccata da quello che ho scritto (perché?boh), dire che potrei avere fidanzati in giro per tutto il mondo lo trovo irrispettoso… come se mi andasse bene chiunque. Ma dai! Non ho argomenti in comune con tutti, non ho intesa intellettuale con tutti, non provo con chiunque per strada forti sentimenti da scintille, non mi sento a mio agio con tutti, ecc, ecc… Se Bianca prova tutte queste cose verso di tutti mi complimento con lei... io ancora non ho raggiunto quel livello.

Io un rapporto queerplatonico l’ho già sperimentato. Non sto parlando di cose in via del tutto teorica, senza sapere cosa siano concretamente. Gli anni passati assieme a quella persona con cui avevo instaurato quel rapporto sono stati meravigliosi. Ci capivamo senza parlare, bastava uno sguardo. C'era un grado di fiducia reciproca altissimo. Questa persona sapeva della mia riluttanza al contatto fisico e mi voleva bene lo stesso. Ogni tanto il contatto c’era comunque ed era bellissimo. Una volta ricordo che mi piacque così tanto che cercai di andare oltre e fu lei a fermarmi (non pensate a cose volgari, cercavo solo di intrecciare le dita delle mie mani con le sue. Mi chiedo ancora oggi se non abbia interpretato il gesto in modo sbagliato).
Poi è finita e allora uno potrebbe pensare che sono stata io che mi sono illusa e mi sono immaginata tutto. Amen. Non mi va che mi si dica quello che devo o non devo fare. Sento che un rapporto del genere è possibile e non mi va di smettere di pensarci.
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Re: Dialogo sul rapporto queerplatonico

Messaggio da Bianca »

Senti Back, tu non devi pensare che io ce l'abbia con te, nè che io voglia dirti cosa devi fare.
Con i termini che io ho usato, non volevo mancare di delicatezza nei tuoi confronti, volevo "affrontare" il problema.
Nel senso che io ce l'ho con il problema, non con te che potresti chiamarti Gianni, Francesca, Roberta, Susanna.
Quando scrivo, io prendo in considerazione il problema, se poi, posso dire qualcosa che aiuta chi presenta questo problema, meglio, ma io non lo considero riferito ad una persona in particolare.
Anche perchè, qui possono leggere tante persone toccate, più o meno, da qualcosa di simile, quindi devono poter cogliere ciò che serve loro.
In effetti, la parola fidanzati, l'ho usata, ma per indicare una situazione che impegna talmente poco, che si potrebbe anche non averne una sola. Quindi il termine era sbagliato.
Da ciò che tu dici, questa profonda intesa mentale che mi pare si possa realizzare con più persone (non con tutte!), non dovrebbe neppure, necessariamente, implicare un innamoramento, ma tu sei partita da quello.
No, a me non va bene chiunque, anzi, faccio sempre una severa selezione, sia tra gli amici che tra i conoscenti e persino tra i parenti....
Parli di un rapporto queerplatonico che tu sei riuscita ad instaurare e che ti ha regalato anni meravigliosi.
Hai trovato intesa, fiducia, comprensione e un affetto che andava aldilà del rapporto fisico,perchè a te non gradito.
E' meraviglioso ciò che dici e se tutto ciò si è già realizzato, sono certa che tu possa di nuovo renderlo reale e viverlo.
A monte di cercare di intrecciare la mani, quale contatto c'era stato che ti era piaciuto così tanto?
Te lo chiedo soltanto per capire meglio.
Figurati se tu devi smettere di pensare, cercare di realizzare e vivere una situazione che ti rende felice!
Devi ammettere che non è, nemmeno minimamente, ciò che la maggior parte delle persone cerca, ma tu sei tu, unica e tu hai il diritto di realizzare ciò che ti rende felice, o almeno di provarci.

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Re: Dialogo sul rapporto queerplatonico

Messaggio da Bakeneko »

Ok Bianca, scusa, avevo frainteso. Pace? ♥ :wink:
Io non lo vedo come un problema il mio... il problema lo crea la società nel momento in cui mette al primo posto per importanza il fidanzamento.
Bianca ha scritto: A monte di cercare di intrecciare la mani, quale contatto c'era stato che ti era piaciuto così tanto?
Te lo chiedo soltanto per capire meglio.
Ci tenevamo a braccetto (la cosa particolare è che l'azione è partita da me, che di solito non cerco certi contatti), dopo un po' mi ha preso la mano e a me è venuto spontaneo cercare di intrecciare le dita, ma sono stata fermata. Comunque non credo che questa cosa possa avere molta importanza.
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