Intervista a un demisessuale - Vice
Inviato: ven feb 06, 2015 2:00 am
http://www.vice.com/it/read/intervista- ... ssuale-593
Intervista a un demisessuale
febbraio 4, 2015
di Samuel Valiente
"Con una ragazza, se non è una che mi piace proprio da matto, non mi riesce a diventare sessuale; dico, veramente sessuale. Deve proprio piacermi moltissimo, voglio dire, se no, tutto il mio maledetto desiderio per lei va a farsi benedire eccetera eccetera. Accidenti, questo limita la mia vita sessuale in un modo pauroso. La mia vita sessuale è un disastro." Così esprimeva la sua frustrazione il protagonista del Giovane Holden, ed è con queste altre parole che qualcuno, oggi, potrebbe rispondergli: "Sarai mica demisessuale?"
Un demisessuale, per definizione, prova attrazione sessuale soltanto nei confronti di persone con le quali intrattiene un profondo legame emotivo, che si tratti di amici, compagni di vita o individui che, per un motivo o per l'altro, conosce estremamente bene. Ciò ovviamente non significa che se diventate amici di un demisessuale lui vorrà automaticamente avere rapporti sessuali con voi, ma piuttosto che se siete voi a volerci andare a letto, prima dovrete raggiungere un livello di comprensione e intimità che va al di là di un paio di birre o dieci minuti di conversazione su Tinder.
Vi sento già muovere qualche obiezione, "Bravo, hai scoperto l'acqua calda." "Quindi ora non voler scopare con chiunque è essere demisessuali?" Il fatto è che non è una questione così semplice: qui si parla di attrazione sessuale, non di sesso. E l'attrazione sessuale è qualcosa che non si controlla. Se non c'è, non c'è.
Per capire meglio come funziona mi sono rivolto a qualcuno che si definisce effettivamente demisessuale, e anche se rintracciarlo non è stato facile, alla fine sono riuscito a parlare con Joan, un 24enne di Barcellona. L'ho incontrato in un gruppo Facebook che raccoglie "demi" da tutto il mondo, e questo è ciò che mi ha detto.
VICE: Da quando ti consideri demisessuale?
Joan: Da sempre, anche se fino a poco fa non sapevo esistesse questa parola. L'ho scoperta su internet. Non so se sono il miglior esempio, perché nel giro mi considero un tipo più sessuale che asessuale.
Cosa intendi?
Diciamo che rispondo al criterio fondamentale: se non sono in confidenza con una persona so che non può attrarmi sessualmente. Però per esempio guardo i porno.
Che porno guardi?
Va a momenti, ma di solito amatoriale o hentai.
Quindi preferisci che ci sia un legame emotivo tra i protagonisti?
Sì, in effetti penso che sia per questo che guardo quei generi.
E nella vita reale, non ti sei mai sentito attratto da persone che non conosci? Che so, per strada o in un locale.
Devo essere onesto? No. Magari vedo una ragazza e la trovo bella, del tipo "che begli occhi" o "che bei capelli," ma finisce lì. A livello di attrazione fisica mi risulta indifferente.
Non hai mai avuto rapporti (non necessariamente completi) con persone che non conoscevi?
No, mai.
Mi puoi spiegare meglio cosa ti eccita? Se l'amore, l'amicizia...
È difficile da spiegare. In genere sono attratto dalla personalità o dal senso di tranquillità che avverto quando sono con una determinata persona.
Forse non ti fidi degli sconosciuti?
Più che di mancanza di fiducia parlerei di indifferenza.
Quando stai con qualcuno, con che frequenza hai dei rapporti?
Va bene come risposta, "Ogni volta che posso?"
Ok, quindi niente di strano. Ma allora per te non esiste il concetto di "provarci" con uno sconosciuto, no?
No, è un mondo a me estraneo.
Sei aperto sulla tua demisessualità? Ne parli con i tuoi amici?
Non sempre, per me non è così fondamentale. Con alcuni, quando c'è l'occasione, ne parlo. E ovviamente anche la persona con cui sto ne è al corrente.
E qual è la reazione di solito?
Be', capita un po' di tutto. Di solito la gente non reagisce in modo particolarmente strano. In effetti non è nemmeno una condizione così strana. Alcuni lo confondono semplicemente con l'essere puritano.
Ti consideri un puritano?
Non credo, no. Se consideri tutti i porno che guardo...
Prima dell'intervista ho parlato con diversi sessuologi, e tutti dubitavano dell'esistenza della demisessualità in quanto orientamento sessuale. Alcuni ipotizzavano piuttosto un'insicurezza. Che ne pensi?
Io non sono un esperto. Però una cosa la so di sicuro: ci sono asessuali che sono tali per traumi come violenze o abusi, e altri a cui semplicemente il sesso non interessa. E il discorso qui potrebbe essere lo stesso. Prima di perdere la verginità volevo che la mia prima volta fosse con qualcuno di "importante". Poi pensavo che mi sarei aperto senza troppi problemi. Però, anche ora che è passato del tempo, sono arrivato alla conclusione che non è che mi preservo, è che semplicemente non ne ho voglia.
Secondo te viviamo in una società ipersessualizzata?
In un certo senso sì. Anche se è difficile dire se è una forma di "libertinaggio" fuori controllo o ci stiamo semplicemente aprendo di più. Per me il sesso non è un problema, anche se non capisco la gente che ne fa un obiettivo di vita. Credo sia un aspetto importante all'interno di una relazione, ma non penso sia l'aspetto più importante.
Scusa se insisto, ma facciamo un esempio: Scarlett Johansson non ti dice proprio niente?
[Ride] No. Magari se mi metti di fronte a un personaggio concreto, che mi piace e che si comporta in un certo modo... forse potrei riuscire a provare un certo interesse, anche se rimaniamo nell'ipotetico.
Quindi può succedere che la Scarlett Johansson di Match Point ti ecciti, e quella di Scoop no?
Esatto. Dipende dal personaggio che interpreta, dall'empatia che avverto nei suoi confronti. Questo non significa che vedere delle tette non mi faccia scattare qualcosa.
Quindi qualche effetto te lo fanno.
Mi attiva l'immaginazione. Però non è che da lì poi provo automaticamente un interesse o un'attrazione sessuale verso quel personaggio, ecco.
Potresti andare a letto con una ragazza che non conosci, se volessi?
Penso di sì, e magari potrebbe piacermi quanto mi piace il sesso in solitaria. Il fatto è che non avverto la spinta a cercare il sesso in una condizione del genere. Non c'è nulla che mi spinga a farlo.
Ok, quindi niente attrazione. E stai bene così, o a volte vorresti essere, perdona la parola, "normale"?
Personalmente non ne faccio un problema. Sono così e sto bene così. Ma se dovessi diventare "normale," non lo vivrei comunque come un problema. Ecco, credo che il termine giusto per "normali" sia allosessuali.
Ok, ci sono un sacco di parole da imparare... Prima alludevi agli asessuali, che ormai sono un movimento piuttosto avviato. Credi che anche i demisessuali abbiano bisogno di un movimento?
Non direi. Non siamo discriminati. Forse c'è bisogno di fare un po' di sensibilizzazione, fosse anche solo per conoscerci meglio, per conoscere meglio noi stessi, per sapere che non c'è nulla di sbagliato nel non avere tutto questo appetito sessuale.
--
Dopo aver parlato con Joan mi sono fermato a riflettere. Cosa c'è quindi di nuovo, nella demisessualità? Sembra niente di che, a parte il nome. Se Holden Caulfield fosse vissuto ai giorni nostri forse avrebbe fatto qualche ricerca su Google e si sarebbe imbattuto nei demisessuali. Come succede in casi del genere, la confluenza online di persone accomunate da una stessa inquietudine può dare un nome a ciò che prima non ce l'aveva, e col tempo dare luogo a una comunità. È quello che sta succedendo oggi con la demisessualità, e che per certi verti è accaduto con l'asessualità.
Ne ho parlato con Gabriel J. Martín, membro del collegio ufficiale di Psicologia catalano, che mi ha ricordato come l'orientamento sessuale faccia riferimento all'oggetto di un impulso sessuale, a ciò verso cui lo si dirige, mentre nel caso dell'asessualità e della demisessualità si parla piuttosto dell'esistenza o meno di questo impulso. "La comunicazione crea etichette," sostiene Martín. Ma quindi la demisessualità esiste, esisteva già o è solo un'invenzione di internet? "È ancora da vedere," spiega Martín. Da una parte non esclude l'esistenza di persone naturalmente incapaci di provare attrazione senza vincoli emotivi (qualcosa che non è ancora stato dimostrato, dato che non ci sono studi al riguardo), ma dall'altra crede che buona parte di chi si attribuisce questa etichetta lo faccia come scappatoia per coprire "traumi, paure e insicurezze sul proprio aspetto fisico o comportamento sessuale."
Che sia in un modo o nell'altro, i demisessuali come Joan non sembrano avere problemi con la loro vita. E allora chi siamo noi per intrometterci?