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A che punto è l'amicizia?

Inviato: lun dic 15, 2014 2:59 pm
da Bianca
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Non che cosa è.
Non ciò che vorremmo fosse.

Re: A che punto è l'amicizia?

Inviato: mar dic 16, 2014 9:19 am
da SilverKitsune
Che palle questi articoli dei tempi andati, trattano le amicizie su internet come se fossero sempre e per forza diverse da quelle in persona. Io ho conosciuto il mio migliore amico attraverso internet, e TANTE altre persone che sono state e/o sono ancora importanti nella mia vita attraverso internet, e le ho continuate a frequentare nella vita reale. Sì, ci sono i pedofili, ma mica sono tutti pedofili. Ogni volta che viene fuori un argomento del genere su quanto è brutto e cattivo internet in generale mi viene il nervoso :roll:

Re: A che punto è l'amicizia?

Inviato: mar dic 16, 2014 9:30 am
da eirikur
Banksy docet

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Re: A che punto è l'amicizia?

Inviato: mar dic 16, 2014 9:59 am
da -Becks-
Dipende sempre come si usa qualcosa... ovvio che se uno diventa schiavo di facebook o di what's app poi non riuscirà più a distinguere una conversazione reale da una fittizia sulla chat. C'è chi, invece, riesce ad usare entrambe le cose con una certa misura.

Direi che l'immagine di eirikur è piuttosto forte, ma fortunatamente non tutti sono così: ho un'amica che dà letteralmente di matto non appena qualcuno osa sfiorarle il telefono ed un'altra che si ricorda di avere uno smartphone solo quando lo riesuma per sbaglio dalla borsa (tanto che per contattarla devo usare vie traverse :lol:).
Mi trovo molto più d'accordo con 'Silver: anch'io ho conosciuto un sacco di persone fantastiche tramite internet, più qualche asociale fuori dal mondo e fuori di testa che ho prontamente eliminato dalla mia vita, ma vabbe', alla fine anche nella vita reale non si incontra solo gente onesta e adorabile.

Re: A che punto è l'amicizia?

Inviato: mar dic 16, 2014 12:49 pm
da Edward
É il solito articolo da vecchio trombone. Non è certo l'unico. Sarebbe anche stato interessante leggere qualcosa in grado di dare una interpretazione sociologica del cambiamento dei rapporti tra le persone, ma questo si limita a mostrarci che spesso non si è in grado di decifrare ciò che si vede.
Vent'anni fa i cellulari non esistevano e quando salivo sull'autobus nessuno mi accoglieva con grandi sorrisi invitandomi a conversare sul senso della vita: semplicemente, la gente leggeva quotidiani, libri o riviste. Si faceva gli affari propri, esattamente come ora. Ma anche all'epoca c'erano i vecchi tromboni: quelli che ce l'avevano con noi ragazzi che andavamo in giro con il walkman. Dicevano che con la musica nelle orecchie sembravamo zombie che si isolavano dal mondo. In realtà la musica non ci isolava affatto: la musica diventava spesso elemento di condivisione tra ragazzini (chi non ha mai passato l'auricolare al suo amico per ascoltare un pezzo insieme?). Oggi in metropolitana la gente usa telefoni e tablet: probabilmente per leggere le notizie o i libri esattamente come vent'anni fa, ma anche per fare attività più socievoli o per portarsi avanti con il lavoro. Insomma, si sono aperte delle possibilità.
Qualche settimana fa è diventata popolare un'immagine che ritraeva una comitiva scolastica in un museo. In foto si vedeva questa sala con un grande dipinto di Rembrandt (se non ricordo male), i ragazzi erano seduti su una panca, volgendo le spalle al quadro, tutti intenti a guardare gli smartphone. Ecco, è abbastanza facile affibiare una didascalia critica sulla perdita dei valori: così era stata proposta su twitter dal suo autore. Peccato che, a guardarla bene e ad avere un po' di dimestichezza con il tema, si capiva che i ragazzi molto probabilmente erano stati invitati dai professori a consultare dei materiali didattici, un apratica abbastanza in voga nei grandi musei internazionali che sempre piu spesso offrono guide in formato app.
Andando oltre, pensavo si fosse finalmente andati oltre al concetto di internet come sostituto delle relazioni 'reali'. Non aggiungo altro sul tema perchè se siamo tutti qui su un forum queste cose non c'è nemmeno bisogno di dirle.

Re: A che punto è l'amicizia?

Inviato: mer dic 17, 2014 9:54 am
da SilverKitsune
Io trovo abbastanza ridicolo anche il semplice fatto di associare un quadro (che sia di Rembrandt o meno) a una calca di studenti o giovani che guardano gli smartphone. Io uso la tecnologia più o meno quanto il ventenne medio (anche se sono più su computer che su smartphone) e se andassi a una mostra di certo non ci andrei per guardare uno schermo da cinque o sei pollici.

Mi piace l'osservazione di Edward sugli walkman e i giornali, esprime benissimo il concetto :mrgreen:

Re: A che punto è l'amicizia?

Inviato: mer dic 17, 2014 11:24 am
da eirikur
`Silver ha scritto:Io trovo abbastanza ridicolo anche il semplice fatto di associare un quadro (che sia di Rembrandt o meno) a una calca di studenti o giovani che guardano gli smartphone. Io uso la tecnologia più o meno quanto il ventenne medio (anche se sono più su computer che su smartphone) e se andassi a una mostra di certo non ci andrei per guardare uno schermo da cinque o sei pollici.

Mi piace l'osservazione di Edward sugli walkman e i giornali, esprime benissimo il concetto :mrgreen:
in effetti l'immagine degli studenti che guardano il cellulare invece che il quadro è significativa solo per dire che tutti hanno lo smartphone... ai miei tempi quando si andava al museo con la scuola si faceva tutto altro al posto che guardare i quadri, si correva in giro e si chiacchierava, oggi giocano col cellulare, cambia poco, il quadro non interessava comunque...

però ci sarebbero da dire altre cose, su come è cambiata la società e i rapporti umani, "grazie" a smartphone computer e social network, e l'autore dell'articolo non ha per niente tutti i torti.

Re: A che punto è l'amicizia?

Inviato: mer dic 17, 2014 1:09 pm
da Bianca
Il "vecchio trombone" ha anche un discreto curriculum.
E' l'interpretazione sociologica che non gli riesce ed è indubbiamente molto limitato.

Re: A che punto è l'amicizia?

Inviato: sab feb 28, 2015 6:46 pm
da OSCULO
Ma sinceramente per me l'amicizia ha sempre valso ben poco, direi quasi nulla.
Benché abbia degli amici li considero diciamo così un "contorno" nella mia esistenza.

Re: A che punto è l'amicizia?

Inviato: sab feb 28, 2015 7:27 pm
da Bianca
E i tuoi amici, come considerano te?

Re: A che punto è l'amicizia?

Inviato: sab mar 14, 2015 9:08 pm
da axelay
Trovo che nell'articolo ci sia, però, anche un fondo di verità.
Comunicare online la trovo sempre una forzatura rispetto al parlarsi di persona, insieme a sguardi e toni di voci ed a volti che arrossiscono.
Però, quando non se ne può fare a meno è anche molto utile, senza dubbio.

Re: A che punto è l'amicizia?

Inviato: sab mar 14, 2015 9:23 pm
da Bianca
Appunto...
Parlare guardandosi in faccia, vedere le reazioni dell'altro, le espressioni del suo viso, ascoltare le mezze frasi che non si scrivono ma si dicono, magari sottovoce, magari solo a se stessi, mettere tra una frase e l'altra, un buffetto, una mezza carezza, una breve risata che ha il suono di una cascata di perle che da una collana rotta, cadono disordinatamente e si disperdono sul pavimento.
E poi, come dice axe, toni di voce, sguardi, visi che arrossiscono.
Niente di tutto questo può esserci nelle comunicazioni on
line