IMPORTANTE: Appartengo all’area grigia?
Inviato: sab giu 21, 2014 1:28 pm
Che la sessualità non sia bianca o nera è una certezza. Ma come comprendere se si è un membro dell’area grigia? E se il proprio non fosse altro che un minore interesse nei riguardi del sesso, assai più comune di quanto si creda?
La risposta, per quanto banale possa suonare, non può fornirla alcun agente esterno. Solo la persona che si interroga sulla propria identità sessuale può giungere alla conclusione esatta. Ciò non significa, tuttavia, che non esistano strumenti e parametri a propria disposizione per facilitarsi il compito.
1. Sono gray-A?
I gray-A, pur ostentando numerose differenze, sono fondamentalmente riconducibili a un unico tipo: coloro che percepiscono una tale disconnessione dalla sfera sessuale da identificarsi quasi come degli asessuali con delle eccezioni. Le motivazioni (rarissima percezione di attrazione sessuale; libido quasi inesistente; attrazione sessuale inversamente proporzionale all’affetto; ecc.) possono essere infinite, ma la costante rimane: nonostante la traballante capacità di sperimentare attrazione, si è vicini abbastanza al concetto di asessualità da risultare più affini, per vissuti ed esperienze, agli asessuali stessi piuttosto che a chi sperimenta attrazione regolarmente.
2. Sono demisessuale?
I demisessuali sono una categoria facilmente fraintendibile, date le condizioni necessarie affinché sperimentino attrazione. Molti, leggendone frettolosamente la definizione, hanno scambiato la demisessualità per il comportamento di un monoamoroso (una persona che intrattiene relazioni romantiche con una sola persona alla volta, in opposizione a poliamoroso) che si astiene dai rapporti fino a quando non è in una relazione impegnata. Ecco, dunque, elencate alcune delle differenze che possono intercorrere tra un demisessuale e un monoamoroso tradizionalista.
Monoamoroso astinente a meno di una relazione impegnata
- È generalmente alla ricerca attiva di relazioni sessuali emotivamente impegnate e durature;
- Può sperimentare attrazione sessuale nei confronti di conoscenti, colleghi, celebrità, passanti ecc. ma sceglie consciamente di relegare la sessualità di coppia al contesto romantico;
- Comincia a percepire regolarmente attrazione sessuale durante l’adolescenza, come gran parte dei propri coetanei;
- Nei confronti del partner romantico di norma sperimenta sia attrazione sessuale che romantica;
- Può (ma non obbligatoriamente) vivere l’intimità sessuale come il più alto momento di connessione con il partner.
Demisessuale
- È generalmente disinteressato al sesso e alle relazioni sessuali;
- Può sperimentare attrazione sessuale e desiderare la sessualità di coppia soltanto e unicamente nei casi in cui preesista una profonda connessione emotiva, non necessariamente romantica;
- Se manca un rapporto come il sopraccitato che abbia innescato l’attrazione, sperimenterà la stessa indifferenza al sesso di un asessuale, la quale potrebbe prolungarsi ben oltre l'adolescenza e l'età adulta;
- Nei confronti del partner romantico di norma sperimenta prima attrazione romantica e poi, sempre ammesso che scatti, sessuale;
- Può (ma non obbligatoriamente) vivere l’intimità sessuale come un momento accessorio, una cornice del lato emotivo e sentimentale, un aspetto non indispensabile né imprescindibile.
N. B. I demisessuali possono essere etero/omo/biromantici monoamorosi, ma anche aromantici o poliamorosi. La demisessualità non influisce sull'orientamento romantico né sulle preferenze relazionali.
3. Quanto spesso un gray-A/demi pratica autoerotismo?
Una libido più o meno elevata oppure un frequente ricorso all’autoerotismo non invalidano né influenzano alcuna identità dello spettro asessuale. Non sempre gli impulsi sessuali sono direzionati verso un altro individuo, e preferire lo sfogarli da sé non è sinonimo di paura di impegnarsi o relazionarsi con l’altro.
I membri dell’area grigia hanno rapporti differenti con la sessualità singola: alcuni la praticano spesso, altri saltuariamente, altri ancora non ne percepiscono il bisogno.
4. Mi sono identificato come etero/gay/bi finora… ma adesso?
Le etichette – anche le più tradizionali come eterosessuale e omosessuale – sono strumenti utili a chi ne fa uso, non una maniera per catalogare le persone in un sistema a scatole chiuse. Si possono coniugare più etichette, come per esempio fanno gli asessuali per specificare il proprio orientamento romantico.
Si può continuare a descriversi come si è sempre fatto, pur con la consapevolezza di dover parlare al partner del proprio interesse minimo per il sesso. Si può specificare sia sessualità che orientamento romantico (es. graysessuale panromantico). Si possono unire le due definizioni in una sola (es. demi-omosessuale). Le possibilità sono diverse, e l’individuo può scegliere liberamente quale sia quella che meglio gli si adatta.
La risposta, per quanto banale possa suonare, non può fornirla alcun agente esterno. Solo la persona che si interroga sulla propria identità sessuale può giungere alla conclusione esatta. Ciò non significa, tuttavia, che non esistano strumenti e parametri a propria disposizione per facilitarsi il compito.
1. Sono gray-A?
I gray-A, pur ostentando numerose differenze, sono fondamentalmente riconducibili a un unico tipo: coloro che percepiscono una tale disconnessione dalla sfera sessuale da identificarsi quasi come degli asessuali con delle eccezioni. Le motivazioni (rarissima percezione di attrazione sessuale; libido quasi inesistente; attrazione sessuale inversamente proporzionale all’affetto; ecc.) possono essere infinite, ma la costante rimane: nonostante la traballante capacità di sperimentare attrazione, si è vicini abbastanza al concetto di asessualità da risultare più affini, per vissuti ed esperienze, agli asessuali stessi piuttosto che a chi sperimenta attrazione regolarmente.
2. Sono demisessuale?
I demisessuali sono una categoria facilmente fraintendibile, date le condizioni necessarie affinché sperimentino attrazione. Molti, leggendone frettolosamente la definizione, hanno scambiato la demisessualità per il comportamento di un monoamoroso (una persona che intrattiene relazioni romantiche con una sola persona alla volta, in opposizione a poliamoroso) che si astiene dai rapporti fino a quando non è in una relazione impegnata. Ecco, dunque, elencate alcune delle differenze che possono intercorrere tra un demisessuale e un monoamoroso tradizionalista.
Monoamoroso astinente a meno di una relazione impegnata
- È generalmente alla ricerca attiva di relazioni sessuali emotivamente impegnate e durature;
- Può sperimentare attrazione sessuale nei confronti di conoscenti, colleghi, celebrità, passanti ecc. ma sceglie consciamente di relegare la sessualità di coppia al contesto romantico;
- Comincia a percepire regolarmente attrazione sessuale durante l’adolescenza, come gran parte dei propri coetanei;
- Nei confronti del partner romantico di norma sperimenta sia attrazione sessuale che romantica;
- Può (ma non obbligatoriamente) vivere l’intimità sessuale come il più alto momento di connessione con il partner.
Demisessuale
- È generalmente disinteressato al sesso e alle relazioni sessuali;
- Può sperimentare attrazione sessuale e desiderare la sessualità di coppia soltanto e unicamente nei casi in cui preesista una profonda connessione emotiva, non necessariamente romantica;
- Se manca un rapporto come il sopraccitato che abbia innescato l’attrazione, sperimenterà la stessa indifferenza al sesso di un asessuale, la quale potrebbe prolungarsi ben oltre l'adolescenza e l'età adulta;
- Nei confronti del partner romantico di norma sperimenta prima attrazione romantica e poi, sempre ammesso che scatti, sessuale;
- Può (ma non obbligatoriamente) vivere l’intimità sessuale come un momento accessorio, una cornice del lato emotivo e sentimentale, un aspetto non indispensabile né imprescindibile.
N. B. I demisessuali possono essere etero/omo/biromantici monoamorosi, ma anche aromantici o poliamorosi. La demisessualità non influisce sull'orientamento romantico né sulle preferenze relazionali.
3. Quanto spesso un gray-A/demi pratica autoerotismo?
Una libido più o meno elevata oppure un frequente ricorso all’autoerotismo non invalidano né influenzano alcuna identità dello spettro asessuale. Non sempre gli impulsi sessuali sono direzionati verso un altro individuo, e preferire lo sfogarli da sé non è sinonimo di paura di impegnarsi o relazionarsi con l’altro.
I membri dell’area grigia hanno rapporti differenti con la sessualità singola: alcuni la praticano spesso, altri saltuariamente, altri ancora non ne percepiscono il bisogno.
4. Mi sono identificato come etero/gay/bi finora… ma adesso?
Le etichette – anche le più tradizionali come eterosessuale e omosessuale – sono strumenti utili a chi ne fa uso, non una maniera per catalogare le persone in un sistema a scatole chiuse. Si possono coniugare più etichette, come per esempio fanno gli asessuali per specificare il proprio orientamento romantico.
Si può continuare a descriversi come si è sempre fatto, pur con la consapevolezza di dover parlare al partner del proprio interesse minimo per il sesso. Si può specificare sia sessualità che orientamento romantico (es. graysessuale panromantico). Si possono unire le due definizioni in una sola (es. demi-omosessuale). Le possibilità sono diverse, e l’individuo può scegliere liberamente quale sia quella che meglio gli si adatta.