AVEN Italia • La comunità degli asessuali italiani

A. Ci ''convivo'' benissimo e non vorrei essere divers* da ciò che sono, non provo invidia per i sessuali
B. Spesso / a volte penso che mi piacerebbe essere anch' io sessuale, per vivere i rapporti in maniera più ''completa''
C. Fortunatamente sono asex, e posso sublimare il sesso in altre cose ben più utili ed edificanti
D. Altro

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Per quanto mi riguarda, nonostante io mi consideri sex-negative e mi piacerebbe che la nostra società fosse meno sessocentrica, spesso penso che vorrei tanto avere la spinta, la passione, l' entusiasmo di chi ama fare l' amore e provare le sensazioni paradisiache che purtroppo mi sono negate proprio per mia stessa natura...

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Per me è la A
Sia chiaro, l'asessualità è un orientamento come un altro. Per me è naturale essere asessuale perché non sono mai stat* divers*. Se fossi nat* etero, gay, bi o qualcos'altro, QUELLO sarebbe stato normale per me.

Un mix tra la A e la C.
Da quando ho scoperto che la mia stranezza si chiamava asessualità ho iniziato a sentirmi più in armonia con tutto.
Più che altro devo spesso ripetermi che ciò che io-asessuale posso dare a un potenziale partner, non ha nulla di più eccezionale di quello che potrebbe dare un partner sessuale... Nel senso che, quando penso a qualcuno che mi è piaciuto e al sublimare il sesso con qualcosa di più edificante, non riesco a farmi del tutto una ragione che l'altro non abbia colto i bei momenti passati insieme e abbia dato più importanza all'intesa fisica.

Bakeneko ha scritto: Da quando ho scoperto che la mia stranezza si chiamava asessualità ho iniziato a sentirmi più in armonia con tutto.

Quoto al 100%.

tutte tranne la C

SilverKitsune ha scritto:Per me è la A
Sia chiaro, l'asessualità è un orientamento come un altro. Per me è naturale essere asessuale perché non sono mai stat* divers*. Se fossi nat* etero, gay, bi o qualcos'altro, QUELLO sarebbe stato normale per me.

Straquoto e aggiungo che sono contenta di essere demi perchè posso avere esperienza del sesso senza che un'eccessiva "fissazione" mi possa complicare la vita

B. Più a volte, che spesso

Bakeneko ha scritto: Da quando ho scoperto che la mia stranezza si chiamava asessualità ho iniziato a sentirmi più in armonia con tutto.
Più che altro devo spesso ripetermi che ciò che io-asessuale posso dare a un potenziale partner, non ha nulla di più eccezionale di quello che potrebbe dare un partner sessuale... Nel senso che, quando penso a qualcuno che mi è piaciuto e al sublimare il sesso con qualcosa di più edificante, non riesco a farmi del tutto una ragione che l'altro non abbia colto i bei momenti passati insieme e abbia dato più importanza all'intesa fisica.

ti quoto.

anche per me è così.....cmq tra le risposte quella che più rispecchia è sicuramente la A!

B decisamente

Ma non per vivere i rapporti in maniera più completa, non è quello che li rende tali.

Soltanto perchè è un qualcosa, per quanto di poca importanza e non essenziale, che io non proverò mai; e (visto che credo che non avrò un'altra vita dopo questa) la cosa un po' mi dispiace.

A.

Ci convivo benissimo e non vorrei cambiare.

A

Però per curiosità un giro di giostra mi piacerebbe poterlo fare, così come mi piacerebbe svegliarmi una mattina uomo o fare bungee jumping o passare un giorno da domatore di leoni....solo per 24h, giusto per vedere come è

Tra la A e la B...
Da un lato mi infastidisce che gli altri mettano un "occhio sessualizzato" su atteggiamenti, frasi, boh, mentre io non so cosa significhi sulla pelle avere quell'occhio... mi sembra di dovermi giustificare, di non riuscire a spiegare la mia sensibilità e di non poterla condividere (piccolezze). Dall'altro lato, tra me e me, la vivo benissimo. Anzi, ho molta energia e tempo per fare molte cose, questo mi piace molto.
La B perché non sono stata con asessuali e c'era qualche problema... Nonostante tutto l'amore possibile, l'altra persona non si sentiva desiderata... cioè, desiderata come immagina una persona debba desiderarla... non che non ci fosse il desiderio. Vallo a spiegare, insomma.

Direi un misto tra la A e la C.

Avendo scoperto di essere asessuale/aromantica alla vigilia dei 40 anni, ho passato dei momenti in cui mi sono chiesta perché tutti quelli attorno a me (parenti, amici d'infanzia, compagne di scuola) si trovassero qualcuno mentre io rimanevo sola. Questo è sempre stato a livello di curiosità, mai d'invidia vera e propria.

L'aver scoperto di essere asex mi ha dato risposte e mi ha dato serenità. Non provo invidia per per i sessuali e non riesco a sentire la mancanza di qualcosa che non ho mai provato. Anche la mia curiosità a proposto dell'amore romantico è svanita. Una volta pensavo "mi piacerebbe provalo per capire che cosa è questo sentimento che ispira canzoni e film", adesso non più. Ma non è rassegnazione, è consapevolezza.

Per quanto riguarda la C., i recenti avvenimenti di cronaca nera con donne vittime (in maniera diretta o indiretta) dei loro mariti, uomini giudicati da tutti brave persone senza grilli per la testa o problemi, mi fanno sentire sollevata per il fatto che non rischierò mai, come queste donne, di scoprire che il bravo ragazzo di cui mi sono innamorata è in realtà un mostro.

A, decisamente.