Amicizia e relazioni (altrui)
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Amicizia e relazioni (altrui)
Immagino sia capitato almeno una volta a tutti di avere un* amic* con cui vi sentivate relativamente spesso, e che a un certo punto scompare magicamente perché si mette con qualcun*.
In quei casi, come reagite? Vi importa qualcosa? Ve ne fregate? Vi da' fastidio?
A me è successo qualche tempo fa e vorrei sapere cosa ne pensate. Discuss!
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Re: Amicizia e relazioni (altrui)
Sì, mi è capitato. Sono sempre uscit* relativamente poco con gli amici, quindi non ho avvertito l'improvvisa assenza; comunque persone con cui mi sentivo quasi ogni settimana, dopo essersi messe con qualcuno si sono fatte sentire una volta ogni qualche mese e questo un po' mi è dispiaciuto. Evidentemente per loro era più importante la relazione romantica piuttosto che quella con l'amico, però sarebbe stato bello se fossero stati in grado di dedicare lo stesso tempo ad entrambi.
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Re: Amicizia e relazioni (altrui)
Mi è capitato spesso soprattutto quando ero più giovine e un po' ci rimanevo male. Anzi, a dirla tutta sembrava proprio che le amiche fungessero per lo più da tappa buchi nei rari periodi in cui ci si trovavano sfidanzat*, allora in quel caso sì che c'era bisogno di qualcuno con cui uscire, parlare, etc, a volte sembrava pure di instaurare un rapporto profondo, si organizzavano cose insieme (gite, cinema, concerti, viaggi) ma appena trovavano qualcun* con cui stare bam! sparivano nel nulla e improvvisamente non si facevano più sentire, vedere, etc, se non sporadicamente e con molto meno coinvolgimento, come se avessero cose più importanti da fare. Diciamo che era un po' una delusione per me perché anche se non avevo ancora piena coscienza di essere asessuale comunque di fatto vivevo già come tale e quindi ero sempre perennemente single e mi sarebbe piaciuto invece vivere amicizie profonde e sincere senza doppi fini. In parte capivo che i primi tempi potessero essere talmente coinvolte dalla loro storia da trascurare un po' il resto, però mi ha sempre lasciato perplessa questo modo di agire.
Con il tempo non è che le cose siano tanto cambiate ma è cambiato il mio modo di vederle nonché il modo in cui le persone che considero amiche vivono le loro relazioni. Ormai frequento persone che in media hanno tra i 30 e i 60 anni, insomma sono finiti i tempi dei brevi flirt a ricambio continuo, dei drammoni d'ammore, la maggioranza di loro hanno relazioni stabili che durano da anni, convivono o sono sposate, sono molto passatemi il termine "tranquille" in tal senso insomma non sono alla ricerca di nuovi partner, quindi parto dal presupposto che comunque la loro vita ha un ordine di priorità diverso dal mio, non è che prima ti son vicine e presenti e poi spariscono, adesso son già "sistemate" a-priori quindi alle loro amicizie dedicano i ritagli di tempo che sottraggono a lavoro, famiglia, compagn*, questo un po' mi dispiace più che altro perché a volte pare proprio impossibile vedersi, però ormai me ne sono fatta una ragione.
Con il tempo non è che le cose siano tanto cambiate ma è cambiato il mio modo di vederle nonché il modo in cui le persone che considero amiche vivono le loro relazioni. Ormai frequento persone che in media hanno tra i 30 e i 60 anni, insomma sono finiti i tempi dei brevi flirt a ricambio continuo, dei drammoni d'ammore, la maggioranza di loro hanno relazioni stabili che durano da anni, convivono o sono sposate, sono molto passatemi il termine "tranquille" in tal senso insomma non sono alla ricerca di nuovi partner, quindi parto dal presupposto che comunque la loro vita ha un ordine di priorità diverso dal mio, non è che prima ti son vicine e presenti e poi spariscono, adesso son già "sistemate" a-priori quindi alle loro amicizie dedicano i ritagli di tempo che sottraggono a lavoro, famiglia, compagn*, questo un po' mi dispiace più che altro perché a volte pare proprio impossibile vedersi, però ormai me ne sono fatta una ragione.
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Re: Amicizia e relazioni (altrui)
Stesse esperienze di Miskin, mi ricordo che capitava molto spesso quando ero giovanissima (attorno ai 15/16 anni, e grosso modo per tutto il periodo delle superiori). Poi la cosa è andata un po' scemando, in parte perchè le coppie facevano parte del gruppo di persone con cui uscivo quindi l'assenza non si notava quasi, si usciva comunque per la maggior parte delle volte tutti insieme.
In età adulta o quasi non mi è più capitato, secondo me perchè chi lo fa si accorge ben presto che tagliare i ponti con gli amici è una scelta infausta, e se ne accorge proprio quando la relazione finisce!
Oggi anche io come Miskin frequento solo persone molto più grandi di me, che hanno già passato da un pezzo l'ardore dei primi incontri e anzi sono felici di ritagliarsi spazi non monotematicamente in coppia.
Anche in questo caso però sono amica alla pari di entrambi i componenti, si esce assieme e nessuno deve scegliere a chi dedicare il proprio tempo, se agli amici o al partner.
Quando ero ragazzina la cosa ovviamente mi dispiaceva, perchè capitava che se spariva quella persona con cui passavo il tempo e su cui mi ero abituata a fare affidamento inizialmente restavo spiazzata e sola. Poi ho cominciato ad abituarmici, a fare conto che potesse succedere, quasi fosse una cosa normale (per quanto non la trovassi piacevole).
Inoltre ho sempre avuto l'impressione che fossero più portati a farlo quelli che avevano patito molto la mancanza di un partner, o che non lo avevano ancora mai avuto, per cui quando lo trovavano perdevano di vista tutto il resto. Pensare questo in qualche modo calmava il mio risentimento, come se mi facessero un po' tenerezza...
Se mi capitasse oggi però, con un amico che considero adulto e maturo, non troverei ammissibile questa scusante, quindi penso che mi deluderebbe molto.
Il problema è che a far notare queste cose si viene sempre accusati di essere rosiconi, invidiosi o gelosi... e non ci tengo affatto!
In età adulta o quasi non mi è più capitato, secondo me perchè chi lo fa si accorge ben presto che tagliare i ponti con gli amici è una scelta infausta, e se ne accorge proprio quando la relazione finisce!
Oggi anche io come Miskin frequento solo persone molto più grandi di me, che hanno già passato da un pezzo l'ardore dei primi incontri e anzi sono felici di ritagliarsi spazi non monotematicamente in coppia.
Anche in questo caso però sono amica alla pari di entrambi i componenti, si esce assieme e nessuno deve scegliere a chi dedicare il proprio tempo, se agli amici o al partner.
Quando ero ragazzina la cosa ovviamente mi dispiaceva, perchè capitava che se spariva quella persona con cui passavo il tempo e su cui mi ero abituata a fare affidamento inizialmente restavo spiazzata e sola. Poi ho cominciato ad abituarmici, a fare conto che potesse succedere, quasi fosse una cosa normale (per quanto non la trovassi piacevole).
Inoltre ho sempre avuto l'impressione che fossero più portati a farlo quelli che avevano patito molto la mancanza di un partner, o che non lo avevano ancora mai avuto, per cui quando lo trovavano perdevano di vista tutto il resto. Pensare questo in qualche modo calmava il mio risentimento, come se mi facessero un po' tenerezza...
Se mi capitasse oggi però, con un amico che considero adulto e maturo, non troverei ammissibile questa scusante, quindi penso che mi deluderebbe molto.
Il problema è che a far notare queste cose si viene sempre accusati di essere rosiconi, invidiosi o gelosi... e non ci tengo affatto!
Nè più mi occorrono le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede.
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Re: Amicizia e relazioni (altrui)
Sì è capitato anche a me. Al liceo mi dava un po' fastidio, soprattuto per l'effetto "ruota di scorta". La gente spariva e poi ricompariva quando i relativi ragazzi/e avevano altri impegni oppure, e questo mi faceva venire i nervi in un modo allucinante, per pietà e sensi di colpa("Visto che X è fuori città e siamo sole andiamo a fare un giro in centro, dai!" -.-").
L'ultimo anno di liceo avevo trovato un'amica con cui avevo molti interessi comuni, avevamo anche pensato di andare in un'altra città per fare l'università assieme ma, poi si è fidanzata e i piani sono cambiati, il che a posteriori non è stato un male ma, al momento un po' di delusione me l'aveva data.
Per assurdo, ora che arrivano le convivenze ed i matrimoni ci vediamo tutti di più, siccome vivono assieme io sono diventata lo svago, credo
Per quanto riguarda le persone che ho conosciuto negli ultimi anni o erano già in coppia e sono entrati nella compagnia come tali(spero che non si mollino, se no sono guai ) od erano già accoppiati e quindi non ho sentito la differenza.
L'ultimo anno di liceo avevo trovato un'amica con cui avevo molti interessi comuni, avevamo anche pensato di andare in un'altra città per fare l'università assieme ma, poi si è fidanzata e i piani sono cambiati, il che a posteriori non è stato un male ma, al momento un po' di delusione me l'aveva data.
Per assurdo, ora che arrivano le convivenze ed i matrimoni ci vediamo tutti di più, siccome vivono assieme io sono diventata lo svago, credo
Per quanto riguarda le persone che ho conosciuto negli ultimi anni o erano già in coppia e sono entrati nella compagnia come tali(spero che non si mollino, se no sono guai ) od erano già accoppiati e quindi non ho sentito la differenza.
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Re: Amicizia e relazioni (altrui)
Io però non esco con i rispettivi partner. A stento so come si chiamano e che lavoro fanno. Non per mia chiusura ma proprio perché sono le mie amiche a non portarseli dietro . Perché in caso contrario credo sti poveri tapini si annoierebbero a morte. Non so perché ma sti uomini paiono tutti essere estremamente silenziosi e poco inclini alla socialità. Così come loro si annoiano a morte quando frequentano le amicizie del marito o compagno e devono star dietro ai loro interessi e discorsi particolari (tipo: avete presente cosa possa essere una tavolata dove tuo marito è un medico specialista e i suoi amici sono altrettanto medici specialisti? e tu magari vorresti parlare di Almodovar... va beh).
Sembra paradossale ma a volte pare proprio che moglie e marito etc abbiano proprio caratteri e interessi diametralmente opposti e quindi nelle rispettive amicizie cerchino una sorta di "tregua" o spazio privilegiato d'espressione dell'individualità, come tornare single per una sera, dove evadere dalla routine quotidiana di coppia. A volte non è così, magari hanno anche interessi in comune e caratteri simili e si potrebbe facilmente fare amicizia, però è come se attraverso un loro patto implicito di "non invasione, intrusione" si lasciassero degli spazi personali separati. Ecco è questo in fondo. Percepisco nettamente la sensazione che per loro l'amicizia sia più uno svago, importante certo ma non fondamentale, che non la mettano in cima alle priorità quindi capita che ci si debba accontentare di questi ritagli regalati della vita degli altri e questo un po' mi dispiace.
Sembra paradossale ma a volte pare proprio che moglie e marito etc abbiano proprio caratteri e interessi diametralmente opposti e quindi nelle rispettive amicizie cerchino una sorta di "tregua" o spazio privilegiato d'espressione dell'individualità, come tornare single per una sera, dove evadere dalla routine quotidiana di coppia. A volte non è così, magari hanno anche interessi in comune e caratteri simili e si potrebbe facilmente fare amicizia, però è come se attraverso un loro patto implicito di "non invasione, intrusione" si lasciassero degli spazi personali separati. Ecco è questo in fondo. Percepisco nettamente la sensazione che per loro l'amicizia sia più uno svago, importante certo ma non fondamentale, che non la mettano in cima alle priorità quindi capita che ci si debba accontentare di questi ritagli regalati della vita degli altri e questo un po' mi dispiace.
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Re: Amicizia e relazioni (altrui)
Quoto, per me è sempre stato così e almeno in questo sono stata fortunata: i miei (pochi) amici, passati e presenti, mi hanno sempre presentato il partner, io ho fatto lo stesso con loro e siamo usciti tranquillamente assieme.Anche in questo caso però sono amica alla pari di entrambi i componenti, si esce assieme e nessuno deve scegliere a chi dedicare il proprio tempo, se agli amici o al partner.
Ora io e mio marito abbiamo tutte le amicizie in comune, questa è un'altra cosa a cui tengo in coppia (e arriviamo sempre all'affinità) onde non finire in una situazione come quella descritta da Miskin, che aborro.
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- Celeste
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Re: Amicizia e relazioni (altrui)
Idem, anche io la trovo una situazione orribile!! Mi ricordo un ragazzo con cui uscivo secoli fa, quando eravamo con i miei amici era talmente a disagio che non spiccicava parola per tutta la sera... Però lui di suo non faceva il minimo sforzo per conoscerli e farsi conoscere, che fosse imbarazzo o mancanza di interesse poco cambiava!
A quel punto, se dev'essere una cosa forzata, voto anche io per mantenere le uscite amici/partner separate, diversamente ci si rovina l'umore tutti.
Per me l'ideale sarebbe una persona capace di stare in compagnia, ok la timidezza (ne ho anch'io un bel po') ma, cavolo, siamo tutti esseri umani, nessuno mangia nessuno e un argomento di conversazione che coinvolga tutti saremo in grado di trovarlo! Un partner che mi dovesse dare un aut aut secco (o esci con me o esci con i tuoi amici) credo durerebbe poco.
Altrimenti si torna al discorso iniziale e alle uscite separate, ma poi nessun amico deve lamentarsi se la persona neo fidanzata si fa vedere di meno.
A quel punto, se dev'essere una cosa forzata, voto anche io per mantenere le uscite amici/partner separate, diversamente ci si rovina l'umore tutti.
Per me l'ideale sarebbe una persona capace di stare in compagnia, ok la timidezza (ne ho anch'io un bel po') ma, cavolo, siamo tutti esseri umani, nessuno mangia nessuno e un argomento di conversazione che coinvolga tutti saremo in grado di trovarlo! Un partner che mi dovesse dare un aut aut secco (o esci con me o esci con i tuoi amici) credo durerebbe poco.
Esattamente, bisognerebbe essere capaci di essere un po' "persone di mondo" (mi sento mia nonna a usare questa espressione), argomenti ce ne sono a bizzeffe perchè nessuno si senta escluso. Per me è anche maleducazione parlare di un unico argomento che si condivide con il proprio gruppo ignorando platealmente l'ultimo arrivato che ne è totalmente tagliato fuori, ma anche l'ultimo arrivato deve fare un minimo sforzo.Miskin ha scritto:sono le mie amiche a non portarseli dietro. Perché in caso contrario credo sti poveri tapini si annoierebbero a morte. Non so perché ma sti uomini paiono tutti essere estremamente silenziosi e poco inclini alla socialità. Così come loro si annoiano a morte quando frequentano le amicizie del marito o compagno e devono star dietro ai loro interessi e discorsi particolari
Altrimenti si torna al discorso iniziale e alle uscite separate, ma poi nessun amico deve lamentarsi se la persona neo fidanzata si fa vedere di meno.
Questo secondo me è un gran segno di come queste persone vivano la coppia... Se la vedi come una sorta di cella da cui evadere, in cui combatti per il diritto all'ora d'aria, c'è qualcosa che non va. Non dico che dovrebbe esserci sempre e solo il piacere di stare assieme, anche le coppie più affiatate fanno benissimo a tenere degli spazi per le individualità dei singoli (anzi magari funzionano proprio perchè ci riescono). Ma se vivi il tempo fuori dalla coppia come una "tregua", io qualche domanda me la farei.Miskin ha scritto:Sembra paradossale ma a volte pare proprio che moglie e marito etc abbiano proprio caratteri e interessi diametralmente opposti e quindi nelle rispettive amicizie cerchino una sorta di "tregua" o spazio privilegiato d'espressione dell'individualità, come tornare single per una sera, dove evadere dalla routine quotidiana di coppia. A volte non è così, magari hanno anche interessi in comune e caratteri simili e si potrebbe facilmente fare amicizia, però è come se attraverso un loro patto implicito di "non invasione, intrusione" si lasciassero degli spazi personali separati.
Nè più mi occorrono le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede.
Re: Amicizia e relazioni (altrui)
Straquoto... oltretutto sento spesso "questi uomini/donne sono così così, cosà, che seccatura" e continuano a girare catene cretine piene di pregiudizi.
Ma se la pensate così restate single dico io... chi vi obbliga a formare coppie stabili?
Ma se la pensate così restate single dico io... chi vi obbliga a formare coppie stabili?
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Re: Amicizia e relazioni (altrui)
A me è successo puntualmente!SilverKitsune ha scritto:Immagino sia capitato almeno una volta a tutti di avere un* amic* con cui vi sentivate relativamente spesso, e che a un certo punto scompare magicamente perché si mette con qualcun*.
In quei casi, come reagite? Vi importa qualcosa? Ve ne fregate? Vi da' fastidio?
A me è successo qualche tempo fa e vorrei sapere cosa ne pensate. Discuss!
Ma non tanto perché l'amico, nel mio caso, "sparisse" di suo, ma perché quell'essere umano di sesso femminile che frequentava, non voleva che il suo "lui" uscisse con uno "scapolo". Chissà da quali donnacce lo avrei portato...
Per assurdo sono sempre andato più d'accordo con i fidanzati delle amiche, una volta chiariti alcuni dettagli.
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Re: Amicizia e relazioni (altrui)
Mi dà un fastidio immenso e difatti ci sono rimasta scottatissima con la mia ex migliore amica. Dopo di lei il mio rapporto nei legami con le persone è radicalmente cambiato. Cerco di non affezionarmi mai troppo a nessuno e di sicuro non c'è più nessun 'migliore' nella mia vita.
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Re: Amicizia e relazioni (altrui)
Miskin ha scritto:Io però non esco con i rispettivi partner. A stento so come si chiamano e che lavoro fanno. Non per mia chiusura ma proprio perché sono le mie amiche a non portarseli dietro . Perché in caso contrario credo sti poveri tapini si annoierebbero a morte. Non so perché ma sti uomini paiono tutti essere estremamente silenziosi e poco inclini alla socialità.
Eh....infatti non ho mai capito perché lo facciano, non escono sempre con noi ma, onestamente mi fanno una pena allucinate, invariabilmente finisco per simpatizzare con loro, infatti sono l'amica simpatica della loro ragazza
Però non fanno realmente parte del gruppo e la cosa è un po' strana.
Per quanto riguarda l'altro giro di amici(mi rendo conto di fare la figura della della mondana ma, giuro che non è vero!! ) siamo letteralmente tutti dei quasi-medici&quasi-ingegneri....ed effettivamente uscire con noi è da spararsi
La fortuna qui è che il gruppo si è formato prima delle coppie, frequentiamo quasi tutti lo stesso corso, studiamo assieme e tutto funziona meglio, nel senso che siamo tutti più sullo stesso piano...non so se mi sono spiegata.
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Re: Amicizia e relazioni (altrui)
Mah forse dalle mie parole ne è uscito un quadro fin troppo duro e fosco. In realtà sono persone serenissime e simpaticissime, poi i loro mariti sono i primi che non verrebbero con noi semplicemente perché non ne hanno voglia e magari una serata da soli a volte è pure piacevole. E poverini era in senso ironico, stanno benissimo e anzi nei miei confronti ad esempio sarebbero loro ad essere un po' snob e darmi quasi buffetti sulle guance. Capisco Caos quando dice "siamo tutti più sullo stesso piano" (a meno che si riferisse al reparto), è questo il succo trovare persone con cui ti senti sintonizzata allo stesso livello.
Ripeto comunque son persone che hanno anche 50 o 60 anni e magari stanno insieme da 20 o 30 anni e caspita saranno libere di non condividere tutto al 100% e farsi i fatti propri ogni tanto.
Perché l'amicizia non è una cosa che puoi controllare, decidere a tavolino, è un legame che o nasce spontaneo o proprio non ti viene.
Nei miei remoti disastrosi tentativi di pseudo-relazione anch'io comunque non è che condividessi tutt* le mia amicizie e viceversa. Avevamo anche vite diverse, in diverse città, poi certo se capitava di presentarci eravamo sempre tutt* molto cordiali reciprocamente, nessun* ha mai morso o voltato le spalle, ma non è che per forza dovessimo da lì in poi diventare amici uscire insieme fare tutto insieme. Santo cielo, mi butterei al primo ponte! Se avessi un partner che il giovedì sera esce con gli amici del calcetto - e notare che detesto lo sport - dovrei per forza andarci insieme? Ma manco morta, vai e divertiti direi. Certo, nemmeno sparivo. Ma questo dipende da persona a persona.
Ripeto comunque son persone che hanno anche 50 o 60 anni e magari stanno insieme da 20 o 30 anni e caspita saranno libere di non condividere tutto al 100% e farsi i fatti propri ogni tanto.
Perché l'amicizia non è una cosa che puoi controllare, decidere a tavolino, è un legame che o nasce spontaneo o proprio non ti viene.
Nei miei remoti disastrosi tentativi di pseudo-relazione anch'io comunque non è che condividessi tutt* le mia amicizie e viceversa. Avevamo anche vite diverse, in diverse città, poi certo se capitava di presentarci eravamo sempre tutt* molto cordiali reciprocamente, nessun* ha mai morso o voltato le spalle, ma non è che per forza dovessimo da lì in poi diventare amici uscire insieme fare tutto insieme. Santo cielo, mi butterei al primo ponte! Se avessi un partner che il giovedì sera esce con gli amici del calcetto - e notare che detesto lo sport - dovrei per forza andarci insieme? Ma manco morta, vai e divertiti direi. Certo, nemmeno sparivo. Ma questo dipende da persona a persona.
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Re: Amicizia e relazioni (altrui)
Sì è vero, c'è questa idea comune del single che rifiuta gli impegni e porta gli accoppiati sulla cattiva strada.ZilRaag ha scritto: Ma non tanto perché l'amico, nel mio caso, "sparisse" di suo, ma perché quell'essere umano di sesso femminile che frequentava, non voleva che il suo "lui" uscisse con uno "scapolo". Chissà da quali donnacce lo avrei portato...
Chissà perchè c'è sempre questo luogo comune che chi sta in coppia faccia un tale sforzo su se stesso per resistere alle tentazioni del libertinaggio che basta la frequentazione di un single per farlo desistere
Va bene che anch'io quando sono a dieta magari non uscirei con il campione mondiale di svuotamento barattoli di nutella, ma se uno è impegnato e soddisfatto non dovrebbe bastare il vedere uno non accoppiato per fargli cambiare idea!
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Re: Amicizia e relazioni (altrui)
Ma sinceramente non lo vedo come un "peso" perché addirittura persone sposate escono con gli amici (senza essere accompagnati dalla moglie/marito)...voglio dire...se ho un migliore amico/a ma quest'ultim* è fidanzato qual'è il problema? L'unica differenza tra me e il suo/a ragazz* sta nel fatto che con me non c'è intimità...ma essendo asessuale non mi importa dell'intimità e sono molto felice anche di essere solo amici! (Se no non sarei asessuale )