Il primo pezzo di plastica
Inviato: sab apr 12, 2014 2:44 am
Rimettendo a posto la collezione di vinili, mi sono imbattuto nel "numero uno". Il primo che comprai.
A Natale dell'86, avevo 12 anni e mezzo, mia zia, mi regalò, anziché il solito maglione, una busta.
Dentro c'era un "buono per l'acquisto di N.1 LP o cassetta da LIT 14.500 presso il negozio Alberti di Firenze". Era ancora vicino a Piazza del Duomo.
Durante le vacanze scolastiche, andai con due miei amici in centro, per riscattare il buono. Mia madre si era raccomandata di comprare un "disco serio". Fino a quel punto, i dischi che avevo erano le sigle della tv, o al massimo roba tipo "Mixage". Per lo più erano le cassette che mio padre comprava agli Autogrill.
A me piaceva "The Wall". Cioé, conoscevo "Another brick in the wall part II" e basta, ma mi piaceva la copertina col muro, e poi era "serio". Mica era Madonna. Però era un doppio, e io i soldi per un doppio non li avevo (i doppi costavano attorno alle 25.000, per chi volesse fare un raffronto). Allora il negoziante mi dice: "ti piacciono i Pink Floyd?". Sapeva fare il suo mestiere, e aveva capito che io dei Pink Floyd conoscevo un-pezzo-uno come tutti i miei coetanei. E tira fuori dalla "buca" un disco con la copertina nera e un triangolo bianco. Sappiamo tutti di che si tratta, ma per un bambino di 12 anni (e mezzo), quello era un disco nero con un triangolo bianco.
"1973 -mi dice un mio amico- ti sei fatto rifilare un disco vecchio di 13 anni. Ma come si fa?". Come se oggi un ragazzino avesse "Kid A".
Torno a casa. Ho il disco nuovo e mi metto ad ascoltarlo. Cuffie, perché a casa mia la musica disturbava la tv che mia madre teneva accesa fissa anche durante il monoscopio.
Breathe, breathe in the air... e io "cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo". Era stupendo. Semplicemente stupendo. Non era "il meglio di Gianni Morandi" che aveva mio padre in macchina. Non si poteva neanche chiamare con lo stesso nome.
A qualcuno può venire in mente cosa potesse essere per un ragazzino di seconda media la scoperta di "the dark side of the moon"?
Finito il disco, corro dall'elettricista sotto casa. Compro una cassetta da 46 minuti. Quella cassetta non lasciò il mio walkman per mesi.
Da lì mi si aprì un mondo. Ogni piccolo guadagno, diventava un disco, o, come diceva mia madre che odiava la musica, appunto, "quei pezzi di plastica maledetti".
Tre anni dopo, ero il pusher di musica della compagnia, nonché consulente ufficiale. Qualcuno voleva comprare un disco? Mi chiedeva cosa ne pensassi. Un altro paio di anni e cominciai a frequentare i locali dove si suonava dal vivo, e ho smesso quando ho capito che era il turno di altri. Ho collezionato forse duecento vinili e Dio solo sa quanti CD, che tengo impilati in ogni spazio libero anche nell'armadio del bagno.
Da qui la domanda. Qual è la storia dietro al vostro primo "pezzo di plastica" o "insieme di fogli di carta" o film eccetera che vi ha cambiato la vita, per cui c'è un "prima" e un "dopo"?
(se qualcuno si chiedesse perché ho postato qui questa domanda, ecco la risposta: a chiunque abbia chiesto "cosa ti ha fatto cambiare la vita", mi ha risposto "la topa". Qui, vado sul sicuro )
A Natale dell'86, avevo 12 anni e mezzo, mia zia, mi regalò, anziché il solito maglione, una busta.
Dentro c'era un "buono per l'acquisto di N.1 LP o cassetta da LIT 14.500 presso il negozio Alberti di Firenze". Era ancora vicino a Piazza del Duomo.
Durante le vacanze scolastiche, andai con due miei amici in centro, per riscattare il buono. Mia madre si era raccomandata di comprare un "disco serio". Fino a quel punto, i dischi che avevo erano le sigle della tv, o al massimo roba tipo "Mixage". Per lo più erano le cassette che mio padre comprava agli Autogrill.
A me piaceva "The Wall". Cioé, conoscevo "Another brick in the wall part II" e basta, ma mi piaceva la copertina col muro, e poi era "serio". Mica era Madonna. Però era un doppio, e io i soldi per un doppio non li avevo (i doppi costavano attorno alle 25.000, per chi volesse fare un raffronto). Allora il negoziante mi dice: "ti piacciono i Pink Floyd?". Sapeva fare il suo mestiere, e aveva capito che io dei Pink Floyd conoscevo un-pezzo-uno come tutti i miei coetanei. E tira fuori dalla "buca" un disco con la copertina nera e un triangolo bianco. Sappiamo tutti di che si tratta, ma per un bambino di 12 anni (e mezzo), quello era un disco nero con un triangolo bianco.
"1973 -mi dice un mio amico- ti sei fatto rifilare un disco vecchio di 13 anni. Ma come si fa?". Come se oggi un ragazzino avesse "Kid A".
Torno a casa. Ho il disco nuovo e mi metto ad ascoltarlo. Cuffie, perché a casa mia la musica disturbava la tv che mia madre teneva accesa fissa anche durante il monoscopio.
Breathe, breathe in the air... e io "cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo". Era stupendo. Semplicemente stupendo. Non era "il meglio di Gianni Morandi" che aveva mio padre in macchina. Non si poteva neanche chiamare con lo stesso nome.
A qualcuno può venire in mente cosa potesse essere per un ragazzino di seconda media la scoperta di "the dark side of the moon"?
Finito il disco, corro dall'elettricista sotto casa. Compro una cassetta da 46 minuti. Quella cassetta non lasciò il mio walkman per mesi.
Da lì mi si aprì un mondo. Ogni piccolo guadagno, diventava un disco, o, come diceva mia madre che odiava la musica, appunto, "quei pezzi di plastica maledetti".
Tre anni dopo, ero il pusher di musica della compagnia, nonché consulente ufficiale. Qualcuno voleva comprare un disco? Mi chiedeva cosa ne pensassi. Un altro paio di anni e cominciai a frequentare i locali dove si suonava dal vivo, e ho smesso quando ho capito che era il turno di altri. Ho collezionato forse duecento vinili e Dio solo sa quanti CD, che tengo impilati in ogni spazio libero anche nell'armadio del bagno.
Da qui la domanda. Qual è la storia dietro al vostro primo "pezzo di plastica" o "insieme di fogli di carta" o film eccetera che vi ha cambiato la vita, per cui c'è un "prima" e un "dopo"?
(se qualcuno si chiedesse perché ho postato qui questa domanda, ecco la risposta: a chiunque abbia chiesto "cosa ti ha fatto cambiare la vita", mi ha risposto "la topa". Qui, vado sul sicuro )