Non mi sono mai trovata bene nella mia famiglia, tranne forse negli ultimi tempi: mio padre è un tipo rigido e tradizionalista, come pure i suoi parenti, ma quando era giovane si vedeva di meno (anche se qualche segnale c'era) e mia mamma, un tipo molto, troppo ingenuo e pudico (come pure mia nonna... per farvi capire, ogni volta che sento il nome di quella telenovela, "Il peccato e la vergogna", penso a lei
) se l'è sposato senza capire com'è fatto (oltretutto mi hanno avuta dopo soli tre mesi dal matrimonio, quindi tempo per conoscersi zero; almeno, adesso è lei stessa ad essersi resa conto che è stato un errore...non è una grande consolazione, ma meglio di niente) e come erano fatte sua mamma (che per fortuna adesso non c'è più, era una vera e propria strega) e le sue sorelle (suo padre viveva in un'altra città, i miei nonni erano separati).
L'ha poi capito ben bene grazie a me, che mi sono sempre rifiutata di essere come volevano loro (studiosa, tradizionalista, pronta a rinunciare a me stessa per far contenti gli altri) e che per questo mi ci scontravo sempre.
Studiare non mi è mai piaciuto, quindi volevo prendere il diploma magistrale per cercare di entrare nella scuola senza laurea, ma per i miei (purtroppo anche mia mamma ragionava così, questa era l'unica cosa su cui andassero d'accordo) questo è inconcepibile, lo studio e la laurea vengono prima di tutto e così mi hanno costretto a fare il liceo classico (dove andavo maluccio e questo naturalmente causava altri litigi; in tutto ciò i parenti di mio padre si sentivano autorizzati a mettere becco) e poi l'università (che ho lasciato poco dopo, lì non si può andare avanti studiando così così come si può tentare di fare a scuola); vivevo malissimo, sempre presa di mira, rimproverata, non solo da mio padre ma anche dal parentame che, come dicevo, metteva sempre becco su tutto (dando ragione a mio padre, ovviamente, e dicendo che ero un'ingrata a non "farlo contento"
).
In tutto questo mia mamma stava a guardare, facendo patetici tentativi di portare la pace, e i suoi parenti, persone piuttosto fredde, era come se non ci fossero, anche perchè lei non si confidava.
Finalmente, vedendomi sempre giù, arrabbiata, triste, ha capito che non si poteva andare avanti così (avevo circa 22 anni), è andata da uno psicologo, ha cambiato atteggiamento e adesso, anche se vive da separata in casa, è contenta della sua vita.
Io me ne sono andata appena possibile a 800 km da lei e da mio padre insieme a mio marito, che è sempre stato bistrattato dai suoi perchè "troppo intellettuale" e non disposto a fare le cose per farli contenti (loro in pratica volevano uno schiavetto, possibilmente che avrebbe sposato qualcuna disposta a fargli da cameriera; e siccome nè io né lui volevamo fare questa fine, abbiamo chiuso i rapporti con loro da parecchi anni).
Inutile dire che per persone così lo studio vale meno di zero e che mio marito ci teneva a studiare; per fortuna i miei gli stanno pagando gli studi (come potete immaginare, ne sono stati ben felici) e bene o male siamo tutti "contenti".
Metto le virgolette perchè so bene che ci sono situazioni peggiori, però per me è stato terribile vivere così e ancora oggi penso con terrore a cosa sarebbe successo se fossi stata arrendevole e pronta a diventare come volevano gli altri: non solo sarei stata infelice e repressa io ma lo sarebbe stata anche mia mamma (mio padre lo è sempre stato proprio perchè pronto a reprimersi per gli altri: avrebbe voluto fare il prete, ma i suoi gliel'hanno proibito perchè si doveva laureare, sposare e doveva avere figli. Punto.); oltretutto lei si è resa conto di tutto lo schifo che ci circondava grazie a me, che non mi sono mai arresa e ho sempre manifestato il mio malessere anche se tentavano di farmi abbassare la testa, quindi sono stata io a far capire a lei che è meglio vivere essendo se stessi, invece del contrario
E poi comunque le rotture di scatole non è che siano del tutto finite, almeno da parte di mio padre: lui dice che mio marito sbaglia a lavorare in una ditta privata, che dopo la laurea dovrebbe provare a insegnare (per lui esiste solo il posto statale) anche se mio marito lo detesta ed è anche troppo grande per cominciare tutta la trafila (e mio padre, da insegnante in pensione, lo dovrebbe sapere...
), oltre ad avere un buon stipendio, che dovrebbe migliorare con la laurea.
Per non parlare delle frecciatine che mi devo beccare io, dato che, orrore sommo, faccio la casalinga, anche se io ormai ho capito che devo cambiare discorso e basta, inutile arrabbiarsi, tanto non viviamo più sotto lo stesso tetto.
Se li andiamo a trovare alle feste "comandate" e d'estate è solo perchè mia mamma almeno ha fatto lo sforzo di capirmi e di capirsi (anche se avrebbe dovuto farlo molto prima ed evitarmi tanta sofferenza), perchè nella mia città di origine ho la mia migliore amica (e altri buoni conoscenti) e perchè ci portano al mare
E meno male che sono rimasta figlia unica (pura fortuna: avrebbero voluto altri figli, anche se poi mia mamma si è resa conto che sarebbe stato un errore, ma non sono mai arrivati), perchè altrimenti oltre ai confronti con i cugini magari mi sarei dovuta beccare pure quelli con i fratelli, e magari mi sarebbe capitato un fratello come mio padre e i parenti paterni, pronto a compiacerli e a dire che io sbagliavo... mamma mia, che brividi.
Oltretutto detesto i rapporti imposti e preferisco scegliere con chi avere a che fare, e anche se so che ci sono fratelli che si trovano molto bene assieme, preferisco mille volte essere figlia unica.
Cambierei volentieri la mia famiglia con una composta da persone coscienti dl fatto che un figlio non è un burattino nelle loro mani (e ovviamente anche per mio marito è lo stesso), ma poichè non si può, mi consolo pensando che, bene o male, adesso siamo più o meno tranquilli; quando capita vediamo i parenti materni con cui, comunque, sto abbastanza bene, anche se siamo molto diversi e al di là delle visite nei periodi di vacanza ci sentiamo poco; il fatto è che i parenti di mio padre (che nè io nè mia mamma sentiamo e vediamo più, per carità) sono esageratamente appiccicosi, invadenti, maligni e tradizionalisti, pronti a farti la guerra se non sei come loro, e quelli di mia mamma rappresentano l'eccesso opposto: freddini, non chiedono mai niente, se non li contatti tu non lo fanno loro... insomma, mi ci trovo meglio che con quelli di mio padre, ovviamente, ma comunque non ci sto benissimo.
Io comunque non ho mai contato molto sui rapporti "imposti" perchè preferisco essere io a decidere con chi avere a che fare; se ci fosse stato qualche parente con cui mi fossi trovata davvero bene ne sarei stata felice, ma non è così, pazienza.
La demisessulità non mi ha mai portato problemi in famiglia, anzi, i miei erano contenti che non fossi ansiosa di correre dietro ai ragazzi e che ci volessi pensare bene prima di approfondire la conoscenza con loro.