Hello
Inviato: dom mar 09, 2014 1:53 am
Ciao a tutti.
Sono un ragazzo di trentun'anni e, capitato qui praticamente per caso, mi son ritrovato poi a leggere e rileggere per ore. É stata una sorpresa e vorrei, una volta tanto, condividere con qualcuno argomenti che son sempre difficili da affrontare con gli amici che, perlopiú, non possono che attingere al solito armamentario di risposte clichè del caso.
Vi racconto, spero brevemente, di me. Sono omosessuale e con il sesso ho un rapporto diciamo irregolare. Mi piace la parte intima e di condivisione, faccio a meno del sesso in sê. "Demisessuale" è la definizione che mi ha illuminato e portato a iscrivermi - questo per non tediarvi con i dettagli del caso. Ultimamente ho cominciato a pensar molto all'assenza di sesso: tre rapporti a oggi, di cui due dovuti a un preciso sforzo da parte mia nel farlo. Dopodiche ho smesso, non ha senso se non mi importa, e poi "tecnicamente" non si verifican chiaramente le condizioni per farlo al meglio.
Ho desiderio sessuale, non poco. Ma soltanto con alcuni amici, etero nel caso. Ho il desiderio se riesco a incasellarlo in un rapporto estremamente intimo e confidenziale. Poi il nulla. Mi piacciono molto gli uomini, sono estremamente sensibile all'aspetto fisico, mi "innamoro" facilmente. Ma non voglio farci sesso.
O meglio. Ne avrei voglia se riuscissi a instaurare un rapporto a due che vada oltre la singola sessione.
Non ho mai pensato esistesse una definzione di asessualitá: mi masturbo regolarmente, fantastico su alcuni uomini che incontro. Ho dedotto fosse la classica fase "mi innamoro solo di etero" da cui non riuscivo ad uscire. Ma so analizzare la cosa. Amo la complicitá che si crea in quel caso, come si crea da adolescenti, come è stata la mia intera educazione sentimentale a riguardo. È quel che continuo a cercare. Un legame unico e fortissimo, eccezionale nella misura in cui l'etero in questione nell'atto omosessuale abbandoni ogni giudizio o etichetta in nome del sentimento che si crea.
Mi chiedo soprattutto se è di una ulteriore etichetta che sto cercando.
Forse sí. Almeno darei una spiegazione sensata ai miei comportamenti.
Mi masturbo dicevo, ma affronto la cosa un po per fantasticare un po, un po per necessitá fisica. Alla fine, penso sempre, sempre, che è stato meglio così. Ho sfogato la necessitá senza aver dovuto far sesso, componente che comunque trovo in qualche modo estranea.
Unico punto che proprio non inquadro: tutto questo mi ha portato a deviare il sesso verso forme che pur essendo sessuali percorrano strade che meglio si sposino con le mie necessitá. Alcuni feticismi ad esempio. Mi fa quasi strano scriverlo, ma é quello il termine. Un contatto violento:quello è intimitá e comunque sentimento.
Certo che poi, uscendo dalle mie paranoie, non desidero o aspiro a nulla di quel che i feticismi noti richiedono: un leather bar non è esattamente quel che immagino.
E allora, come mai potrebbe un eccesso smaccatamente sessuale legarsi al campo delle asessualitá?
Del resto, abbandonando la questione "etero", il nulla. Mai con un altro omosessuale si è creato desiderio alcuno. Dovrei esserne totalmente cotto, ma non accade mai. La persona giusta? Uhm. Ho trentunanni, e in questa cittá son praticamente tutti gay. Sul serio é un caso? Mi pare quantomeno inverosimile.
Non so se ho reso l'idea. Forse ho solo aggiunto confusione alla mia confusione, e vi parlo di cose che non hanno nulla a che fare con l'asessualitá.
Ma sicuramente un vostro feedback mi sarebbe di aiuto. Ho sempre solo bisogno di inquadrare le cose.
Ma per inquadrare bisogna avere uno schema piú largo, finchè mi sento una casella x non ben definita, è sempre un casino. Non vorrei lasciar passare altri dieci anni di caos.
Ovviamente alla fine son stato prolisso... Perdonate il papiro.
Una buona serata, ed è sicuramente un piacere conoscervi.
Sono un ragazzo di trentun'anni e, capitato qui praticamente per caso, mi son ritrovato poi a leggere e rileggere per ore. É stata una sorpresa e vorrei, una volta tanto, condividere con qualcuno argomenti che son sempre difficili da affrontare con gli amici che, perlopiú, non possono che attingere al solito armamentario di risposte clichè del caso.
Vi racconto, spero brevemente, di me. Sono omosessuale e con il sesso ho un rapporto diciamo irregolare. Mi piace la parte intima e di condivisione, faccio a meno del sesso in sê. "Demisessuale" è la definizione che mi ha illuminato e portato a iscrivermi - questo per non tediarvi con i dettagli del caso. Ultimamente ho cominciato a pensar molto all'assenza di sesso: tre rapporti a oggi, di cui due dovuti a un preciso sforzo da parte mia nel farlo. Dopodiche ho smesso, non ha senso se non mi importa, e poi "tecnicamente" non si verifican chiaramente le condizioni per farlo al meglio.
Ho desiderio sessuale, non poco. Ma soltanto con alcuni amici, etero nel caso. Ho il desiderio se riesco a incasellarlo in un rapporto estremamente intimo e confidenziale. Poi il nulla. Mi piacciono molto gli uomini, sono estremamente sensibile all'aspetto fisico, mi "innamoro" facilmente. Ma non voglio farci sesso.
O meglio. Ne avrei voglia se riuscissi a instaurare un rapporto a due che vada oltre la singola sessione.
Non ho mai pensato esistesse una definzione di asessualitá: mi masturbo regolarmente, fantastico su alcuni uomini che incontro. Ho dedotto fosse la classica fase "mi innamoro solo di etero" da cui non riuscivo ad uscire. Ma so analizzare la cosa. Amo la complicitá che si crea in quel caso, come si crea da adolescenti, come è stata la mia intera educazione sentimentale a riguardo. È quel che continuo a cercare. Un legame unico e fortissimo, eccezionale nella misura in cui l'etero in questione nell'atto omosessuale abbandoni ogni giudizio o etichetta in nome del sentimento che si crea.
Mi chiedo soprattutto se è di una ulteriore etichetta che sto cercando.
Forse sí. Almeno darei una spiegazione sensata ai miei comportamenti.
Mi masturbo dicevo, ma affronto la cosa un po per fantasticare un po, un po per necessitá fisica. Alla fine, penso sempre, sempre, che è stato meglio così. Ho sfogato la necessitá senza aver dovuto far sesso, componente che comunque trovo in qualche modo estranea.
Unico punto che proprio non inquadro: tutto questo mi ha portato a deviare il sesso verso forme che pur essendo sessuali percorrano strade che meglio si sposino con le mie necessitá. Alcuni feticismi ad esempio. Mi fa quasi strano scriverlo, ma é quello il termine. Un contatto violento:quello è intimitá e comunque sentimento.
Certo che poi, uscendo dalle mie paranoie, non desidero o aspiro a nulla di quel che i feticismi noti richiedono: un leather bar non è esattamente quel che immagino.
E allora, come mai potrebbe un eccesso smaccatamente sessuale legarsi al campo delle asessualitá?
Del resto, abbandonando la questione "etero", il nulla. Mai con un altro omosessuale si è creato desiderio alcuno. Dovrei esserne totalmente cotto, ma non accade mai. La persona giusta? Uhm. Ho trentunanni, e in questa cittá son praticamente tutti gay. Sul serio é un caso? Mi pare quantomeno inverosimile.
Non so se ho reso l'idea. Forse ho solo aggiunto confusione alla mia confusione, e vi parlo di cose che non hanno nulla a che fare con l'asessualitá.
Ma sicuramente un vostro feedback mi sarebbe di aiuto. Ho sempre solo bisogno di inquadrare le cose.
Ma per inquadrare bisogna avere uno schema piú largo, finchè mi sento una casella x non ben definita, è sempre un casino. Non vorrei lasciar passare altri dieci anni di caos.
Ovviamente alla fine son stato prolisso... Perdonate il papiro.
Una buona serata, ed è sicuramente un piacere conoscervi.