Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?

Per tutto ciò che riguarda coloro che si sentono "a metà" tra sessuali e asessuali: grey-A e demisessuali.
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SilverKitsune
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Re: Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?

Messaggio da SilverKitsune »

Se vogliamo essere pignoli, la demisessualità non è propriamente un orientamento sessuale nel senso che non definisce verso quali generi la persona si sente attratta (che è la "definizione implicita" di orientamento sessuale, in un certo senso). Così come non sono orientamenti sessuali le parafilie come la pedofilia, zoofilia, meccanofilia, ecc.

Tuttavia, sebbene non descrivano i generi (maschile, femminile, altro), sono indubbiamente delle identità sessuali, poiché definiscono modi e/o circostanze per le quali un individuo prova attrazione sessuale.
Comunque, il punto più importante è il non negare che un qualcosa esista: per me una persona può pure dire "l'asessualità non è un orientamento", se poi dice "però rispetto che esiste e che ci sono persone che si identificano come asessuali". Non sono d'accordo, ma la ricognizione l'ho avuta, e non posso pretendere che tutti la pensino come me :) Chiaramente mi girano i cosiddetti se invece di dire quel che ho prima riportato la persona dice "quindi smettila di parlarne come se fosse una cosa umana perché è solo per le piante".
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eirikur
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Re: Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?

Messaggio da eirikur »

beh "orientamento sessuale" è una locuzione che ha un ben preciso significato (è peraltro totalmente autoesplicativa) e fintanto che questo significato resta quello che è, l'asessualità e la demisessualità non sono orientamenti sessuali. Questo secondo me è una indiscutibile questione linguistica, non un "parere" o un"modo di vedere le cose".
ma si tratta di superflue sofisticazioni, a mio parere. L'importante è riconoscere le cose per quello che sono nella pratica. E accettarle.

In merito alla demisessualità, quello che può anche essere difficile capire, è che possa essere un orientamento/condizione/modo di essere/comportamento (ognuno lo chiami un po' come vuole) così totalizzante e costante da poter essere usato come definizione di una persona e non solo una fase della propria vita o magari una serie di casi.
Lo stesso vale per una parte di quella pletora di termini e definizioni che sono state create per definire attrazioni sessuali e romantiche.

Del resto sono termini nati all'interno delle stesse comunità quindi non si può pretendere che vengano capiti e accettati automaticamente.

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Artemisia89
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Re: Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?

Messaggio da Artemisia89 »

Chiara78 ha scritto:Secondo il mio modo di pensare può anche voler dire essere una ragazza buona e gentile, non per forza una che rispetta ciecamente le "regole" imposte dalla società (io poi non lo faccio quasi mai, a meno che, dopo averci ben pensato, mi rendo conto che quelle "regole" fanno per me), ecco perchè non ho mai contraddetto nessuno quando mi definiva così :D
Per esempio, appunto, il non fare sesso senza amore/una buona conoscenza dell'altro ancora trova consenso (anche se è piuttosto raro): meglio così, non mi chiedono troppe spiegazioni, ma se fossi diversa di certo non cambierei per far contenti gli altri, secondo me cambiare per apparire "come gli altri" non porta mai a niente di buono (senza contare che i criticoni non si estingueranno mai, qualsiasi cosa si faccia).
Spero che si sia capito quello che voglio dire ;)
essere attratti sessualmente solo dopo un legame emotivo" viene interpretato come una presa di posizione, della serie "chiunque faccia sesso al di fuori di una relazione seria, al contrario di me, è una sgualdrina o un gigolò
Forse chi pensa così magari ha la coda di paglia perchè gli piace saltare da un letto all'altro ma si sente giudicato (come dicevo prima, i criticoni ci sono qualunque cosa si faccia)... personalmente, anche se non mi piace "sfarfalleggiare", non giudico male chi lo fa senza illudere nessuno.
Non mi piace chi lo fa e illude il prossimo, questo sì, ma è un'altra storia ;)
Però il più delle volte per "brava ragazza" si intende più "una che rispetta ciecamente le regole"... anche io non avrei problemi a definirmi una ragazza buona e gentile, ma mi dà fastidio che le persone interpretino la mia riservatezza e la mia ritrosia nei rapporti con l'altro sesso come una forma di autorepressione! Molti hanno difficoltà a capire che tutto questo mi venga spontaneo... non so se ho reso l'idea :D
The Waiting Fox ha scritto: Il punto non è tanto l'utilità dell'etichetta: io la trova utilissima, un altro potrebbe scegliere di non utilizzarla... non è questo il problema. Il problema è quando ti dicono "Non è possibile che per te funzioni così, perché una cosa del genere non esiste", affermazione che arriva sia dal ragazzotto del liceo che dalla persona sposata, adulta e in una relazione monogama, e che invalida completamente la mia identità e il mio rapporto con la sessualità. E sono un po' stufa di leggere che non esisto e che mi sono appiccicata un'etichetta addosso solo perché voglio sentirmi speciale o altre scemenze simili.
Anche perché l'etichetta serve, più che a sentirsi speciali, a sentirsi "normali": se uno sa di appartenere a una categoria di persone, non si sente più né solo, né malato, né colpevole, ma riconosce di avere certe caratteristiche, ne prende atto e va avanti serenamente, sapendo che al mondo esistono altre persone simili con cui confrontarsi!

"Non è possibile che per te funzioni così",
"vuoi solo sentirti speciale",
"è perché non hai fatto esperienze" (leggasi: è perché sei un'imbranata pigra),
"è perché ti autolimiti", (leggasi: sei una repressa bigotta che magari giudica le altre come troie, cosa assolutamente falsa)
"sei troppo selettiva",
"sciogliti!",
"tu idealizzi troppo il sesso",
"tu idealizzi troppo le persone",
"tu ti aspetti troppo da una relazione",
"tu guardi troppi film/leggi troppi libri"

Espressioni come questa fanno sentire colpevolezza, frustrazione, emarginazione.

Io non lo so se sono definibile come "demisessuale" o altro, se sono una persona "sessuale" con delle preferenze un po' particolari o se appartengo alla "zona grigia"... molti di questi concetti ancora non lo ho capiti bene, ma credo che l'essenza di tutto questo sia

Riconoscere che qualunque orientamento/preferenza/comportamento in relazione al sesso e alle relazioni sentimentali (beh, esclusi quelli che implicano violenza, ovvio!) va compreso ed accettato, anziché criticato, emarginato, deriso o, peggio, COMPATITO o CURATO!

Cosa c'è di male ad avere un'attitudine un po' romantica e poco interesse nei confronti del sesso?

Nella società di oggi la liberazione sessuale è quasi compiuta. Tutti (o quasi) percepiscono come una cosa normale e del tutto lecita godere del sesso esattamente come si gode di un pezzo di cioccolata.
L'ultimo baluardo contro questo rimane la chiesa, e va bene anche quello, certo.
Ma perché mai non dovrebbe essere ammessa l'esistenza di persone che, pur non aderendo alle prescrizioni della religione cattolica o di qualunque altra dottrina, religiosa e non, siano SPONTANEAMENTE poco attratte dal sesso ma possano occasionalmente desiderare farlo, se sono "innamorate" di qualcuno?
Cosa c'è di così strano?
Appena duecento anni fa tutto questo andava addirittura di moda, si scrivevano romanzi, poesie, musiche su questo...
Perché adesso non gli si può neppure dare un nome?

Scusate lo sfogo...

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Chiara78
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Re: Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?

Messaggio da Chiara78 »

Come dicevo prima, ogni cosa che va contro la "norma" è da "normalizzare": è questo il problema.
Finchè le persone non avranno un mentalità aperta e meno propensione per farsi i fatti degli altri, chi è capace di essere se stesso e di non conformarsi solo perchè la società vuole così (e le minoranze, secondo me, praticamente non esisterebbero se tante persone non si sentissero in dovere di conformarsi) dovrebbe imparare a farsi scivolare certi commenti addosso e cercare di selezionare al massimo chi frequentare.
Io ci sono quasi riuscita: solo qualche volta mi arrabbio, ma mi passa presto notando che molti di quegli stessi i quali direbbero che "sono troppo esigente" e simili, se non fossi già sposata, per essersi accontentati fanno una vita ben triste!
ma mi dà fastidio che le persone interpretino la mia riservatezza e la mia ritrosia nei rapporti con l'altro sesso come una forma di autorepressione! Molti hanno difficoltà a capire che tutto questo mi venga spontaneo... non so se ho reso l'idea
Capisco, ma se pensano questo e mi fanno domande in proposito spiego che non è vero, se lasciano cadere l'argomento lo faccio anche io.
Il fatto è che, avendo avuto la fortuna di conoscere la mia anima gemella presto, tutti hanno sottinteso che io fossi "normale" e mi hanno lasciata in pace, solo da ragazzina, a scuola, come spiegavo, ho avuto prpblemi; ma se mi fanno domande, come dicevo, non ho problemi a dire quello che penso.
Per me "brava ragazza" vuol dire "brava persona", cioè una persona buona e onesta, poi se gli altri intendono diversamente, pazienza, l'occasione di spiegarsi non mancherà :)
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SilverKitsune
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Re: Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?

Messaggio da SilverKitsune »

Artemisia89 ha scritto:Ma perché mai non dovrebbe essere ammessa l'esistenza di persone che, pur non aderendo alle prescrizioni della religione cattolica o di qualunque altra dottrina, religiosa e non, siano SPONTANEAMENTE poco attratte dal sesso ma possano occasionalmente desiderare farlo, se sono "innamorate" di qualcuno?
Cosa c'è di così strano?
Appena duecento anni fa tutto questo andava addirittura di moda, si scrivevano romanzi, poesie, musiche su questo...
Perché adesso non gli si può neppure dare un nome?
Secondo me il fatto che PRIMA fosse un comportamento idealizzato è, paradossalmente, uno svantaggio: parte di quel che la rivoluzione sessuale ha fatto è stato sradicare lo stereotipo dell'amore "stilnovistico" e catalizzante dei tempi addietro. Adesso è visto quasi come una favola comica, da certa gente. Poi ci sono anche quelli che lo ritengono ancora una bellissima forma d'amore. Comunque ciò non cambia il fatto che, dal punto di vista di diversi sessuali, è una scelta ideologica, ed è difficile per loro separarla dalla spontanea mancanza di attrazione.
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Re: Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?

Messaggio da Chiara78 »

Oltretutto l'apertura mentale di cui parlavo sopra dovrebbe consistere anche nel pensare al passato e rendersi conto che alcune cose, come
Appena duecento anni fa tutto questo andava addirittura di moda, si scrivevano romanzi, poesie, musiche su questo...
sono da "tramandare" (ovviamente senza pretendere che facciano tutti così), mentre altre no.
E' una questione di equilibrio e buon senso, di cui purtroppo difettano molte persone.
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Re: Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?

Messaggio da Bakeneko »

Io sono asessuale e personalmente ci ho messo parecchio a capire la demisessualità semplicemente per il fatto che non riuscivo a farmi un'idea chiara del significato di attrazione sessuale. Penso che per i non-asessuali sia ancora più difficile comprendere, non riuscendo a scindere il desiderio sessuale dall'attrazione sessuale, dato che gran parte delle volte provano entrambi in contemporanea. Penso che sia un po' lo stesso motivo per cui la gente non concepisce che un asessuale possa essere asessuale anche se pratica autoerotismo.
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Re: Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?

Messaggio da Artemisia89 »

Bakeneko ha scritto:Io sono asessuale e personalmente ci ho messo parecchio a capire la demisessualità semplicemente per il fatto che non riuscivo a farmi un'idea chiara del significato di attrazione sessuale. Penso che per i non-asessuali sia ancora più difficile comprendere, non riuscendo a scindere il desiderio sessuale dall'attrazione sessuale, dato che gran parte delle volte provano entrambi in contemporanea. Penso che sia un po' lo stesso motivo per cui la gente non concepisce che un asessuale possa essere asessuale anche se pratica autoerotismo.
Eh sì, il problema è più o meno lo stesso! :)
Chiara78 ha scritto:Oltretutto l'apertura mentale di cui parlavo sopra dovrebbe consistere anche nel pensare al passato e rendersi conto che alcune cose, come
Appena duecento anni fa tutto questo andava addirittura di moda, si scrivevano romanzi, poesie, musiche su questo...
sono da "tramandare" (ovviamente senza pretendere che facciano tutti così), mentre altre no.
E' una questione di equilibrio e buon senso, di cui purtroppo difettano molte persone.
Infatti. La rivoluzione sessuale ha portato molti benefici, ma è sbagliato rigettare tutto ciò che esisteva prima, indistintamente e per il solo fatto che è roba "vecchia". Bisognerebbe riconoscere che certi modi di concepire la vita sentimentale e sessuale, anche se datati, rispecchiano comunque il modo di sentire spontaneo di un certo numero di persone.

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Chiara78
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Re: Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?

Messaggio da Chiara78 »

Quoto, infatti io sono considerata "strana" perchè per certe cose "troppo moderna" e per altre "troppo antica"... semplicemente penso a cosa fa per me e lo metto in atto, indipendentemente da cosa "va di moda" o "è considerato normale".
Come dicevo, basterebbero un po' di equilibrio e buon senso per rendersi conto di come agire volta per volta, ma sono doti molto rare.
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Re: Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?

Messaggio da Celeste »

Scusate se rispolvero questo thread che ha già qualche mese sulle spalle ma leggendolo mi è sorto un interrogativo che in realtà c'entra poco...

La demisessualità è connessa direttamente a un orientamento romantico?
Perchè nelle definizioni che ho letto viene indicata come "la condizione di chi non sperimenta attrazione sessuale a meno che non riesca a formare un forte legame con qualcuno".
Qui invece se ne parla come il provare attrazione in conseguenza a un innamoramento.
È solo questo il tipo di legame a cui la definizione di demisessualità fa riferimento?
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Nè più mi occorrono le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede.

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Re: Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?

Messaggio da SilverKitsune »

Celeste ha scritto:La demisessualità è connessa direttamente a un orientamento romantico?
Perchè nelle definizioni che ho letto viene indicata come "la condizione di chi non sperimenta attrazione sessuale a meno che non riesca a formare un forte legame con qualcuno".
Qui invece se ne parla come il provare attrazione in conseguenza a un innamoramento.
È solo questo il tipo di legame a cui la definizione di demisessualità fa riferimento?
No, gli orientamenti romantici e sessuali sono sempre indipendenti. Il forte sentimento può anche essere un forte sentimento di amicizia. Normalmente si parla di innamoramento, ma solo perché i demisessuali che provano attrazione sessuale a seguito dell'attrazione romantica sono più comuni degli altri ;)
Inoltre, non è sempre detto che un legame forte implichi attrazione sessuale. Un demisessuale può, in teoria, amare tantissimo una persona anche se l'attrazione sessuale non c'è (come succede a un asessuale), e avere una forte amicizia con un'altra persona per cui non ha sentimenti romantici, ma prova invece attrazione sessuale per essa.
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Re: Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?

Messaggio da Celeste »

Wow... Grazie mille!
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Re: Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?

Messaggio da Trinny »

Ho letto tutta la cartella.

A me pare che sia ovvio che la demisessualità venga messa in dubbio da qualcuno.

Anche nei miei primi post da neo-iscritta ho osservato che secondo la definizione di demisex la stragrande maggioranza delle mie amicizie, parenti e conoscenti - me compresa - durante la mia adolescenza (fine anni Ottanta e Novanta) dovevano essere tutti demisessuali !
Quindi, non è questione che uno non ci crede o non capisce o è bigotto o chissaché.
È questione di mettersi d'accordo sul significato dei termini.
(che probabilmente variano un pò nel significato e nelle sfumature in base al momento storico-sociale considerato)

E poi, ok lo so che pensate che avendo 40 anni io sia un tantino vecchia....però io ve lo dico di nuovo - tanto son vecchia :mrgreen:
Voi descrivete la "sessualità" secondo me confondendola troppo spesso con "ipersessualità".

Ho letto diversi topic e quando sono arrivata a questo ho nuovamente letto definizioni per me poco realistiche.
Quando abbinate attrazione fisica+sentimento/emozione/intelletto = demisessualità
MENTRE
fisicità/attrazione continua verso chiunque= sessualità
per me fate un errore DI FONDO.

Mi adeguo ai vostri termini e mi spiego meglio, ora uso la vostra terminologia:

Quando descrivete la sessualità descrivete esattamente quello che capita ad un animale (e va bene, niente di male)
Quando descrivete la demisessualità descrivete esattamente quello che capita ad un essere umano.
E tutti noi abbiamo una parte animale e una umana - ma non potete cancellare la seconda nemmeno con molto impegno!
(la potete solo considerare a scopo "didattico")

Ora. Ci sono al mondo persone che ignorano, più o meno consciamente, la parte umana e si comportano come animali? Sì, certo. A quanto leggo, della vostra età sono moltissime. (ma non mancano nemmeno ottantenni alla categoria, state tranquilli).

Se vogliamo dire che è "normale" diciamo un controsenso. È "statisticamente alto" ma non è "normale".
Perché? Perché se uno nega la propria natura umana per me non è "normale". Come ho detto prima: non si può cancellare il fatto di essere umani (anche se si può ignorare, reprimere).
E voi, mi pare, anche tramite Aven, state cercando esplicitamente l'autentica vostra natura personale e implicitamente la natura umana di tutti.

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Re: Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?

Messaggio da Trinny »

Sono io cattolica andante ?
Beh, oggi sì. Alcuni anni fa non ero così convinta come oggi, ma comunque la pensavo uguale sulla "normalità" dei rapporti umani di cui ho scritto sopra - e le mie amiche non cattoliche la pensavano uguale. E la pensano uguale anche oggi!
Ripeto: siamo tutte demisessuali? Allora, allegria: non vi resta che trovare tutta questa gente ed aumentare il gruppo - comunque son cugini degli asessuali, no?

Oppure eravamo noi ragazzine/i tutte in continuo eccitamento dei passanti senza nemmeno sentirlo ?
Ok, ragazzi, vabbeh che siamo per voi delle vecchie babbione....ma non esageriamo!

No. Per me quella sessualità "diffusa" di cui parlate voi è ipersessualità. È una forma di dipendenza, se vogliamo, o comunque di deformazione culturale (quella cultura che nega l'umanità e i suoi bisogni). E di certo ce n'è tanta in giro.
Anche se ho capito che qui ad Aven non volete offendere nessuno e non vi permettete di dire che chi passa da un letto all'altro o da un bagno all'altro.... ha qualche problema. Preferite dire, politically correct, che è una scelta come un'altra. E preferite dire che "quello non vi capisce perché in giro non si sa niente dell'asessualità". Per me quello non vi capisce perché ha il cervello un minimo offuscato. Se fosse lucido ed equilibrato vi capirebbe.

Da tutto questo, secondo me, viene la vostra percezione che "tutti siano attratti da tutti" e pure in continuazione. Insomma, pure noi non-asessuali....saremmo sfiniti!

Ecco per me il fraintendimento.

(ed ecco perché tanti ventenni di oggi mi sembrano "sfiniti" - pensavo fosse l'alimentazione squilibrata....a questo punto ci aggiungo questa specie di iper-eccitazione giudicata normale)

Inoltre, se nelle definizioni scindete le varie componenti, ok va bene come spiegazione del fenomeno, ma non potete alla fine applicare la scissione al comportamento pratico...altrimenti ricadete nelle categorie della malattia. Non potete scindere completamente il fisico da un'emozione o dalla testa, altrimenti ripeto, è normale che siate in certi casi catalogati malati - probabilmente a causa di come spiegate il fenomeno
(mia opinione)

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Re: Demisessualità: perché è così difficile comprenderla?

Messaggio da Trinny »

eirikur ha scritto:
Il mondo "sessuale" non è composto da persone che si saltano addosso le une con le altre continuamente. Quindi un comportamento assimilabile alla "demisessualità" è assolutamente diffuso e condiviso.

Inoltre, anche senza passare all'atto "pratico", non è che le persone sessuali abbiano un riflesso pavloviano sbavando non appena passa una persona attraente, la maggior parte delle persone non esprime la propria attrazione sessuale continuamente e palesemente né sono così fissati col sesso da provarla in continuazione in situazioni "normali" (o per meglio dire, se ne "dimenticano" e passa in secondo piano rispetto a cosa stanno facendo in quel momento).
(....)
La differenza sta nel fatto che un demi non prova attrazione sessuale per il chiunque mentre un sessuale insomma pensandoci magari si ma adesso non ha tempo...
Ma scusa, allora io potrei dire che gli asessuali provano la stessa attrazione dei sessuali e per vari motivi non se ne accorgono MAI. Per vari motivi l'attrazione vi passa SEMPRE in secondo piano e non ve ne accorgete.
E per vari motivi il demisessuale se ne accorge solo qualche volta.
A questo punto può essere una questione di sensibilità: agli asessuali e parzialmente ai demisessuali mancherebbe una certa sensibilità e non fanno caso all'attrazione. Ma se ci pensaste bene-bene-bene........

Però io vi credo, non mi pare che diciate stranezze.

Solo che, per me, esagerate un pò la vostra visione dei sessuali.

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