Coming out: come e perché

Per tutto ciò che riguarda l'asessualità e gli asessuali.
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SilverKitsune
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Coming out: come e perché

Messaggio da SilverKitsune »

Inizialmente pensavo di continuare direttamente qui la discussione, ma probabilmente il tutto si sarebbe risolto in un OT, quindi...
Nel topic precedente stavamo esaminando le risposte di parenti, familiari ed eventualmente partner a un possibile coming out. Ora possiamo estendere il discorso: siete inclini a fare coming out agli altri in generale? Ho notato che per diversi asessuali è molto più facile parlarne con gli amici che coi parenti, per esempio. Confermate o smentite? :)

Altra questione importante: finora abbiamo discusso le implicazioni personali del coming out, quelle che a livello affettivo e/o sociale influenzano il singolo individuo. Spostiamoci anche sulle conseguenze che ha sulla collettività: che impatto può avere un singolo coming out sull'intera popolazione asessuale?
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Chiara78
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Re: Coming out: come e perché

Messaggio da Chiara78 »

Personalmente, preferisco dire le cose chiaramente (ma con tatto) che non dirle, a scanso di equivoci, e credo che sia sempre (o quasi) meglio fare così.
Poi dipende: ci sono cose che vanno dette perchè hanno implicazioni anche sugli altri (esempio banale: meglio chiarire che si detesta il fumo, in modo che gli altri nostri amici, in gran parte fumatori, ne possano prendere atto), e altre che coinvolgono solo poche persone (come il sesso, appunto, che è appannaggio della coppia) e alle altre non dovrebbero interessare.
In ogni caso penso che almeno un accenno su come la si pensa vada sempre buttato là, anche se la si pensa diversamente dagli altri, anzi, soprattutto, altrimenti le idee precostituite avranno sempre la meglio.
Riprendendo l'esempio di cui sopra, posto che seleziono attentamente chi frequento e non ho a che fare con persone che parlano costantemente di sesso, se capita di parlarne io dico tranquillamente che mi interessa poco e soprattutto che devo conoscere bene la persona con cui lo faccio, e provare sentimenti importanti per lei.
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Re: Coming out: come e perché

Messaggio da Nemesi »

Idem con patate. Io non ho mai fatto un vero e proprio coming out, ma chi mi conosce sa come la penso al di là delle definizioni che potrei dare spiegando dettagliatamente la Gray Area. I miei genitori la pensano come me, quindi non solo mi accettano così, ma gli sta più che bene. :wink:
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Re: Coming out: come e perché

Messaggio da Sidhe »

Penso che l'argomento dovrebbe essere anche: coming out, si o no?

In ogni caso, secondo me e' davvero più facile dirlo agli amici che ai parenti (soprattutto genitori), perche' gli amici te li sei scelti e ti hanno scelto (se sono veri amici e non "quello che passa il convento"), mentre i genitori beh ti hanno avuto, ti amano, ma ti hanno dovuto prendere cosi' come sei senza poterti scegliere, inoltre hanno sempre delle aspettative sui figli (ad esempio vedere che i figli ripropongono il loro modello di famiglia; e magari vogliono pure avere dei nipoti).
Coming out si o no? Per me si. Non ce la faccio a vivere nascosta, non posso mentire in eterno ai miei genitori su una cosa simile, non se lo meritano (e sono anche stufa di sentirmi rivolgere velate allusioni alla mia singletudine); pero' non adesso. Voglio essere prima in una posizione di forza, voglio essermene andata di casa, a vivere con un'amica o magari con un/a partner compatibile con me, perche' se facessi coming out prima, i miei si dispererebbero. Devo prima dimostrare loro che si puo' vivere felici anche cosi'.
Con amici e conoscenti si a maggior ragione: i miei amici sanno un po' tutto di me e i conoscenti mi piacerebbe sapessero che non mi piace che la gente ci provi con me :lol:

Per la comunita' asessuale, penso che un singolo coming out faccia poco, diciamo che contribuisce a rendere la societa' consapevole della nostra esistenza... Ma, vedete, non la societa' nel totale, ma solo un gruppo famigliare e/o un gruppo di amici. Si, ok, gli amici hanno amici, la voce si puo' spargere, ma secondo me una eventuale intervista in tv o un articolo su un magazine raggiungono più persone (anche se forse ne convincono meno).
Certo se tanti asessuali iniziassero a fare coming out, si avrebbe la percezione che e' una realta' "reale" e non solo una stranezza di cui ha parlato un programma tv, una rivista o un blog. (Io commento sempre gli articoli online anche per far vedere che l'articolo non parla di aria fritta ma che esistiamo davvero :lol:)
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SilverKitsune
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Re: Coming out: come e perché

Messaggio da SilverKitsune »

Chiara78 ha scritto:In ogni caso penso che almeno un accenno su come la si pensa vada sempre buttato là, anche se la si pensa diversamente dagli altri, anzi, soprattutto, altrimenti le idee precostituite avranno sempre la meglio.
Esattamente! :)
Sidhe ha scritto:In ogni caso, secondo me e' davvero più facile dirlo agli amici che ai parenti (soprattutto genitori), perche' gli amici te li sei scelti e ti hanno scelto (se sono veri amici e non "quello che passa il convento"), mentre i genitori beh ti hanno avuto, ti amano, ma ti hanno dovuto prendere cosi' come sei senza poterti scegliere [...]
Con amici e conoscenti si a maggior ragione: i miei amici sanno un po' tutto di me e i conoscenti mi piacerebbe sapessero che non mi piace che la gente ci provi con me :lol:
[...]
Certo se tanti asessuali iniziassero a fare coming out, si avrebbe la percezione che e' una realta' "reale" e non solo una stranezza di cui ha parlato un programma tv, una rivista o un blog. (Io commento sempre gli articoli online anche per far vedere che l'articolo non parla di aria fritta ma che esistiamo davvero :lol:)
Non avevo mai pensato alla questione della "scelta"; dal canto mio, ho sempre ritenuto che con gli amici fosse più semplice parlare perché normalmente sono coetanei o quasi-coetanei, e provenendo da una generazione posteriore a quella dei propri genitori si suppone anche che siano più informati e più aperti mentalmente su tematiche di questo genere. Non so voi, ma io per esempio non riscontro quasi più omofobia tra i ventenni di oggi, mentre diversi adulti sono molto più restii ad accettare l'idea che due uomini o due donne possano stare insieme.
Poi è anche vero che è comodo fare coming out, così nessuno si crea strane aspettative su una persona dichiaratamente asessuale :mrgreen: Almeno in teoria, poi è anche possibile trovare il bigotto di turno che pensa di poter "correggere" la tendenza!

Comunque, una buona ragione che ho sempre per fare coming out a chiunque capiti (mi mancano solo i parenti ormai, per il resto ho addirittura alcuni amici che fanno outing per me :lol: ovviamente sanno che non mi dispiace) è proprio quella che citi: più persone faranno coming out e più la comunità avrà possibilità di crescere e l'asessualità sarà vista sempre meno come una "tendenza da freak" e sempre più come un fenomeno riconosciuto.
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Re: Coming out: come e perché

Messaggio da blueberyl »

Se a qualcuno può interessare.. :) , sto portando avanti da qualche sentimana un lento coming out con mio fratello. Il problema (o la fortuna) è che la sua vena sdrammatrizzatrice lo porta sempre a farmi rideracchiare. "Ah siete gli agnostici del sesso!" "ma i metrosessuali sono quelli che se lo misurano"...e cose varie :)

In pratica, dice che della mia vita privata e (a)sessuale non gliene può importare minimamente perchè sono maggiorennenne, vaccinata e libera, che non c'è nulla di strano nell'essere asessuali, e poi, ahimé, "che problemi avete? Cosa create a fare una comunità? La gente lo immagina di già che possa esistere gente così, no?".

Ma lui è troppo "open-minded" ( o forse, sotto sotto, un gray-A ?).
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Re: Coming out: come e perché

Messaggio da Chiara78 »

Magari le persone lo capissero da sole!
Tuo fratello è davvero un grande!
:D
più persone faranno coming out e più la comunità avrà possibilità di crescere e l'asessualità sarà vista sempre meno come una "tendenza da freak" e sempre più come un fenomeno riconosciuto.
Quoto!!!! :)
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Re: Coming out: come e perché

Messaggio da SilverKitsune »

Certo che ci può interessare blue! Le storie dei coming out sono sempre interessanti ;)
Da un lato tuo fratello mi sorprende molto piacevolmente, è simpatico il fatto che con la sua ironia in un certo senso ti metta a tuo agio, forse è il suo modo di non farti intimidire durante il discorso. Quella sui metrosessuali era geniale :lol:
Ha ragione a dire che della vita sessuale di chi è grande e vaccinato non gli interessa, questo è un bene, anche se probabilmente non ha capito che tu gliene stai parlando perché pensi che sia importante renderlo partecipe di una parte di te. Forse dovresti dirgli direttamente che vuoi che ti ascolti in modo più serio, sembra una persona sensibile e probabilmente lo farà :)
Il motivo della creazione di una comunità è sia la visibilità che il ritrovo di persone asessuali, online oppure offline per chi vuole - e no, molto raramente la gente si immagina che possano esistere gli asessuali, anzi, certi non riescono a concepirlo neanche quando gli viene detto. Magari ce ne fossero di più come lui :mrgreen:
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Re: Coming out: come e perché

Messaggio da blueberyl »

Ha ragione a dire che della vita sessuale di chi è grande e vaccinato non gli interessa, questo è un bene, anche se probabilmente non ha capito che tu gliene stai parlando perché pensi che sia importante renderlo partecipe di una parte di te. Forse dovresti dirgli direttamente che vuoi che ti ascolti in modo più serio, sembra una persona sensibile e probabilmente lo farà
Devo dire che sono anche io che non voglio aprirmi più di tanto tutto insieme, perché sono concetti anche un po' troppo cervellotici, da assumere con il contagocce. Anche perché mio fratello (minore), conoscendomi bene - e condividendo con me una parte non trascurante di DNA- , sa benissimo come sono: quello che voglio fargli capire è che la nostra realtà è molto variegata e che una comunità di asessuali non è una setta né una perdita di tempo. :)
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Re: Coming out: come e perché

Messaggio da SilverKitsune »

"Da assumere con il contagocce" :mrgreen:
Sì, ho capito quel che dici, e penso sia ragionevole. Anche io faccio coming out graduali, di solito, e non imbottisco mai la persona con cui parlo di informazioni, anche perché penso che in quel caso darei l'idea sbagliata di asessualità. Non sia mai che vadano a pensare che gli asessuali siano ricercatori enciclopedici a cui piace coniare neologismi :lol:
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Re: Coming out: come e perché

Messaggio da blueberyl »

SilverKitsune ha scritto:. Anche io faccio coming out graduali, di solito, e non imbottisco mai la persona con cui parlo di informazioni, anche perché penso che in quel caso darei l'idea sbagliata di asessualità. Non sia mai che vadano a pensare che gli asessuali siano ricercatori enciclopedici a cui piace coniare neologismi :lol:
ehehe :mrgreen:
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Re: Coming out: come e perché

Messaggio da Restless719 »

Ah ah, sto ancora cercando di mettere ordine tra tutte le informazioni e i termini in cui mi sono imbattuta da quando ho scoperto questa comunità :mrgreen:
Ad ogni modo, l'unico con cui abbia azzardato un coming out, fino ad ora, è un mio amico e confidente per eccellenza. L'ha vista come una cosa molto normale, come mi aspettavo, dal momento che è di mentalità estremamente aperta. So, invece, che i miei genitori non mi prenderebbero sul serio: sarà il gap generazionale, sarà che mia madre è convinta che io mi crei dei problemi per il semplice gusto di complicarmi la vita, sarà che - come è già stato osservato - hanno delle aspettative riguardo il mio futuro; ma basterebbe che pronunciassi la parola "asessuale" per sentirmi ridere in faccia. La cosa mi irrita alquanto.
Tuttavia, più gente si rende conto del fatto che no, non stiamo scherzando, meglio è. Con questa consapevolezza in mente, forse proverò ad affrontare l'argomento, quando tornerò a casa.

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Re: Coming out: come e perché

Messaggio da SilverKitsune »

Ricorda che non c'è nessun obbligo a fare coming out ;)
A lungo termine sarà più utile farlo alle nuove generazioni che alle vecchie, ed è una fortuna che la nuova generazione stia aprendo i suoi orizzonti anche all'asessualità. Certo, pure con i coetanei non sempre è facile farsi capire e accettare, ma io personalmente ho esperienze molto positive con loro: hanno risposto all'incirca come il tuo amico. Per quanto riguarda la generazione precedente, spesso il dialogo è poco anche perché hanno tutt'altra visione del mondo: i tuoi genitori probabilmente sono cresciuti con gli ideali del '68, che per forza di cose spesso portano a vedere chi non è interessatissimo al sesso come un "represso"... fortunatamente alcuni capiscono che "libertà sessuale" non vuol dire solo libertà di fare sesso, ma anche libertà di non farlo!
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Re: Coming out: come e perché

Messaggio da Chiara78 »

Oltretutto non è necessario usare il termine "asessualità"... basta cominciare con il dire che il sesso non è sempre e comunque al centro dei propri pensieri, anzi... ma come dicevo prima un accenno credo sia bene farlo se capita l'argomento, altrimenti le cose non cambieranno mai (anche se alla fine se fare sesso, come e quando è appannaggio esclusivo della coppia ed è con il partner che, a mio parere, se ne deve parlare bene).
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Re: Coming out: come e perché

Messaggio da SilverKitsune »

Chiara78 ha scritto:Oltretutto non è necessario usare il termine "asessualità"... basta cominciare con il dire che il sesso non è sempre e comunque al centro dei propri pensieri, anzi... ma come dicevo prima un accenno credo sia bene farlo se capita l'argomento, altrimenti le cose non cambieranno mai (anche se alla fine se fare sesso, come e quando è appannaggio esclusivo della coppia ed è con il partner che, a mio parere, se ne deve parlare bene).
Il termine "asessuale", per come la vedo io, è un termine importante per far sentire a loro agio le persone che si riconoscono in esso, ed è importante parlare di asessualità proprio per accrescere la visibilità, ma non penso che ognuno debba necessariamente farlo. Più gente lo fa e meglio stiamo, ma non per tutti è una cosa facile.
Del resto, la vita di coppia alla fin fine è appannaggio della coppia, come giustamente dici :mrgreen:
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