AVEN Italia • La comunità degli asessuali italiani

io a volte sono stata innamorata senza pensare a come "conquistare" il lui in questione, stavo bene in sua compagnia, lo pensavo praticamente sempre, ascoltavo canzoni che me lo ricordavano però nella pratica non pensavo "oddio oggi lo vedo, come mi comporto?" oppure "cosa posso fare per farmi notare?" ecc...insomma per me esiste l'innamoramento che non prevede il desiderio di "concretizzare"


e voi? che dite a proposito?

Dipende cosa si intende per "innamoramento" Quando comincia a piacermi una persona mi ci avvicino, e generalmente ho anche paura ad avvicinarmici troppo per il rischio di prenderci batoste o di sentirmi addosso un certo senso di inadeguatezza (sentimentalmente parlando ne ho tanta)... però se una persona mi piace veramente, non ci sono santi, ci voglio stare. E anzi, non riesco più nemmeno a mantenerci un rapporto di amicizia se comincio a sviluppare sentimenti romantici.

Sinceramente, io no...anche perché non vedo il motivo per cui dovrei essere ricambiata, dal momento che nei sentimenti non esiste la proprietà commutativa . A dispetto di quanto diceva Dante con "Amor, ch'a nullo amato amar perdona ..."

Penso che sia tutta una questione, dal punto di vista psicologico, vissuta sul piano essere/avere. Esistono persone che fondamentalmente basano le dinamiche psicologiche sulla base dell'essere, altre sulla concretizzazione di questi concettti, ed in questo approccio automatico non ci sono persone "migliori" o "peggiori". E' solo una questione di indole, di personalità.

bel punto di vista.
Quindi per te è importante la sensazione a livello puramente psicologico che ti trasmette l'altro?

animapura ha scritto:bel punto di vista.
Quindi per te è importante la sensazione a livello puramente psicologico che ti trasmette l'altro?

Essenzialmente sì, a patto che la persona sia realmente "bella"- condizione necessaria perché io nutra sentimenti per qualcuno. Fondamentalmente sono lithromantica, anche se non mi piace molto etichettarmi

SilverKitsune ha scritto:Dipende cosa si intende per "innamoramento" Quando comincia a piacermi una persona mi ci avvicino, e generalmente ho anche paura ad avvicinarmici troppo per il rischio di prenderci batoste o di sentirmi addosso un certo senso di inadeguatezza (sentimentalmente parlando ne ho tanta)... però se una persona mi piace veramente, non ci sono santi, ci voglio stare. E anzi, non riesco più nemmeno a mantenerci un rapporto di amicizia se comincio a sviluppare sentimenti romantici.

Quoto.

blueberyl ha scritto:Penso che sia tutta una questione, dal punto di vista psicologico, vissuta sul piano essere/avere. Esistono persone che fondamentalmente basano le dinamiche psicologiche sulla base dell'essere, altre sulla concretizzazione di questi concettti, ed in questo approccio automatico non ci sono persone "migliori" o "peggiori". E' solo una questione di indole, di personalità.

Non afferro il concetto. Non credo che si possa ricondurre la volontà di stare romanticamente con una persona al concetto di avere e la mancata volontà al concetto di essere, mi pare assurdamente riduttivo

Io ho sempre pensato che l'innamoramento comprendesse per forza il desiderio di fidanzarsi o comunque di avere l'esclusività su quella persona, altrimenti è un altro sentimento, comunque profondo ma diverso, altrimenti, penso, diventerà un qualcosa che ci porterà sofferenza il voler avere l'esclusività romantica dell'altro senza comunicarglielo (con una dichiarazione, mostrando all'altro che per noi è importante o comportandosi in un certo modo) o addirittura negandolo.
Come vi dicevo nell'altro topic però non sono la più adatta per parlare di questo argomento, perchè le mie relazioni profonde con le persone che mi piacevano arrivavano sempre ad esclusività o importanza ma in amicizia, non mi importava molto se poi si fidanzavano con altre persone, mi bastava rimanere importante per loro (anche se le fidanzate che mi ringhiavano perchè ero amica del loro ragazzo erano una bella scocciatura! poi però ho visto che l'hanno capita che non sono una ruba-fidanzati). Caso a parte invece per l'esclusività romantica col mio ragazzo, ma solo dopo la sua dichiarazione.

SilverKitsune ha scritto:

blueberyl ha scritto:Penso che sia tutta una questione, dal punto di vista psicologico, vissuta sul piano essere/avere. Esistono persone che fondamentalmente basano le dinamiche psicologiche sulla base dell'essere, altre sulla concretizzazione di questi concettti, ed in questo approccio automatico non ci sono persone "migliori" o "peggiori". E' solo una questione di indole, di personalità.

Non afferro il concetto. Non credo che si possa ricondurre la volontà di stare romanticamente con una persona al concetto di avere e la mancata volontà al concetto di essere, mi pare assurdamente riduttivo

Infatti, non mi sono spiegata bene...facevo riferimento a quella che in psicologia analitica è chiamata "distonia dell'essere/avere", che nonostante l'innumerevole montagna di sciocchezze dette in questa branca di psicologia, secondo me è un buono spunto per interpretare la personalità

Da: http://www.naturalmail.it/archivi_nm.as ... =Omeopatia
(e perdonate la stramberia dei contenuti della pagina, ma è giusto per far capire il concetto):

Il soggetto con una distonia dell’Essere, emotivamente, predilige amplificare il desiderio delle cose, in modo maggioritario rispetto al senso del possesso, oppure al soddisfacimento o all’appagamento. Preferisce “desiderare più che possedere l’oggetto d’amore”;

La distonia dell’Avere, è esattamente il contrario: preferisce il senso del possesso egemone, rispetto al desiderio. La distonia dell’Avere cioè, destabilizzerà il simbolo se desidera più di quanto possiede. Tutto ciò se il simbolo, la fonte di stimolazione, vuol rimanere simbolo nei confronti di questa persona; permanere simbolo vuol dire mantenere la propria “affascinazione” il proprio “carisma”, la propria “influenza” nei confronti di questa persona.

'Cioè un distonico dell'avere è stimolato più dalla concretizzazione e dalla sicurezza, che dall desiderio in sé. Dunque questo NON E' necessariamente un senso del possesso inteso nel senso dispregiativo del termine...anzi...(almeno, per come la vedo io).

Chi ama romanticamente e desidera una relazione romantica può essere sia distonico dell'essere che dell'avere; è la modalità con cui si sviluppa che lo coinvolgerà a seconda sella sua inclinazione.

Certo, chi è lithromantico, potrebbe avere una distonia dell'essere spinta ai livelli estremi, ma è solo una ipotesi.
Ovviamente ho proposto solo una chiave di lettura, sulla cui validità ognuno può liberamente fare grassissime risate

Premetto che so di avere un concetto tutto mio di innamoramento... Per me amare implica necessariamente amare in modo disinteressato e incondizionato. Perciò, non si vuole niente in cambio dalla persona amata, a patto di rispettarsi e di non essere da lei odiati. Per definizione questo tipo di amore non richiede l'essere ricambiato per poter pervadere l'anima. Detto questo, c'è un però. Un conto è non volere per forza una relazione romantica con chi si ama, un altro è esserne contrari. Alcuni lithromantici dicono di rientrare in quest'ultimo caso, ma io li definirei piuttosto antiromantici... Comunque, l'amore come lo penso io non ha bisogno di realizzarsi in una storia. L'amicizia (quella vera) della persona amata è già moltissimo.
Poi personalmente, io sono un po' demi, per cui riesco a provare attrazione, e mi piacerebbe stare con il ragazzo che amo... Però non è una priorità. Non ho mai fatto nulla per far notare la mia presenza a potenziali partner. Prima devono volermi bene, altrimenti non me ne faccio niente di un po' di attrazione da parte loro!

Io non sento per niente il bisogno di fidanzarmi con la persona che mi piace. Certo voglio un rapporto di esclusività, ma questo mi basta. Il fidanzamento non me lo riesco a immaginare, lo vivo malissimo... mi mette ansia.

invece io quoto kitsune e jun, anche io voglio stare con la persona che mi piace! detto proprio in parole povere XD

Non sempre, dipende dai casi.
Più che fidanzarmi, quello che interessa maggiormente a me è il creare uno stretto e solido rapporto reciproco.
Di solito quando mi piace una persona tendo a fare ciò che ho appena descritto.

Poi, da quel punto, se vedo che dall'altra parte c'è possibilità di un rapporto allora vado tranquillo, altrimenti il rapporto mi va bene così com'è.
Sono un po' lithromantico o, come ha citato blueberyl, distonico dell'essere: prediligo il desiderio di un rapporto al rapporto vero e proprio, solo nel caso non vi siano altri sentimenti che mi spingono verso quest'ultimo.
Ad esempio: vedo una tipa che mi piace per strada, ci fantastico sopra e me la immagino come una mia possibile partner, ma basta, non c'è nessun moto che mi porta a buttarmi e conoscerla.
Se è una mia amica a piacermi, persona che conosco e che so apprezzare caratterialmente, e mi piace davvero tanto, tento in tutti i modi di avvicinarmi a lei quanto più possibile e ad entrare nelle sue cerchie più intime. Purtroppo solo in quel caso so valutare se una persona vuole avere una relazione con me, ho bisogno dei miei tempi e dei miei spazi.
Infatti una volta che ebbi una relazione in cui era l'altra parte ad essere realmente intenzionata ad avere una storia (ed io no o, perlomeno, non ancora), finì male proprio perché non ho avuto il tempo di metabolizzare la cosa e farla mia. Era come se, paragonando l'innamoramento al un rogo, il mio amore fosse un fiammifero in un congelatore. Non so se ho reso bene l'idea XD

Nemesi ha scritto:Premetto che so di avere un concetto tutto mio di innamoramento... Per me amare implica necessariamente amare in modo disinteressato e incondizionato. Perciò, non si vuole niente in cambio dalla persona amata, a patto di rispettarsi e di non essere da lei odiati. Per definizione questo tipo di amore non richiede l'essere ricambiato per poter pervadere l'anima. Detto questo, c'è un però. Un conto è non volere per forza una relazione romantica con chi si ama, un altro è esserne contrari. Alcuni lithromantici dicono di rientrare in quest'ultimo caso, ma io li definirei piuttosto antiromantici... Comunque, l'amore come lo penso io non ha bisogno di realizzarsi in una storia. L'amicizia (quella vera) della persona amata è già moltissimo.

Quoto parola per parola. Personlmente, non sono contraria ad una eventuale relazione.

Boh, io gestisco molto male i rapporti interpersonali in cui sono coinvolti sentimenti romantici non ricambiati da parte mia
Quando ho cercato di ristabilire un legame col mio ex dopo esserci lasciati (e lui un po' mi faceva credere di essere interessato e un po' no) è stato un disastro, l'unica cosa che ho fatto mediamente bene è stato mantenere i rapporti di amicizia con una persona che mi piaceva l'inverno scorso e che non mi ricambiava... ma per me come persona è stato terribile, mi sono cresciute centinaia di insicurezze, ho cominciato a pensare di non essere desiderabile romanticamente, ho preso le distanze un po' da tutti e in generale mi è anche aumentato il livello di diffidenza. Insomma, probabilmente avrei fatto meglio a troncare in netto.