Fino ai 30 anni ho sempre rifiutato il sesso, parlandone senza tabù come una materia di studio, ma non praticandolo. Mi sono innamorata, ci ho provato, pur non sentendo attrazione sessuale, è stato un disastro doloroso sia dal punto di vista fisico che psicologico e il lui in questione non ha capito un piffero. Dopo 6 anni di stop, ho tentato con altri 2 uomini che però non sono riusciti ad entrare in me se non nella zona anale e orale. Malessere psicologico atroce, ma alla faccenda dovevo arrivarci in fondo. Ho provato ancora, cambiando partner, è riuscito a completare il rapporto, però mentalmente la faccenda non è mutata. Leggendo la rivista Airone, ho scoperto il termine 'asessualità, mi sono documentata e... son qua!
Il sesso per me è inutile. Posso creare messaggi erotici disegnando serenamente Topolino, tanto non mi provoca eccitazione. Qualsiasi cosa, a livello intellettuale o spirituale, è preferibile al rapporto fisico. Per me il corpo umano - uomo o donna non ha importanza - è come una scultura: va guardato e basta, ammenoché il tocco non sia un massaggio di benessere, allora sì, mi sta bene. Non disdegno la masturbazione che uso come sfogo fisiologico quando gli ormoni sono sconquifferati; svolgo il tutto meccanicamente, velocemente e torno a far qualcosa di utile.
Mi diverto a dire agli uomini che son asessuale, tanto non mi credono, continuano a provarci e ricevono sistematicamente il due di picche
![Laughing :lol:](./images/smilies/icon_lol.gif)
Questa più o meno è la mia storia.