Visibilità

Per tutto il materiale divulgativo mediatico riguardante l'asessualità, nonché le iniziative e i progetti rivolti alla diffusione della visibilità.
Avatar utente
AnDieWelt
A-frodite
Messaggi: 1220
Iscritto il: mer mag 30, 2012 1:13 am
Orientamento: Dinosauroafricanonotturnocon6
Genere: occhitrapiantatovicinoabrescia

Visibilità

Messaggio da AnDieWelt »

Lo so che la visibilità, come dice anche il nome, è uno dei principi base di Aven, ma permettetemi di esprimere le mie perplessità così da potermi confrontare..
Sarò sincero, anche se sono qui, non sono poi così tanto preso dalla nostra "causa" (quella di far conoscere al mondo l'esistenza dell'asessualità), sia chiaro, non sono nemmeno contro, ho semplicemente qualche dubbio che mi frena dal collaborare:
Innanzi tutto, siamo sicuri che questa visibilità sia un bene assoluto? Di certo aiuterebbe non poco tutti quei numerosissimi asessuali "inconsapevoli" a trovare risposte alle sue domande (mica è poco, non saremmo qui noi, altrimenti), ma di contro, non sento il bisogno di ritrovarmi ad essere etichettato tale (diventando di conseguenza un diverso), mentre invece attualmente, nell'anonimato, pur comportandomi da asessuale non ho grossi problemi dovuti a questo. Poi, iniziative (che non voglio assolutamente criticare) come il worldPride sono senz'altro molto interessanti, ma purtroppo non posso fare a meno di notare, come prima e immediata conseguenza, la valanga di disinformazione che ha causato, la quale potrebbe essere molto difficile da combattere.

Insomma, non so voi, ma io personalmente non ho nessun interesse per essere etichettato "Asessuale" dal mondo, non ho bisogno di questo per vivere la mia vita come meglio credo e so che se così fosse non me ne verrebbe nulla di buono, d'altronde non mi sembra che, a differenza di altri, abbiamo bisogno di combattere per dei diritti che ci vengono negati o simili, e l'accettazione è un percorso che può essere davvero molto lungo e "sanguinoso", tant'è che non mi sentirei motivato ad intraprenderlo..

Questo è quello che attualmente penso, ditemi voi come la vedete così che magari anch'io possa ricredermi, chissà
"Che cos'è la castità? Non è la castità una follia? Ma questa follia venne a noi e noi ad essa. Noi abbiamo offerto a questa ospite albergo e cuore: ora essa dimora in noi - e ci resti finche vuole!"

-Così parlò Zarathustra-

Avatar utente
ithaca
A-frodite
Messaggi: 1147
Iscritto il: dom dic 11, 2011 11:20 pm
Genere: whatever

Re: Visibilità

Messaggio da ithaca »

AnDieWelt ha scritto:Lo so che la visibilità, come dice anche il nome, è uno dei principi base di Aven, ma permettetemi di esprimere le mie perplessità così da potermi confrontare..
Sarò sincero, anche se sono qui, non sono poi così tanto preso dalla nostra "causa" (quella di far conoscere al mondo l'esistenza dell'asessualità), sia chiaro, non sono nemmeno contro, ho semplicemente qualche dubbio che mi frena dal collaborare:
Innanzi tutto, siamo sicuri che questa visibilità sia un bene assoluto? Di certo aiuterebbe non poco tutti quei numerosissimi asessuali "inconsapevoli" a trovare risposte alle sue domande (mica è poco, non saremmo qui noi, altrimenti), ma di contro, non sento il bisogno di ritrovarmi ad essere etichettato tale (diventando di conseguenza un diverso), mentre invece attualmente, nell'anonimato, pur comportandomi da asessuale non ho grossi problemi dovuti a questo. Poi, iniziative (che non voglio assolutamente criticare) come il worldPride sono senz'altro molto interessanti, ma purtroppo non posso fare a meno di notare, come prima e immediata conseguenza, la valanga di disinformazione che ha causato, la quale potrebbe essere molto difficile da combattere.

Insomma, non so voi, ma io personalmente non ho nessun interesse per essere etichettato "Asessuale" dal mondo, non ho bisogno di questo per vivere la mia vita come meglio credo e so che se così fosse non me ne verrebbe nulla di buono, d'altronde non mi sembra che, a differenza di altri, abbiamo bisogno di combattere per dei diritti che ci vengono negati o simili, e l'accettazione è un percorso che può essere davvero molto lungo e "sanguinoso", tant'è che non mi sentirei motivato ad intraprenderlo..

Questo è quello che attualmente penso, ditemi voi come la vedete così che magari anch'io possa ricredermi, chissà
Non sei il primo a credere che la visibilità non sia utile e/o che possa danneggiare gli asessuali, credimi. è un discorso che avviene ogni tanto su AVENen, e capisco le tue sensazioni. Per quanto riguarda la tua situazione personale, la mia opinione è che nessuno ti obbliga a dichiararti asessuale, e anche se si conoscesse meglio l'asessualità, non credo che le persone intorno a te ti obbligherebbero a dichiararti. Soprattutto se sei eteroromantico o aromantico, non hai problemi se non ti vuoi dichiarare. Puoi essere single o avere relazioni etero (con asex o con sessuali, con o senza sesso) senza alcun problema. non è che se io sto con qualcuno, i miei amici mi interrogano sulla mia vita sessuale, e se lo fanno posso tranquillamente dirgli che la vita sessuale di una coppia è un argomento privato, e non chiederanno più nulla. Non credo sia possibile "etichettare" e "danneggiare" qualcuno come asessuale. Anche se succede, se vuoi puoi negare e se hai amici intelligenti e rispettosi non ti spingeranno in un angolo.

Veniamo alla situazione generale. Perché la visibilità?

1) è importante migliorare la visibilità proprio perché, come tu stesso dici, ci sono migliaia (in Italia) e milioni (nel mondo) di asessuali che ancora non sanno perché si sentono diversi, e credono di essere soli e di avere qualcosa di sbagliato. Personalmente, prima di trovare AVEN, stavo per andare in terapia e spendere un sacco di soldi e stress per niente.

2) alcuni asessuali hanno interesse a dichiararsi come asex ad amici, partner e/o familiari. Tantissimi credono che l'asessualità sia un disturbo, una malattia, il risultato di abusi infantili o una scelta. La giusta informazione è importante per aiutare quegli asessuali che vogliono parlarne in libertà.

3) migliorare la visibilità significa migliorare l'informazione a livello mediatico/giornalistico. Se si lascia perdere per una manciata di articoli sbagliati, quegli articoli saranno gli unici rimasti in circolazione e non ce ne saranno di nuovi più azzeccati. A volte ci vogliono anni, è vero, ma proprio adesso stiamo ottenendo buoni risultati, mediamente, in inglese e spagnolo, e col giusto sforzo si può ottenere lo stesso in italiano. I risultati erano allo stesso modo deludenti anni fa in inglese, ma con impegno e dedizione si stanno ottenendo finalmente i giusti articoli. Che, come conseguenza, aiutano tantissimi asessuali.

4) La visibilità non aiuta solo gli asex, ma anche i partner sessuali che si trovano in coppia con un asex, e si sentono rifiutati, brutti, non desiderati nonostante le promesse d'amore. La giusta informazione aiuterà anche i genitori, fratelli, familiari e amici preoccupati nel vedere una persona disinteressata al sesso e/o alle relazioni di coppia.

5) Proviamo a pensare a chi non è etero-romantico. Gli eteroromantici asex o gli aromantici non sono discriminati legalmente né vengono insultati, in genere. Essere omo o bi o panromantico e asessuale è una dura lotta; non ci si riesce a integrare nella comunità eterosessuale né in quella omosessuale, se non c'è la giusta informazione. In più, chi è in un rapporto con qualcuno dello stesso sesso o transgender e vuole sposarsi deve affrontare le stesse lotte (a livello mondiale, non solo italiano) per vedere i propri diritti riconosciuti. Ci sono anche molti asessuali transgender o genderqueer. Per questo un legame con la comunità LGBT e eventi come il WorldPride sono importanti. Per avere legami con la comunità LGBT, bisogna farsi conoscere. Di solito, infatti, le prime iniziative di visibilità si svolgono in gruppi o club LGBT (uno dei miei progetti qui a Roma).

6) Anche per chi non è asex, può succedere di non avere un orientamento romantico che combaci col proprio orientamento sessuale. Un ragazzo eterosessuale che si innamora di un suo amico (senza desiderarlo sessualmente) può essere molto confuso, se non verrà mai a sapere che potrebbe essere omo o biromantico eterosessuale.

[7) Punto utopico, potete ignorarlo. In futuro, si spera, nel giro di molti molti anni magari, ci sarà un maggior riconoscimento per relazioni diverse dalle classiche "uomo-donna forse faremo figli", e (se saranno accettati) anche diverse dai matrimoni gay. Relazioni aromantiche, queerplatoniche, polyamorous ecc, forse saranno più accettate, e avrano un maggior riconoscimento sociale e legale.]

Credo che questo copra la maggior parte delle mie idee, se mi viene in mente altro aggiorno :wink:

Avatar utente
AnDieWelt
A-frodite
Messaggi: 1220
Iscritto il: mer mag 30, 2012 1:13 am
Orientamento: Dinosauroafricanonotturnocon6
Genere: occhitrapiantatovicinoabrescia

Re: Visibilità

Messaggio da AnDieWelt »

Hai ragione, probabilmente di motivi per farci conoscere ce ne sono in abbondanza, eppure c'è ancora qualcosa che non mi convince..

Allora, io non ho mai avuto problemi a dimostrarmi apertamente non-interessato al sesso, però ho un po' paura di utilizzare il termine "asessuale" fuori di qui perché sono convinto che le parole in certi casi possono risultare più "pesanti" di quello che stanno a significare. E lo so che purtroppo è anche a causa della disinformazione e dell'ignoranza se è così, ma temo che se anche la cosa cambiasse, non sarebbe comunque la stessa cosa, anche perché dichiararmi "asessuale", mi sembra quasi auto-etichettarmi come "diverso", quando invece troverei più utile dire "Sono un essere umano come te, semplicemente non mi interessa il sesso".

A proposito, penso che anziché dividerci in gruppi, dovremmo tendere all'uno. Se dobbiamo uscire allo scoperto, cerchiamo allora di mostrarci il più che possiamo come delle persone "qualsiasi", semplicemente dai gusti differenti, piuttosto che voler sembrare come degli extra-terrestri o della gente stravagante o non so cosa.

Se penso per esempio al movimento Gay, (che non è la stessa cosa, ma ci potrebbero essere delle analogie) ecco, vorrei evitare di ripetere la loro storia. Cioè, se posso criticargli qualcosa, è che troppo spesso mi pare abbiano voluto mettere in mostra proprio la loro -diversità- anziché cercare di far capire alla gente che se non fosse per una banalità come i gusti sessuali/romantici, siamo tutti uguali.

Poi è chiaro, anche se per nostra stessa natura tendiamo ad associarci a chi ci è più simile, personalmente eviterei di metterci in mostra come un po' è successo al WorldPride, in formazione con tanto di divisa, striscioni, e bandiera, quasi fossimo un esercito minaccioso, questo secondo me non fa altro che esaltare le nostre differenze quando invece dovremmo puntare al contrario. Insomma che cosa è che vogliamo? Essere considerati uguali agli altri, oppure diversi? Se non siamo noi i primi a considerarci "Normali", e voler apparire come tali, sarà dura essere accettati..
"Che cos'è la castità? Non è la castità una follia? Ma questa follia venne a noi e noi ad essa. Noi abbiamo offerto a questa ospite albergo e cuore: ora essa dimora in noi - e ci resti finche vuole!"

-Così parlò Zarathustra-

Avatar utente
ithaca
A-frodite
Messaggi: 1147
Iscritto il: dom dic 11, 2011 11:20 pm
Genere: whatever

Re: Visibilità

Messaggio da ithaca »

AnDieWelt ha scritto:Hai ragione, probabilmente di motivi per farci conoscere ce ne sono in abbondanza, eppure c'è ancora qualcosa che non mi convince..

Allora, io non ho mai avuto problemi a dimostrarmi apertamente non-interessato al sesso, però ho un po' paura di utilizzare il termine "asessuale" fuori di qui perché sono convinto che le parole in certi casi possono risultare più "pesanti" di quello che stanno a significare. E lo so che purtroppo è anche a causa della disinformazione e dell'ignoranza se è così, ma temo che se anche la cosa cambiasse, non sarebbe comunque la stessa cosa, anche perché dichiararmi "asessuale", mi sembra quasi auto-etichettarmi come "diverso", quando invece troverei più utile dire "Sono un essere umano come te, semplicemente non mi interessa il sesso".

A proposito, penso che anziché dividerci in gruppi, dovremmo tendere all'uno. Se dobbiamo uscire allo scoperto, cerchiamo allora di mostrarci il più che possiamo come delle persone "qualsiasi", semplicemente dai gusti differenti, piuttosto che voler sembrare come degli extra-terrestri o della gente stravagante o non so cosa.

Se penso per esempio al movimento Gay, (che non è la stessa cosa, ma ci potrebbero essere delle analogie) ecco, vorrei evitare di ripetere la loro storia. Cioè, se posso criticargli qualcosa, è che troppo spesso mi pare abbiano voluto mettere in mostra proprio la loro -diversità- anziché cercare di far capire alla gente che se non fosse per una banalità come i gusti sessuali/romantici, siamo tutti uguali.

Poi è chiaro, anche se per nostra stessa natura tendiamo ad associarci a chi ci è più simile, personalmente eviterei di metterci in mostra come un po' è successo al WorldPride, in formazione con tanto di divisa, striscioni, e bandiera, quasi fossimo un esercito minaccioso, questo secondo me non fa altro che esaltare le nostre differenze quando invece dovremmo puntare al contrario. Insomma che cosa è che vogliamo? Essere considerati uguali agli altri, oppure diversi? Se non siamo noi i primi a considerarci "Normali", e voler apparire come tali, sarà dura essere accettati..
Sono aperta a un tipo di critiche costruttive, il ché prevede che oltre a criticare in senso negativo si possa proporre anche un'alternativa che si vede più positiva. Al ché ti chiedo: tu come lo faresti un lavoro di visibilità e educazione?

PS. AVEN significa Asexual Visibility and Education Network. Tanto per dire. :wink:

Avatar utente
AnDieWelt
A-frodite
Messaggi: 1220
Iscritto il: mer mag 30, 2012 1:13 am
Orientamento: Dinosauroafricanonotturnocon6
Genere: occhitrapiantatovicinoabrescia

Re: Visibilità

Messaggio da AnDieWelt »

ithaca ha scritto: Sono aperta a un tipo di critiche costruttive, il ché prevede che oltre a criticare in senso negativo si possa proporre anche un'alternativa che si vede più positiva. Al ché ti chiedo: tu come lo faresti un lavoro di visibilità e educazione?

PS. AVEN significa Asexual Visibility and Education Network. Tanto per dire. :wink:
Scusami, non prendere quello che dico tanto come una critica quanto come una mia riflessione personale ed introspettiva nei panni dell' umile spettatore quale sono, se poi può offrire spunti di qualsiasi tipo ne sarei felice, ma non è mia pretesa, personalmente non sarei in grado di fare un lavoro migliore del vostro ed ammiro il vostro operato, anche se come ho già espresso sono ancora un po' dubbioso riguardo all'intera faccenda della visibilità (dubbioso inteso come che ho ancora molto da riflettere, non nel senso che sono contrario)

L'unica cosa che mi sentirei di suggerire comunque sarebbe quella dell'evitare per esempio manifestazioni troppo "plateali" (per i motivi di cui ho già parlato), mentre magari trovo che invece favorire la diffusione di una corretta informazione sia di certo la cosa più producente da fare.
"Che cos'è la castità? Non è la castità una follia? Ma questa follia venne a noi e noi ad essa. Noi abbiamo offerto a questa ospite albergo e cuore: ora essa dimora in noi - e ci resti finche vuole!"

-Così parlò Zarathustra-

Avatar utente
SilverKitsune
z = z² + c
Messaggi: 9690
Iscritto il: ven apr 15, 2011 6:03 pm
Orientamento: Asessuale
Genere: Demiguy / Non-binario
Località: Monte Argento

Re: Visibilità

Messaggio da SilverKitsune »

ithaca ha scritto:1) è importante migliorare la visibilità proprio perché, come tu stesso dici, ci sono migliaia (in Italia) e milioni (nel mondo) di asessuali che ancora non sanno perché si sentono diversi, e credono di essere soli e di avere qualcosa di sbagliato. Personalmente, prima di trovare AVEN, stavo per andare in terapia e spendere un sacco di soldi e stress per niente.
Concordo con tutti i motivi esposti da ithaca, ma di tutti questo è quello che maggiormente mi spinge a lavorare per la visibilità di AVEN. Non so cosa ne sarebbe stato della mia vita se non fossi approdata qui. Non dico che mi sarei suicidata, ma avrei vissuto molto male, sentendomi sbagliata e incompresa dal resto del mondo solo perché il sesso non mi interessava. Non mi è difficile immaginare che a tanti altri asessuali, anche se non a tutti, sia successa la stessa cosa.
AnDieWelt ha scritto:[...] anche perché dichiararmi "asessuale", mi sembra quasi auto-etichettarmi come "diverso" [...]
A proposito, penso che anziché dividerci in gruppi, dovremmo tendere all'uno. Se dobbiamo uscire allo scoperto, cerchiamo allora di mostrarci il più che possiamo come delle persone "qualsiasi", semplicemente dai gusti differenti, piuttosto che voler sembrare come degli extra-terrestri o della gente stravagante o non so cosa. [...]
Poi è chiaro, anche se per nostra stessa natura tendiamo ad associarci a chi ci è più simile, personalmente eviterei di metterci in mostra come un po' è successo al WorldPride [...]
Tu puoi benissimo non dichiararti asessuale, nessuno ti obbliga a farlo. Ma ti faccio presente che tutte le iniziative, tutti gli striscioni, tutti i volantini distribuiti sono volti proprio a far comprendere al mondo che gli asessuali non hanno niente di "diverso" dagli altri, se non per il fatto che non provano attrazione sessuale (leggi questo topic per intero se non l'hai già fatto, e scoprirai che i sessuali londinesi si sono molto interessati al pride, e hanno posto delle domande assennate e intelligenti, conferma ithaca che è stata a distribuire volantini informativi).

Se esistono cose come il World Pride è anche perché la stampa spesso e volentieri sforna articoli più che disinformati su cosa sia veramente l'asessualità. In quale altro modo potremmo ovviare a questo problema? Togliendo la libertà di stampa a chi dice cose sbagliate sugli asessuali? No, l'unico modo che abbiamo è occuparci dell'informazione e della visibilità in prima persona. E quale altro modo c'è se non quello di farlo insieme agli altri, in mezzo agli altri?
AnDieWelt ha scritto:[...] mentre magari trovo che invece favorire la diffusione di una corretta informazione sia di certo la cosa più producente da fare.
Ed è esattamente quel che si sta facendo: è questo l'obiettivo dei raduni internazionali, delle conferenze, di tutto quanto.
"I see now that the circumstances of one's birth are irrelevant; it is what we do with the gift of life that makes us who we are."

MBTI: INTJ

Avatar utente
blueberyl
A-frodite
Messaggi: 1086
Iscritto il: mer lug 27, 2005 4:52 pm
Orientamento: Etero-Asessuale
Località: dagli abissi della mia anima

Re: Visibilità

Messaggio da blueberyl »

AnDieWelt ha scritto:Se penso per esempio al movimento Gay, (che non è la stessa cosa, ma ci potrebbero essere delle analogie) ecco, vorrei evitare di ripetere la loro storia. Cioè, se posso criticargli qualcosa, è che troppo spesso mi pare abbiano voluto mettere in mostra proprio la loro -diversità- anziché cercare di far capire alla gente che se non fosse per una banalità come i gusti sessuali/romantici, siamo tutti uguali.

Poi è chiaro, anche se per nostra stessa natura tendiamo ad associarci a chi ci è più simile, personalmente eviterei di metterci in mostra come un po' è successo al WorldPride, in formazione con tanto di divisa, striscioni, e bandiera, quasi fossimo un esercito minaccioso, questo secondo me non fa altro che esaltare le nostre differenze quando invece dovremmo puntare al contrario. Insomma che cosa è che vogliamo? Essere considerati uguali agli altri, oppure diversi? Se non siamo noi i primi a considerarci "Normali", e voler apparire come tali, sarà dura essere accettati..
Innanzitutto ti ringrazio per le osservazioni, che sono sempre ben accette e anzi, permettono di migliorare il tiro a proposito delle metodologie da utilizzare per ottenere gli obiettivi di Aven: Educazione e Visibilità.

Riconoscersi come asessuale non implica l'ammissione di una diversità, bensì di una particolarità- e la nostra è una peculiarità che rientra nella "normalità" (a patto che ne esista una).

Ovviamente le strade per raggiungere la visibilità e l'educazione sono numerose, e nessuna di per sé è sufficiente: servono manifestazioni più plateali per attirare l'attenzione dei media, anche se posso capire che non rientrino nelle tue corde (e a dire il vero neppure nelle mie); sono altresì necessarie forme più dimesse e "sotterranee" di divulgazione. La finalità è la stessa: raggiungere una platea quanto più vasta da informare nel modo CORRETTO.

Ognuno è libero di fornire il proprio contributo nella forma che ritiene più corretta e consona alla propria inclinazione; per cui, se non sei particolarmente portato per "andare a giro con le banane in testa con sopra il bollino di Aven" (come dico spesso scherzosamente :mrgreen: ), sarà tuo compito, qualora lo riterrai necessario, seguire la tua via per restituire ad Aven un po' di quello che ti ha dato :) .

Per il resto, penso che Kitsune ed Ithaca abbiano ampiamente toccato i punti nevralgici a proposito del tema Visibilità ed Educazione all'Asessualità.
"E' in noi un Regno che esiste ma non possediamo, ed è lo stesso che possediamo senza che esso esista"

kuroyukihime
Asexy
Messaggi: 336
Iscritto il: ven apr 13, 2012 9:39 pm

Re: Visibilità

Messaggio da kuroyukihime »

.
Ultima modifica di kuroyukihime il mer set 19, 2012 2:34 pm, modificato 2 volte in totale.

Avatar utente
AnDieWelt
A-frodite
Messaggi: 1220
Iscritto il: mer mag 30, 2012 1:13 am
Orientamento: Dinosauroafricanonotturnocon6
Genere: occhitrapiantatovicinoabrescia

Re: Visibilità

Messaggio da AnDieWelt »

SilverKitsune ha scritto:
..Ma ti faccio presente che tutte le iniziative, tutti gli striscioni, tutti i volantini distribuiti sono volti proprio a far comprendere al mondo che gli asessuali non hanno niente di "diverso" dagli altri, se non per il fatto che non provano attrazione sessuale (leggi questo topic per intero se non l'hai già fatto, e scoprirai che i sessuali londinesi si sono molto interessati al pride, e hanno posto delle domande assennate e intelligenti, conferma ithaca che è stata a distribuire volantini informativi).
Non lo metto in dubbio, ma la mia paura è che, a parte la manciata di persone che hanno assistito alla manifestazione in se, fatto domande e ricevuto volantini, molte altre dovranno invece leggere un articolo ripugnante, con le sue foto accanto. E questo, oltre che dare informazioni falsate, non farà pensare alla gente che non si tratta d'altro se non una sorta di "nuovo GayPride"?
SilverKitsune ha scritto:
Se esistono cose come il World Pride è anche perché la stampa spesso e volentieri sforna articoli più che disinformati su cosa sia veramente l'asessualità. In quale altro modo potremmo ovviare a questo problema? Togliendo la libertà di stampa a chi dice cose sbagliate sugli asessuali? No, l'unico modo che abbiamo è occuparci dell'informazione e della visibilità in prima persona. E quale altro modo c'è se non quello di farlo insieme agli altri, in mezzo agli altri?

...

Ed è esattamente quel che si sta facendo: è questo l'obiettivo dei raduni internazionali, delle conferenze, di tutto quanto.
Esisterà pure qualche altro metodo per diffondere l'informazione, immagino. Così come immagino che raduni, conferenze e manifestazioni non siano tutto quello di cui AVEN si occupa, viviamo nell'era di internet e credo ci siano sistemi che possono essere più efficaci, e più "alla portata di tutti".

Inoltre non voglio criticare il raduno in se, che ho già definito interessante, ma soltanto alcuni suoi dettagli..




blueberyl ha scritto: Innanzitutto ti ringrazio per le osservazioni, che sono sempre ben accette e anzi, permettono di migliorare il tiro a proposito delle metodologie da utilizzare per ottenere gli obiettivi di Aven: Educazione e Visibilità.
Grazie a voi, per l'ascolto
blueberyl ha scritto: Riconoscersi come asessuale non implica l'ammissione di una diversità, bensì di una particolarità- e la nostra è una peculiarità che rientra nella "normalità" (a patto che ne esista una).
Già, ma "Particolare" e "Diverso", sono un po' il modo "buono" e quello "meno buono" per vedere la stessa cosa.. E questo modo di vedere sta negli occhi di colui che osserva.
blueberyl ha scritto: Ovviamente le strade per raggiungere la visibilità e l'educazione sono numerose, e nessuna di per sé è sufficiente: servono manifestazioni più plateali per attirare l'attenzione dei media.....
Ed è proprio questo ciò che mi spaventa, come immagino ben sappiamo, i media hanno il potere di "plasmare" la realtà dei fatti che raccontano, sta soltanto a loro decidere se fornire una informazione corretta o meno, il guaio è che una volta che è stata diffusa una immagine sbagliata, è assai difficile correggerla.

blueberyl ha scritto: Ognuno è libero di fornire il proprio contributo nella forma che ritiene più corretta e consona alla propria inclinazione; per cui, se non sei particolarmente portato per "andare a giro con le banane in testa con sopra il bollino di Aven" (come dico spesso scherzosamente :mrgreen: ), sarà tuo compito, qualora lo riterrai necessario, seguire la tua via per restituire ad Aven un po' di quello che ti ha dato :) .
Per quanto possa essere mio potere, me lo auguro, senz'altro :wink:




ojou-sama ha scritto: Allora essere sessuali significa non essere etichettati? O magari essere etichettati nel modo giusto?
Che cosa? :shock: scusami non ho proprio capito
ojou-sama ha scritto: Il diritto che rivendico io è quello di vivere serenamente in un posto dove le persone non mi chiamano sfigata e mi mettano da parte perchè non faccio sesso, che io mi dichiari asessuale o no non è una cosa che posso negare e le persone se ne accorgono lo stesso che non lo fai ò^ò
Va be' :mrgreen: se non si era capito io mi riferivo a diritti civili, è chiaro, l'obiettivo di tutti noi è combattere la discriminazione e su questo non ci piove, ma sono cose diverse..
ojou-sama ha scritto: Io penso che se uno si dichiara asessuale almeno le persone nel bene o nel male capiscono che c'è un motivo per cui non fai sesso, altrimenti sei "probabilmente un cesso che non se lo vuole fare nessuno" (come la pensano loro)
Purtroppo penso che sia proprio questo il fatto, la parola "asessuale", sentita da una persona disinformata, può essere fraintesa in tutti i modi che noi conosciamo bene, mentre trovo che il più diretto "non-interessato al sesso" sia molto più chiaro.

ojou-sama ha scritto: Apparte il fatto che anche i sessuali sono divisi negli stessi nostri gruppi, a me le persone asessuali che ho conosciuto sono sembrate persone normalissime e molto più semplici dei sessuali stessi, dove sarebbero extraterrestri o stravaganti?
Non capisco la competizione con i sessuali.. capisco che per una vita possono averci fatto soffrire in tanti modi, ma qui ritornano i miei dubbi, a cosa puntiamo noi? Ad unificarci o a separarci?
ojou-sama ha scritto: Penso che fossero abbastanza tranquilli per essere ad un Pride dove la maggiorparte delle persone andava in giro così http://www.flickr.com/photos/dexterlewis/7522632988/
Più semplice di una maglietta colorata e di uno striscione? ò.ò
Lo so che non si può fare un paragone con il gayPride, ma comunque, è una cosa dalla quale non prenderei esempio, non mi riferisco tanto al livello di "provocazione", ma anche al manifestare una eccessiva appartenenza ad un gruppo ben definito. E questo perché so che le immagini del GayPride sono pane per i denti degli omofobi, e non fanno altro che alimentarli, e questo perché sento parlare in giro. E so anche che tanta gente "omofoba", non ha tanti problemi riguardo all'omosessualità in se, quanto all'eccessivo sfoggio di essa. Per questo ci tengo ad apparire il più possibile "normale" anziché "particolare"..

Per qualche motivo siamo stati tutti costretti a vivere nello stesso pianeta nonostante ci siano già una infinità di cose che dividono gli esseri umani nel mondo, talmente tante che non mi pare il caso di farlo anche per le preferenze sessuali, che ci piaccia o no, penso che la cosa più pratica da fare sarebbe trovare il modo migliore di convivere, magari dando più importanza a tutto quello che abbiamo in comune, anziché alle nostre differenze :mrgreen:
"Che cos'è la castità? Non è la castità una follia? Ma questa follia venne a noi e noi ad essa. Noi abbiamo offerto a questa ospite albergo e cuore: ora essa dimora in noi - e ci resti finche vuole!"

-Così parlò Zarathustra-

Avatar utente
ithaca
A-frodite
Messaggi: 1147
Iscritto il: dom dic 11, 2011 11:20 pm
Genere: whatever

Re: Visibilità

Messaggio da ithaca »

Hai ragione su molti punti, Andie.

Far capire alle persone che non siamo diversi, ma siamo tutti simili, e abbiamo cose in comune. Questo è lo scopo dell'educazione e della visibilità. Se hai visto i volantini, lo scopo è far capire alle persone che abbiamo relazioni come tutti gli altri, che non siamo malati e non siamo così per via di abusi, che siamo proprio come gli etero, i gay o i bi o chi ti pare. Siamo TUTTI normali.

So che non è probabilmente la tua intenzione, ma volerti distaccare in questo modo dal gruppo LGBT potrebbe soltanto rafforzare la discriminazione che i gay, bi, pan e trans già subiscono, un po' come dire "noi siamo più normali di voi". Partecipare a quelli che in italia (e molti altri paesi) sono ancora erroneamente chiamati erroneamente GAYpride (quando non è solo riguardo i gay, ma anche bi, trans, queer e, recentemente, noi) serve a rafforzare l'idea che siamo tutti uguali e non ci devono essere discriminazioni. è una dura lotta? ovviamente sì! sarebbe più facile farci accettare se non ci avvicinassimo al gruppo LGBT? forse, in alcuni paesi. Ma in moltissimi paesi il gruppo LGBT ottiene risultati e diritti, ed è quello che muove le più grandi discussioni che finiscono a livello politico riguardo diritti civili. sarebbe la cosa più moralmente giusta staccarci dal gruppo LGBT? io non credo, ma è un dibattito vecchio e aperto a livello internazionale.

In fin dei conti, chi contesta la vicinanza al gruppo LGBT sono, in genere, due gruppi di asessuali:
1) Eteroromantici asessuali che possono vivere la loro vita senza discriminazioni di sorta. Alcuni aromantici fanno parte di questo gruppo.
2) Coloro che considerano l'asessualità diversa dal LGBT perché asessualità significa "senza sessualità" mentre il gruppo LGBT è tutto riguardo a con chi gli piace fare sesso.

Capisco le ritrosie del primo gruppo, anche se onestamente le trovo egoistiche. Ma non si può forzare dei valori su persone che non li sentono come propri.
Ma il secondo gruppo secondo me sbaglia, perché dimentica che tanti asessuali hanno rapporti sessuali, sono sposati e/o hanno figli, e per loro essere riconosciuti come orientamento sessuale può essere ancora più difficile. "non sei asessuale se fai sesso" è il più grande errore che la gente può fare, secondo me. Associarci al gruppo LGBT allontana l'immagine pubblica degli asessuali come persone vicine al convento.

Lo scopo dell'educazione e della visibilità è far capire che siamo tutti uguali perché siamo tutti diversi. "Eterosessuale" non dovrebbe essere più normale degli altri, o "IL" normale.

Avatar utente
AnDieWelt
A-frodite
Messaggi: 1220
Iscritto il: mer mag 30, 2012 1:13 am
Orientamento: Dinosauroafricanonotturnocon6
Genere: occhitrapiantatovicinoabrescia

Re: Visibilità

Messaggio da AnDieWelt »

ithaca ha scritto: Far capire alle persone che non siamo diversi, ma siamo tutti simili, e abbiamo cose in comune. Questo è lo scopo dell'educazione e della visibilità. Se hai visto i volantini, lo scopo è far capire alle persone che abbiamo relazioni come tutti gli altri, che non siamo malati e non siamo così per via di abusi, che siamo proprio come gli etero, i gay o i bi o chi ti pare. Siamo TUTTI normali.
Senz'altro, non ho niente da ridire a proposito dei volantini :wink:
ithaca ha scritto: So che non è probabilmente la tua intenzione, ma volerti distaccare in questo modo dal gruppo LGBT potrebbe soltanto rafforzare la discriminazione che i gay, bi, pan e trans già subiscono, un po' come dire "noi siamo più normali di voi". Partecipare a quelli che in italia (e molti altri paesi) sono ancora erroneamente chiamati erroneamente GAYpride (quando non è solo riguardo i gay, ma anche bi, trans, queer e, recentemente, noi) serve a rafforzare l'idea che siamo tutti uguali e non ci devono essere discriminazioni. è una dura lotta? ovviamente sì! sarebbe più facile farci accettare se non ci avvicinassimo al gruppo LGBT? forse, in alcuni paesi. Ma in moltissimi paesi il gruppo LGBT ottiene risultati e diritti, ed è quello che muove le più grandi discussioni che finiscono a livello politico riguardo diritti civili. sarebbe la cosa più moralmente giusta staccarci dal gruppo LGBT? io non credo, ma è un dibattito vecchio e aperto a livello internazionale.

In fin dei conti, chi contesta la vicinanza al gruppo LGBT sono, in genere, due gruppi di asessuali:
1) Eteroromantici asessuali che possono vivere la loro vita senza discriminazioni di sorta. Alcuni aromantici fanno parte di questo gruppo.
2) Coloro che considerano l'asessualità diversa dal LGBT perché asessualità significa "senza sessualità" mentre il gruppo LGBT è tutto riguardo a con chi gli piace fare sesso.

Capisco le ritrosie del primo gruppo, anche se onestamente le trovo egoistiche. Ma non si può forzare dei valori su persone che non li sentono come propri.
Ma il secondo gruppo secondo me sbaglia, perché dimentica che tanti asessuali hanno rapporti sessuali, sono sposati e/o hanno figli, e per loro essere riconosciuti come orientamento sessuale può essere ancora più difficile. "non sei asessuale se fai sesso" è il più grande errore che la gente può fare, secondo me. Associarci al gruppo LGBT allontana l'immagine pubblica degli asessuali come persone vicine al convento.


Io, per quanto appartenga al "gruppo 1", non voglio contestare il fatto che molti di noi si sentano vicini ad altri orientamenti con i quali condividiamo lo stato di minoranza, ho solo detto che preferirei non ripercorrere i loro stessi passi, che da quello che vedo, in tanti anni li hanno portati si, a tante vittorie (soprattutto nel campo dei diritti civili), ma purtroppo mi sembrano ancora ben lontani dall'essere completamente accettati.

Se mi fossi ritrovato a parlare anziché con degli asessuali, con degli omosessuali o dei bisessuali o altro, non potrei far altro che dirgli esattamente le stesse cose che ho detto a voi, anzi, con più convinzione.
A maggior ragione perché possiamo dire che essi (a differenza nostra) hanno già ottenuto la visibilità, dovrebbero ora impegnarsi per migliorare la propria immagine, per sfatare il luogo comune, ma permettimi di dire che certe immagini "da gaypride" sono anzi appunto l'esaltazione del luogo comune, e questo alimenta il pregiudizio, e non può far altro che danneggiare quei gay che invece vorrebbero semplicemente vivere la propria vita serenamente.. (mie ipotesi)
ithaca ha scritto: Lo scopo dell'educazione e della visibilità è far capire che siamo tutti uguali perché siamo tutti diversi. "Eterosessuale" non dovrebbe essere più normale degli altri, o "IL" normale.
Difficile definire "normalità", potrebbe significare -simile alla maggioranza-, ma se proprio devo esprimere il mio parere, anche gli eterosessuali tante volte assumono atteggiamenti che mi paiono difficili da definire "normali". Per come la vedo io, quello a cui dovremmo tendere tutti, non è tanto la conformazione alla massa, ma a quella che potrebbe essere l'essenza dell'umanità, libera da quelli che sono concetti artificiosi volti soltanto alla divisione e l'esaltazione della disuguaglianza. E questo vale per tutti, Asessuali, Omosessuali, Eterosessuali, ecc...
"Che cos'è la castità? Non è la castità una follia? Ma questa follia venne a noi e noi ad essa. Noi abbiamo offerto a questa ospite albergo e cuore: ora essa dimora in noi - e ci resti finche vuole!"

-Così parlò Zarathustra-

Avatar utente
ithaca
A-frodite
Messaggi: 1147
Iscritto il: dom dic 11, 2011 11:20 pm
Genere: whatever

Re: Visibilità

Messaggio da ithaca »

Diciamo che non condivido la differenziazione tra "essi" (LGBT) e "noi".
Ci sono gay asessuali, lesbiche asessuali, bi-asessuali e trans* asessuali, così come ci sono etero-asessuali. Non c'è un "essi" e un "noi" per me.

E il loro coraggio, la loro lotta e sì, anche la loro esagerazione, è quello che porta tanti teenagers a non avere paura, peché possono vedere persone "cantare per strada al libero amore" in una pacifica manifestazione. Senza quelle manifestazioni la GENTE non parlerebbe. Se la gente non parla, la società non cambia. Può sembrare che queste esagerazioni li danneggino, e a volte, per alcune persone può essere così.

Ma anche solo a livello mondiale, la parola "gay" era usata come insulto e SOLO come insulto, e se oggi qualcuno la usa come insulto non è ben visto (soprattutto in paesi dove si parla inglese). Risultato ottenuto anche a livello sociale, oltre che civile.

Avatar utente
Sidhe
A-frodite
Messaggi: 1149
Iscritto il: mer nov 16, 2011 4:24 pm
Orientamento: asex poly biromantic
Genere: donna cisgender

Re: Visibilità

Messaggio da Sidhe »

Rispondo al post iniziale con una considerazione squisitamente personale che puo' essere o non essere condivisa: se l'asessualita' fosse conosciuta la meta' di quanto e' conosciuta l'omosessualita', e dico conosciuta indipendentemente dal fatto che sia accettata o criticata, avrei molte meno remore a dire ai miei genitori che sono asessuale. L'ultima volta che ho detto di non desiderare interazioni fisiche, mia madre mi ha accusata di essere eccessivamente insicura del mio corpo (cosa non più vera come lo era diciamo 5 anni fa), e la volta precedente, in cui le avevo detto che per me il sesso sarebbe stato solo un obolo da pagare per avere un compagno, si e' spaventata mortalmente e mi ha convinta ad andare da uno psicologo. Magari sono troppo suscettibile, ma non e' vita.
Non ci sarò quando verrai a cercarmi nel sole... che la tua vita non è la mia, io sarò già andato via... [Angelo Branduardi, Lamento di un uomo di neve]

Avatar utente
SilverKitsune
z = z² + c
Messaggi: 9690
Iscritto il: ven apr 15, 2011 6:03 pm
Orientamento: Asessuale
Genere: Demiguy / Non-binario
Località: Monte Argento

Re: Visibilità

Messaggio da SilverKitsune »

Premettendo che queste riflessioni sono sempre utili ed è un bene condividerle :D, senza che mi dilunghi a rispondere a cose a cui ha già risposto ithaca, e anche bene, mi permetto di fare una precisazione qui:
AnDieWelt ha scritto:Se mi fossi ritrovato a parlare anziché con degli asessuali, con degli omosessuali o dei bisessuali o altro, non potrei far altro che dirgli esattamente le stesse cose che ho detto a voi, anzi, con più convinzione.
A maggior ragione perché possiamo dire che essi (a differenza nostra) hanno già ottenuto la visibilità, dovrebbero ora impegnarsi per migliorare la propria immagine, per sfatare il luogo comune, ma permettimi di dire che certe immagini "da gaypride" sono anzi appunto l'esaltazione del luogo comune, e questo alimenta il pregiudizio, e non può far altro che danneggiare quei gay che invece vorrebbero semplicemente vivere la propria vita serenamente.. (mie ipotesi)
A mio parere la "falla" principale nel tuo ragionamento sta proprio nell'associare automaticamente alcuni atteggiamenti da "flaming gay" (il classico omosessuale che ama mettersi in mostra, per così dire) a TUTTI i gay. O meglio, il ritenere che ogni persona che vede un flaming gay faccia questa associazione.
Così come tra gli asessuali ci sono tante sfumature, le sfumature esistono anche tra gli omosessuali, i bisessuali, i pansessuali e tutti gli altri orientamenti. Un pride, per forza di cose, non può rappresentarle tutte, e i partecipanti a un dato pride non sono tenuti a rispettare specifiche regole, quindi la persona singola non è da considerarsi come l'immagine del suo orientamento sessuale. Viceversa, è da considerarsi tale l'evento nel suo insieme. E nel suo insieme sia la fetta di AVEN del World Pride che un qualunque "Gay" Pride hanno come obiettivo di base quello di informare, adunare persone che hanno un orientamento sessuale in comune, e nel caso dei gay ottenere dei diritti.
Io ritengo che se un gay o un asessuale voglia essere flaming deve poterlo essere senza remore o timori. Io personalmente non lo sarei, ma questa libertà è una libertà associata per definizione agli eventi di tipo pride proprio perché nella vita di tutti i giorni verrebbe ancora considerata come un'anomalia, e ciò, permettimi di dirlo, non mi va per niente a genio.
E a questo proposito aggiungo:
Sidhe ha scritto:Rispondo al post iniziale con una considerazione squisitamente personale che puo' essere o non essere condivisa: se l'asessualita' fosse conosciuta la meta' di quanto e' conosciuta l'omosessualita', e dico conosciuta indipendentemente dal fatto che sia accettata o criticata, avrei molte meno remore a dire ai miei genitori che sono asessuale. L'ultima volta che ho detto di non desiderare interazioni fisiche, mia madre mi ha accusata di essere eccessivamente insicura del mio corpo (cosa non più vera come lo era diciamo 5 anni fa), e la volta precedente, in cui le avevo detto che per me il sesso sarebbe stato solo un obolo da pagare per avere un compagno, si e' spaventata mortalmente e mi ha convinta ad andare da uno psicologo. Magari sono troppo suscettibile, ma non e' vita.
La situazione di Sidhe può essere più o meno "insopportabile", a seconda di come lei la vive, ma messaggi di questo genere a me fanno sempre stringere il cuore. Mi dispiace tantissimo che alcune minoranze (non parlo solo degli asessuali) debbano ancora essere prese in giro e invalidate per colpa della disinformazione e/o del bigottismo. Io amo la libertà di parola e di espressione e trovo che sia una grave mancanza il fatto che sulla carta ognuno sia libero di dire quel che vuole, ma all'atto pratico ci sono migliaia di tematiche che tantissime persone hanno paura di affrontare con gli altri, perché sono consapevoli che se non rispetteranno le aspettative della "norma sociale" si sentiranno strani, incompresi ed esclusi.
"I see now that the circumstances of one's birth are irrelevant; it is what we do with the gift of life that makes us who we are."

MBTI: INTJ

Avatar utente
AnDieWelt
A-frodite
Messaggi: 1220
Iscritto il: mer mag 30, 2012 1:13 am
Orientamento: Dinosauroafricanonotturnocon6
Genere: occhitrapiantatovicinoabrescia

Re: Visibilità

Messaggio da AnDieWelt »

ithaca ha scritto:Diciamo che non condivido la differenziazione tra "essi" (LGBT) e "noi".
Ci sono gay asessuali, lesbiche asessuali, bi-asessuali e trans* asessuali, così come ci sono etero-asessuali. Non c'è un "essi" e un "noi" per me.
Non avrei potuto dire "noi LGBT" in quanto personalmente non mi sento parte di questo gruppo siccome nessuna di quelle lettere mi rispecchia, di certo qualcun altro di "noi" avrebbe potuto esprimersi diversamente, ma io non stavo parlando a nome della comunità.
ithaca ha scritto: E il loro coraggio, la loro lotta e sì, anche la loro esagerazione, è quello che porta tanti teenagers a non avere paura, peché possono vedere persone "cantare per strada al libero amore" in una pacifica manifestazione. Senza quelle manifestazioni la GENTE non parlerebbe. Se la gente non parla, la società non cambia. Può sembrare che queste esagerazioni li danneggino, e a volte, per alcune persone può essere così.
Già, ma io starei attento più al "come" se ne parla, piuttosto che al "quanto". Poi tutto è relativo.


SilverKitsune ha scritto: A mio parere la "falla" principale nel tuo ragionamento sta proprio nell'associare automaticamente alcuni atteggiamenti da "flaming gay" (il classico omosessuale che ama mettersi in mostra, per così dire) a TUTTI i gay. O meglio, il ritenere che ogni persona che vede un flaming gay faccia questa associazione.
Nono, so bene che non è il comportamento di tutti i gay, e non ho mai fatto questa associazione, però posso assicurarti che lo stereotipo del gay, per molte persone, è ancora quello. Ma di fatto: chi è che finisce sempre sul giornale? Il gay discreto e tranquillo, forse? No, proprio il Flaming Gay (parola che ho imparato adesso), e l'immagine che poi la gente avrà del gay sarà sempre e solo quella. E so anche che (giustamente) a molti gay non sta tanto bene questo.
SilverKitsune ha scritto:
Io ritengo che se un gay o un asessuale voglia essere flaming deve poterlo essere senza remore o timori. Io personalmente non lo sarei, ma questa libertà è una libertà associata per definizione agli eventi di tipo pride proprio perché nella vita di tutti i giorni verrebbe ancora considerata come un'anomalia, e ciò, permettimi di dirlo, non mi va per niente a genio.
Sisi, per carità, ognuno è libero di manifestarsi come meglio crede, ma personalmente non riesco a notare alcune cose con tanto ottimismo..



A parte tutto, sarà che oramai sono talmente abituato a sentirmi "diverso", che devo essere entrato in una sorta di un meccanismo mentale quasi di "rassegnazione stoica", non lo so, non riesco a sentire più neppure quel qualcosa che mi faccia desiderare di poter cambiare il mondo, ciò che mi circonda, forse.
"Che cos'è la castità? Non è la castità una follia? Ma questa follia venne a noi e noi ad essa. Noi abbiamo offerto a questa ospite albergo e cuore: ora essa dimora in noi - e ci resti finche vuole!"

-Così parlò Zarathustra-

Rispondi