Il concetto di "vita interiore"

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Il concetto di "vita interiore"

Messaggio da SilverKitsune »

Apro questo topic per ragionare un po' di un argomento che, per un motivo o per un altro, mi ha dato da pensare molto spesso nell'arco degli anni.
Abbiamo tutti ben presente, ovviamente, il concetto di vita biologica. Lo scorrere del tempo è uguale per tutti da quel punto di vista, ovvero, una settimana è una settimana, sono sempre sette giorni per qualsiasi individuo.
Ma quando si tratta di vita interiore, invece, come cambia il concetto di tempo, se cambia?

Non vorrei fare un discorso troppo astratto, però ho sempre pensato che il modo di ciascuna persona di viversi la vita fa una grandissima differenza su quanta esperienza accumula, e come la interiorizza. Ci sono persone che tirano avanti senza troppe preoccupazioni, chi si fa venire qualche cruccio ogni tanto, e chi se ne fa venire fin troppi (tipo me :mrgreen:). Eppure nella mia condizione ho spesso la sensazione di aver vissuto "di più" di parecchi miei coetanei, almeno interiormente. E' come se le esperienze che ho fatto avessero avuto un'influenza enorme sulla mia vita... cioè, in effetti E' così. E mi meraviglio di come possa non esserlo per gli altri!

Non so se mi capite. A voi è mai successo? :roll:
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Re: Il concetto di "vita interiore"

Messaggio da AnDieWelt »

Certe volte mi pare di esser vivo soltanto quando riesco a sentire qualcosa che mi distacchi dalla normale vita meccanica, che mi lasci qualcosa dentro. Tutto il resto è tempo morto, che non mi porta da nessuna parte.
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Re: Il concetto di "vita interiore"

Messaggio da SilverKitsune »

Ho avuto sensazioni molto simili per una buona parte della mia adolescenza. Ultimamente mi capita molto più di rado di perdere la direzione, ma non so se è perché ho più cose a cui pensare e quindi ci dedico meno energia, oppure perché effettivamente sono più tranquilla. Di certo per molte altre cose mi sento inquieta xD
E' strano, è come se mi sentissi "avanti con gli anni" rispetto ai miei coetanei, e non lo dico in senso snob... perché neanche mi sento più grande, neanche posso dire che mi associo agli adulti, anche loro hanno qualcosa che differisce dal mio modo di vedere la vita e il mondo. E' come se viaggiassi su un binario parallelo.
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Re: Il concetto di "vita interiore"

Messaggio da AnDieWelt »

SilverKitsune ha scritto:Ho avuto sensazioni molto simili per una buona parte della mia adolescenza. Ultimamente mi capita molto più di rado di perdere la direzione, ma non so se è perché ho più cose a cui pensare e quindi ci dedico meno energia, oppure perché effettivamente sono più tranquilla. Di certo per molte altre cose mi sento inquieta xD
E' strano, è come se mi sentissi "avanti con gli anni" rispetto ai miei coetanei, e non lo dico in senso snob... perché neanche mi sento più grande, neanche posso dire che mi associo agli adulti, anche loro hanno qualcosa che differisce dal mio modo di vedere la vita e il mondo. E' come se viaggiassi su un binario parallelo.
Pensi che possa significare qualcosa il fatto che comunque lo sviluppo del desiderio sessuale sia una fase penso tutt'altro che irrilevante nella vita delle persone, e la mancanza di questo possa inevitabilmente portare ad una crescita anche di molto differente rispetto ai più?
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Re: Il concetto di "vita interiore"

Messaggio da SilverKitsune »

Pensi che possa significare qualcosa il fatto che comunque lo sviluppo del desiderio sessuale sia una fase penso tutt'altro che irrilevante nella vita delle persone, e la mancanza di questo possa inevitabilmente portare ad una crescita anche di molto differente rispetto ai più?
Una crescita differente non lo so, più che altro una diversa percezione dei rapporti umani, ma quello è un default per un asessuale credo :mrgreen:
Penso che la discrepanza che avverto rispetto alla maggior parte delle persone che mi sono intorno derivi solo in parte dall'asessualità, ed è una porzione nemmeno tanto grande rispetto al resto. Per esempio:
Innanzitutto, credo che il mio tempo interiore scorra più velocemente di quello reale, nel senso che quando penso che è trascorso un anno, lo percepisco come un tempo molto lungo, mentre vedo che quasi tutte le persone attorno a me ne parlano come se l'anno scorso fosse ieri. Se mi metto a pensare allo scorso Natale, sono passati poco più di 5 mesi, per me è come se fossero passati decine d'anni, tanto che mi meraviglio che siano solo 5 mesi.
Ecco, questo è il mio concetto portante. E' come se il mio orologio biologico fosse molto più lento di quello mentale.
Per me ogni piccolo avvenimento è un qualcosa di importante, all'incirca. Ovviamente non tutto. Però da ogni cosa cerco di trarre sensazioni, lezioni di vita, segni indelebili.
Una volta lessi che "la maggior parte della vita di una persona introversa ha luogo nella sua stessa mente". Per me è vero: non c'è nulla che io viva più intensamente dell'interiorizzazione di tutto ciò che mi succede. E' per questo che rifletto così tanto, e a volte mi sento anche presa dall'agitazione per qualche evento che per altri può essere banale ma che per me è stato significativo.
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Re: Il concetto di "vita interiore"

Messaggio da AnDieWelt »

trilly ha scritto:Ti capisco benissimo.
Innanzitutto, credo che il mio tempo interiore scorra più velocemente di quello reale, nel senso che quando penso che è trascorso un anno, lo percepisco come un tempo molto lungo, mentre vedo che quasi tutte le persone attorno a me ne parlano come se l'anno scorso fosse ieri. Se mi metto a pensare allo scorso Natale, sono passati poco più di 5 mesi, per me è come se fossero passati decine d'anni, tanto che mi meraviglio che siano solo 5 mesi.
Questo per me dipende: appunto se è un periodo in cui mi succedono tante cose particolari (sia socialmente che interiormente), il tempo sembra scorrere incredibilmente lento, mentre nei periodi diciamo più di "relax" i giorni mi sembrano volare.
trilly ha scritto: Poiché ho anche cambiato lavoro diverse volte, considero quelle porzioni di tempo come tante vite diverse e separate, altrettanto lunghissime.

Anche io tendo a "scandire" il tempo in base a quello che cambia nella mia vita, non solo se si tratta di attività, ma anche cambiamenti a livello interiore, nel modo di pensare e mi sembrano tutte vite diverse. Per esempio, se io ripenso a quando ero bambino (ma anche cose molto più recenti), non mi sembra di ricordare "in prima persona", ma come se proprio fossi spettatore di me stesso :shock:. Ci sono poi periodi che mi sembrano durati una eternità (perchè magari ricchi di novità, di avvenimenti) mentre altri li ho praticamente rimossi
trilly ha scritto: Credo che questa mia percezione dilatata del tempo dipenda dal fatto che:
1) rifletto molto e mi percepisco molto internamente, essendo introversa.
2) considero le emozioni più importanti delle azioni e di quelle ne provo a bizzeffe tutti i giorni :mrgreen: .
3) investo il tempo libero a leggere e a incrementare le conoscenze, più che comprarmi vestiti o circondarmi di oggetti.
4) forse di esperienza ne farò poca, ma abitando in provincia e non potendo spostarmi, avendo pochi amici tutti presi dalla famiglia, compenso con internet. Anche perché sinceramente non considero le interazioni virtuali di serie b rispetto a quelle reali, per il motivo 2)
5) ho un vasto mondo interno in cui mi immergo ogni volta che posso, fantasticando e immaginando, o anche solo rivivendo esperienze che ho vissuto, per capirle meglio.


Qui non posso far altro che quotare e basta
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Re: Il concetto di "vita interiore"

Messaggio da SilverKitsune »

Anche io tendo a "scandire" il tempo in base a quello che cambia nella mia vita, non solo se si tratta di attività, ma anche cambiamenti a livello interiore, nel modo di pensare e mi sembrano tutte vite diverse. Per esempio, se io ripenso a quando ero bambino (ma anche cose molto più recenti), non mi sembra di ricordare "in prima persona", ma come se proprio fossi spettatore di me stesso :shock: .
A me succede coi sogni!
Quando sogno, di solito sogno in terza persona. Ovvero, provo le sensazioni emotive e fisiche come se fossi in prima persona, ma la visuale è spostata, è come se mi guardassi da dietro e leggermente più in alto rispetto al livello del terreno.
Molto raramente mi è capitato di fare sogni "normali" anche in termini visivi... a volte sognavo in modalità "entità esterna e senziente" come se fossi una presenza invisibile e intangibile e stessi lì a guardare il corso degli eventi. :shock:
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Re: Il concetto di "vita interiore"

Messaggio da AnDieWelt »

SilverKitsune ha scritto:
Anche io tendo a "scandire" il tempo in base a quello che cambia nella mia vita, non solo se si tratta di attività, ma anche cambiamenti a livello interiore, nel modo di pensare e mi sembrano tutte vite diverse. Per esempio, se io ripenso a quando ero bambino (ma anche cose molto più recenti), non mi sembra di ricordare "in prima persona", ma come se proprio fossi spettatore di me stesso :shock: .
A me succede coi sogni!
Quando sogno, di solito sogno in terza persona. Ovvero, provo le sensazioni emotive e fisiche come se fossi in prima persona, ma la visuale è spostata, è come se mi guardassi da dietro e leggermente più in alto rispetto al livello del terreno.
Molto raramente mi è capitato di fare sogni "normali" anche in termini visivi... a volte sognavo in modalità "entità esterna e senziente" come se fossi una presenza invisibile e intangibile e stessi lì a guardare il corso degli eventi. :shock:
No scusa ho fatto confusione :mrgreen: non intendevo tanto dal punto di vista delle immagini che ricordo, quanto ai pensieri, le sensazioni, qualche volta non mi riconosco :shock:
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Re: Il concetto di "vita interiore"

Messaggio da Chiara78 »

Sono consapevole di vedere le cose in modo molto obiettivo, cosa che spaventa molte persone, perchè porto allo scoperto verità che preferirebbero ignorare. Ma io sono contenta di non vivere nell'illusione... rifletto parecchio ma non per lungo tempo, proprio perchè spesso l'evidenza delle cose mi salta subito agli occhi, e mi piace esprimenmi in modo chiaro e comprensibile, senza "filosofeggiare" troppo. Mi rendo conto che per questo ho idee molto lontane da quelle della maggioranza, e di conseguenza pochi amici, ma pazienza: tanto sono molto poche le persone con cui mi trovo bene, e per fortuna una di queste è mio marito ;)
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Re: Il concetto di "vita interiore"

Messaggio da kuroyukihime »

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Ultima modifica di kuroyukihime il mer set 19, 2012 1:51 pm, modificato 1 volta in totale.

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Re: Il concetto di "vita interiore"

Messaggio da SilverKitsune »

Hmm.
Date le risposte vi pongo un'altra domanda ancora. Vi è capitato di pensare che non abbiate mai vissuto l'adolescenza?
Io ho un migliaio di ragioni per ritenerlo, ma penso di essere passata direttamente dall'età infantile a quella adulta, nel senso che nel mio io infantile si sono introdotti elementi di maturità tipici di un adulto piano piano... e ora mi sento parzialmente bambina e parzialmente adulta, ma non mi sento come se fossi a metà tra le due cose, bensì come se coesistessero. Una metafora per far capire cosa intendo? Supponiamo che l'età infantile sia bianca e l'età adulta sia nera, l'adolescenza che sta nel mezzo dovrebbe essere grigia. Eppure io mi sento a chiazze bianche e nere :|
(Ora che vi ho fatto fare la risatina per il mio commento mezzo psicopatico posso anche lasciare a voi i commenti :lol:)
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Re: Il concetto di "vita interiore"

Messaggio da kuroyukihime »

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Ultima modifica di kuroyukihime il mer set 19, 2012 1:53 pm, modificato 2 volte in totale.

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Re: Il concetto di "vita interiore"

Messaggio da AnDieWelt »

Idem per me :shock: anche se io più che tra adulto e infante mi sento in una sorta di eterna fase di passaggio che non è tanto una coesistenza fra le due cose ma proprio un alternarsi continuo :shock:
Comunque per me il periodo che doveva essere l'adolescenza è stato un periodo si buio :? diciamo che è stato il periodo in cui ho risentito più che mai la diversità.
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Re: Il concetto di "vita interiore"

Messaggio da SilverKitsune »

Grazie al cielo non sono l'unica :lol:
Forse uno dei motivi principali per cui mi associavo poco agli adolescenti era la nostra divergenza di interessi, orientamento a parte.
Credete che l'asessualità sia una buona ragione, psicologicamente parlando, per sentirsi "dissociati" dai coetanei a una data età? Per me per esempio lo è stata, finché non ho scoperto della sua stessa esistenza!
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Re: Il concetto di "vita interiore"

Messaggio da kuroyukihime »

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Ultima modifica di kuroyukihime il mer set 19, 2012 1:54 pm, modificato 1 volta in totale.

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