Gli aggettivi "vegliardo" e "aitante" sono perfetti...
In alcune culture il matrimonio e' molto importante e quindi si seguono delle linee guida per mettere insieme le coppie.
Secondo i principi religiosi il sesso avviene affiancato allo scopo di concepire e mantenere la famiglia che si crea.
La responsabilita' del mantenimento di moglie e figli, in queste culture, ricade sull'uomo.
E' consigliato quindi che prima di tutto l'uomo abbia finito perlomeno di svilupparsi fisicamente (per mantenere la famiglia dovra' fare magari dei lavori fisici di una certa pesantezza e un corpo adolescente o molto giovane, ancora in fase di sviluppo, potrebbe subire dei danni.)
Si aspetta anche che il ragazzo abbia imparato una professione sua, se possibile, in modo da lavorare in proprio e non prendere ordini da nessuno (falegname, agricoltore... qualcosa di bello e di indipendente) e anche questo richiede qualche anno per avviarsi economicamente e farsi due conti su come mantenere la famiglia e quanti figli si potra', ad occhio e croce, permettere di crescere.
Si consiglia quindi che il ragazzo aspetti a fare famiglia almeno fino ai 25 anni, per concludere lo sviluppo fisico, gli studi, l'apprendistato di una professione ed avviarsi.
Ma chi veramente tiene a un buon matrimonio, consiglia anche un marito piu' vecchio, che abbia maturato piu' saggezza per quanto riguarda le cose della vita e piu' autocontrollo dei propri sensi, delle proprie voglie, e soprattutto piu' autocontrollo della propria lussuria.
E' un onore quindi prendere come marito un saggio, quindi anche maturo di eta'.
E' scontato che l'atto sessuale avvenga solo su richiesta della donna che ha deciso, per vocazione sua alla maternita', di rimanere incinta, e solo la notte del concepimento, che, se poi non e' avvenuto, permette di provare il mese dopo.
Un uomo saggio si presenta alla donna per l'intimita' pulito e nella sua forma migliore, quindi anche quell'atto sessuale non e' sgradevole, considerato che le sue qualita' personali di compostezza, autocontrollo, e purezza di spirito sono molto attraenti per la donna. Alcune Sacre Scritture originate in Oriente sono piene di descrizioni di questo tipo di accoppiamenti, dove l'erotismo della donna e' molto ben capito.
La donna invece dovrebbe essere giovane, appena e' pronta per concepire. Alla prontezza fisica si deve aggiungere pero' il forte desiderio di maternita' e l'intento di rimanere incinta, perche' l'atto sessuale sia ben fatto.
La saggezza dell'uomo prevede che quando una donna gli richiede sesso, anche se e' per concepire, l'uomo cerchi di distoglierla da quell'intento con tutta la logica possibile, presentando tutti gli svantaggi che la maternita' comporta: possibile dolore fisico durante l'atto sessuale, possibile malessere durante la gravidanza (dalla quale non c'e' ritorno), il dolore del parto, il conseguente rischio di vita ad ogni passo della gravidanza (poiche' non si puo' mai assicurare la tempestiva presenza di un medico in caso di bisogno), e le responsabilita' future (pratiche, legali, filosofiche etc. etc.) che l'atto intenzionale di portare al mondo una nuova vita comporta.
Lo scopo e' farla riflettere su una cosa tanto importante e fare in modo che la sua decisione sia fatta con consapevolezza e preparazione psicologica a cio' che si puo' manifestare.
Poi... se lei ancora insiste... allora lui si mette a completa disposizione, anima e "corpo", per lei ed e' lui a servire lei in quell'atto, seguendo i suoi tempi (di lei) e desideri fisici.
L'atto sessuale avviene quindi con gioia e intento e, dopo il concepimento,... e' il momento di concentrarsi su tutti gli aspetti "positivi" della gravidanza e su tutte le gioie che puo' portare... tanto il "danno" era inevitabile, poiche' lei lo voleva proprio.
Nella saggezza del maschio risiede la conclusione che questo mondo materiale non e' la nostra casa... e che quindi contribuire alla reincarnazione (per chi ci crede) e' un cammino di seconda scelta, purificatore anch'esso, ma raccomandato per chi non ha la vocazione a dedicarsi completamente a Dio e al servizio degli altri come persona che ha preso un cammino di rinuncia.
Chi non ha la vocazione aperta a tutti, di solito ce l'ha almeno per una donna e un paio di marmocchi... altrimenti rimane il cammino da single, anch'esso di valore, ma impostato diversamente.
In conclusione, Giuseppe aveva delle qualita' desiderabili per prendersi cura di una giovane donna come Maria in modo saggio e responsabile... sempre che la narrazione del passato che ci e' pervenuta descriva le cose come lo erano veramente..
Ma queste sono solo le mie conclusioni, e senz'altro molti non saranno d'accordo... ma forse qualcuno di voi si'...