Tristezza... malinconia.... cielo grigio... asessualità...
Inviato: ven set 25, 2009 4:36 pm
Leggo questo forum da qualche tempo, ecco perchè nonostante il mio account esista da pochi minuti non mi considero l'ultimo arrivato qui. Tutta la mia "esperienza" su questo forum è sempre stata solo di tipo "spettatore", uno stare dietro le quinte senza mai esporsi, in tutto questo tempo ho letto tanto, condiviso poco, scritto mai.
Ma ora qualcosa è cambiato, ho letto e riletto delle vostre esperienze, delle vostre paure e delle vostre certezze, ora conosco l'asessuale-pensiero. Certo non quello di tutti voi in quanto singoli individui, ma credo comunque di essermi fatto un'idea piuttosto concreta e significativa di come viviate questa situazione e soprattutto di quello che volete dare a vedere al resto del mondo.
E' doveroso specificare che queste righe sono indirizzate per lo più a coloro i quali si definiscono asessuali "veri", ciònonostante credo che chiunque qui possa farsi un'idea e decidere di trarre qualsiasi tipo di considerazione da questo post. Indifferentemente dal fatto che chi legge sia un'asessuale o meno, tengo a sottolineare che lo scopo di questo post è di tipo puramente informativo e di confronto, e che come detto prima queste mie considerazioni giungono a voi dopo un determinato periodo passato a cercare di capire i vostri punti di vista, prima di esporvi i miei.
Il solo ed unico scopo di questo post è quello di cercare di fare un po' di chiarezza su alcune cose di cui qui parlano in molti, ma in realtà pochi conoscono, non è mia intenzione discriminare, mancare di rispetto o offendere la sensibilità di nessuno, oguno è libero di leggere quanto segue oppure no... ma questo post nuoce gravemente all'ignoranza.
Per correttezza e per rispetto di quella che è la netiquette di un forum e i principi su cui si basa non mi qualificherò, ma mi limiterò a scrivere le mie conclusioni come un qualunque, semplice utente, così che il mio parere non possa subire minore o maggiore rilevanza in funzione ad esempio della mia professione (es: medico, psicologo ecc) o della mia preparazione in materia.
Innanzitutto vorrei definire lo status di asessuale in modo corretto, leggo che molti di voi (asessuali) definiscono questa inclinazione come un'orientamento sessuale.... è sbagliato.
Esistono in realtà due diversi tipi di asessualità, spesso l'individuo asessuale può possederle entrambe, ma non sempre.
Il primo tipo di asessualità è rappresentato da un soggetto che non ha stimoli sessuali o desiderio, non risponde ad imput di tale natura e in qualche caso ne ripugna anche solo l'idea.
Il secondo tipo, è rappresentato da un soggetto che sottoposto a pratiche sessuali di qualunque tipo non ne recepisce un'effettivo senso di piacere rimanendo del tutto indifferente a tali effusioni.
Ovvero c'è chi non sente il desiderio o la voglia di fare determinate cose, e quindi non le fa per quel motivo, senza però sapere se facendole poi queste potrebbero piacergli; oppure chi prova a farle, anche solo per curiosità, ma non sente nessun tipo di piacere.
Ora, da un punto di vista scientifico-medico, il VERO asessuale è rappresentato dal soggetto del caso numero due, oppure dal soggetto che rientra in entrambi i casi, mentre un soggetto riferito solo al caso uno non è detto al 100% che sia asessuale.
Ciò che può portare un'individuo a rifiutare a priori il contatto fisico con l'altro sessso può essere ricercato in molteplici fattori non per forza di natura asessuale, quali la paura, oppure dei traumi subiti magari in giovane età, insomma ci sono molti motivi per cui un'individuo sano può avere un'avversità di partenza nei confronti del sesso, al punto di annullare completamente la sua natura e di soffocare qualsivoglia instinto o imput sessuale che normalmente dovrebbe avere.
Ho letto sul forum post di utenti asessuali che recitavano "la nostra esperienza ci porta a riconoscere un'asessuale, quando noi vediamo che una persona ha semplicemente dei problemi con il sesso la invitiamo a rivolgersi ad uno specialista" in realtà, la mia impressione è che si tenda a distinguere chi ha problemi col sesso solo in coloro realizzino di avere dei desideri sessuali o delle curiosità in materia mentre chi non manifesta nessun apparente appetito sessuale o un'avversità nei confronti del sesso viene subito "reclutato" con "sei uno di noi".
La verità, quella vera, è che tra tutti i soggetti che di definiscono asessuli (o coloro che temono di esserlo) solo un 10-15% lo è davvero, tutti gli altri soggetti, hanno dei problemi che andrebbero ricercati e se possibile corretti, al di fuori dell'asessualità.
Ma torniamo al punto due, ovvero quello per cui un soggetto sottoposto a pratiche sessuali (per proria volontà chiaramente e non obbligato da qualcuno) non prova nessuno stimolo, nessuna emozione o sensazione, rimanendo completamente indifferente alla pratica sessuale (o alla semplice effusione amorosa nei confronti della persona che magari ama)
Questo è il vero individuo sessuale, quindi una volta per tutte, per fare chiarezza su questo argomento, l'asessuale non è per forza coloui che non ha voglie sessuali o desiderio, ma è colui che di fronte ad una pratica sessuale o ad un'effusione non recepisce nessun senso di benessere o stimolo positivo. (Poi come detto prima un'asessuale può avere entrambi le cose, ma non esiste asessuale che abbia solo il primo caso e non il secondo)
Per quanto riguarda invece l'asessualità in se, come dicevo prima è totalmente e assolutamente sbagliato identificarla come un'orientamento sessuale, in quanto la sessualità non si basa su un fattore di scelta o di "gusti personali" che possono variare a seconda della personalità del soggetto, non è la stessa cosa che dire "mi piace la carne o non mi piace il pesce" la sessualità (intesa come reazione a determinati stimoli) è un bagaglio genetico comune a tutti gli individui della razza umana, in quanto serve a garantire la continuità della specie, dove l'unica variante riferita al singolo individuo va ricercata nelle sfumature (un individuo può sentire più o meno attrazione per il sesso, a seconda del testosterone che produce, della vita che svolge, dell'affinità col proprio partner ecc ecc).
Definiamo quindi l'asessualità per quello che è veramente: una deviazione
(ricordo ancora una volta che sto parlando ESCLUSIVAMENTE a livello medico-scientifico e NON etico o discriminatorio)
Mi rendo conto che l'idea di sentirsi "diverso" dalla "norma" tenda ad assumere comportamenti auto-protettivi da parte di individui che pur di non dover convivere con l'idea di sentirsi "diversi" preferiscono dire "non sono diverso, è solo un'orientamento sessuale, ovvero un gusto personale"
Ma non è cosi, faccio un esempio.. a tutti i bambini del mondo o quasi piaciono le patatine fritte, se ad un bambino queste non piaciono, ma anzi fanno schifo, nessuno può pensare che codesta cosa sia una deviazione dell'individuo perchè rientra cmq nella sfera dei gusti personali, anche se è in contraddizione con la maggioranza, ma nella sessualità dell'individuo la cosa è diversa, perchè si parte da un presupposto secondo il quale la sessualità è uno stimolo presente in natura a cui ogni individuo sano deve rispondere, alla pari di altri stimoli quali il dolore ad esempio, se una persona si rompe un bracccio e non prova dolore, non si può parlare di orientamento, in motivo per cui non reagisce al dolore indica che qualcosa non funziona all'interno del suo organismo, per gli asessuali è la stessa cosa.
Ora senza stare qui a fare una lezione medica del perchè o del percome alcuni soggetti non provano nessuno stimolo a livello fisico in presenza di alcune sollecitazioni è importante dire che l'asessualità è una deviazione dell'individuo, dovuta ad un "problema" di tipo genetico e non mentale come molti (erroneamente pensano)
Esistono moltissime "deviazioni" dell'identità (in questo caso sessuale) in natura... essere asessuali è una deviazione alla pari dell'omosessualità, della pedofilia o di qualsiasi altra forma di deviazione.
Non me ne vogliano gli utenti del forum nel leggere questi paragoni, qualcuno dirà "come si può paragonare un'individuo che non è attratto dal sesso, ad un pedofilo ad esempio, beh la risposta è semplice, per pedofilo (giacchè come ho detto prima sto parlando solo a livello medico e NON etico) in medicina un pedofilo è un'individuo che riceve stimoli di natura sessuale da altri individui di giovane età, poi il fatto che molti pedofili facciano delle cose orribili quello è un'altro discorso, ma molti per ignoranza pensano che il pedofilo è colui che abusa dei bambini, no! il pedofilo è un'individuo deviato che prova attrazione da soggetti molto giovani, e finisce li, se poi tali soggetti commettono crimini per soddisfare tali bisogni è un'altro discorso, ma dire che un pedofilo è colui che abusa dei minori è come dire che un'etero è colui che violenta donne adulte, o un gay è colui che abusa di persone di ugual sesso.
cmq tornando al discorso di prima, senza voler andare fuori tema su questioni tra l'altro molto delicate, io intendevo dire che dal punto di vista STRETTAMENTE medico, l'asessualità è una forma di deviazione alla pari di altre, giacchè l'essere umano per natura è portato ad accoppiarsi con un'individuo di sesso opposto, questo rappresentà la "normalità" e non da un punto di vista etico o morale, ma semplicemente per natura. Ecco perchè in campo scientifico (dove è bene ricorsarsi che la scienza non ha mai considerato la parte etica, prima di dare un'interpretazione di qualcosa) l'asessuale viene visto come un'individuo "non sano" ovvero "deviato" alla pari ad esempio di un'omosessuale, dove la sua deviazione sta nel fatto di provare attrazione per lo stesso sesso invece che per quello opposto, cosi come il pedofilo prova attrazione solo per soggetti molto giovani, e l'asessuale non prova nessun tipo di attrazione in ambito sessuale.
Non me ne voglia nessuno per queto post, ma ritenevo che fare un po' di chiarezza su alcuni argomenti fosse doveroso, non tanto nei confronti di chi è davvero asessuale, ma nei confronti di quelle tante persone che pensano di esserlo o se ne autoconvincono, e scelgono di nascondersi dietro ad uno status che definiscono come un "orientamento sessuale" perchè come ha scritto qualcuno su questo forum, è piu facile dire di non essere interessati al sesso piuttosto che ammettere di avere dei problemi con esso.
Intendiamoci, se un'individuo è davvero asessuale, questo non è discriminante, deve prendere la cosa come quello che è, una deviazione, un'alterazione della natura umana, ma solamente sotto quel punto di vista, per il resto ogni individuo asessuale è in tutto e per tutto simile ai soggetti "sessuali", simpatico, antipatico, intelligente, burbero, dolce, gioso... insomma non è che uno si deve per forza sentire "un diverso" e deprimersi per quello, è una cosa che prima di impara ad accettare e prima si inizia a conviveri senza problemi, quello che davvero è importante credo sia il reciproco rispetto che l'uno deve mostrare per l'altro, indifferenemente dalla natura sessuale, religiosa, politica ecc ecc
Il rispetto per il prossimo è fondamentale e su quello si base una pacifica convivenza, detto questo spero che questo post possa in qualche modo essere spunto di riflessione per coloro i quali non sono sicuri al 101% di essere asessuali, perchè per loro c'è ancora una speranza di tornare alla loro vera natura. Mentre per chi lo è davvero (asessuale) massimo rispetto e considerazione alla pari di chi non lo è.
Concludo questo post con un'esperienza personale, tempo fa venne da me una persona, la quale credeva, anzi, era convinta di essere asessuale, non venne da me per via della sua asessualità, ma per imparare a convivere ed affrontare meglio gli effetti collaterali (disastrosi) che secondo lei questi avevano nella sua vita, ora quella persona non viene più da me, ha un fidanzato che a breve diventerà marito e presto probabilmente dei figli, cosa è cambiato in lei? Niente... cosa è cambiato nella sua testa? MOLTO... ha solo capito che per anni si è nascosta dietro allo status di persona asessuale perchè nella sua fragilità era la via di fuga più semplice, ora non dico che per tutti coloro che pensano di essere asessuali potrebbe andare cosi, non ho la presunzione di voler convincere qualcuno che non conosco di qualcosa che forse è cosi o forse no, dico solamente che tutto quanto ho scritto, potrebbe in qualche modo essere d'aiuto a qualcuno, e questo mi basta.
Un saluto a tutti.
D.
Ma ora qualcosa è cambiato, ho letto e riletto delle vostre esperienze, delle vostre paure e delle vostre certezze, ora conosco l'asessuale-pensiero. Certo non quello di tutti voi in quanto singoli individui, ma credo comunque di essermi fatto un'idea piuttosto concreta e significativa di come viviate questa situazione e soprattutto di quello che volete dare a vedere al resto del mondo.
E' doveroso specificare che queste righe sono indirizzate per lo più a coloro i quali si definiscono asessuali "veri", ciònonostante credo che chiunque qui possa farsi un'idea e decidere di trarre qualsiasi tipo di considerazione da questo post. Indifferentemente dal fatto che chi legge sia un'asessuale o meno, tengo a sottolineare che lo scopo di questo post è di tipo puramente informativo e di confronto, e che come detto prima queste mie considerazioni giungono a voi dopo un determinato periodo passato a cercare di capire i vostri punti di vista, prima di esporvi i miei.
Il solo ed unico scopo di questo post è quello di cercare di fare un po' di chiarezza su alcune cose di cui qui parlano in molti, ma in realtà pochi conoscono, non è mia intenzione discriminare, mancare di rispetto o offendere la sensibilità di nessuno, oguno è libero di leggere quanto segue oppure no... ma questo post nuoce gravemente all'ignoranza.
Per correttezza e per rispetto di quella che è la netiquette di un forum e i principi su cui si basa non mi qualificherò, ma mi limiterò a scrivere le mie conclusioni come un qualunque, semplice utente, così che il mio parere non possa subire minore o maggiore rilevanza in funzione ad esempio della mia professione (es: medico, psicologo ecc) o della mia preparazione in materia.
Innanzitutto vorrei definire lo status di asessuale in modo corretto, leggo che molti di voi (asessuali) definiscono questa inclinazione come un'orientamento sessuale.... è sbagliato.
Esistono in realtà due diversi tipi di asessualità, spesso l'individuo asessuale può possederle entrambe, ma non sempre.
Il primo tipo di asessualità è rappresentato da un soggetto che non ha stimoli sessuali o desiderio, non risponde ad imput di tale natura e in qualche caso ne ripugna anche solo l'idea.
Il secondo tipo, è rappresentato da un soggetto che sottoposto a pratiche sessuali di qualunque tipo non ne recepisce un'effettivo senso di piacere rimanendo del tutto indifferente a tali effusioni.
Ovvero c'è chi non sente il desiderio o la voglia di fare determinate cose, e quindi non le fa per quel motivo, senza però sapere se facendole poi queste potrebbero piacergli; oppure chi prova a farle, anche solo per curiosità, ma non sente nessun tipo di piacere.
Ora, da un punto di vista scientifico-medico, il VERO asessuale è rappresentato dal soggetto del caso numero due, oppure dal soggetto che rientra in entrambi i casi, mentre un soggetto riferito solo al caso uno non è detto al 100% che sia asessuale.
Ciò che può portare un'individuo a rifiutare a priori il contatto fisico con l'altro sessso può essere ricercato in molteplici fattori non per forza di natura asessuale, quali la paura, oppure dei traumi subiti magari in giovane età, insomma ci sono molti motivi per cui un'individuo sano può avere un'avversità di partenza nei confronti del sesso, al punto di annullare completamente la sua natura e di soffocare qualsivoglia instinto o imput sessuale che normalmente dovrebbe avere.
Ho letto sul forum post di utenti asessuali che recitavano "la nostra esperienza ci porta a riconoscere un'asessuale, quando noi vediamo che una persona ha semplicemente dei problemi con il sesso la invitiamo a rivolgersi ad uno specialista" in realtà, la mia impressione è che si tenda a distinguere chi ha problemi col sesso solo in coloro realizzino di avere dei desideri sessuali o delle curiosità in materia mentre chi non manifesta nessun apparente appetito sessuale o un'avversità nei confronti del sesso viene subito "reclutato" con "sei uno di noi".
La verità, quella vera, è che tra tutti i soggetti che di definiscono asessuli (o coloro che temono di esserlo) solo un 10-15% lo è davvero, tutti gli altri soggetti, hanno dei problemi che andrebbero ricercati e se possibile corretti, al di fuori dell'asessualità.
Ma torniamo al punto due, ovvero quello per cui un soggetto sottoposto a pratiche sessuali (per proria volontà chiaramente e non obbligato da qualcuno) non prova nessuno stimolo, nessuna emozione o sensazione, rimanendo completamente indifferente alla pratica sessuale (o alla semplice effusione amorosa nei confronti della persona che magari ama)
Questo è il vero individuo sessuale, quindi una volta per tutte, per fare chiarezza su questo argomento, l'asessuale non è per forza coloui che non ha voglie sessuali o desiderio, ma è colui che di fronte ad una pratica sessuale o ad un'effusione non recepisce nessun senso di benessere o stimolo positivo. (Poi come detto prima un'asessuale può avere entrambi le cose, ma non esiste asessuale che abbia solo il primo caso e non il secondo)
Per quanto riguarda invece l'asessualità in se, come dicevo prima è totalmente e assolutamente sbagliato identificarla come un'orientamento sessuale, in quanto la sessualità non si basa su un fattore di scelta o di "gusti personali" che possono variare a seconda della personalità del soggetto, non è la stessa cosa che dire "mi piace la carne o non mi piace il pesce" la sessualità (intesa come reazione a determinati stimoli) è un bagaglio genetico comune a tutti gli individui della razza umana, in quanto serve a garantire la continuità della specie, dove l'unica variante riferita al singolo individuo va ricercata nelle sfumature (un individuo può sentire più o meno attrazione per il sesso, a seconda del testosterone che produce, della vita che svolge, dell'affinità col proprio partner ecc ecc).
Definiamo quindi l'asessualità per quello che è veramente: una deviazione
(ricordo ancora una volta che sto parlando ESCLUSIVAMENTE a livello medico-scientifico e NON etico o discriminatorio)
Mi rendo conto che l'idea di sentirsi "diverso" dalla "norma" tenda ad assumere comportamenti auto-protettivi da parte di individui che pur di non dover convivere con l'idea di sentirsi "diversi" preferiscono dire "non sono diverso, è solo un'orientamento sessuale, ovvero un gusto personale"
Ma non è cosi, faccio un esempio.. a tutti i bambini del mondo o quasi piaciono le patatine fritte, se ad un bambino queste non piaciono, ma anzi fanno schifo, nessuno può pensare che codesta cosa sia una deviazione dell'individuo perchè rientra cmq nella sfera dei gusti personali, anche se è in contraddizione con la maggioranza, ma nella sessualità dell'individuo la cosa è diversa, perchè si parte da un presupposto secondo il quale la sessualità è uno stimolo presente in natura a cui ogni individuo sano deve rispondere, alla pari di altri stimoli quali il dolore ad esempio, se una persona si rompe un bracccio e non prova dolore, non si può parlare di orientamento, in motivo per cui non reagisce al dolore indica che qualcosa non funziona all'interno del suo organismo, per gli asessuali è la stessa cosa.
Ora senza stare qui a fare una lezione medica del perchè o del percome alcuni soggetti non provano nessuno stimolo a livello fisico in presenza di alcune sollecitazioni è importante dire che l'asessualità è una deviazione dell'individuo, dovuta ad un "problema" di tipo genetico e non mentale come molti (erroneamente pensano)
Esistono moltissime "deviazioni" dell'identità (in questo caso sessuale) in natura... essere asessuali è una deviazione alla pari dell'omosessualità, della pedofilia o di qualsiasi altra forma di deviazione.
Non me ne vogliano gli utenti del forum nel leggere questi paragoni, qualcuno dirà "come si può paragonare un'individuo che non è attratto dal sesso, ad un pedofilo ad esempio, beh la risposta è semplice, per pedofilo (giacchè come ho detto prima sto parlando solo a livello medico e NON etico) in medicina un pedofilo è un'individuo che riceve stimoli di natura sessuale da altri individui di giovane età, poi il fatto che molti pedofili facciano delle cose orribili quello è un'altro discorso, ma molti per ignoranza pensano che il pedofilo è colui che abusa dei bambini, no! il pedofilo è un'individuo deviato che prova attrazione da soggetti molto giovani, e finisce li, se poi tali soggetti commettono crimini per soddisfare tali bisogni è un'altro discorso, ma dire che un pedofilo è colui che abusa dei minori è come dire che un'etero è colui che violenta donne adulte, o un gay è colui che abusa di persone di ugual sesso.
cmq tornando al discorso di prima, senza voler andare fuori tema su questioni tra l'altro molto delicate, io intendevo dire che dal punto di vista STRETTAMENTE medico, l'asessualità è una forma di deviazione alla pari di altre, giacchè l'essere umano per natura è portato ad accoppiarsi con un'individuo di sesso opposto, questo rappresentà la "normalità" e non da un punto di vista etico o morale, ma semplicemente per natura. Ecco perchè in campo scientifico (dove è bene ricorsarsi che la scienza non ha mai considerato la parte etica, prima di dare un'interpretazione di qualcosa) l'asessuale viene visto come un'individuo "non sano" ovvero "deviato" alla pari ad esempio di un'omosessuale, dove la sua deviazione sta nel fatto di provare attrazione per lo stesso sesso invece che per quello opposto, cosi come il pedofilo prova attrazione solo per soggetti molto giovani, e l'asessuale non prova nessun tipo di attrazione in ambito sessuale.
Non me ne voglia nessuno per queto post, ma ritenevo che fare un po' di chiarezza su alcuni argomenti fosse doveroso, non tanto nei confronti di chi è davvero asessuale, ma nei confronti di quelle tante persone che pensano di esserlo o se ne autoconvincono, e scelgono di nascondersi dietro ad uno status che definiscono come un "orientamento sessuale" perchè come ha scritto qualcuno su questo forum, è piu facile dire di non essere interessati al sesso piuttosto che ammettere di avere dei problemi con esso.
Intendiamoci, se un'individuo è davvero asessuale, questo non è discriminante, deve prendere la cosa come quello che è, una deviazione, un'alterazione della natura umana, ma solamente sotto quel punto di vista, per il resto ogni individuo asessuale è in tutto e per tutto simile ai soggetti "sessuali", simpatico, antipatico, intelligente, burbero, dolce, gioso... insomma non è che uno si deve per forza sentire "un diverso" e deprimersi per quello, è una cosa che prima di impara ad accettare e prima si inizia a conviveri senza problemi, quello che davvero è importante credo sia il reciproco rispetto che l'uno deve mostrare per l'altro, indifferenemente dalla natura sessuale, religiosa, politica ecc ecc
Il rispetto per il prossimo è fondamentale e su quello si base una pacifica convivenza, detto questo spero che questo post possa in qualche modo essere spunto di riflessione per coloro i quali non sono sicuri al 101% di essere asessuali, perchè per loro c'è ancora una speranza di tornare alla loro vera natura. Mentre per chi lo è davvero (asessuale) massimo rispetto e considerazione alla pari di chi non lo è.
Concludo questo post con un'esperienza personale, tempo fa venne da me una persona, la quale credeva, anzi, era convinta di essere asessuale, non venne da me per via della sua asessualità, ma per imparare a convivere ed affrontare meglio gli effetti collaterali (disastrosi) che secondo lei questi avevano nella sua vita, ora quella persona non viene più da me, ha un fidanzato che a breve diventerà marito e presto probabilmente dei figli, cosa è cambiato in lei? Niente... cosa è cambiato nella sua testa? MOLTO... ha solo capito che per anni si è nascosta dietro allo status di persona asessuale perchè nella sua fragilità era la via di fuga più semplice, ora non dico che per tutti coloro che pensano di essere asessuali potrebbe andare cosi, non ho la presunzione di voler convincere qualcuno che non conosco di qualcosa che forse è cosi o forse no, dico solamente che tutto quanto ho scritto, potrebbe in qualche modo essere d'aiuto a qualcuno, e questo mi basta.
Un saluto a tutti.
D.