momento di crisi
Inviato: ven gen 19, 2024 3:37 pm
Ho 22 anni e sono davvero davvero confusa. Ho scoperto circa due settimane fa questo forum, che mi ha aperto un mondo. La scoperta è stata abbastanza casuale: stavo navigando su internet in cerca di risposte e ho scritto "cosa significa se non voglio fare sesso penetrativo?". Ci pensavo da un po' ma non sapevo bene con chi confrontarmi perchè mi sembrava una domanda quasi nella sfera medica della persona, mi dicevo (già sfiduciata) che probabilmente sarebbero uscite risposte che avevano a che fare con la sensazione di dolore che hanno certe donne durante i rapporti, invece il primo link era asexuality.org e saltando di sito in sito sono arrivata su Aven.
Premetto che avevo già sentito il termine “asessuale” ma non ne avevo mai cercato il significato, dando per scontato che il solo fatto di essere stata con dei ragazzi non mi potesse far ricadere in questo orientamento. Invece ho letto moltissime riflessioni su questo forum, pensando “Esatto!! È proprio quello che intendevo”, più leggevo e più mi sentivo capita e leggera (come se fosse decaduto un obbligo); ho sempre avuto dei pensieri che ritenevo io stessa “singolari” sul sesso, ma un po’ a mo’ di giustificazione mi sono autoconvinta che ero solo leggermente distante dalla concezione classica di sesso e che in questo modo potevo ancora rientrare nella norma: in passato sono stata con un ragazzo per due anni e non sono mai stata attratta dall’idea di farci sesso, mi dicevo che ero troppo piccola (siamo stati assieme quando avevo 15-16 anni), che è una cosa che si fa “più avanti” e quando stavamo assieme stavo bene finché non avveniva qualcosa di sessuale (che fossero baci o essere toccata), a quel punto mi irritavo e pensavo “è proprio necessario?”. Quando questa relazione è terminata sono saltate fuori frasi da parte sua come “mettevo tutto io, tu non davi niente in questa relazione”, il che mi lasciò abbastanza attonita perché a me sembrava di aver dato fin troppo, anzi, che alcune cose fossero state prese. Ricordo che all’epoca il mio ragionamento fu “la prossima volta dovrò impegnarmi di più”. Con questa persona ho avuto un lungo tira e molla, durante il quale ebbi un’altra relazione che però non aveva niente di sessuale, ma al tempo stesso era più delle altre amicizie maschili che avevo: uscivamo, condividevo cose di cui non parlavo con altri, il grado di intimità fisica massimo era tenerci per mano e io ero felicissima così, il fatto che non ci fossero le avances che c’erano state nell’altra relazione mi faceva sentire più amata e serena, poi la cosa fu troncata di netto perché io “non mostravo abbastanza interesse”, anche se rispetto all’altra relazione a me sembrava che questa stesse andando nella direzione giusta.
Nel corso degli anni ho pensato che quello fosse un periodo di apatia, che forse non provavo i sentimenti come li provano gli altri e così facendo calpestavo i sentimenti altrui (anche se io mi sentivo innamorata, sentivo di avere dei sentimenti), non ho mai pensato fosse qualcosa legato alla sfera sessuale, proprio perchè sentivo che l’attrazione sessuale non andasse di pari passo con me, non era una cosa che mi riguardasse, sentivo i racconti di amiche che avevano già fatto sesso e pensavo “seriamente?”, ero quasi incredula che due persone desiderassero fare sesso.
In questi anni ho pensato spesso a quale sia la mia posizione rispetto al sesso (anche con ansia crescente, visto che restavo sola nella lista dei conoscenti che non avevano ancora avuto rapporti sessuali) e se penso al rapporto sessuale sento che potrebbe piacermi la sua accezione romantica o emotiva, ma non quella sessuale, nel senso che mi piace l’idea di un momento di intimità mentale in cui posso aprire il mio cuore ma mi chiedo “dobbiamo proprio fare sesso per arrivare a questa intimità?”. L’estate scorsa, presa dalla curiosità e probabilmente dalla noia, ho fatto sesso con un ragazzo dopo aver seguito il pensiero “vediamo cos’è questo benedetto sesso” (ragazzo conosciuto da pochissimo e che mi aveva avanzato l’idea di fare sesso), ma l’unica cosa a cui pensavo durante l’atto era “mi sto davvero rompendo le scatole, voglio andare a dormire”, riuscivo a concentrarmi al massimo sull’atto meccanico di quello che stavamo facendo, ma oltre a quello non sentivo niente (non intendo a livello fisico, ovviamente le sensazioni tattili le sentivo), era come una giostra che gira ma con tutte le luci spente. Non è che io abbia problemi con il piacere, mi masturbo e quando succede è una bella sensazione, è proprio il sesso che mi fa esplodere il cervello.
In tutta sincerità non ho capito se sono asessuale o meno, se appartengo magari all’area grigia, perché non capisco se tutte queste mie esperienze e sensazioni siano davvero indicative di questo orientamento o se sono solo delle mie tendenze che non c’entrano niente con l’asessualità e quando troverò la persona giusta vorrò anche farci sesso (come dicono tutti quelli che conosco). Tutta la questione dell’asessualità è per me nuovissima, in passato al massimo mi sono chiesta se le mie tendenze indicassero magari che non ero etero. Il punto fondamentale è che alla fine della fiera non capisco cosa sia questa attrazione sessuale di cui tutti parlano (e che mi sono sempre detta avrei capito quando sarei stata più grande, ma eccomi qua).
Mi sento anche spaesata dall’idea di poter essere asessuale, perché vorrebbe dire “tagliar via” dalla mia vita una cosa che da quello che sentivo è comune a tutti, di cui tutti parlano come “normale”, forse questo pensiero è un po’ figlio della società di oggi così permeata di sesso e che lega l’amore romantico al sesso, ma mi angoscia l’idea che allora un futuro partner – che ritiene il sesso importante perché “espressione” di amore – non voglia stare con me a meno che non facciamo sesso. Vorrei comunque essere raggiunta dall’amore, semplicemente non mi sembra debba necessariamente avere a che fare con il sesso.
Spero che qualcuno voglia rispondere, mi farebbe davvero piacere sentire altre opinioni (e mi dispiace per il papiro).
In ogni caso sono già contenta di aver trovato un simile forum che, per quello che ho potuto leggere, mi è sembrato molto accogliente e rispettoso.
Premetto che avevo già sentito il termine “asessuale” ma non ne avevo mai cercato il significato, dando per scontato che il solo fatto di essere stata con dei ragazzi non mi potesse far ricadere in questo orientamento. Invece ho letto moltissime riflessioni su questo forum, pensando “Esatto!! È proprio quello che intendevo”, più leggevo e più mi sentivo capita e leggera (come se fosse decaduto un obbligo); ho sempre avuto dei pensieri che ritenevo io stessa “singolari” sul sesso, ma un po’ a mo’ di giustificazione mi sono autoconvinta che ero solo leggermente distante dalla concezione classica di sesso e che in questo modo potevo ancora rientrare nella norma: in passato sono stata con un ragazzo per due anni e non sono mai stata attratta dall’idea di farci sesso, mi dicevo che ero troppo piccola (siamo stati assieme quando avevo 15-16 anni), che è una cosa che si fa “più avanti” e quando stavamo assieme stavo bene finché non avveniva qualcosa di sessuale (che fossero baci o essere toccata), a quel punto mi irritavo e pensavo “è proprio necessario?”. Quando questa relazione è terminata sono saltate fuori frasi da parte sua come “mettevo tutto io, tu non davi niente in questa relazione”, il che mi lasciò abbastanza attonita perché a me sembrava di aver dato fin troppo, anzi, che alcune cose fossero state prese. Ricordo che all’epoca il mio ragionamento fu “la prossima volta dovrò impegnarmi di più”. Con questa persona ho avuto un lungo tira e molla, durante il quale ebbi un’altra relazione che però non aveva niente di sessuale, ma al tempo stesso era più delle altre amicizie maschili che avevo: uscivamo, condividevo cose di cui non parlavo con altri, il grado di intimità fisica massimo era tenerci per mano e io ero felicissima così, il fatto che non ci fossero le avances che c’erano state nell’altra relazione mi faceva sentire più amata e serena, poi la cosa fu troncata di netto perché io “non mostravo abbastanza interesse”, anche se rispetto all’altra relazione a me sembrava che questa stesse andando nella direzione giusta.
Nel corso degli anni ho pensato che quello fosse un periodo di apatia, che forse non provavo i sentimenti come li provano gli altri e così facendo calpestavo i sentimenti altrui (anche se io mi sentivo innamorata, sentivo di avere dei sentimenti), non ho mai pensato fosse qualcosa legato alla sfera sessuale, proprio perchè sentivo che l’attrazione sessuale non andasse di pari passo con me, non era una cosa che mi riguardasse, sentivo i racconti di amiche che avevano già fatto sesso e pensavo “seriamente?”, ero quasi incredula che due persone desiderassero fare sesso.
In questi anni ho pensato spesso a quale sia la mia posizione rispetto al sesso (anche con ansia crescente, visto che restavo sola nella lista dei conoscenti che non avevano ancora avuto rapporti sessuali) e se penso al rapporto sessuale sento che potrebbe piacermi la sua accezione romantica o emotiva, ma non quella sessuale, nel senso che mi piace l’idea di un momento di intimità mentale in cui posso aprire il mio cuore ma mi chiedo “dobbiamo proprio fare sesso per arrivare a questa intimità?”. L’estate scorsa, presa dalla curiosità e probabilmente dalla noia, ho fatto sesso con un ragazzo dopo aver seguito il pensiero “vediamo cos’è questo benedetto sesso” (ragazzo conosciuto da pochissimo e che mi aveva avanzato l’idea di fare sesso), ma l’unica cosa a cui pensavo durante l’atto era “mi sto davvero rompendo le scatole, voglio andare a dormire”, riuscivo a concentrarmi al massimo sull’atto meccanico di quello che stavamo facendo, ma oltre a quello non sentivo niente (non intendo a livello fisico, ovviamente le sensazioni tattili le sentivo), era come una giostra che gira ma con tutte le luci spente. Non è che io abbia problemi con il piacere, mi masturbo e quando succede è una bella sensazione, è proprio il sesso che mi fa esplodere il cervello.
In tutta sincerità non ho capito se sono asessuale o meno, se appartengo magari all’area grigia, perché non capisco se tutte queste mie esperienze e sensazioni siano davvero indicative di questo orientamento o se sono solo delle mie tendenze che non c’entrano niente con l’asessualità e quando troverò la persona giusta vorrò anche farci sesso (come dicono tutti quelli che conosco). Tutta la questione dell’asessualità è per me nuovissima, in passato al massimo mi sono chiesta se le mie tendenze indicassero magari che non ero etero. Il punto fondamentale è che alla fine della fiera non capisco cosa sia questa attrazione sessuale di cui tutti parlano (e che mi sono sempre detta avrei capito quando sarei stata più grande, ma eccomi qua).
Mi sento anche spaesata dall’idea di poter essere asessuale, perché vorrebbe dire “tagliar via” dalla mia vita una cosa che da quello che sentivo è comune a tutti, di cui tutti parlano come “normale”, forse questo pensiero è un po’ figlio della società di oggi così permeata di sesso e che lega l’amore romantico al sesso, ma mi angoscia l’idea che allora un futuro partner – che ritiene il sesso importante perché “espressione” di amore – non voglia stare con me a meno che non facciamo sesso. Vorrei comunque essere raggiunta dall’amore, semplicemente non mi sembra debba necessariamente avere a che fare con il sesso.
Spero che qualcuno voglia rispondere, mi farebbe davvero piacere sentire altre opinioni (e mi dispiace per il papiro).
In ogni caso sono già contenta di aver trovato un simile forum che, per quello che ho potuto leggere, mi è sembrato molto accogliente e rispettoso.