AVEN Italia • La comunità degli asessuali italiani

Si finisce col fingere anche un sentimento che non si prova.

Per non ferire l'altro, per non distruggere sogni .

Per non restare sola .

Ed è una valanga, che travolge, che ti sfugge di mano e da cui non sai più come tirarti indietro.

Non vorrai mica far passare il tuo modo di agire per altruismo?
Che sia per non restare sola, ci credo già un po' di più.

Non sottovalutare le persone che ti stanno accanto, potrebbero cogliere molto di più di quanto tu possa immaginare o potrebbero non essere così intelligenti come tu le valuti.

No infatti egoista sono… sempre stata.

E' difficile essere autentici quando mancano dei pezzi.
Si finisce per imitare.

" mi manchi tantissimo "
" no a me tu non manchi affatto "

è proprio difficile.
Ci proverò.

È difficile essere autentici ma è difficile anche far finta di provare sentimenti che non si provano e non è neppure onesto.

Diglielo che non ti manca affatto, aiuti quella persona a fare a meno di te.

Ma ricordati che chi non lascia eredità di affetti, poca gioia ha nell’urna E anche prima di andarci.

il problema è che io fingo a me stessa…. prima che agli altri.

Perche accetti di ingannare te stessa?

Perché avrei voluto essere diversa.
A volte credo di poterci riuscire .
A volte sogno e poi il sogno finisce.
Vorrei essere quella che non sono .
Se io fossi stata me stessa non avrei vissuto .
Oggi sono a letto senza voglia di vivere, sola e senza voglia di vivere . Questa sono io . Questa è la mia verità.
Ed è da questa verità che fuggo a costo di inventarmi di essere il sogno che sto facendo.

Questo vuol dire non accettarsi.
Invece, proprio chi ha vissuto e vive un'esperienza come la tua, deve sentirsi "grande", per aver capito e aver agito; devi sentirti "grande" per il coraggio che ti caratterizza, per la lucidità con la quale sai vedere le cose e prendere delle decisioni.

Fuggi dall'autocompatimento, ti fai del male.
Non consentire ai sogni di prendere il posto della realtà, ti possono portare su una strada senza uscita.

Bianca ha scritto: ↑

sab mag 11, 2019 9:42 pm

Questo vuol dire non accettarsi.
Invece, proprio chi ha vissuto e vive un'esperienza come la tua, deve sentirsi "grande", per aver capito e aver agito; devi sentirti "grande" per il coraggio che ti caratterizza, per la lucidità con la quale sai vedere le cose e prendere delle decisioni.

Fuggi dall'autocompatimento, ti fai del male.
Non consentire ai sogni di prendere il posto della realtà, ti possono portare su una strada senza uscita.

Grazie, è vero io non faccio che autocompatirmi.
Ma on è facile uscire da questa cosa.
Non è facile " sentire " di avere un valore.
Purtroppo quella che io sono nella verità e nella genuinità più profonda non è una cosa bella da presentare al mondo.
Io sono solo rabbia, dolore e rabbia.
come posso offrire al mondo questo ?
non ha senso.

Devi convincerti che hai la forza di un leone e la determinazione di un cavallo in corsa.
Sono valori che tu possiedi e, come ho già detto altrove, medaglie al valore che tu ti sei conquistata nelle varie battaglie.

Se tu non riesci a trasformare il dolore e la rabbia in un abbraccio amoroso verso te stessa, non ci sarà mai spazio per una vera riconciliazione.

Lo so ... Lo so .
Ma io non riesco proprio a volermene di bene .
Anche a perché la rabbia maggiore io me la butto tutta addosso.
Uff

Che cosa devi costringerti a pagare ancora?
Non ti sembra di aver già dato abbastanza?
Se non riesci a volerti bene, almeno convinciti che non hai nessuna colpa, che non hai fatto niente per essere in un modo piuttosto che in un altro.
Piuttosto, hai il dovere preciso, nei confronti di te stessa, di renderti la vita migliore.

altrove mi hai dato la colpa di aver lasciato cadaveri.
grazie per l'assoluzione.

non sono le colpe, che mi pesano.
e che non sono ancora riuscita a diventare autorevole nei mie confronti.

cerco sempre negli altri riconoscimento e approvazione che io da sola non son capace di darmi.

a volte ci riesco … ma nello scontro col mondo dimentico me stessa e ascolto solo la voce degli altri le critiche o il plauso di me mi dimentico .
come se scrivessi la mia identità sulla sabbia in riva al mare.

Tra tutte le cose che ti ho detto finora, tu riesci ad evidenziare quella che puoi definire una condanna, te ne impadronisci e riesci a sfruttarla a tuo uso e consumo.
Invece di utilizzarla così, perché non provi a farla diventare uno stimolo, un’esortazione, un incoraggiamento ad amare meglio, con più equilibrio e maggior rispetto per te stessa e per gli altri?

Gli strumenti per assolvere, non sono di mia competenza e sbaglierei se li usassi.
Devo sempre tenere presenti i miei limiti e i miei errori.
Nel momento in cui mi avvicino a qualcuno, gli unici sentimenti che devo nutrire, sono la condivisione e la solidarietà.
Sapendo che l’instabilità nei sentimenti fa molti danni o lascia cadaveri, devo dirlo.
Non ti vuole bene che ti osanna soltanto, anche se, sul momento, è quello che più ti piace.

La verità è che siamo condizionati dal giudizio altrui. Uno, nessuno, centomila