Inoltriamoci tra gli scatti di Steve.
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Questa ragazzina, non solo ha lo sguardo che segue chi sta di fronte ma esprime sentimenti diversi e a me sembra, che riprodotta con angolazioni diverse, cambi persino espressione.
Inserisco le foto che io ho scattato, compresa quella riflessa nella sottostante bacheca in vetro.
C'è terrore o diffidenza nel suo sguardo?
Ci sono delle domande?
Condanne?
McCurry entrò in una scuola in Pakistan e chiese alle alunne di farsi avanti se volevano essere fotografate.
Molte andarono davanti al fotografo.
Questa ragazza invece, rimase in disparte, diffidente e impaurita.
Aveva, al tempo della foto, 12 anni.
Dopo che il fotografo, avvicinandola, ebbe scattato, la ragazzina scappò.
Per 17 anni McCurry cercò questa ragazza e quando la ritrovò, ella era quasi trentenne, sposata e con due figli.
Ecco un'altra fanciulla.
Colpirono il fotografo gli occhi dello stesso colore del velo.
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McCurry era in taxi in mezzo al traffico rallentato da un improvviso temporale, quando si avvicinò al finestrino questa giovane donna con un bimbo in braccio, sicuramente per chiedere una rupia.
Egli fece appena in tempo a scattare che il taxi ripartì e a lui restò il rimpianto di un piccolo aiuto mancato.
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I treni sono i grandi protagonisti in India, di tutti gli spostamenti.
Pieni all'inverosimile, consentono di assistere nelle stazioni, all'imbarco di persone, bagagli fagotti, biciclette in una confusione ed un vociare incredibili.
Richiami concitati, altoparlanti incomprensibili, offerte di aiuti e prestazioni mai viste, come quella di pulire le orecchie dei viaggiatori con dei bastoncini, sono una parte delle azioni a cui si assiste in una stazione ferroviaria.
Tra sari colorati, piedi nudi, frutta esotica, ghirlande di fiori gialli, bambini vocianti e molti turbanti si sviluppa una gran parte della vita indiana.
Questa donna dal viso severo, affacciata al finestrino in attesa della partenza del treno, probabilmente destinata ad un viaggio da compiere seduta per terra, si è vista immortalare e poi................... sulla copertina del National Geographic.....McCurry aveva colto l'attimo.