Effetto riflettore
- Eragon_00
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Effetto riflettore
Ciao a tutti,
ieri nella mia città c'è stato un concerto di musica classica a teatro ad ingresso gratuito. Io non sono un grandissimo appassionato di musica classica, ma mi piace ascoltarla, sopratutto dal vivo, anche perché suono il violoncello. Ho chiesto ad alcuni parenti ed amici se mi potevano accompagnare, ma nessuno poteva venire perché avevano tutti qualcos'altro da fare, e quindi ho pensato: perché non ci vado da solo?
Non so se solo io provo sensazioni di questo tipo, ma l'idea di andare a teatro da solo mi spaventava. Continuavo a pensare a cosa le persone avrebbero pensato, e sopratutto avevo paura di incontrare qualcuno che conosco (ironica la cosa, lo so). Mi sono informato su internet e ho scoperto che questa sensazione che ho provato in psicologia viene chiamata "Effetto Riflettore", un fenomeno per il quale le persone pensano che gli altri osservino ogni loro mossa, quando in realtà (dati scientifici alla mano) quasi nessuno si interessa a te. Alla fine a teatro ci sono andato, e ne sono stato felice. All'inizio mi sentivano un pò in imbarazzo, perché non avevo nessuno con cui parlare prima che iniziasse il concerto, ma dopo è andato tutto liscio come l'olio.
A voi è mai capitato di provare l'effetto riflettore andando da soli a musei, cinema o teatri? Oppure anche solo quando passeggiate per strada e pensate a quanto goffa sia vostra camminata?
ieri nella mia città c'è stato un concerto di musica classica a teatro ad ingresso gratuito. Io non sono un grandissimo appassionato di musica classica, ma mi piace ascoltarla, sopratutto dal vivo, anche perché suono il violoncello. Ho chiesto ad alcuni parenti ed amici se mi potevano accompagnare, ma nessuno poteva venire perché avevano tutti qualcos'altro da fare, e quindi ho pensato: perché non ci vado da solo?
Non so se solo io provo sensazioni di questo tipo, ma l'idea di andare a teatro da solo mi spaventava. Continuavo a pensare a cosa le persone avrebbero pensato, e sopratutto avevo paura di incontrare qualcuno che conosco (ironica la cosa, lo so). Mi sono informato su internet e ho scoperto che questa sensazione che ho provato in psicologia viene chiamata "Effetto Riflettore", un fenomeno per il quale le persone pensano che gli altri osservino ogni loro mossa, quando in realtà (dati scientifici alla mano) quasi nessuno si interessa a te. Alla fine a teatro ci sono andato, e ne sono stato felice. All'inizio mi sentivano un pò in imbarazzo, perché non avevo nessuno con cui parlare prima che iniziasse il concerto, ma dopo è andato tutto liscio come l'olio.
A voi è mai capitato di provare l'effetto riflettore andando da soli a musei, cinema o teatri? Oppure anche solo quando passeggiate per strada e pensate a quanto goffa sia vostra camminata?
- Linus
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Re: Effetto riflettore
Oh, è una cosa davvero curiosa! Se ci penso, sì, anche a me fa sentire a disagio andare in un luogo da sola, mi sento come osservata.
Qualche volta però ne ho sentito la necessità. Era un brutto periodo, stavo male e avevo bisogno di starmene proprio sola, così sono uscita nel primo pomeriggio, sotto un sole cocente, sono andata al cimitero e poi ho comprato una cola e ho fatto due passi. Mi è servito a rilassarmi, ma credo di aver provato quell'effetto, quel giorno.
P.s. cheggente che non vuole andare a teatro! Plebaglia!
Qualche volta però ne ho sentito la necessità. Era un brutto periodo, stavo male e avevo bisogno di starmene proprio sola, così sono uscita nel primo pomeriggio, sotto un sole cocente, sono andata al cimitero e poi ho comprato una cola e ho fatto due passi. Mi è servito a rilassarmi, ma credo di aver provato quell'effetto, quel giorno.
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- Bianca
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Re: Effetto riflettore
Apprendo ora che questa sensazione si chiama effetto riflettore, ma mi permetto di dissentire sul fatto che sia soltanto una percezione dell'individuo, quella di essere osservato, mentre in realtà, la gente non lo degnerebbe di uno sguardo.
Non è così, secondo me.
La donna sola, al ristorante, al cinema, nella visita ad una mostra, in viaggio, persino nei grandi magazzini, viene osservata e, più spesso di quando si trova in compagnia, viene interpellata, anche soltanto con l'espressione: posso aiutarla? Se ha bisogno di qualcosa, sono qui.
Ho ormai una certa esperienza in merito e devo dire che anch'io sono andata al cimitero da sola e anche lì mi sono sentita osservata, forse da habitués, che si chiedevano chi fosse quella faccia nuova.
La persona sola, al ristorante, crea problemi, perché occupa un tavolo, per cui, a volte, viene confinata in qualche angolo infelice della sala, dove, in quattro si starebbe scomodi.
Inizialmente, quando sono stata costretta ad accettare la condizione di frequentare da sola luoghi pubblici, mi sentivo particolarmente a disagio, ora ho meno problemi, ma spesso mi sento chiedere, con un tono stupito: ma viaggi da sola?
Ma vai al cinema da sola?
Quindi, non è una pura sensazione dell'individuo; la gente effettivamente si stupisce di vedere persone da sole in certi contesti, soprattutto se donne o anche gente molto giovane, che si è abituati a vedere, quasi sempre, circolare in gruppo e in gruppo frequentare luoghi di divertimento.
Non è così, secondo me.
La donna sola, al ristorante, al cinema, nella visita ad una mostra, in viaggio, persino nei grandi magazzini, viene osservata e, più spesso di quando si trova in compagnia, viene interpellata, anche soltanto con l'espressione: posso aiutarla? Se ha bisogno di qualcosa, sono qui.
Ho ormai una certa esperienza in merito e devo dire che anch'io sono andata al cimitero da sola e anche lì mi sono sentita osservata, forse da habitués, che si chiedevano chi fosse quella faccia nuova.
La persona sola, al ristorante, crea problemi, perché occupa un tavolo, per cui, a volte, viene confinata in qualche angolo infelice della sala, dove, in quattro si starebbe scomodi.
Inizialmente, quando sono stata costretta ad accettare la condizione di frequentare da sola luoghi pubblici, mi sentivo particolarmente a disagio, ora ho meno problemi, ma spesso mi sento chiedere, con un tono stupito: ma viaggi da sola?
Ma vai al cinema da sola?
Quindi, non è una pura sensazione dell'individuo; la gente effettivamente si stupisce di vedere persone da sole in certi contesti, soprattutto se donne o anche gente molto giovane, che si è abituati a vedere, quasi sempre, circolare in gruppo e in gruppo frequentare luoghi di divertimento.
- Eragon_00
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Re: Effetto riflettore
Si è vero, anche io certe volte sento il bisogno di stare da solo, ma tutte le volte che vorrei farmi un giro da solo penso: "E se incontro qualcuno che conosco e mi chiede dove sto andando?", e quindi lascio stare. E' una cosa davvero stupida e limitante, dovrei avere più coraggio nel prendere le mie decisioni.Linus ha scritto:Oh, è una cosa davvero curiosa! Se ci penso, sì, anche a me fa sentire a disagio andare in un luogo da sola, mi sento come osservata.
Qualche volta però ne ho sentito la necessità. Era un brutto periodo, stavo male e avevo bisogno di starmene proprio sola, così sono uscita nel primo pomeriggio, sotto un sole cocente, sono andata al cimitero e poi ho comprato una cola e ho fatto due passi. Mi è servito a rilassarmi, ma credo di aver provato quell'effetto, quel giorno.
P.s. cheggente che non vuole andare a teatro! Plebaglia!
P.S. peggio per loro, tiè!
Bianca ha scritto:Apprendo ora che questa sensazione si chiama effetto riflettore, ma mi permetto di dissentire sul fatto che sia soltanto una percezione dell'individuo, quella di essere osservato, mentre in realtà, la gente non lo degnerebbe di uno sguardo.
Quindi, non è una pura sensazione dell'individuo; la gente effettivamente si stupisce di vedere persone da sole in certi contesti, soprattutto se donne o anche gente molto giovane, che si è abituati a vedere, quasi sempre, circolare in gruppo e in gruppo frequentare luoghi di divertimento.
Effettivamente ora che ci penso è vero, in molti contesti si è giudicati se ci si trova da soli, l'esempio più eclatante è il ristorante.
Sarebbe davvero bello se gli altri iniziassero a pensare che si possono fare moltissime cose anche da soli.
Lo studio mi sembra che fosse stato fatto in America (ma non sono sicuro), che ci sia una differenza di pensiero tra le due nazioni?
- Bianca
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Re: Effetto riflettore
In America, c'è un concetto di libertà che mi ha sempre stupito.
Ad esempio, tu puoi andarti a sedere al tavolino di un bar, tirar fuori i tuoi panini e la tua bottiglia d'acqua e metterti a mangiare, senza che nessuno si sogni di venirti a chiedere qualcosa.
Anche tra persone, esiste l'indifferenza totale su quanto fanno gli altri.
A me era capitato, anni fa, di vedere a NY una signora, girare in un supermercato in vestaglia, ciabatte e bigodi in testa, senza che nessuno la degnasse di uno sguardo.
Praticamente, a guardarla, ero solo io.
Loro si mettono sempre in coda, per qualsiasi cosa; se tu superi tutta la coda e ti metti davanti, non c'è nessuno che ti rimproveri, non fanno una piega.
Ad esempio, tu puoi andarti a sedere al tavolino di un bar, tirar fuori i tuoi panini e la tua bottiglia d'acqua e metterti a mangiare, senza che nessuno si sogni di venirti a chiedere qualcosa.
Anche tra persone, esiste l'indifferenza totale su quanto fanno gli altri.
A me era capitato, anni fa, di vedere a NY una signora, girare in un supermercato in vestaglia, ciabatte e bigodi in testa, senza che nessuno la degnasse di uno sguardo.
Praticamente, a guardarla, ero solo io.
Loro si mettono sempre in coda, per qualsiasi cosa; se tu superi tutta la coda e ti metti davanti, non c'è nessuno che ti rimproveri, non fanno una piega.
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Re: Effetto riflettore
Naturalmente non ricordo chi, ma qualcuno diceva: "Quando vuoi passare inosservato non metterti in disparte, vai nel mezzo della folla!".
- Bianca
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Re: Effetto riflettore
Dipende anche da come sei conciato..............
- Eragon_00
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Re: Effetto riflettore
Wow, dev'essere fantastico poter fare ed essere tutto ciò che si vuole senza sentire il peso del giudizio degli altri. E' anche vero però che tutta questa indifferenza può nuocere.Bianca ha scritto:In America, c'è un concetto di libertà che mi ha sempre stupito.
Ad esempio, tu puoi andarti a sedere al tavolino di un bar, tirar fuori i tuoi panini e la tua bottiglia d'acqua e metterti a mangiare, senza che nessuno si sogni di venirti a chiedere qualcosa.
Anche tra persone, esiste l'indifferenza totale su quanto fanno gli altri.
A me era capitato, anni fa, di vedere a NY una signora, girare in un supermercato in vestaglia, ciabatte e bigodi in testa, senza che nessuno la degnasse di uno sguardo.
Praticamente, a guardarla, ero solo io.
Loro si mettono sempre in coda, per qualsiasi cosa; se tu superi tutta la coda e ti metti davanti, non c'è nessuno che ti rimproveri, non fanno una piega.
Mi piacerebbe un giorno fare un viaggio in America

- Bianca
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Re: Effetto riflettore
Se avrai l'opportunità di andarci, constaterai che è proprio così.
Tu pensa che mentre ero su un bus a Detroit, è salito un signore in sedia a rotelle.
Tutti i bus sono dotati di una rampa in corrispondenza della porta, che, manovrata dal guidatore, si ribalta e si collega col marciapiede.
L'handicappato sale, il guidatore si alza e in una zona apposita , assicura la carrozzella con cinghie, poi torna al suo posto e riparte.
Lo stesso succede quando deve scendere.
Tieni conto che le persone che girano in carrozzella o con mezzi di aiuto alla deambulazione, sono molto numerosi.
In quel contesto, quando il bus è ripartito, questo signore ha tirato fuori dalla borsa un contenitore con insalata di patate e si è messo a mangiare, ogni tanto, estraeva dalle tasche della giacca dei pezzi di pollo arrosto, con le mani staccava la polpa e se la mangiava, poi si puliva le mani nell'imbottitura dei sedili che già erano lerci.
Nessuno si è stupito della scena.
Tu pensa che mentre ero su un bus a Detroit, è salito un signore in sedia a rotelle.
Tutti i bus sono dotati di una rampa in corrispondenza della porta, che, manovrata dal guidatore, si ribalta e si collega col marciapiede.
L'handicappato sale, il guidatore si alza e in una zona apposita , assicura la carrozzella con cinghie, poi torna al suo posto e riparte.
Lo stesso succede quando deve scendere.
Tieni conto che le persone che girano in carrozzella o con mezzi di aiuto alla deambulazione, sono molto numerosi.
In quel contesto, quando il bus è ripartito, questo signore ha tirato fuori dalla borsa un contenitore con insalata di patate e si è messo a mangiare, ogni tanto, estraeva dalle tasche della giacca dei pezzi di pollo arrosto, con le mani staccava la polpa e se la mangiava, poi si puliva le mani nell'imbottitura dei sedili che già erano lerci.
Nessuno si è stupito della scena.
- Antares
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Re: Effetto riflettore
Evito i posti chiusi e affollati quali musei, cinema, teatri ma anche ristoranti sia da solo che in compagnia.Eragon_00 ha scritto: ..... A voi è mai capitato di provare l'effetto riflettore andando da soli a musei, cinema o teatri? Oppure anche solo quando passeggiate per strada e pensate a quanto goffa sia vostra camminata? .....
Riguardo al fatto di sentirmi osservato per strada, o sui mezzi pubblici, mi capita spesso, ma non credo sia solo un'impressione.
Infatti, da almeno 30 anni mi piacciono i colori pastello e compro solo vestiti, alle volte anche usati, che siano di questi colori.
Mi affeziono hai miei abiti e li porto per molti anni finchè non sono completamente logori e sfilacciati.
Bucato dopo bucato, esposti ai raggi solari, i miei vestiti si sbiancano ulteriormente assumento, a causa degli sbiancanti ottici UV presenti nei detersivi, una tonalità quasi fluorescente.
Ogni tanto qualcuno che non mi conosce mi ferma per strada e mi chiede come mai mi vesta così.
Ti amo col sole e con la pioggia


- Antares
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Re: Effetto riflettore
Fantastico: io mi porto sempre dietro qualcosa da bere e da mangiare dato che non frequento bar, pizzerie e ristoranti.Bianca ha scritto:In America, c'è un concetto di libertà che mi ha sempre stupito.
Ad esempio, tu puoi andarti a sedere al tavolino di un bar, tirar fuori i tuoi panini e la tua bottiglia d'acqua e metterti a mangiare, senza che nessuno si sogni di venirti a chiedere qualcosa. ......
Per i miei amici la mia presenza spesso costituisce un problema, per l'impossibilità di mangiare tutti insieme in un locale pubblico.
Ti amo col sole e con la pioggia


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Re: Effetto riflettore
Mi è capitato un sacco di volte di provare questo effetto, eccome se mi è capitato!
La paura mi è passata solo dopo aver vissuto per anni da solo. La vita quotidiana mi dimostrava ogni giorno che nessuno prestava attenzione a me qualunque cosa facessi, e poco a poco me ne sono accorto e ho iniziato a vivere i miei giri solitari con maggiore serenità. Ormai sono proprio diventati un piacere.
Ma allo stesso tempo dopo un po' ha iniziato a dispiacermi tutta questa indifferenza. E' come se fossimo tutti dei perfetti estranei, diffidenti e rinchiusi ognuno nella propria bolla. E' rassicurante, sì, ma anche un po' alienante.
La paura mi è passata solo dopo aver vissuto per anni da solo. La vita quotidiana mi dimostrava ogni giorno che nessuno prestava attenzione a me qualunque cosa facessi, e poco a poco me ne sono accorto e ho iniziato a vivere i miei giri solitari con maggiore serenità. Ormai sono proprio diventati un piacere.
Ma allo stesso tempo dopo un po' ha iniziato a dispiacermi tutta questa indifferenza. E' come se fossimo tutti dei perfetti estranei, diffidenti e rinchiusi ognuno nella propria bolla. E' rassicurante, sì, ma anche un po' alienante.
Le cose più importanti sono le più difficili da dire, perché le parole le rimpiccioliscono.
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Re: Effetto riflettore
Lo penso anche io. Ad esempio, quando Bianca parlava dell'indifferenza degli americani, mi ha fatto pensare che collegata alla mancanza di interesse verso le altre persone ci sia anche una mancanza di empatia. Chissà come si comporterebbero le altre persone se si avesse bisogno di aiuto...Nubes ha scritto:Mi è capitato un sacco di volte di provare questo effetto, eccome se mi è capitato!
La paura mi è passata solo dopo aver vissuto per anni da solo. La vita quotidiana mi dimostrava ogni giorno che nessuno prestava attenzione a me qualunque cosa facessi, e poco a poco me ne sono accorto e ho iniziato a vivere i miei giri solitari con maggiore serenità. Ormai sono proprio diventati un piacere.
Ma allo stesso tempo dopo un po' ha iniziato a dispiacermi tutta questa indifferenza. E' come se fossimo tutti dei perfetti estranei, diffidenti e rinchiusi ognuno nella propria bolla. E' rassicurante, sì, ma anche un po' alienante.
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Re: Effetto riflettore
Da quello che ho potuto percepire, non è indifferenza, è proprio la convinzione radicata che tutti possono fare cosa vogliono e nessuno si sente in diritto di intervenire, per modificare un comportamento che non è dannoso per gli altri.
Quindi, l'intervento scatta soltanto in presenza di azioni che mettano in discussione i diritti altrui.
Non a Detroit, perché questa città presenta una situazione singolare, ma in tutto il resto dei luoghi visitati, siamo sempre stati aiutati, istruiti, accompagnati.
Ci è capitato spesso che, fermandoci per consultare una cartina, siamo stati avvicinati da qualcuno che ci ha chiesto se avevamo bisogno di aiuto.
Infatti, mi sono messa a farlo anch'io a Torino.
Sará perché gli USA hanno molti invalidi di guerra, ma tutte le facilitazioni per loro sono diffuse e rispettate; nessuno si sognerebbe mai di occupare parcheggi riservati agli handicappati e tutti gli hotel, anche i più modesti, hanno camere con accesso facilitato.
Quindi, non è indifferenza.
Lo stesso concetto di proprietà privata, è dato per scontato.
Non c'è bisogno che io metta la recinzione; dall'aiuola in poi, è casa mia e tu devi sapere che se passi quel limite, ti può succedere qualsiasi cosa e potrai essere chiamato a rendere conto del perché lo hai fatto.
Tant'è, che pur senza alcun sbarramento, nessuno supera il limite del marciapiede.
Neppure bambini o cani, tenuti, questi ultimi, SEMPRE al guinzaglio.
Quindi, l'intervento scatta soltanto in presenza di azioni che mettano in discussione i diritti altrui.
Non a Detroit, perché questa città presenta una situazione singolare, ma in tutto il resto dei luoghi visitati, siamo sempre stati aiutati, istruiti, accompagnati.
Ci è capitato spesso che, fermandoci per consultare una cartina, siamo stati avvicinati da qualcuno che ci ha chiesto se avevamo bisogno di aiuto.
Infatti, mi sono messa a farlo anch'io a Torino.
Sará perché gli USA hanno molti invalidi di guerra, ma tutte le facilitazioni per loro sono diffuse e rispettate; nessuno si sognerebbe mai di occupare parcheggi riservati agli handicappati e tutti gli hotel, anche i più modesti, hanno camere con accesso facilitato.
Quindi, non è indifferenza.
Lo stesso concetto di proprietà privata, è dato per scontato.
Non c'è bisogno che io metta la recinzione; dall'aiuola in poi, è casa mia e tu devi sapere che se passi quel limite, ti può succedere qualsiasi cosa e potrai essere chiamato a rendere conto del perché lo hai fatto.
Tant'è, che pur senza alcun sbarramento, nessuno supera il limite del marciapiede.
Neppure bambini o cani, tenuti, questi ultimi, SEMPRE al guinzaglio.