Grey area, frustrazione e aromanticismo
Inviato: mar lug 04, 2017 7:10 pm
Ciao a tutti, era da un po' che volevo condividere certe esperienze. Ho un gran bisogno di farlo, e non so se troverò il modo giusto, senza essere offensiva, o troppo esplicita nei contenuti.
Io mi considero appartenente allo spettro asessuale, nell'area grigia. Il desiderio sessuale è una parte fondamentale nella mia vita. Mi piace molto fantasticare e praticare autoerotismo. Del sesso con gli uomini l'unica cosa che non mi piace (e che non desidero) è la penetrazione (anche con le dita), non ne ho mai sopportata una completa. Adoro tutto il resto, dal flirt appena ci si conosce ai primi imbranati contatti fisici, abbracci, carezze, baci (di tutti i tipi), petting, fino ad arrivare al sesso orale (praticato e ricevuto).
Quando avevo vent'anni, e parlavo liberamente di questa che io chiamavo asessualità (avevo imparato ad usare questo termine già dall'adolescenza), le persone, anche gli amici, anche quelle che io consideravo persone intelligenti, aperte, sensibili a questo termine, mi hanno interpretata molto male, e mi hanno detto parecchie cose. Mi fa particolarmente male essere etichettata come bacchettona o moralista, perché davvero, non c'è niente di più lontano dalla mia posizione, assolutamente materialista, atea e permissiva. Ovviamente so che in questo forum c'è chi può capirmi, e non sto a spiegare ancora la differenza fra asessualità e atteggiamento sex-negative. Idem mi faceva male essere considerata frigida o anche solo priva di desiderio: con tutto il rispetto per gli asessuali "neri" e per chi non prova alcun tipo di attrazione, io lo provo, ed è un grande fraintendimento pensare che sia totalmente assente.
Ma vengo al punto. Quello che mi dicevano queste persone è che io ero una ragazza destinata a deludere e frustrare i partner. "Poverini quelli che avranno a che fare con te", resteranno delusi per la famosa mancanza di soddisfazione finale completa. Anzi, il fatto che io amassi molto i preliminari andava tutto a mio sfavore (anche qui, l'idea che sia meglio essere completamente bianchi o completamente neri, ma mai grigi - ricordo qualcuno scrivere su questo forum "il sesso c'è o non c'è, non ci sono vie di mezzo"), facendo di me una gran stronza che "te la fa annusare" e poi non te la dà. Con mia grandissima tristezza ascoltavo queste cose, consapevole non solo di tutto il bisogno mio di ricevere contatto fisico, ma anche di tutto quello che io sono in grado di dare.
Dove voglio arrivare? Sono passati tanti anni, diverse (anche se poche) esperienze, tanta consapevolezza in più. Quelle persone che mi dicevano che io sono una che rende i partner frustrati non hanno idea di quanto siano stati gli uomini a frustrare me, i miei bisogni. Ho conosciuto un numero incredibile di sessuali totalmente aromantici. Persone che non sopportano alcun tipo di comunicazione non verbale (sguardi, sorrisi), di contatto fisico (tocco leggero sul braccio, baci sulle guance), ma che poi hanno rapporti sessuali completi, direttamente così, facendo a meno se possibile di abbracci o baci. Due osservazioni vorrei fare: quello che io intendo per flirt o preliminari non ha nulla a che vedere con il legame affettivo (quindi con una sorta di mia demisessualità). Il grande equivoco, con tanti di questi uomini, è che se vuoi il flirt sei una che è innamorata e vuole una relazione fissa, cosa che da parte mia era totalmente assente, ma che, sempre assillati dalla paura che la donna si innamorerà di loro, questi fanno di tutto per frustrare e tenere alla larga (aggiungendo che ne sarebbero comunque incapaci). L'altra osservazione è che da parte mia non c'è alcun giudizio negativo sui sessuali aromantici, io e loro siamo male assortiti e stop, solo che la parte della persona particolare spetta spesso all'asessuale. Negli ultimi tempi, però, prendo atto che i sessuali aromantici si stanno rendendo conto che anche la loro situazione è qualcosa che richiede una spiegazione preventiva a un eventuale partner, non è una situazione che "va da sé". E secondo me è già un passo avanti.
Io mi considero appartenente allo spettro asessuale, nell'area grigia. Il desiderio sessuale è una parte fondamentale nella mia vita. Mi piace molto fantasticare e praticare autoerotismo. Del sesso con gli uomini l'unica cosa che non mi piace (e che non desidero) è la penetrazione (anche con le dita), non ne ho mai sopportata una completa. Adoro tutto il resto, dal flirt appena ci si conosce ai primi imbranati contatti fisici, abbracci, carezze, baci (di tutti i tipi), petting, fino ad arrivare al sesso orale (praticato e ricevuto).
Quando avevo vent'anni, e parlavo liberamente di questa che io chiamavo asessualità (avevo imparato ad usare questo termine già dall'adolescenza), le persone, anche gli amici, anche quelle che io consideravo persone intelligenti, aperte, sensibili a questo termine, mi hanno interpretata molto male, e mi hanno detto parecchie cose. Mi fa particolarmente male essere etichettata come bacchettona o moralista, perché davvero, non c'è niente di più lontano dalla mia posizione, assolutamente materialista, atea e permissiva. Ovviamente so che in questo forum c'è chi può capirmi, e non sto a spiegare ancora la differenza fra asessualità e atteggiamento sex-negative. Idem mi faceva male essere considerata frigida o anche solo priva di desiderio: con tutto il rispetto per gli asessuali "neri" e per chi non prova alcun tipo di attrazione, io lo provo, ed è un grande fraintendimento pensare che sia totalmente assente.
Ma vengo al punto. Quello che mi dicevano queste persone è che io ero una ragazza destinata a deludere e frustrare i partner. "Poverini quelli che avranno a che fare con te", resteranno delusi per la famosa mancanza di soddisfazione finale completa. Anzi, il fatto che io amassi molto i preliminari andava tutto a mio sfavore (anche qui, l'idea che sia meglio essere completamente bianchi o completamente neri, ma mai grigi - ricordo qualcuno scrivere su questo forum "il sesso c'è o non c'è, non ci sono vie di mezzo"), facendo di me una gran stronza che "te la fa annusare" e poi non te la dà. Con mia grandissima tristezza ascoltavo queste cose, consapevole non solo di tutto il bisogno mio di ricevere contatto fisico, ma anche di tutto quello che io sono in grado di dare.
Dove voglio arrivare? Sono passati tanti anni, diverse (anche se poche) esperienze, tanta consapevolezza in più. Quelle persone che mi dicevano che io sono una che rende i partner frustrati non hanno idea di quanto siano stati gli uomini a frustrare me, i miei bisogni. Ho conosciuto un numero incredibile di sessuali totalmente aromantici. Persone che non sopportano alcun tipo di comunicazione non verbale (sguardi, sorrisi), di contatto fisico (tocco leggero sul braccio, baci sulle guance), ma che poi hanno rapporti sessuali completi, direttamente così, facendo a meno se possibile di abbracci o baci. Due osservazioni vorrei fare: quello che io intendo per flirt o preliminari non ha nulla a che vedere con il legame affettivo (quindi con una sorta di mia demisessualità). Il grande equivoco, con tanti di questi uomini, è che se vuoi il flirt sei una che è innamorata e vuole una relazione fissa, cosa che da parte mia era totalmente assente, ma che, sempre assillati dalla paura che la donna si innamorerà di loro, questi fanno di tutto per frustrare e tenere alla larga (aggiungendo che ne sarebbero comunque incapaci). L'altra osservazione è che da parte mia non c'è alcun giudizio negativo sui sessuali aromantici, io e loro siamo male assortiti e stop, solo che la parte della persona particolare spetta spesso all'asessuale. Negli ultimi tempi, però, prendo atto che i sessuali aromantici si stanno rendendo conto che anche la loro situazione è qualcosa che richiede una spiegazione preventiva a un eventuale partner, non è una situazione che "va da sé". E secondo me è già un passo avanti.