Felice di essere tra di voi!
Inviato: sab apr 29, 2017 3:25 pm
Ciao a tutti!
Sono un ragazzo che ha superato da poco i 30 anni ma che ha scoperto solo negli ultimi mesi di essere molto probabilmente asessuale. In realtà non sono nemmeno sicuro che questa sia la definizione più giusta per me, è possibile che io ricada in qualcuna delle categorie più sfumate, però non trovo particolarmente importante scegliere subito un'etichetta. Ciò che conta è che ho letto le vostre discussioni e ho sentito in tantissimi punti importanti una sensibilità in comune.
Cosa mi ha portato ad avvicinarmi a questo mondo? Un brutto periodo dove proprio la mia visione del sesso mi ha portato a perdere la ragazza che amavo e il sostegno degli "amici" che avevo. Il colpo è stato molto duro, ma cerco di essere sempre una persona positiva, quindi ho fatto tesoro di questo mio momento di solitudine per cercare di capire meglio cos'era successo e cos'aveva di tanto strano il mio rapporto con l'amore. All'inizio ho dovuto affrontare molti brutti pensieri, ma per fortuna con il passare del tempo (e grazie anche a questo forum) sono riuscito a capire che non sono l'unico a pensarla così e che non c'è nulla di sbagliato nel mio modo di vivere una relazione.
Probabilmente fino a questo brutto momento sono stato ingenuo. Mi rendevo conto che le altre persone davano una grandissima importanza al sesso, ma non credevo che pensarla diversamente potesse essere un problema così grande. La mia idea su come vivere una relazione è completamente diversa: io sono convinto che alla base debba esserci la condivisione, la capacità di trovare il piacere nelle piccole cose quotidiane, il dialogo, il sostegno reciproco, la complicità e il pieno rispetto per i limiti dell'altra persona. E ovviamente ad avvolgere tutto questo tanti gesti di affetto di ogni tipo, tutto ciò che rende felici entrambi è lecito! Ma il sesso? Non l'ho mai sentito come un desiderio fondamentale, e poi l'ho sempre considerato come una sfumatura di un sentimento che si regge già su molto altro, non come la base irrinunciabile di un rapporto. D'altronde il mondo è pieno di di cose meravigliose da scoprire e vivere insieme, perché limitarsi a una soltanto?
Ma ad aprirmi gli occhi su come questa idea possa essere inconcepibile per gli altri sono state le relazioni che ho vissuto nel corso della mia vita, soprattutto l'ultima, finita dopo sei anni. Condividevamo tantissimo, avevo chiarito la mia idea di amore fin dall'inizio, era iniziato tutto così serenamente, eppure è stato proprio il sesso a cambiare ogni cosa. La sua assenza era diventata un peso per lei, diceva che senza poterlo vivere non riusciva a sentirsi amata, come se la nostra relazione avesse qualcosa in meno delle altre. Vedendola soffrire così tanto ho deciso di accantonare le mie convinzioni e di venirle incontro, il mio desiderio di renderla felice superava ogni cosa. Eppure non è bastato. Per quanto spesso tentassimo, per quanto fossi aperto nei suoi confronti e mi impegnassi a fare tutto ciò che le dava piacere, io in quei momenti non provavo desiderio, non provavo nulla, e questo le causava frustrazione. La faceva sentire rifiutata, indesiderabile, come se fosse l'unica cosa che contava.
Mi sono sforzato fino a provare dolore pur di riuscire a darle ciò che sperava, ma non è servito a niente. Il mio cuore era pieno di amore nei suoi confronti, ma non ero assolutamente in grado di esprimerlo in quel modo. La situazione non ha fatto altro che peggiorare, scivolando in un accumularsi di menzogne, finché alla fine non ho scoperto che si era trovata un altro ragazzo.
E' stato un colpo veramente brutto, non avrei mai immaginato che per qualcuno il sesso potesse essere tanto importante da arrivare a distruggere una relazione duratura in questo modo. Tutti gli amici che avevo erano in comune con lei, e tutti si sono schierati dalla sua parte. Per diverso tempo mi sono sentito difettoso, incompleto, come se il mio valore dipendesse solo dalle mie capacità sessuali, come se senza essere in grado di esprimerle nessuna ragazza mi avrebbe mai potuto amare.
Eppure man mano che il dolore si trasformava in un ricordo lontano un pensiero diventava più insistente: io non sono sbagliato, il mio concetto di amore non è sbagliato. Non intendo cambiare, io sono orgoglioso di essere così! Questo modo di amare è giusto, è vivo, è molto più pieno di emozioni rispetto a un rapporto basato su una cosa sola. Se il sesso mi viene chiesto ogni tanto come parte di una relazione che si regge su mille altre cose posso anche fare la mia parte, ma se deve diventare un fondamento quotidiano irrinunciabile allora no, non ne voglio assolutamente sapere.
L'unica cosa che mi fa ancora soffrire è la consapevolezza che nessuno intorno a me sia mai riuscito ad accettare queste idee. Chissà come mi vedevano...forse pensavano che bastasse aspettare un po' e poi mi avrebbero corretto, guarito, plasmato secondo i loro preconcetti? Sembra che nel nome del sesso tutto sia lecito: menzogne, pressioni psicologiche, ricatti morali. E se nonostante tutto il sesso ancora manca, allora ci si sente legittimati a lasciare o tradire.
No, con persone simili non voglio più avere a che fare. A volte è dura, la solitudine è tanta, però ormai so che cercare un legame con chi non accetta questo lato di me non può portare a nulla di buono. Sono fiero di essere così e chi mi considera sbagliato non ha alcun diritto di chiedermi di cambiare.
Scusate per il fiume di parole, quando comincio a far scorrere i miei pensieri poi non riesco più a fermarli ^^
Spero di trovarmi bene tra di voi...ma in realtà sono piuttosto sicuro che mi troverò bene, perché partiamo già condividendo qualcosa di molto importante e poi perché trovo più bello cercare ciò che mi unisce agli altri invece di ciò che mi divide.
Grazie a chiunque è arrivato fino a qui e a rileggerci presto!
Sono un ragazzo che ha superato da poco i 30 anni ma che ha scoperto solo negli ultimi mesi di essere molto probabilmente asessuale. In realtà non sono nemmeno sicuro che questa sia la definizione più giusta per me, è possibile che io ricada in qualcuna delle categorie più sfumate, però non trovo particolarmente importante scegliere subito un'etichetta. Ciò che conta è che ho letto le vostre discussioni e ho sentito in tantissimi punti importanti una sensibilità in comune.
Cosa mi ha portato ad avvicinarmi a questo mondo? Un brutto periodo dove proprio la mia visione del sesso mi ha portato a perdere la ragazza che amavo e il sostegno degli "amici" che avevo. Il colpo è stato molto duro, ma cerco di essere sempre una persona positiva, quindi ho fatto tesoro di questo mio momento di solitudine per cercare di capire meglio cos'era successo e cos'aveva di tanto strano il mio rapporto con l'amore. All'inizio ho dovuto affrontare molti brutti pensieri, ma per fortuna con il passare del tempo (e grazie anche a questo forum) sono riuscito a capire che non sono l'unico a pensarla così e che non c'è nulla di sbagliato nel mio modo di vivere una relazione.
Probabilmente fino a questo brutto momento sono stato ingenuo. Mi rendevo conto che le altre persone davano una grandissima importanza al sesso, ma non credevo che pensarla diversamente potesse essere un problema così grande. La mia idea su come vivere una relazione è completamente diversa: io sono convinto che alla base debba esserci la condivisione, la capacità di trovare il piacere nelle piccole cose quotidiane, il dialogo, il sostegno reciproco, la complicità e il pieno rispetto per i limiti dell'altra persona. E ovviamente ad avvolgere tutto questo tanti gesti di affetto di ogni tipo, tutto ciò che rende felici entrambi è lecito! Ma il sesso? Non l'ho mai sentito come un desiderio fondamentale, e poi l'ho sempre considerato come una sfumatura di un sentimento che si regge già su molto altro, non come la base irrinunciabile di un rapporto. D'altronde il mondo è pieno di di cose meravigliose da scoprire e vivere insieme, perché limitarsi a una soltanto?
Ma ad aprirmi gli occhi su come questa idea possa essere inconcepibile per gli altri sono state le relazioni che ho vissuto nel corso della mia vita, soprattutto l'ultima, finita dopo sei anni. Condividevamo tantissimo, avevo chiarito la mia idea di amore fin dall'inizio, era iniziato tutto così serenamente, eppure è stato proprio il sesso a cambiare ogni cosa. La sua assenza era diventata un peso per lei, diceva che senza poterlo vivere non riusciva a sentirsi amata, come se la nostra relazione avesse qualcosa in meno delle altre. Vedendola soffrire così tanto ho deciso di accantonare le mie convinzioni e di venirle incontro, il mio desiderio di renderla felice superava ogni cosa. Eppure non è bastato. Per quanto spesso tentassimo, per quanto fossi aperto nei suoi confronti e mi impegnassi a fare tutto ciò che le dava piacere, io in quei momenti non provavo desiderio, non provavo nulla, e questo le causava frustrazione. La faceva sentire rifiutata, indesiderabile, come se fosse l'unica cosa che contava.
Mi sono sforzato fino a provare dolore pur di riuscire a darle ciò che sperava, ma non è servito a niente. Il mio cuore era pieno di amore nei suoi confronti, ma non ero assolutamente in grado di esprimerlo in quel modo. La situazione non ha fatto altro che peggiorare, scivolando in un accumularsi di menzogne, finché alla fine non ho scoperto che si era trovata un altro ragazzo.
E' stato un colpo veramente brutto, non avrei mai immaginato che per qualcuno il sesso potesse essere tanto importante da arrivare a distruggere una relazione duratura in questo modo. Tutti gli amici che avevo erano in comune con lei, e tutti si sono schierati dalla sua parte. Per diverso tempo mi sono sentito difettoso, incompleto, come se il mio valore dipendesse solo dalle mie capacità sessuali, come se senza essere in grado di esprimerle nessuna ragazza mi avrebbe mai potuto amare.
Eppure man mano che il dolore si trasformava in un ricordo lontano un pensiero diventava più insistente: io non sono sbagliato, il mio concetto di amore non è sbagliato. Non intendo cambiare, io sono orgoglioso di essere così! Questo modo di amare è giusto, è vivo, è molto più pieno di emozioni rispetto a un rapporto basato su una cosa sola. Se il sesso mi viene chiesto ogni tanto come parte di una relazione che si regge su mille altre cose posso anche fare la mia parte, ma se deve diventare un fondamento quotidiano irrinunciabile allora no, non ne voglio assolutamente sapere.
L'unica cosa che mi fa ancora soffrire è la consapevolezza che nessuno intorno a me sia mai riuscito ad accettare queste idee. Chissà come mi vedevano...forse pensavano che bastasse aspettare un po' e poi mi avrebbero corretto, guarito, plasmato secondo i loro preconcetti? Sembra che nel nome del sesso tutto sia lecito: menzogne, pressioni psicologiche, ricatti morali. E se nonostante tutto il sesso ancora manca, allora ci si sente legittimati a lasciare o tradire.
No, con persone simili non voglio più avere a che fare. A volte è dura, la solitudine è tanta, però ormai so che cercare un legame con chi non accetta questo lato di me non può portare a nulla di buono. Sono fiero di essere così e chi mi considera sbagliato non ha alcun diritto di chiedermi di cambiare.
Scusate per il fiume di parole, quando comincio a far scorrere i miei pensieri poi non riesco più a fermarli ^^
Spero di trovarmi bene tra di voi...ma in realtà sono piuttosto sicuro che mi troverò bene, perché partiamo già condividendo qualcosa di molto importante e poi perché trovo più bello cercare ciò che mi unisce agli altri invece di ciò che mi divide.
Grazie a chiunque è arrivato fino a qui e a rileggerci presto!