La questione del "rapporto completo"

Per tutto ciò che riguarda l'asessualità e gli asessuali.
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Edward
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La questione del "rapporto completo"

Messaggio da Edward »

Apro questa discussione scaturita da uno scambio di opinioni con Bianca sulla discussione http://www.asexuality.org/it/viewtopic. ... 25#p138037, e come risposta al suo ultimo intervento, ma anche per ampliare il discorso e capire un po' come la pensiamo tutti.
Mi dovrò un po' ripetere per dare contesto alla questione.

Negli ultimi mesi ho notato su Aven la tendenza ad associare il non voler affrontare il considdetto "rapporto completo" all'essere gray, o in generale all'asessualità.
Secondo me, su questo punto, bisogna andarci un po' con i piedi di piombo, quando parliamo a gente nuova che si affaccia su Aven, e che spesso è ancora nella fase di caos esplorativo.

È vero. Ci sono asex che pur essendolo, fanno sesso per motivi vari slegati evidentemente all'attrazione sessuale. Spesso dicono che comunque arrivano "fino a un certo punto", o fanno solo "certe cose". Andando per logica, per questi asex probabilmente "certe cose" sono un po' meno gravose, possono essere affrontate anche senza attrazione sessuale.
Rimane in fatto che gli asex sono persone che non sperimentano attrazione sessuale, e che il rifiutare il "rapporto completo" non è un elemento caratteristico, ma la eventuale diretta conseguenza della mancanza di attrazione.

La volontà, più o meno spinta, o del tutto assente, di compiacere il partner, non è una questione da confondere con l'attrazione più o meno accentuata. È solo una volontà personale.

Una cosa simile può succedere ai gray-a. I gray, però, sono persone che
percepiscono una tale disconnessione dalla sfera sessuale da identificarsi quasi come degli asessuali con delle eccezioni. Le motivazioni (rarissima percezione di attrazione sessuale; libido quasi inesistente; attrazione sessuale inversamente proporzionale all’affetto; ecc.) possono essere infinite, ma la costante rimane: nonostante la traballante capacità di sperimentare attrazione, si è vicini abbastanza al concetto di asessualità da risultare più affini, per vissuti ed esperienze, agli asessuali stessi piuttosto che a chi sperimenta attrazione regolarmente.
Un Gray-A dunque non è determinato dalla misura in cui vuole concedersi e in quali modalità, ma sempre e solo dall'attrazione sessuale, che non è una usualità insita nella vita come per i sessuali. Dunque anche un grey potrebbe decidere di "arrivare fino a un certo punto", ma non mi pare questo un aspetto tipico gray, che possa indicare alla persona il suo essere gray, se non contestualizzando bene il suo vissuto tanto da capire il perché di certe scelte o tendenze.
Il fatto che spesso venga associato il rifiuto del "rapporto completo" alla gray area mi pare una visione semplicistica che non ci possiamo permettere: quello che possiamo invece fare è aiutare le persone a capire il perché si certi meccanismo e certe scelte.
Se noi offriamo come "sintomo" della gray area la non disponibilità al rapporto sessuale completo, rischiamo di far capire alle persone cose sbagliate.
Mettiamo per esempio che arrivi qui una persona che prova una normalissima attrazione sessuale come tutti i sessuali, ma sente solo l'esigenza di fare una pratica diversa dal "rapporto completo", perché questo gli fa schifo: è gray? non direi.
Tutto quello che noi possiamo fare è cercare di aiutare a capire gli altri se provano o meno attrazione, la questione della "pratica" e della sua modalità è un fatto assolutamente sencondario e da contestualizzare per essere utile.

Haderian
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Re: La questione del "rapporto completo"

Messaggio da Haderian »

sono d'accordo con quello che hai scritto
ciò' che fa la differenza tra sessuale, gray e asessuale e' l'attrazione e probabilmente non e' corretto ricondurre questi concetti alle pratiche che si e' disposti o meno a fare perché come dici la cosa e' relativa e va contestualizzata.

sappiamo che esiste una variabilità' di possibili orientamenti che vanno dal sessuale all'asessuale ma non e' facile da definire e si può fare confusione.
(ho anche molti dubbi su orientamenti come demi, sapio, lith, burst, fray, aego, cupio ecc.. )

se analizzo la definizione di gray che hai riportato devo dire che mi sembra ci siano delle imprecisioni.
una e' che parla di libido quasi inesistente, ma la libido sappiamo che non c'entra con l'orientamento.
poi per la questione dello sperimentare attrazione raramente o regolarmente.
l'oscillazione dell'interesse mi viene da ricondurla alla libido piu' che all'attrazione.
credo che abbia piu' senso parlare di quanto intensamente si prova attrazione piuttosto che di quanto frequentemente si la si prova.
per esempio chi e' attratto da certe caratteristiche rare, come chi e' attratto solo da determinati interessessuali o da altre caratteristiche molto limitate nella popolazione prova attrazione molto raramente ma non per questo e' gray o asessuale.
(tra l'altro questo e' uno dei motivi per cui trovo corretto assimilare il concetto di attrazione a quello di desiderio per l'oggetto dell'attrazione)

giustamente bisogna ricordare che ha senso parlare di area grigia quando si e' vicini all'essere asessuali e non quando si e' vicini all'essere sessuali.
e' vero che esistono sfumature di grigio chiaro ma, in effetti quanto ha senso chiamarle tutte indistintamente area grigia?

devo dire che anche a me viene da pensare che per un gray l'attrazione sia abbastanza intensa da portare ad un approccio sessuale ma non abbastanza da portare al rapporto sessuale completo ma in effetti questa concezione può essere fuorviante.

comunque penso esista un orientamento sul ruolo nel rapporto sessuale e nel rapporto romantico con la sua area grigia, e ho dei dubbi sul fatto che possa essere collegato oppure no all'orientamento sessuale. probabilmente e' meglio considerarle come due cose scollegate.

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Edward
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Re: La questione del "rapporto completo"

Messaggio da Edward »

Ti dirò, hade: più leggo le definizioni e più ci capisco meno! Ho riportato quella perchè tra tutte mi sembrava l'unica che avesse almeno una specificità che ho trovato anche altrove, ovvero quella basata sull'attrazione sessuale, e mi pareva la più chiara e completa. Ma mi rendo conto sempre più che spesso le definizioni su cui si basa Aven sono un po' "a sensazione". È strano perché poi parlando con le persone, facendomi spiegare cosa provano, mi ci raccapezzo, ma se mi fermo alle definizioni...
L'unica cosa che mi sento di dire dell'area grigia, è che per me ha senso se appunto la persona alla fine si sente decisamente più affine all'asessualità, ma magari non si sente di definirsi asessuale perché l'attrazione comunque l'ha provata o la prova. Il "grigio chiaro quasi bianco" mi pare una cosa impossibile da identificare, perché servirebbero dei parametri sulla sessualità e non si possono avere. Per me l'importante è anche che non si finisca per banalizzare l'area bianca, che è anche lei ricca di diversità, e queste non vanno subito percepite come "altro" ma come variante, gusto, esigenza diversa...

Sui tanti orientamenti minoritari... Come avevamo già detto, per me alcuni sono semplicemente secondari all'orientamento, dunque non orientamenti veri e propri (spero di non offendere nessuno). Confesso che certi proprio non li capisco, come i cupiosessuali o cupioromantici, di cui mi è capitato di parlare recentemente in un altro thread. Mi sembrano etichette che all'atto pratico portano poca utilità.

Haderian
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Re: La questione del "rapporto completo"

Messaggio da Haderian »

anche a me succede Ed, io di solito penso di avere le idee chiare poi ogni tanto saltano fuori dei dubbi su alcuni aspetti che non tornano, come quello che hai suggerito tu con questo topic.
certo non e' un argomento semplice. la comunità' asessuale lo affronta in modo approfondito da un tempo relativamente breve e nonostante ciò' sono arrivati a capire l'orientamento su molti aspetti meglio di chi lo fa per mestiere.
non e' difficile che ci siano effettivamente degli errori, dei fraintendimenti, delle spiegazioni o classificazioni poste in modo tale da trasmettere un significato fuorviante.
comunque quella che hai riportato e' tra le definizioni migliori che ho letto in giro.

mi viene da pensare,
fino a che punto vogliamo considerarla area bianca?
dove inizia la grigia e dove la nera?
la zona grigia nel triangolo e' stata messa più' in basso rispetto al centro e secondo me questa rappresentazione funziona perche' così' può essere usata per identificare chi e' "quasi" asessuale distinguendolo dal resto. infatti non avrebbe molto senso identificare tutta la zona centrale del triangolo come zona grigia.
ma la zona bianca anche se viene rappresentata così' a tinta unita ha in realtà' varie sfumature di grigio, solo che giustamente non vengono prese in considerazione allo stesso modo.

per il resto ci sono altri aspetti che fanno parte dell'orientamento e non c'entrano con la posizione verticale nel triangolo quindi penso che in effetti nessuna zona andrebbe banalizzata.

tu cosa intendi quando dici che non bisogna banalizzare l'area bianca?

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Edward
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Re: La questione del "rapporto completo"

Messaggio da Edward »

Intendo dire che i sessuali non sono tutti uguali, standardizzati. Non è che appena una persona esce un attimo fuori dagli schemi più comuni, allora è subito "altro".
I bianchi hanno attrazione sessuale e in genere anche attrazione romantica, e sono due contenitori piuttosto ampi che possono includere una miriade di situazioni diverse, desideri diversi, aspettative, etc.

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OrbsAvoidance
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Re: La questione del "rapporto completo"

Messaggio da OrbsAvoidance »

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Haderian
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Re: La questione del "rapporto completo"

Messaggio da Haderian »

giusto sono d'accordo con te Orbs. in effetti mi sono espresso male anch'io parlando di rapporto completo, cio' che lo rende completo e' relativo alla persona e al momento a prescindere dai genitali coinvolti. comunque in generale vale il discorso del non associare preferenze o limiti sulle pratiche sessuali all'area grigia

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