Partner senza baci e abbracci

[mirko33]

Scusate la domanda magari banale... in un rapporto che si può definire 'tra partner', senza baci e senza abbracci, dove ognuno ha i propri spazi 'sacrosanti', ci mancherebbe, e si sta insieme e si fa qualcosa solo quando si può e quando va'; ed un buon rapporto di amicizia, che differenza c'è?

[Bianca]

Sai dov'è la differenza?
Nella testa.

[Truele]

E' vero che la differenza sta nella testa ma Mirko non ha tutti i torti.
Una fortissima amicizia, condita di rispetto, gioia di stare insieme, fiducia totale... a questo punto risulta essere un rapporto più completo e sincero di uno "stare insieme" o di un "amore" senza nessun tipo di contatto fisico.
Forse, anzi, l'unica differenza è l'etichetta che noi stessi vogliamo dare a questi due tipi di relazione. Perché definire amicizia il primo e amore il secondo? Se la differenza non è la fisicità, che differenza c'è? La testa può dire che del primo sono solo amica e del secondo che provo amore ma se per amore non riesco ad andare oltre... perché dovrei costringere un partner (sempre ammesso che parliamo di partner non asex perché in caso contrario potrebbe essere un accordo tra i due e questo riduce a nulla ogni mia considerazione) ad una esperienza di coppia che di coppia non ha nulla?

[mirko33]

Sarà che per me anche in un buon rapporto di amicizia la mancanza di abbracci, per esempio, la vivrei come una mancanza. Non parlo di abbracci asettici o di saluto frettoloso. Parlo di abbracciare un amico o un amica a cui voglio bene o che magari non vedo da un po'. Quindi abbracci dove trasmetto calore, vicinanza, affetto.
Sarà che in una relazione, amare, usando anche baci e abbracci, non vuol dire stare appiccicati o fare smancerie 24 ore su 24, che è tutta un altra questione;
e, partendo dal fatto che ognuno si esprime con le proprie modalità, con o senza abbracci, con o senza baci, nessuna discussione su questo..
Differenza nella testa ok, a me però interessa capire questo:
Se non desidero toccarti, e se lo faccio è quasi un fastidio o un dovere, se non desidero condividere con te lo stesso tetto, se voglio vederti solo quando mi va e quando si può, qual è l'elemento che distingue questo rapporto di 'amicizia'/frequentazione, da un rapporto dove ci si considera partner?

[Bianca]

Devo dirti che il titolo di questo argomento e quello che tu scrivi, mi dà una tristezza infinita.
Un conto è il sesso, un conto è la fisicità.
I gesti che non hanno nessun secondo fine, ma servono solo a stabilire un contatto, perchè devono essere banditi?

Quando mi è capitato di dovermi scusare, o di fare un discorso più personale, confidenziale, o di consolare una persona sofferente, ho sentito il bisogno di stringere il braccio dell'altro, di fargli una carezza.
A volte, per dirgli "ho capito", ho dovuto abbracciarlo.
E' umano comportarsi così, non si tratta nè di seduzione, nè di richiesta di intimità.

[J.P.Klondike]

Sarà che per me anche in un buon rapporto di amicizia la mancanza di abbracci, per esempio, la vivrei come una mancanza. Non parlo di abbracci asettici o di saluto frettoloso. Parlo di abbracciare un amico o un amica a cui voglio bene o che magari non vedo da un po'. Quindi abbracci dove trasmetto calore, vicinanza, affetto.
Sarà che in una relazione, amare, usando anche baci e abbracci, non vuol dire stare appiccicati o fare smancerie 24 ore su 24, che è tutta un altra questione;
e, partendo dal fatto che ognuno si esprime con le proprie modalità, con o senza abbracci, con o senza baci, nessuna discussione su questo..
Differenza nella testa ok, a me però interessa capire questo:
Se non desidero toccarti, e se lo faccio è quasi un fastidio o un dovere, se non desidero condividere con te lo stesso tetto, se voglio vederti solo quando mi va e quando si può, qual è l'elemento che distingue questo rapporto di 'amicizia'/frequentazione, da un rapporto dove ci si considera partner?

Il sentirsi parte di qualcosa di più di una semplice conoscenza. L'intimità, la fiducia e la consapevolezza di essere la persona più importante nella vita dell'altro/a. Specialmente la prima e la terza sono opzionali in un'amicizia. Se una certa intimità emotiva può essere prsente tra due amici, anche la migliore amicizia impallidisce e sbiadisce davanti al rapporto che i due avranno con la persona amata.

La persona amata ha la precedenza, sempre. Il resto del mondo se ne resta fuori a guardare.

Ho avuto molti amici e amiche, e davanti alle loro storie amorose io (come tutti nella stessa situazione) sono solamente un ripiego. Per gli amici resti un compagno di bevuta o di serate lontano dalla "fatica" della relazione, per le amiche la famosa spalla su cui piangere o con cui sfogarsi. O magari la ruota di scorta se la relazione con il tipo dovesse naufragare. Più di questo non sarai. Non più. Siamo adulti, non più bambini. E se da bambini era possibile sentirsi parte di qualcosa di unico anche con gli amici, una volta cresciuti l'amore (e il sesso conseguente) la fanno da padrone.

E telo dice uno che fino a 11 anni ha avuto come migliore amico una ragazza. Amicizia naufragata con l'adolescenza. Lei si è trovata un ragazzo, io ho trovato nuovi amici, avuto qualche relazione...e ci siamo allontanati. E sebbene a distanza di una decina di anni abbiamo ricominciato a frequentarci, quello che per me era un'amicizia ritrovata, per lei era una possibile storia romantica. E di nuovo finito tutto.

Dico questo non come giudizio negativo sulle relazioni, ma come dato di fatto. E' così, non è nè bello nè brutto. E' la realtà.

Per Bianca è normale abbracciare e toccare chi magari soffre e si confida. Per me, e come per altri, il contatto fisico è una fatica. Porta solo ansia. Non mi piace toccare o essere toccato. Mi da fastidio anche quando la gente ti saluta con un abbraccio e con i bacini. Perché? Che senso ha? Non ho mai capito questo bisogno di intimità fisica. Durante l'adolescenza è stato il solo periodo nel quale riuscivo a sopportartlo. Prima e dopo, la mia politica è e rimane. Saremo amicissimi per sempre fino a quando rispetterai lo spazio personale.

E sia chiaro, forse c'ho datto troppo di Evangelion (anime che poggia su quasi tutti i temi di cui trattiamo qua sopra. Asessualità compresa) quando ero piccino, però ci aveva già pensato Schopenhauer con il suo Dilemma del Porcospino. Quindi sta cosa non la scopriamo noi.

[Bianca]

Hai detto molte cose belle e positive, tracciando una sorta di confine tra amicizia e amore.

La persona amata, non l'amica del cuore, ha la precedenza sempre.
La consapevolezza di essere la persona più importante nella vita dell'altro.

Se per un asex, il contatto fisico è una fatica, bisogna evitarlo, anche quando si cerca soltanto di stabilire una connessione.

[mirko33]

Grazie per le vostre risposte!
Due cose sole ci tengo a precisare.
Io sono asex ed il contatto fisico non mi infastidisce affatto, anzi. Per cui sfaterei questo mito che alle persone asex, o per lo meno non a tutte, infastidisca il contatto fisico. Non sessuale eh, fisico.
Pero' mi rendo conto di rientrare in una categoria di asex molto meno numerosa..

La seconda, dici bene J.P., la persona amata ha la precedenza, sempre. Il resto del mondo se ne resta fuori a guardare. Questo è un elemento che fa la differenza, è proprio questa priorità che non colgo in alcune testimonianze. Ed è proprio questo che non capisco. Cioè come ci si possa considerare partner, o sperare di volerne uno, senza un elemento che faccia sentire ognuno la persona più importante nella vita dell'altra.

[Bianca]

Tu non lo capisci? Figurati io.................

Penso che ci siano alcuni asex che considerano positivo il contatto fisico che non abbia connotazioni sessuali e qui, diversi lo hanno detto.

Tu pensi che per gli asex, la persona amata possa avere la precedenza sempre, oppure va a finire nel calderone delle carissime amicizie?

Per i sessuali questo privilegio, penso valga sempre e per tutti.

[mirko33]

Penso che per gli asex la differenza tra carissima amicizia e relazione sentimentale possa essere più sottile.
Penso anche che la differenza sostanziale tra asessuali, e non, sia nell'attrazione sessuale. Rendendomi pienamente conto che questa possa aprire ad una serie di dinamiche che sono prettamente legate alla sessualità, con relativi sviluppi che, come logico, riguardino solo loro.
In un contesto di rapporto sentimentale però credo che gli elementi basilari siano gli stessi. La fiducia, l'esclusività, la complicità, una certa intimità, una livello di connessione speciale, ecc...

Di sicuro so che questo è un argomento su cui potremmo parlare all'infinito

[Bianca]

Hai ragione, all'infinito.......
Soprattutto quel livello di connessione non si realizza con nessun altro.

[Truele]

Alzi la mano chi non ha mai sperimentato questo livello di connessione speciale. E' proprio allora che ci si rende conto di essere innamorati ed è proprio qui la differenza tra amicizia e amore. Eppure... Questa connessione esiste, c'è, ma... quanto è triste constatare che, per come si è, non si potrà mai far felice l'altra parte?
A volte è una consapevolezza che lacera.

Ahem... ritornando all'argomento principale.... io sono con MIRKO!

[J.P.Klondike]

Alzi la mano chi non ha mai sperimentato questo livello di connessione speciale. E' proprio allora che ci si rende conto di essere innamorati ed è proprio qui la differenza tra amicizia e amore. Eppure... Questa connessione esiste, c'è, ma... quanto è triste constatare che, per come si è, non si potrà mai far felice l'altra parte?
A volte è una consapevolezza che lacera.

Ahem... ritornando all'argomento principale.... io sono con MIRKO!

Questa "connessione speciale" l'ho provata due volte nella vita. Ma entrambe le volte non è stata supportata da niente che possa definirsi desiderio di intimità fisica, e anche quella emotiva rimaneva parziale. Non so come spiegare, ma il sentimento amoroso era sì forte e sconvolgente, ma non intaccava di mezza virgola le mie azioni, cosa volevo o non volevo fare con l'altra. L'emozione non sovrastava mai la ragione. Difatti le due donne sopra non le ho mai nemmeno baciate, nè toccate. Le amavo, probabilmente, ma era un sentimento staccato dal resto e spesso e volentieri questo sentimento lo vivevo solo come un fastidio. Come una costrizione a pensare a loro, anche nn volendolo. Mi distraeva da ciò che volevo fare.

Fai conto che mi trovavo la notte a non dormire perchè avevo questo cazzo di sentimento caldo sullo stomaco che non mi faceva dormire. E io volevo dormire perchè la mattina dopo mi sarei dovuto alzare presto per fare le mie cose. E invece no, il cervello mi costringeva a un'inutile conteplazione adolescenziale dell'amore. Fortuna poi l'adolescenza è finita in fretta e ho ritrovato la mia libertà ed indipendenza.

[Bianca]

"quanto è triste constatare che, per come si è, non si potrà mai far felice l'altra parte?"

Dipende che cosa l'altra parte intende per felicità.

Perchè vuoi soffrire dando per scontato che l'altro desideri una cosa sola?

Guarda che è più facile essere innamorati che realizzare la connessione mentale.
Non tutte le persone che si amano la sperimentano, oppure si realizza dopo molto tempo che sono insieme.
Riuscire ad entrare nella testa dell'altro, non è una condizione strettamente legata all'innamoramento.

[Raffinato]

Come asessuale romantico forse mi peserebbe rinunciare ad una dimensione affettivi che si esprima attraverso baci e abbracci in presenza di un'innamoramento; sarebbe bello arrivare ad un compromesso comune. In ogni caso trovare un partner idoneo asessuale sarebbe una tale fortuna che sarei disposto a "patteggiare" per amore, chiaramente nell'ipotesi di esistenza di un fondato feeling.