Re: Qual è, se esiste, il climax in un rapporto romantico?
Inviato: mar nov 11, 2014 8:58 pm
Non so se l'hai notato, Elbeis... ma è esattamente così che funzionasiamo così diversi che dobbiamo chiamarci ognuno come un nome diverso
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Scherzi a parte, a me sembra che tu abbia messo nello stesso calderone troppe cose. Dire che ogni esperienza umana è unica non significa invalidare la scienza. Le statistiche sono basate su generalizzazioni. La generalizzazione è una semplificazione utile a noi e alla società perché il numero di singole esperienze è talmente elevato che prenderle in considerazione tutte sarebbe impossibile. La generalizzazione non è sbagliata in sè, ma può diventare dannosa quando si assurge a legge e regola.
Faccio un esempio banale: prendiamo in analisi uno stereotipo su una nazionalità. Non so, magari quello secondo il quale i tedeschi bevono tutti birra in quantità industriale. Ora, sicuramente una maggioranza di loro consuma molta più birra di un italiano medio, ma è scontato che esistano anche tedeschi che bevono poco o sono addirittura astemi. Il mio è un esempio che non ha ripercussioni – se qualcuno credesse veramente a questo stereotipo non ne scaturirebbe alcun danno se non qualche battuta – ma già con uno stereotipo più deleterio, quale potrebbe essere il tristemente famoso “gli italiani sono tutti ladri”, compaiono sfiducia, paura, prevenzione, rifiuto e odio che in casi estremi possono sfociare in episodi di xenofobia.
Altro esempio: le malattie. Esiste una lista di sintomi che possono presentarsi o meno a seconda di quale organismo ospita il virus. La reazione al suddetto virus, inoltre, può variare da individuo a individuo secondo parametri come la resistenza del sistema immunitario, oppure la sua anamnesi. Siccome esistono un gran numero di variabili, un buon medico riterrà opportuno monitorare la situazione fino a quando la malattia non sarà correttamente identificata e poi agirà di conseguenza tenendo conto delle specificità dell'organismo in questione, quale potrebbe essere anche una reazione allergica a un particolare farmaco.
Gli esempi che ti ho fatto invalidano forse la ricerca scientifica? Assolutamente no. Studiare l'umano serve a comprendere meglio gli aspetti che compongono la nostra esistenza. La “regola” che ne scaturisce, tuttavia, non è un assolutismo, ma il seme da quale si ramificano un numero infinito di variabili e relativismi che qualche volta sono erosi in nome di una semplificazione necessaria alla nostra mente per la compresione, oppure all'istituzione di una guida per identificare una patologia, un trauma, un comportamento, un'esperienza. Per me definirla “regola” è improprio... tutt'al più è un'esperienza che accomuna, una consuetudine. E solo perché non è condivisa all'unaminità non vuol dire che sia meno legittima. Il fatto che un'esperienza sia convidisa da una minoranza la rende meno valida?