Mi presento!

Le matricole qui dentro. Presentatevi!
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Matty
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Re: Mi presento!

Messaggio da Matty »

Grazie anche a te per il benvenuto e per la tua introduzione.

Anche per me questo periodo di feste è particolarmente frustrante, perché finché ho qualcosa che mi tiene occupato durante il resto dell'anno (che sia studio o lavoro) ho meno occasioni di rimanere totalmente da solo, che può non essere come avere relazioni sentimentali però è meglio di niente. Invece in questi giorni se si esclude la compagnia di qualche parente sono totalmente solo.

Mi fa comunque piacere sapere che questo forum è stato di aiuto, spero lo sia anche per me!

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Bianca
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Re: Mi presento!

Messaggio da Bianca »

Devi solo essere disponibile a qualche cambiamento e se Walk, come ti ha detto, è disponibile a farlo a 42 anni, a maggior ragione, devi saperlo fare tu.
La convinzione di migliorare le condizioni della tua anima, del tuo sentire, possono aiutarti a cambiare anche quegli atteggiamenti che più si sono radicati in te e ad impedire che l'aridità si impossessi di tutto il tuo essere.

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Enfys
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Re: Mi presento!

Messaggio da Enfys »

Innanzitutto, benvenuto su AVEN, Mattia :D

La tua situazione simile a quella che molti di noi hanno vissuto ed è un bene che tu sia qui, perché questo ti ha aiutato a scoprire che non c'è nulla di sbagliato in te. Purtroppo, c'è molta disinformazione, quindi l'asessualità per molti di noi è stata vissuta in modo "traumatico", finché poi non è arrivata quell'illuminazione che ha reso le cose più chiare e migliori.

Credo che la tua paura verso una relazione dipenda da fattori inconsci, scaturita dalla consapevolezza che sei asessuale e dalla "aridità" sentimentale, che insieme possono inconsciamente portarti ad una bassa autostima. Quindi, la paura deriva dall'idea inconscia che magari non sei adatto per stare con una ragazza, o che un determinato gesto possa risultarti fonte di disagio, o che anche iniziando una relazione poi si ripresenti il problema del sesso... anche se non li pensi, forse questi pensieri ci sono inconsciamente e ti danno un'insicurezza tale da rendere l'idea di un'ipotetica relazione la causa della tua paura.
Matty ha scritto:Forse sono ancora in una fascia di età in cui è più difficile fare innamorare solamente con queste cose, nel senso che molti alla mia età probabilmente cercano ancora quasi l'esclusivo divertimento. Avverto molta superficialità, poca voglia di cercare di capire come sono le persone che si incontrano, quasi come se fosse una perdita di tempo.
Anche su questo hai ragione e posso tristemente confermarlo. Potrei indicare anche questa consapevolezza come fonte di timore, perché se pensi che molti nostri coetanei non riescono ad essere seri quando si parla di relazioni, ti prende un tale sconforto e inizi a mettere in dubbio molte cose... la domanda di una relazione seria non ha risposte. Come dicevi in un altro post, anche l'ambiente in cui viviamo ci mette in crisi. Non so dalle tue parti, ma generalmente è difficile non provare disagio e tristezza verso il tipo di società in cui si vive, soprattutto quando si ha a che fare con i giovani. Noto con grande tristezza che l'ignoranza dilaga tra di loro e che, sebbene sia giusto avere momenti di svago e totale stupidità (in senso positivo), a volte fanno davvero fatica a capire concetti e idee più seri. Diciamo che non sono interessati a comprendere cose che non facciano parte della sfera "divertimento" e cose alla loro portata e intraprendere un discorso sull'orientamento sessuale e questo genere di temi è davvero difficile, soprattutto se non hanno voglia di venirne a conoscenza. So che sembra arrogante, quindi scusami per questo paragrafo, ma molti non sono ancora maturi per affrontare delle questioni serie e i loro atti sconsiderati, atteggiamenti infantili e il loro modo di esprimersi finiscono nell'immaturo e infantile. Diciamo che è come parlare ad un mulo, o peggio: non solo non vogliono sentire i pareri, ma si arrogano anche la libertà di definirsi degli esperti in materia.

Ad ogni modo, come tu stesso hai affermato ed anche altri, questa "solitudine" ha i suoi vantaggi: certo, è comprensibile che uno non voglia passarla così, senza poterla condividere con qualcuno, ma non è del tutto male. Quello che invece dici dei tuoi amici, però, temo che sia qualcosa a parte... a meno che non ci siano troppe coppiette in comitiva, la cosa è più personale, credimi. Anch'io ho provato la stessa sensazione negli ultimi tempi frequentando le mie amicizie e, poiché il "livello" del gruppo è quello descritto nel paragrafo precedente, mi sono sentita sempre a disagio e come se avessi perso del tempo. Nel mio caso dipende dal fatto che per me è un po' come quel detto, "il tempo è denaro", e non fare cose che mi piacciono nell'arco di una giornata mi fa andare a letto con un forte senso di rabbia e delusione, perché realizzo di non aver "quagliato niente". Probabilmente vuoi realizzare altre cose anche tu o, scusami se mi permetto, fare discussioni più "elaborate" con i tuoi amici? Cioè, dalle loro uscite, forse, ne vuoi ricavare dell'utile a livello intellettuale, o "sentimentale", inteso come sentimenti in generale, cioè sentirti più felice, meno sotto pressione... sì, più di svago, detto in parole meno sbagliate. pardon! :lol:

Infine, la solitudine è brutta se ti da molto a pensare e ti fa venire in mente cose tristi. E' una cosa su cui molti ci lavorano, me compresa, però, cerca di non pensare alle relazioni, di non ricordarti la difficoltà e la solitudine di questi 3 anni e a pensare di più a te stesso, ai tuoi obiettivi e a ciò che ti piace. Lo studio e il lavoro ti vedono impegnato. Bene, meno tempo per pensare -credimi, i pensieri sono la cosa peggiore quando si è soli. Dedicati di più a un obiettivo, a qualcosa che vorresti fare, e rivolgi tutto te stesso a quella cosa, gioisci dei risultati positivi che consegui e pensa alle cose positive che succedono.

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Bianca
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Re: Mi presento!

Messaggio da Bianca »

Credo che la chiave di tutto, stia nel mai accontentarsi, mai rassegnarsi, mai pensare che per noi non potrà esserci qualcosa di più bello e positivo.
Accettare i propri limiti, non vuol dire vivere passivamente, ma darsi da fare per inserire nella propria vita altre felicità.

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Matty
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Re: Mi presento!

Messaggio da Matty »

Enfys ha scritto:
Ad ogni modo, come tu stesso hai affermato ed anche altri, questa "solitudine" ha i suoi vantaggi: certo, è comprensibile che uno non voglia passarla così, senza poterla condividere con qualcuno, ma non è del tutto male. Quello che invece dici dei tuoi amici, però, temo che sia qualcosa a parte... a meno che non ci siano troppe coppiette in comitiva, la cosa è più personale, credimi. Anch'io ho provato la stessa sensazione negli ultimi tempi frequentando le mie amicizie e, poiché il "livello" del gruppo è quello descritto nel paragrafo precedente, mi sono sentita sempre a disagio e come se avessi perso del tempo. Nel mio caso dipende dal fatto che per me è un po' come quel detto, "il tempo è denaro", e non fare cose che mi piacciono nell'arco di una giornata mi fa andare a letto con un forte senso di rabbia e delusione, perché realizzo di non aver "quagliato niente". Probabilmente vuoi realizzare altre cose anche tu o, scusami se mi permetto, fare discussioni più "elaborate" con i tuoi amici? Cioè, dalle loro uscite, forse, ne vuoi ricavare dell'utile a livello intellettuale, o "sentimentale", inteso come sentimenti in generale, cioè sentirti più felice, meno sotto pressione... sì, più di svago, detto in parole meno sbagliate. pardon! :lol:

Ciao e innanzitutto grazie del benvenuto!

E' esattamente come hai detto in questo paragrafo, tendo a selezionare molto il tipo di uscite che faccio con gli amici e anche gli amici stessi, per esempio evito le serate troppo affollate o troppo caotiche, perché è molto difficile fare conversazione con gli altri. Cerco sempre un "utile" nelle mie uscite, che sia parlare con amici che so che possono affrontare tematiche un po' più elevate del menù della apericena del venerdì o dello shopping del sabato pomeriggio, o magari anche serate meno impegnate che però mi divertano, come una uscita ad un gioco collettivo (tipo bowling, laser game, quizzoni ecc...) o al cinema.
Uscire tanto per farlo non mi piace per niente, se devo fare una uscita solo perché è sabato e normalmente al sabato non si sta a casa lo trovo irritante. Tutti i giorni sono uguali, dobbiamo essere noi a renderli più interessanti.

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Chlipper
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Re: Mi presento!

Messaggio da Chlipper »

Ciao e benvenuto!
Buona permanenza!!

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Enfys
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Re: Mi presento!

Messaggio da Enfys »

Bianca ha scritto:Credo che la chiave di tutto, stia nel mai accontentarsi, mai rassegnarsi, mai pensare che per noi non potrà esserci qualcosa di più bello e positivo.
Accettare i propri limiti, non vuol dire vivere passivamente, ma darsi da fare per inserire nella propria vita altre felicità.
Ciò che dici è giusto, Bianca, però non sempre ci viene permesso di poter sperare, o meglio, di sognare ad occhi aperti. Ogni tanto bisogna essere obiettivi con se stessi e capire che ci sono cose che, seppur ci rendano felici, a volte non sono alla nostra portata. Non limito il discorso al contesto amoroso, perché penso che persino la cosa più semplice è una limitazione: ad esempio, una passione che non si può seguire, perché non se ne hanno le capacità.

Ad ogni modo, quanto a Mattia, il fatto di selezionare le amicizie non è poi così sbagliato. Se senti di poterti trovare meglio con determinate persone, è giusto che tu lo faccia. Certo, il fatto che magari si aggiungano altre persone può essere problematico a volte, quindi la cosa si risolve o organizzandoti per i fatti tuoi, o non uscendo. Il discorso sul tipo di serata è giusto, perché alla fin fine non si vuole parlare tutti i giorni di discussioni impegnative e trovo che sia carino organizzare serate di gruppo divertenti come quelle che hai citato: è un modo per variare, per divertirsi, cercare di rafforzare il legame... non mi sembra male come gruppo :)

Mi sembra di capire dalle tue ultime parole che il problema è che ti vedi quasi costretto ad uscire perché la serata "migliore" è il sabato, quando magari qualche volta non ti va nemmeno di uscire. Penso che tu sia liberissimo di scegliere cosa fare e se la cosa per loro è un problema, si può sempre trovare una soluzione, no? Diciamo che per ovvi motivi si preferisce il sabato tendenzialmente, perché non c'è lavoro, non c'è università, quindi tolti i vari impedimenti, la gente è libera di passare la serata come meglio crede.

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Bianca
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Re: Mi presento!

Messaggio da Bianca »

Ciao Enfy!
Sperare, NON È sognare ad occhi aperti.
Sognare può essere piacevole, ma è una cosa sterile.
La Speranza invece, per il cristiano, è una delle virtù teologali, che con Fede e Carità, ci viene data in dono al momento del Battesimo.
Significa mirare al meglio, nella certezza che qualcuno guida i nostri passi e ha per noi progetti di felicità.
Significa che nessuno di noi è solo e che è proprio attraverso la Speranza che si arriva all'Amore e si combatte l'egoismo.

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Matty
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Re: Mi presento!

Messaggio da Matty »

Chlipper ha scritto:Ciao e benvenuto!
Buona permanenza!!
Ciao e grazie del benvenuto!
Enfys ha scritto:Ciò che dici è giusto, Bianca, però non sempre ci viene permesso di poter sperare, o meglio, di sognare ad occhi aperti. Ogni tanto bisogna essere obiettivi con se stessi e capire che ci sono cose che, seppur ci rendano felici, a volte non sono alla nostra portata. Non limito il discorso al contesto amoroso, perché penso che persino la cosa più semplice è una limitazione: ad esempio, una passione che non si può seguire, perché non se ne hanno le capacità.
Secondo me sapere distinguere e separare ciò che è una speranza da ciò che è un sogno è basilare, non farlo può portare a situazioni molto spiacevoli. Per esempio conosco alcuni ragazzi che sono cresciuti sperando di diventare grandi sportivi, e credevano così tanto in loro da arrivare a trascurare gli studi, hanno lasciato la scuola prima del diploma per concentrarsi esclusivamente sullo sport, e ora nessuno è riuscito a sfondare, vivono di rimborsi spese nei giorni delle partite che giocano e di qualche lezione di avviamento allo sport ai bambini. Non hanno saputo distinguere tra un sogno e una speranza. Diventare dei professionisti sportivi è qualcosa che si ottiene attraverso molti fattori, e alcuni sono innati, altri del tutto aleatori, quelli su cui noi possiamo migliorare attraverso impegno e passione sono pochi.
Bianca ha scritto: Sperare, NON È sognare ad occhi aperti.
Sognare può essere piacevole, ma è una cosa sterile.
Esatto, bisogna separare le due cose

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Re: Mi presento!

Messaggio da Andreaphoenix »

Benvenuto Mattia! Leggermente in ritardo, non posso aiutarti, non ho mai provato questa cosa...

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Re: Mi presento!

Messaggio da Enfys »

Sì, sperare ha comunque un suono migliore di sognare: è più concreto, qualcosa che ti ricorda le due possibilità riguardo qualcosa., il fifty-fifty.
Mattia mi ha già preceduta spiegando un pensiero che condivido anch'io: bisogna fare distinzione fra le due, perché appunto è molto facile che esse si sovrappongano; e l'esempio che ha fatto ne è la prova lampante. Però, non è facile capire cos'è soltanto un sogno e cos'è una speranza. Infatti, se uno crede di essere portato per fare il calciatore, per dire, e gli dicono che è bravo... cos'altro può fare se non credere ciecamente in quel sogno e sperare con tutto se stesso di farcela? E se qualcosa va storto, tante certezze crollano e si rimane delusi, senza idee, persi.
E' un concetto pericoloso.

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Re: Mi presento!

Messaggio da Matty »

Enfys ha scritto: Però, non è facile capire cos'è soltanto un sogno e cos'è una speranza.
No, per alcune cose non è affatto facile, per altre sì.
Enfys ha scritto:Infatti, se uno crede di essere portato per fare il calciatore, per dire, e gli dicono che è bravo... cos'altro può fare se non credere ciecamente in quel sogno e sperare con tutto se stesso di farcela? E se qualcosa va storto, tante certezze crollano e si rimane delusi, senza idee, persi.
In casi come quelli devi avere la fortuna di avere di fianco persone che ti ricordano di continuo che qualcosa può andare storto, che non è detto che lo diventerai. Di base se hai i numeri per diventare un calciatore professionista a 14 anni sei già in una grande squadra (nella stragrande maggioranza dei casi), e nelle grandi squadre fanno frequentare comunque la scuola agli allievi, proprio per far capire che probabilmente uno ogni cinque arriverà a coronare il suo sogno, per tutti gli altri ci saranno delusioni, e quindi è bene prevenire la possibilità di ritrovarsi a 18 anni con in mano un pugno di mosche.
Se qualcuno ti dice che sei bravo e che avrai sicuramente futuro, e quindi puoi trascurare tutto il resto, non vuole il tuo bene secondo me!

Magari fosse così semplice distinguere i sogni dalle speranze anche negli altri campi della vita!

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Re: Mi presento!

Messaggio da Enfys »

Sì, appunto, è tutta fortuna. Ma quando si spera troppo e ci si aggrappa a quel sogno con tutte le forze, si aspetta sempre un miracolo.
La fortuna maggiore sta nell'avere delle persone che ti ricordino che è importante avere non solo quel talento, ma anche un qualcosa di più concreto che possa darci un sostegno più sicuro nel nostro futuro. Penso che spetti ai genitori guidarci in questo campo, visto che ci sono sempre vicini e ci conoscono meglio di chiunque altro.

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Re: Mi presento!

Messaggio da Bianca »

Purtroppo, neppure i genitori ci azzeccano sempre nel consigliare i figli.
Per due motivi fondamentali.
Uno: spesso li sopravvalutano; non sanno giudicare obiettivamente le capacità dei loro rampolli e direi oggi come non mai.
Quante volte si sentono mamme che dicono: mio figlio non va bene di matematica perché l'insegnante è un deficiente, ce l'ha con lui, non lo capisce.
Qualche volta hanno ragione, spesso no.
Due: i genitori portano avanti ad oltranza, i loro sogni sui figli, sogni che i figli, molte volte, non contribuiranno mai a far diventare realtà.
Per cui, si creano in famiglia, grosse difficoltà nei rapporti, climi tesi, situazioni frustranti e sensi di colpa per i figli che capiscono di non essere in grado di soddisfare le aspettative dei genitori.
Quindi, sarebbe opportuno farsi consigliare da estranei esperti e chiedersi quanta ambizione personale ci sia nel volere che il figlio segua una certa strada.

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Re: Mi presento!

Messaggio da Matty »

I genitori devono capire che, nonostante l'eterna gratitudine che ci porteremo dietro per tutta la vita, le ingerenze nella vita dei figli devono limitarsi il più possibile, e limitarsi ai suggerimenti.
I miei per esempio sono stati a dir poco distruttivi, cominciando dalle imposizioni sulla educazione religiosa, procedendo con quella scolastica, passando per quella sportiva. Quasi la totalità delle cose in cui mi sento realizzato me le sono scelte da solo, a partire da una crisi che ho avuto quando volevano impormi anche il tipo di scuola superiore da frequentare, in seguito alla quale finalmente hanno capito che mi stavano rovinando.
Tremo al pensiero di cosa sarebbe successo senza quella crisi.

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