Ok. Testimonianza da vecchio zio (nottambulo).
Quando ho cominciato ad avere l'età da "guardare i porno", erano gli anni d'oro di Moana e Cicciolina. Per quanto possa sembrare strano, Moana era un personaggio pubblico ben riconoscibile (faceva anche TV), per non parlare di Cicciolina, che era deputata radicale. Mi ricordo bene la locandina di "Fantastica Moana" affissa per strada, accanto a quelle dei film con Jerry Calà, Lino Banfi e Paolo Villaggio. Più che di porno, si poteva parlare di "erotico spinto (e d'autore)". I cinema porno erano postacci, era bene non avvicinarsi. A Firenze ce n'erano (famosi) un paio, mi pare in S.Frediano e uno per via Baracca. Più altri, sparsi e spesso non troppo stabili. Ammesso che ci avessero fatto entrare, da lì a passare un brutto quarto d'ora, per un adolescente, ci voleva poco.
Oltre a questo, c'erano i videonoleggi che noleggiavano allegramente i porno anche ai minorenni (non campavano noleggiando "Top Gun"...).
La visione del porno era un rito: un paio di "temerari" andavano in motorino al videonoleggio "che noleggia i porno anche ai minorenni", cosa saputa da tutti, tranne che dai carabinieri, evidentemente. Poi si andava tutti in una casa che si sapeva vuota, per vedere il porno a noleggio, se si era fortunati: Moana.
I film, a parte quei due tre nomi noti, erano piuttosto banali: la trama era quella classica dell'idraulico, un omino basso, stempiato e con i baffi, ma che ad un tratto srotolava la sua qualità migliore, in forme e misure che neanche i più fortunati di noi avrebbero raggiunto. A volte erano film tedeschi, spesso neanche tradotti.
Vorrei che i "nativi digitali" facessero, a questo punto, una riflessione sulla differenza che c'è con un ragazzino 14enne di oggi, che si trova, la sera una vagonata di porno direttamente in camera sua.
1) Noi avevamo "quel" film. Stop. E il cerimoniale della visione del porno si svolgeva una volta al mese al massimo. A questo si può aggiungere una copia di "Le Ore" avuta chissà come, ed era meglio non sapere cosa fosse successo su quel giornale.
2) Scusatemi la frase da militante politico, ma c'era una fruizione "collettiva" del porno. La visione di un film porno era un "rito socializzante". Oggi, la fruizione del porno è personale, singola, individuale, e per questo pericolosa, perché manca il filtro del gruppo. Avete idea di cosa poteva venire fuori in una stanza piena di ragazzini che vedono un porno? Dal tifo da stadio per l'attore alle battute peggiori sulle amiche che somigliavano alle attrici. Tutto questo oggi è sparito, o non è più necessario. Il porno va diretto dal PC alla testa, e all'immaginazione di un adolescente.
3) Gli attori porno erano poche "star" e ben riconoscibili, riconducibili alle "star" del cinema "convenzionale", mentre su Youporn ci puoi trovare la vicina di casa. E' quasi naturale che la star di un film (fosse Moana nei suoi film, Tom Cruise in "Top Gun" o Stallone in "Rambo") sia sopra gli standard. Nessuno si sogna di fare quello che fa il protagonista di un film. Ma se io ti presento i protagonisti di un porno come i vicini di casa (è pieno di finti amatoriali), alzo gli standard percepiti da chi guarda, perché quello è "normale". Invece non è normale per niente. Pretendere di fare quelle capriole nella vita vera, è come cercare di riprodurre sul serio le avventure dei film, perché di finzione si tratta, ma "Fantastica Moana", "Rambo" e "Top Gun" ce lo dicevano, "me_fucking_girl_at_party.mpg", no, perché sono fatti per sembrare reali, magari con la telecamera a mano per avere il punto di vista di chi compie l'azione (99% dei casi, l'uomo). Più coinvolgente di un videogame. Quel c***o che si muove, sembra quasi che sia il tuo.
4) Questa può essere controversa, ma ce la metto lo stesso: i porno li guardavano solo i maschietti. Magari le ragazzine avevano sicuramente i loro modi, i loro riti, ma non quelli. Ora la pornografia è anche "pour femmes". Quei ventenni che vanno a farsi prescrivere il Viagra, forse, sono il frutto di standard troppo elevati e non realistici richiesti da alcune ragazze.
Fine della lettura scientifica del vecchio zio nottambulo.
Comunque, fu in occasione di una di queste "visioni collettive di porno" a casa mia, che mi resi conto che, forse, non ero come gli altri.
Entrò mia madre in casa. Viene spenta la tv di colpo e si toglie la cassetta dal VCR. Mia madre vede quindici adolescenti che fissano una tv spenta. mia madre non era nata ieri, e quando esco dal bagno per andare dagli altri mi fa: "stavate guardando un porno?"
Io "mhhhh... no". La vicina, due anni più grande di me, che era con lei "stavate guardando un porno, sudici" e poi si mette a ridere "sei andato in bagno, ti sei andato a toccare, che schifo!".
Giuro su ciò che ho più caro al mondo che ero stato in bagno per altro e non avrei problemi a dire che 26 anni fa abbia potuto "pensare" alla Pozzi. Me la perdonerebbero anche in Vaticano. Il "problema" è che neanche mi era passato per la testa di regalare alla compianta Moana il pensiero solitario che le avrebbero regalato i miei amici una volta tornati a casa.
Meglio far credere alla vicina che ha ragione lei. Un ragazzino che nel 1988 non si masturbava dopo aver visto Moana, aveva un aggettivo diverso per città: "buco" a Firenze, "ricchione" a Napoli, "frocio" a Roma, eccetera eccetera. E Rocco Siffredi, proprio, tutto quell'effetto non me lo faceva...
Da lì sono stati dolori di stomaco (che conosciamo tutti, ahimé) per quasi 20 anni, fino a quando non mi sono dichiarato asessuale.